Sto impazzendo...

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francesco72.72
00giovedì 27 agosto 2015 17:44
»» LINEA DIRETTA (acufeni & dintorni)
Ciao a tutti sono Francesco, 43 anni. Soffro da diversi anni di ansia generalizzata a tratti depressiva. Assumo un antidepressivo e da qualche mese ho ricominciato a prendere delle benzodiazepine perché ho attraversato un periodo di stress economico fortissimo. Da una settimana circa ho iniziato a sentire il ronzio all'orecchio destro, saltuariamente e poi incessamente. La sera riesco a prendere sonno, ma la mattina appena metto piede a terra riparte. Quando sono nel silenzio assoluto non so se è una mia suggestione che ho adesso, oppure mi fisso sul silenzio non silenzio e me lo sono fatto diventare una ossessione e cerco il ronzio. Stamattina in preda all'angoscia dopo aver letto vari siti e accertato che non si può fare nulla e non c'è rimedio su internet sono corso in pronto soccorso e mi ha visitato un otorino. Mi ha effettuato esame audioimpedenzometrico. Otoscopia. Mi ha semplicemente detto che le orecchie e nello specifico il destro sono ok. Mi ha liquidato dicendomi che secondo lui è un problema di ATM legata al bruxismo e russo che ho oramai da anni e sicuramente non è un problema di tipo otorino, ma anzi legato alla sfera psicologica visto il mio problema ansioso sottostante. Mi domando: ma se prendo lo Xanax la situazione dovrebbe migliorare? Invece non migliora nulla o lievemente.
Quando torno la sera a casa da mia figlia sono intrattabile. Non riesco a pensare ad altro che mi perseguiterà giorno per giorno questa bestia. Non so cosa fare.....non lo so proprio....e mi sento di impazzire da un momento all'altro...
Moni.68
00giovedì 27 agosto 2015 18:18
Francesco caro ciao.
Intanto cerca di calmarti!
L'ansia genera ansia e se entri nel loop poi fai più fatica ad uscirne.
Prova a fare come sto cercando di fare io e a dirti che per quanto tu possa disperarti la situazione non migliora se non migliora la tua accettazione ed il tuo stato d'animo.
Lo so é difficile per te per me per tutti.
Di sicuro i farmaci che aiutano l'aumento di serotonina e la neuro trasmissione sono di grande aiuto !
Io nel 2011 quando mi sono iniziati ho preso elopram per 3 mesi e devo dirti che mi ha aiutato moltissimo!
Ora non conosco il tuo grado di ansia, ma pare forte, cerca di curarti per questo e non volere controllare gli eventi tanto ciò che deve accadere accadrà.
Pensa a tua figlia e a quanto soffra nel vederti così ...
Io faccio lo stesso per i miei due meravigliosi figli.
Traiamo energia da loro e per loro !
Da luglio 2015 anch'io sto rivivendo una recrudescenza degli acufeni quindi ti comprendo bene.
Cerchiamo di fare quanto in nostro potere controllando e spostando il nostro pensiero più possibile verso altro.
Cerca di tenerti occupato ...
Stai in luoghi non troppo silenziosi ...
Non ti fissare su te stesso e sui suoni
Alla sera musichina relax e al mattino fuori dal letto il prima possibile se ti attanagliano ...
Sono fiduciosa vedrai che trovi la forza per affrontare.
Forza !
Ciao. [SM=g2305351]
Monica.

Moni.68
00giovedì 27 agosto 2015 18:31
Scusa sono sempre io, vorrei aggiungere che non voglio con le mie parole minimizzare le ansie e le depressioni anzi le considero profondamente.

Ti assicuro che so molto bene cosa vuol dire quando ti prende quella terribile sensazione di essere senza scampo e di non farcela.
L'acufene spesso ti porta in quell'abisso ...soprattutto alla notte ...quando il silenzio sembra assordante ...

Voglio solo incoraggiare te, me e quanti in queste difficili situazioni e dirci che dobbiamo tenere duro!

Cmq sul forum ci sono diverse discussioni su ansia e ronzii scritte dagli storici del forum.
Leggi e medita.

Ciao.
Monica.


francesco72.72
00giovedì 27 agosto 2015 18:59
Ciao Monica ti ringrazio per la tua risposta. Effettivamente quando esco dall'ufficio cerco di resettarmi per portare a mio figlia la qualità che merita facendo uno sforzo notevole per mettere da parte il peso della giornata combattuta. Fortunatamente la sera riesco a distrarmi, per adesso senza musica e cado nel sonno. Ma da stasera mi sono imposto, costi quel che costi, di mollare le consultazioni su internet, mi registro sull'iphone dei suoni rilassanti e a manetta con le cuffie nei momenti in cui posso permettermelo. Mindfullness a go go. Non posso fare altro..... Ho sentito un amico medico nel pomeriggio che mi ha consigliato più che aumentare le dosi di xanax di provare del magnesio abbinato a Otofisk. Mi ha ordinato mezz'ora di sport al giorno e almeno 2 e mezzo di acqua al giorno. Levare sigarette, caffè e alcol. Zero sale negli alimenti. Praticamente mi devo trasformare. Mi ha tirato su dicendomi che dagli acufeni si guarisce...tempo al tempo e con una montagna di ottimismo....Cosa ne pensate dei suggerimenti datemi? Possono aiutarmi? Grazie ancora Monica...di cuore
zaw
00giovedì 27 agosto 2015 19:47
Cara Monica, sottoscrivo tutto quello che hai scritto e penso che tu puoi dare ottimi consigli, più delle vecchie "colonne" del forum.
Non sentirsi soli è importante : ansia e acufeni (spesso uno chiama l'altro) sono diffusi fra le persone più di quanto si possa immaginare.
Distrarsi nel modo giusto e non cercare di combattere contro di loro.

Accettazione di se stessi è uno dei fattori primari per contrastare l'Ansia

"Cercare" il suono è ottimo per sentirlo sicuramente

"Mi ha ordinato mezz'ora di sport al giorno e almeno 2 e mezzo di acqua al giorno. Levare sigarette, caffè e alcol. Zero sale negli alimenti. Praticamente mi devo trasformare"

A volte può essere controproducente, molto controproducente.
Tanta fatica per (forse) nulla ... e poi ??

Oggi pensavo che era meglio nascere in Sud America : li pensano soprattutto a vivere alla giornata, a ballare, a bere : sarei proprio curioso di vedere quanto sia diffusa l'ansia a quelle latitudini

francesco72.72
00venerdì 28 agosto 2015 09:25
Ciao zaw e grazie anche per il tuo intervento. Io sono nuovo del forum e quindi non conosco certe dinamiche però potresti esplicitarmi meglio questa tua considerazione? In cosa potrebbe essere controproducente? Te lo chiedo perché sicuramente hai molta esperienza nel campo e se per seguire i consigli di un medico peggioro la situazione...direi.... anche no.

"Mi ha ordinato mezz'ora di sport al giorno e almeno 2 e mezzo di acqua al giorno. Levare sigarette, caffè e alcol. Zero sale negli alimenti. Praticamente mi devo trasformare"

A volte può essere controproducente, molto controproducente.


Dovete scusarmi, ma credo che per chi entra in questo tunnel c'è molta "ignoranza" e quindi si cerca di fare un quadro il più possibile lucido e depurato di tutte le angosce e paure che la condizione porta.
Da quello che ho capito consultando varie pagine su internet è che le dinamiche di questo problema sono estremamente soggettive.
Grazie ancora per il vostro contributo....
zaw
00venerdì 28 agosto 2015 10:24
Ciao, hai perfettamente ragione, è tutto molto soggettivo. Bisogna sperimentare da soli.
Per esperienza ho constatato che alcuni medici hanno imparato a prescrivere la stessa ricetta per qualsiasi tipo di problema
I consigli del tua amico medico mi ricordano questa prassi
Non è che sia possibile pensare di sconfiggere l'ansia bevendo 2 litri d'acqua o togliendo il sale.
Ogni tentativo fallito, inoltre, aumenta ancora di più l'Ansia
Certi consigli vengono forniti con troppa superficialità da chi non soffre questi problemi e non può comprenderli veramente
francesco72.72
00venerdì 28 agosto 2015 12:42
In questi giorni mi sono un po' scannerizzato per avere un quadro più chiaro delle cose:

ELEMENTI ACCRESCITIVI ACU:

1) Alzare la voce o innervosirsi;
2) Passare da una posizione seduto in piedi;
3) Piegare la testa come quando si scrive un sms al cell;
4) Rumore di sottofondo (tipo ventilatore);
5) Corsa o esercizi di distenzione spalle;
6) Passaggio da un ambiente riccamente acustico a silenzioso;
7) Frequentare persone e luoghi disturbanti e poco piacevoli;
8) Cercare il suono.

ELEMENTI DECRESCITIVI ACU:

1) Benziodazepine e antidepressivi;
2) Spostamento dell'attenzione (non ci accorge di nulla);
3) Suoni in cuffiette (oceano, fiume che scorre, pioggia)
4) Mia figlia .....tranne quando urla [SM=g6794]

E' possibile tenendo un diario della situazione capire la matrice del problema?
Quello che mi stò proponendo è di capirne le dinamiche e affiancare alla cura farmacologica anche un sistema di accettazione e contromisure quando meno di limitazione. Ci sono elementi comuni ad altri? Si possono arricchire questi elementi?
Grazie a tutti per la condivisione.
Saluti
zaw
00venerdì 28 agosto 2015 13:55
La faccenda è molto soggettiva ma io sottoscrivo la tua lista,
Ci sono elementi comuni ad altri? Si possono arricchire questi elementi? visita QUESTO SONDAGGIO per ampliare la lista o fare dei confronti.
francesco72.72
00lunedì 31 agosto 2015 10:05
Buongiorno a tutti. Ho trascorso il fine settimana documentandomi su questo benedetto acufene. Me ne sono fatto una mia idea, del mio personalissimo caso e la condivido con voi. Soffro da anni di ansia generalizzata. Ho avuto milioni di sintomi e se ne sono presentati di nuovi che mi hanno mandato nello stesso "tilt". Esiste la "pippa mentale" (lasciatemi passare il termine) al cuore, alla schiena, alla vista, alla respirazione, ai muscoli, etc. La prima domanda che mi sono posto è: perché non anche all'udito?
Ad avvalorare la precedente russo e ho bruxismo notturno praticamente da anni. Mia moglie spesso và a dormire nell'altra stanza tanto il casino che faccio. Digrigno tanto che ho spaccato un dente. Mangio le mani da fare paura. Fumo molto. Bevo acqua pari a zero.
Seconda domanda: se metti insieme tutta questa batteria di "massacro fisico" non è che forse forse l'acufene è il minimo?
Ho letto e straletto che antidepressivi e benzodiazepine aiutano l'acufenizzato. Io faccio una cura da anni di antidepressivi e saltuariamente benziodazepine. Terza domanda dovrei triplicare le dosi per avere un beneficio, conviene e fino a che punto è certo il risultato?
In tutte le storie che ho letto c'è sicuramente il disagio "tosto" per la situazione e tutte le storie hanno un denominatore comune "se sposto l'attenzione non lo sento più". Quarta domanda: sposto l'attenzione non lo sento più equivale a dire che se fosse un problema organico o sposti l'attenzione o non la sposti sto benedetto fischio lo devi perforza sentire uguale. Se si ha la capacità di spostare l'attenzione, se il silenzio ci terrorizza perché nel silenzio a che cavolo sposti l'attenzione, se il problema aumenta in particolari condizioni di vita quotidiana, mi viene da pensare che l'acufene è un rifugio e una difesa distorta del nostro organismo proprio per non avere attenzione perché ci sono una caterva di situazioni che non ci piacciono e sulle quali non vogliamo spostare l'attenzione perché ne abbiamo le balle piene. Quando spostiamo l'attenzione e chiudiamo la bocca all'acufene stiamo sforzando il nostro conscio e congeliamo il nostro inconscio.
Ho domandato a me stesso se è più invalidante l'acufene o la paura di avere un acufene per tutta la vita, che aumenti di intensità, che si trasformi, che invada la mia mente completamente. Beh...devo essere sincero con me stesso. E' più il futuro incerto che scurisce tutto, che non la situazione reale, adesso di questo momento.
Ho letto di parecchi dottori specialisti del problema, recensioni, siti stranieri tradotti, una marea di termini tecnici, medici e specifici, maree di esami da fare e sono giunto alla conclusione di Zaw, tutto questo sbattimento se poi non porta al risultato è una catastrofe. Si, certamente. Il problema è multidisciplinare e coinvolge almeno quattro branchie della medicina e soprattutto dovrebbero lavorare sinergicamente (avete mai visto quattro cinque medici che lavorano in equipe su di un caso?...mah). Capovolgendo la situazione, se io avessi (come ho avuto exstrasistole frequenti) vado dal cardiologo, tutto ok amico mio, poi vado dal gastroenterologo, tuto ok amico mio un po' di reflusso proviamo con questo potrebbe essere la soluzione, poi vado dallo psichiatra, ma è ansia amico mio stai sereno vai con antidepressivi e benzodiazepine e risolviamo il sintomo, poi vai dall'endocrinologo perché hai letto che potrebbe essere la tiroide, ma non è quello, ma comunque ti spari una sfilza di esami e non si sa mai, nel frattempo un amico ti consiglio una terapia cognitivo comportamentale perché ci stà...sei stressato e ti devi rimettere un po' su. Bene a questo punto chiedo a voi e a me stesso, cosa cambia da una exstrasistole e un acufene? Cosa cambia da miodesopsie e acufene? Etc. Sette anni fà ero seduto sulla sedia del mio oculista certo di aver qualcosa di grave e invece candidamente mi ha detto "miodesopsie, nulla di grave, ma fastidioso e te lo porterai sempre" SEMPRE??? Tutte ste mosche volanti negli occhi? Oggi le miedesopsie sono acqua fresca. Direte hai fatto tutta sta pappardella solo per dirci che nessuno ti trova la soluzione? No...assolutamente. Voglio semplicemente dire, ma parlo sempre del mio personalissimo caso, che è più facile e comodo girare 30 medici, fare 1000 esami, consultare milioni di pareri che invece semplicemente dire "IO e solo IO cerco la strada migliore", ma questo è il salto che è mille volte più difficile rispetto a correre da una reparto all'altro dell'ospedale. La considerazione esula chiaramente da un problema organico certo e conclamato, non prendetemi per pazzo, con una otite non di certo mi invento tutte queste pippe. C'è un ambito, un mondo, una condizione, un limbo di situazioni che vanno affrontate e risolte solo ed esclusivamente da noi, solo da noi. Questo è durissimo. Questo è un acufene grosso quanto una montagna.
Detto questo mi sento parte di voi e non mi sento affatto lo scopritore della formuletta. Anzi...stiamo nella cacca. Ma io ho bisogno di dare un senso alle situazioni e probabilmente il mio senso è ridicolo, ma con l'umiltà e con il rispetto per tutti i problemi degli altri, ho sentito il piacere di condividere con voi questo mio percorso. Alla prossima....
zaw
00lunedì 31 agosto 2015 12:29
Caro Francesco, grazie per aver condiviso su questo spazio la tua lunga analisi, sono completamente d'accordo su tutto. Tempo fa avrei voluto scrivere riflessioni simili ma non c'era un luogo dove farlo. C'era un forum dove censuravano tutto, se non era conforme alle sane regole e principi : vedi massima fiducia nei medici, nelle terapie "approvate" (TRT ecc)
Pensai che c'era bisogno di aprire uno Spazio dove si potesse discutere senza limiti, schemi e paraocchi.
Limiti, schemi e paraocchi sono le cose a cui sono affetti la maggioranza dei medici in circolazione, completamente inadeguati a risolvere il problema degli acufeni : e infatti non ci riescono.

Io mi sono fatto un idea personale dell'innesco di un acufene, almeno in molti casi potrebbe avvenire per una precisa causa fisiologica, ma preferisco tenermi il segreto finché non avrò raggruppato maggiori dati che lo confermano.

Un problema fisiologico, inoltre, non preclude uno psicologico e viceversa e inoltre possono convivere entrambi (nella maggior parte dei casi)

"mi viene da pensare che l'acufene è un rifugio e una difesa distorta del nostro organismo proprio per non avere attenzione perché ci sono una caterva di situazioni che non ci piacciono e sulle quali non vogliamo spostare l'attenzione perché ne abbiamo le balle piene. Quando spostiamo l'attenzione e chiudiamo la bocca all'acufene stiamo sforzando il nostro conscio e congeliamo il nostro inconscio"


Questo ci collega alle somatizzazioni ansiose che seguono questa dinamica
Il problema è adesso : che fare ?

A breve vorrei aprire una Discussione o Sezione specifica sulla Ansia e le sue Somatizzazioni
francesco72.72
00lunedì 31 agosto 2015 13:58
Ciao Zaw. Cosa fare? Ho guardato a lungo il cursore sulla domanda che mi hai posto. Ok...allora mettiamola in questo modo.
Il concetto Crusoe.
Immaginiamo per un attimo di ritrovarci su un'isola completamente deserta. Non abbiamo nulla. Non ci sono medici. Non ci sono farmaci. Non c'è nulla di tutto quello che abbiamo nella nostra quotidianità. Immaginiamo pure che il nostro acufene sia sempre lì nell'isola insieme a noi. Prima dell'acufene però abbiamo un problema concreto, reale, effettivo: mangiare, bere, difendersi, trovare un posto dove dormire. Ma non abbiamo nulla. Non conosciamo gli abitanti animali dell'isola, non conosciamo l'isola, non sappiamo nulla di nulla di dove ci troviamo. L'unica cosa certa sono io che volente o nolente devo sopravvivere.
Il dramma. La tragedia. Il dolore. L'inconscio.
Qui si pone la domanda che giustamente fai tu. Cosa faccio?
Inizio a far lavorare il cervello nella direzione della mia sopravvivenza nella natura e con la natura. Devo quotidianamente scoprire come sopravvivere. Un mal di denti, un raffreddore, una colica renale, qualsiasi altra malattia non ho nulla per curarla se non cercarmi la soluzione. Ma prima di arrivare alle malattie, sai quanti altri problemi devo risolvere quotidianamente.
Ti pongo un quesito io adesso: ritieni che in questo stato dominerebbe l'acufene? O meglio...l'acufene avrebbe la stessa valenza rispetto ad oggi che sei seduto davanti al computer?
Io non credo. Forse sono presuntuoso e banale.
Un giorno...dopo tanto tempo e dopo tante fatiche l'isola è la tua amica, la tua famiglia e la tua casa e l'acufene un ricordo lontano, probabilmente non ti ricordi neppure la parola.
Caro Zaw mi dirai...Francè ma che ti sei fumato? E hai ragione pure tu. Ma diciamo che ho dato una risposta al tuo : che fare?
(una risposta che chiaramente do prima a me stesso..sia chiaro).
E' una questione di priorità. La somatizzazione o qualsivoglia disturbo attuale che si innesta credo sia il frutto di una mancanza di priorità che la società, il contesto che ci circonda ci ha imposto o che ci siamo fatti per comodità imporre.
E' troppo facile dare questa lettura e dire che questa è la soluzione all'acufene. E' una lettura banale, non scientifica, non ha protocolli medici. Ma quanto siamo andati avanti per sgretolare il nostro benessere primordiale, tanto dovremo faticare per ritornare a quello stadio di priorità di vita basilari e non superflue.
Io credo che l'acufene si cura. Sicuramente. Ma prima bisogna curare noi stessi con una fatica enorme. Con uno sforzo enorme perché sopravvivere nell'isola è una grande impresa, ma una sera, poi, ci si sentirà guardando il tramonto e il mare e ascoltando il silenzio della notte, i padroni dell'isola e quel giorno, quel benedetto giorno, si sarà fatto un meraviglioso silenzio dentro di noi.
Nimx
00domenica 20 settembre 2015 16:09
Bello vedere che c'è gente che è arrivata alla mia conclusione, dopo una vita d'inferno, culminata con anni di ansia e poi acufeni, ora sto cominciando una nuova vita, ragazzi è dura ma non c'è premio migliore. Come ho scritto in un'altra discussione, se prima ero un tipo ansioso, ora no, se prima avevo acufeni che mi facevano impazzire e mi davano attacchi di panico i primi tempi, ora no. Ragazzi, se c'è determinazione di cambiare, tutto passa, ve lo assicuro. Sappiate solo che l'acufene era lì ( o è lì , nel vostro caso) per darci un calcio in culo, non abbiate l'obiettivo di farlo andare via, piuttosto di curare le cause che lo hanno provocato, questo implica cambiare quasi tutto di noi, e questo si può fare, parola di una persona che stava messa davvero male :D Non solo ora sono più felice che mai, ma a seguito dei cambiamenti interiori, la mia vita esteriore (sociale, relazionale etc) si è trasformata, in meglio. Inutile chiedere cos'ho fatto, ad ognuno la sua, che sia sport, meditazione, religione, psicoterapia, lettura, arte, non importa, o meglio tutto importa. Ovviamente tutto ciò deve avere un riflesso diretto nella vita di tutti i giorni, questo è fondamentale, inutile leggere fare psicoterapia se poi con gli altri, nelle relazioni, o a lavoro, non siamo in grado di gestire lo stress, cerchiamo in tutti i modi di sentirci approvati, non reggiamo le critiche, evitiamo le responsabilità, evitiamo gli stress, evitiamo il sacrificio, evitiamo la sofferenza, evitiamo evitiamo evitiamo.... evitiamo gli acufeni e evitiamo la realtà che problemi simili hanno una cura definitiva solo se ci facciamo il culo e ce ne prendiamo responsabilità. (Non mi insultate, come ho scritto altrove, c'è acufene ed acufene, non me ne voglia chi lo ha per danni all'udito !).
Menhir.F
00domenica 20 settembre 2015 19:19
Re:
Caro Francesco, entro raramente nel forum anche perchè più ci pensi all'acufne e più lo terrai presente nella tua mente e nelle tue orecchie. E nelle mie, per fortuna, anche se è presente io non lo avverto più.

Leggendo il tuo caso di super ansioso, nervoso, con fortissimo bruxismo mi pare inevitabile non avere anche l'acufene.

La causa? Sicuramente l'ansia ha fatto il suo, ma il bruxismo lo metterei al primo posto, il fatto che tu abbia addirittura spaccato un dente, mi fa pensare che non abbia mai usato un "bite" e questo alla lunga genera sicuramente una malaocclusione e l'acufene monolaterale o da entrambi i lati. Poi ci pensi e aumenta, inizi a cercare di capire da solo, a cercare in rete, il che sotto certi versi può essere positivo ma anche....dannosissimo.

francesco72.72, 31/08/2015 10:05:

Voglio semplicemente dire, ma parlo sempre del mio personalissimo caso, che è più facile e comodo girare 30 medici, fare 1000 esami, consultare milioni di pareri che invece semplicemente dire "IO e solo IO cerco la strada migliore", ma questo è il salto che è mille volte più difficile rispetto a correre da una reparto all'altro dell'ospedale.



Perchè ti scrivo e quoto questo preciso punto di tutta la tua discussione? Perchè quello che qualsiasi paziente sofferente di un qualsiasi disturbo, che sia l'acufene come un dolore di altra natura, vorrebbe sentirsi dire dal medico è quello che lui ha ipotizzato finendo per credere che quella idea che si è fatta sia la soluzione al suo problema. E gira finchè non ci sarà chi gli dice, "sì, è così, faremo così".

Ti porto l'esempio di chi soffre di ernie del disco. Inizia a studiare, internet per questo diventa un grosso inganno, le prova tutte, non si fida più del parere del medico e vuole che gli sia fatto quello che lui dalle sue ricerchè sul web ritiene sia la cosa più valida e risolutiva per lui e finchè non la ottiene cercherà il medico disposto a esaudire il suo desiderio finchè troverà quello disposto a fare quello che lui vuole tanto la pelle è la sua e al medico poco importa.

Spero abbia capito il messaggio che ti sto lanciando....



zaw
00domenica 20 settembre 2015 22:38
GRAZIE!
Nimx, 20/09/2015 16:09:

Bello vedere che c'è gente che è arrivata alla mia conclusione, dopo una vita d'inferno, culminata con anni di ansia e poi acufeni, ora sto cominciando una nuova vita, ragazzi è dura ma non c'è premio migliore

evitiamo evitiamo evitiamo.... evitiamo gli acufeni e evitiamo la realtà



Grazie Nimx, sto arrivando alle tue stesse conclusioni, ma tu probabilmente sei giunto alla fine del sentiero.
Se hai voglia (e tempo..) ti andrebbe di scrivere la tua esperienza su una Nuova Discussione ?
E' sempre meglio avere Discussioni a tema.
Grazie



Nimx
00domenica 20 settembre 2015 23:17
Ciao zaw, beh, sì certo, se crei la discussione vedrò di partecipare senz'altro, solo che.... oddio, scrivere la mia storia... è molto personale, vediamo, magari senza entrare nei dettagli sì, e anche del percorso che sto facendo, anche se in maniera pur sempre non dettagliatissima. Per chi fosse interessato invece sono del tutto disponibile anche ad approfondire i dettagli con messaggi privati. Anche perchè, riassumere il tutto è davvero un'impresa ardua :)
francesco72.72
10lunedì 21 settembre 2015 13:27
Ciao a tutti. Gentile Menhir.F ho letto le tue considerazioni. Ho fatto una lunga analisi in questi giorni su me stesso e sull'acufene. Ho stilato una cronaca giornaliera dei momenti di maggiore percezione del fastidio. Giusto per metterci una nota simpatica, due giorni fa ho incontrato il mio vicino di casa e mi ha detto che per 15 giorni è stato chiuso in casa perché soffriva di un grosso problema all'orecchio che il medico ha definito acufene..è una epidemia del palazzo? [SM=g6797]. Leggere su internet a volte mi ha aiutato a capire, ma la maggior parte delle volte mi ha confuso ulteriormente. Io sono giunto alla mia conclusione. Non ho intenzione di andare da altri medici. Sono certo che il mio problema non ha una natura di disfunzione uditiva. Concordo con Menhir.F. E' il cambio di passo il punto di partenza. L'acufene è il risultato, il sintomo. Dietro c'è il bruxismo, dietro il bruxismo l'ansia e lo stress, dietro lo stress la pigrizia di volersi bene evitando tutto quello che inconsciamente l'organismo richiede. Direte voi, quindi ne dai una esclusiva lettura psicologica? Prioritariamente si. A cascata viene tutto il resto.
Ho deciso (forse corro un rischio, ma me lo perdono) di fregarmene di capire l'acufene. Punto tutto sul rivoluzionare la mia vita. Prima di tutto un bel bite. Ho iniziato un corso di mindfullness (non vi nascondo già dalle prime sedute mi ha portato un certo giovamento). Ho parlato con un nutrizionista per rimettere apposto l'alimentazione. Vado in piscina una volta alla settimana, tapi roulant due volte alla settimana e nel fine settimana bici. Mi sono creato degli obiettivi a breve e lungo termine e quando sono a casa con la mia famiglia mi dedico completamente a loro e quando il pensiero si sposta sul suono inizio subito a fare qualcosa. La sera acufene o non acufene mi addormento con suoni rilassanti in cuffia. La mattina ho anticipato l'ora del risveglio di un'ora per fare degli esercizi posturali per cervicale.Ho stabilito tempi e spazi ben definiti alle attività quotidiane.
Non mi azzardo minimamente a proporre tutto questo come cura dell'acufene e sono certo che ognuno ha in cuor suo un percorso. Io ho deciso questo percorso. Credetemi....per il mio modo di essere duro. Tra un po' di tempo saprò confrontarmi sui risultati. Per il momento un abbraccio a tutti.
Nimx
00lunedì 21 settembre 2015 14:55
Re:
francesco72.72, 21/09/2015 13:27:

Ciao a tutti. Gentile Menhir.F ho letto le tue considerazioni. Ho fatto una lunga analisi in questi giorni su me stesso e sull'acufene. Ho stilato una cronaca giornaliera dei momenti di maggiore percezione del fastidio. Giusto per metterci una nota simpatica, due giorni fa ho incontrato il mio vicino di casa e mi ha detto che per 15 giorni è stato chiuso in casa perché soffriva di un grosso problema all'orecchio che il medico ha definito acufene..è una epidemia del palazzo? [SM=g6797]. Leggere su internet a volte mi ha aiutato a capire, ma la maggior parte delle volte mi ha confuso ulteriormente. Io sono giunto alla mia conclusione. Non ho intenzione di andare da altri medici. Sono certo che il mio problema non ha una natura di disfunzione uditiva. Concordo con Menhir.F. E' il cambio di passo il punto di partenza. L'acufene è il risultato, il sintomo. Dietro c'è il bruxismo, dietro il bruxismo l'ansia e lo stress, dietro lo stress la pigrizia di volersi bene evitando tutto quello che inconsciamente l'organismo richiede. Direte voi, quindi ne dai una esclusiva lettura psicologica? Prioritariamente si. A cascata viene tutto il resto.
Ho deciso (forse corro un rischio, ma me lo perdono) di fregarmene di capire l'acufene. Punto tutto sul rivoluzionare la mia vita. Prima di tutto un bel bite. Ho iniziato un corso di mindfullness (non vi nascondo già dalle prime sedute mi ha portato un certo giovamento). Ho parlato con un nutrizionista per rimettere apposto l'alimentazione. Vado in piscina una volta alla settimana, tapi roulant due volte alla settimana e nel fine settimana bici. Mi sono creato degli obiettivi a breve e lungo termine e quando sono a casa con la mia famiglia mi dedico completamente a loro e quando il pensiero si sposta sul suono inizio subito a fare qualcosa. La sera acufene o non acufene mi addormento con suoni rilassanti in cuffia. La mattina ho anticipato l'ora del risveglio di un'ora per fare degli esercizi posturali per cervicale.Ho stabilito tempi e spazi ben definiti alle attività quotidiane.
Non mi azzardo minimamente a proporre tutto questo come cura dell'acufene e sono certo che ognuno ha in cuor suo un percorso. Io ho deciso questo percorso. Credetemi....per il mio modo di essere duro. Tra un po' di tempo saprò confrontarmi sui risultati. Per il momento un abbraccio a tutti.



Ciao Francesco, mi soffermo solo su di un punto, hai citato la mindfulness, sappi che è stato uno (tra gli altri cento) passi che ho fatto, uno dei più importanti. Vi sono centinaia di studi scientifici molto importanti a riguardo, e delle sue potenzialità, sia su disagi psicologici che fisici, sia per chi ha disagi sia per chi non ne ha. Non è una cura, in un certo senso è di più, ha a che fare con il rieducare la mente. Ancora sono fresco, la faccio da 5 mesi, i primi risultati importanti li ho avuti dopo il secondo mese. Da sola non basta, devi portar nella vita di tutti i giorni gli spunti che ti dà, ma se metaforicamente accostiamo la vita ad uno sport, la mindfulness può essere facilmente paragonata alla mezz'ora di corsa di riscaldamento, è una base importante, ed è sicuramente uno dei trattamenti di prima linea (inserita negli ospedali di mezzo mondo, usa e inghilterra se non erro hanno direttive a riguardo) con tutto ciò che riguarda la mente, nevrosi in primis. Mindfulness non è necessariamente per tutti, nè tantomeno è l'unico modo per aumentare la propria consapevolezza (di pensieri, emozioni e comportamenti), ma "per me" quei 20 minuti giornalieri sono importantissimi, che poco hanno a che fare col relax (per quello vi sono altre tipologie di meditazione, da non sottovalutare nemmeno, c'è da imparare come calmarsi da soli, altro punto importante). Richiede impegno però, altrimenti è come chi tenta di farsi gli addominali andando in palestra una volta a settimana.

Per il resto, da ciò che leggo, stai facendo benone, se avessi soldi scommetterei tutto che nel giro di qualche mese starai molto, molto, molto meglio, e come ho detto in altri post, ciò che guadagni è molto più dell'acufene che pian piano calerà e romperà sempre meno. Solo abbi pazienza, a volte vorremmo la bacchetta magica o la pillolina che la si prende e tutto sistema, ma questa mentalità è proprio parte del problema.
francesco72.72
00mercoledì 23 settembre 2015 13:47
Ciao Nimx, ti ho letto e volevo porti qualche domanda.
La mindfulness che fai è frutto di un corso che segui o ti sei organizzato con il fai da te? Io ho seguito un incontro in cui hanno spiegato le linee generali e adesso faccio da me.
Quotidianamente fai solo 20 minuti? A me hanno consigliato tre sedute giornaliere da 10 minuti (mattina, pomeriggio e sera).
Ti ringrazio per i consigli che vorrai darmi.
Saluti
Francesco
Nimx
00mercoledì 23 settembre 2015 20:22
Re:
francesco72.72, 23/09/2015 13:47:

Ciao Nimx, ti ho letto e volevo porti qualche domanda.
La mindfulness che fai è frutto di un corso che segui o ti sei organizzato con il fai da te? Io ho seguito un incontro in cui hanno spiegato le linee generali e adesso faccio da me.
Quotidianamente fai solo 20 minuti? A me hanno consigliato tre sedute giornaliere da 10 minuti (mattina, pomeriggio e sera).
Ti ringrazio per i consigli che vorrai darmi.
Saluti
Francesco




Ciao Francesco, scusa se mi dilungo un pò ma vorrei fare un quadro generale, magari do qualche spunto utile.
La filosofia orientale mi ha sempre affascinato (sembra una frase fatta, affascina un po' tutti), e perciò da qualche anno seguo amici "buddisti", lì il tipo di meditazione è ben diversa, ma ammetto che quando sono in preda all'ansia, o in passato a cose più forti (panico, paura, etc), di norma mettermi lì 20 minuti è una svolta, peccato che sono pigro quindi finisco per usare la meditazione mantra solo quando proprio sento che qualcosa mi spaventa e sta intaccando il mio umore :) Ad esempio ultimamente ho un sacco di problemi finanziari, e dire che ho tre attività (prima del mio percorso di crescita personale era tanto se sopportavo di farne uno solo, odiavo le responsabilità, mi spaventavano, ora le sopporto molto meglio). Ovviamente questo non è garanzia che le cose vadano sempre bene, ma questa è un'altra storia.
Poi ti dirò il perchè di questa parentesi sul buddismo. Tornando alla mindfulness, cominciai da solo, in seguito ho fatto due settimane con un caro amico inglese che la insegna lì in un ospedale. La base è sempre la stessa, ciò che cambia è che la mindfulness in alcuni casi è più specifica per ottenere un risultato piuttosto che un altro. Diciamo che per ansia attacchi di panico etc etc su internet è pieno di ottime meditazioni guidate, dopo puoi tranquillamente continuare da solo (soprattutto non dimenticare di inserirla pian piano nelle cose che fai giornalmente, piccoli gesti, piccoli momenti). Io ora uso Headspace, una app, però è in inglese, ci sono un sacco di pacchetti specifici, centinaia di meditazioni guidate, l'unico contro è che dopo i primi 30 giorni gli altri pacchetti sono a pagamento, anche se irrisorio, ad ogni modo ci sono altre app gratis, ma mi pare non abbiano pacchetti specifici. Tieni presente che una delle fondamenta della mindfulness è la consapevolezza senza giudizio, perciò se sei un soggetto ansioso non è difficile che di tanto in tanto comincerai a preoccuparti di star facendo nel modo sbagliato, o che non fa per te, o che non stai ottendendo i risultati sperati, ci metto la mano sul fuoco.... beh ecco, tieni a mente che è parte del problema e che ti sta sviando proprio da quel che insegna la mindfulness :)
Tornando un attimo al buddismo (fermo restando che la mindfulness è stata estrapolata da lì), continuo a seguirlo in primis perchè, buona parte delle emozioni se non tutte sono mediate dalla corteccia prefrontale, che è uno dei motivi per cui uno stesso stimolo può scatenare due emozioni molto diverse in due persone, ciò vuol dire che un buon percorso di cambiamento richiederebbe possibilmente sia una consapevolezza emotiva sia un reframing (re-inquadramento diciamo) cognitivo (e la meditazione da sola a volte non basta, a volte serve uno sguardo esterno), ecco, c'è chi fa psicoterapia a tal proposito, io invece ho scelto il buddismo, come filosofia, la sento più simile a me. Attenzione solo all'iper razionalizzazione, tipico dei soggetti nevrotici (che siano ansiosi, depressi o altro). Reinquadrare cognitivamente in modo costruttivo. Facile a dirsi, tutt'altro a farsi. Percorsi simili di norma danno ottimi risultati, ma non sono per tutti, richiedono tempo, ad esempio io ero arrivato al punto di non poter assolutamente fare più una vita normale se non con una buona dose di antidepressivo, e tutto ciò è andato avanti due anni. Ora invece la mia vita è pressochè normale e piuttosto piena, ancora chiaramente ho i miei periodi difficili in cui alcuni sintomi si fanno vivi se pur in maniera blanda, come in questo periodo in cui le insicurezze mi attanagliano (eh beh vorrei vedere chi non sarebbe preoccupato), ma direi che in un anno o poco più ho già cambiato un bel po' di cose, però non mi sento nemmeno a metà strada, anzi direi che un obiettivo non ce l'ho, è diventato un percorso molto piacevole, una motivazione nella mia vita.

Per quanto riguarda il tempo che uso per fare mindfulness, varia, di norma 20 minuti al giorno, a volte riesco a farne 30, tutti insieme. Sì credo che magari 10 mattina pomeriggio e sera non sia male. Come ogni cosa nuova, più tempo ci passi prima la "automatizzi", vale per imparare a guidare l'auto, o a suonare uno strumento. Senza esagerare però, devi sentirti a tuo agio. Io personalmente trovo 10 minuti pochi per raggiungere la concentrazione che necessito, ma è soggettivo.
Spero di averti dato delle informazioni utili. Liberissimo di fare tutte le domande che vuoi.
zaw
00giovedì 24 settembre 2015 09:28
Ciao Nimx, quali erano i tuoi sintomi fisici legati all'ansia di cui accennavi ?
La meditazione la fai sempre guidata, con l'ausilio di input sonori ?
Nimx
00giovedì 24 settembre 2015 14:08
Re:
zaw, 24/09/2015 09:28:

Ciao Nimx, quali erano i tuoi sintomi fisici legati all'ansia di cui accennavi ?
La meditazione la fai sempre guidata, con l'ausilio di input sonori ?




Ti riferisci al passato, quando ebbi il vero crollo psicologico ? Bah, non saprei davvero dirti, all'inizio erano sintomi violenti e a decine...! :) ansia fortissima con attacchi di panico qua e là durante la giornata che mi lasciavano senza forze e con tremori alle gambe per svariati minuti seguenti, dopo due giorni sono comparsi gli acufeni, prima a destra, poi anche a sinistra, che mi hanno gettato ancor più nel panico, impossibilità a dormire, incubi continui, pianti, tachicardia, formicolii, sensi di sbandamento, vista annebbiata, il tutto condito da un'alta dose di ipocondria (e visite mediche qua e là, cuore, tiroide e quant'altro), ovviamente anche psicologicamente in una situazione simile ero davvero messo a dura prova, andavo dalla confusione mentale al sentirmi distante da tutti e senza speranza.
Ora invece, ogni tanto posso venir colto da sconforto e una lieve ansia, relativamente nella norma, ma la mia passata sensibilità allo stress fa precipitare il tutto e comincio a sentirmi come se perdessi il controllo della mia vita. Con meditazione, studio, introspezione ed altre robe pian piano mi sto rieducando e imparo a gestire sempre meglio gli stress, già va bene ma è ancora una fase delicata. Nei periodi stressanti torno a focalizzarmi sugli acufeni che comunque vengon fuori come fruscii leggeri di norma, non più come sinfonie polifoniche ad alto volume, perciò mi prendo qualche spazio in più, ritrovo l'equilibrio e ritrovo una buona dose di serenità.
La mindfulness di norma la faccio guidata con delle app sul telefono e un altoparlante bluetooth, ma ultimamente, ad esempio in ufficio, sto cominciando a farla da solo senza guida, ultimamente vorrei cominciare a farla in ambienti completamente silenziosi, non sarà facilissimo.
francesco72.72
00giovedì 24 settembre 2015 14:26
Re: Re:
Ciao Nimx, è interessante leggerti e per certi versi alcuni aspetti del tuo percorso e del tuo profilo caratteriale sono molto simili ai miei. Anche io sono una persona piuttosto pigra, nevrotica e le responsabilità mi mandando in tilt. Da anni, da diversi anni, faccio uso, a fasi alterne, di antidepressivi e saltuariamente benzodiazepine. L'acufene si è manifestato in un periodo di profonda crisi finanziaria, ho una moglie e una figlia piccola, sono monoreddito, ho dovuto far un mutuo e solo dopo cinque mesi di tribolazioni mi è stato concesso. Diciamo che parzialmente le cose sono state risolte poiché ho dovuto sanare esposizioni pregresse e mi è rimasto ben poco.
Sono andato sotto stress già l'anno precedente perché mia figlia ci ha fatto dormire ben poco la notte ed è stato molto duro. Per quanto amo mia figlia più della mia vita non posso on dire che non è stato affatto facile far fronte a tutto con un paio di ore di sonno alle spalle per diversi mesi.
Ogni giorno uscito dal lavoro supporto mia moglie a mantenere mia figlia e praticamente tempo per me e per noi è uguale a zero. Questo è il mio quadro generale.
Ho già fatto anni fa un percorso psicoterapeutico, ma non di carattere cognitivo, il resto degli anni mi sono adattato con i farmaci. Arrivato a 43 anni e non potendomi permettere visite psicologiche settimanali (lo psicologo dell'ASL sono andato una volta e mi ha liquidato dicendo che ormai tutto era cronico e potevo sussistere solo con i farmaci). Cronico un piffero...!!! Sull'inquadramento cognitivo esterno a questo punto ho deciso di affidarmi a tutta la letteratura che c'è su internet stilando un gestalt personale. Forse sono presuntuoso, ma sulle tue considerazioni emozionali e sulle ricodificazioni vorrei provare a cimentarmici da solo ponendomi l'obiettivo di abbandonare i farmaci gradualmente. Le tecniche di rilassamento elette sono lo sport tutti i giorni per almeno mezzora e inizio gradatamente posizioni yoga la mattina al risveglio. Affiancheranno il dialogo cognitivo per favorire l'assimilazione e l'abbassamento tensivo-nevrotico. L'aspetto forse che ti parrà più familiare è che ho una mansarda che ho allestito per isolarmi e fare gli esercizi di mindfulness. Rinuncerò a mezz'ora della pennichella pomeridiana (poiché adoro dormire sarà una bella sfida) per 5 giorni alla settimana non potendo negli atri due giorni per esigenze lavorative. Questo è il mio percorso psiche.
Per ciò che concerne il mio percorso fisico parto dicendo che sono fumatore...altro obiettivo, arrivare a dicembre 2015 e regalare a mia figlia un papà che non puzza più di tabacco (in questo momento non ci riesco proprio). Stasera dal dentista inizieremo i test di occlusione e prepareremo il calco per il bite. Dovrò estrarre due denti del giudizio che a sua detta centrano qualcosa con l'acufene. Ho già aumentato l'apporto idrico quotidiano che è passato da due bicchieri a circa 2 litri. Per alimentazione via pane, alcolici, dolci, carni rosse e insaccati, formaggi stagionati avendo il colesterolo un po' altino e essendo 8 chili sovrappeso (l'obiettivo è raggiungere il peso forma ad agosto 2016) Ho letto su internet che pure il colesterolo ci azzecca con gli acufeni. Quando ho prospettato tutto questo a mia moglie mi ha guardato e mi ha detto "...ma hai l'acufene o il tuo inconscio ti fischia che dovevi darti una mossa....". Ultimo step dei famosi 100 passi è un libro alla settimana. Il mio hobby sarà leggere tutto quello che non ho letto nella mia via precedente per pigrizia.
Tanta roba direi...sono obiettivi e cascasse il mondo questa volta li porto a compimento. Scritti così sembra una passeggiata, per alcuni è la normalità, ma per me sarà scalare una montagna conoscendomi. Se però il mio istinto mi dice ce questa scalata la devo fare, non posso continuare a voltarmi dall'altra parte. Arrivato alla cime deve esserci la spiegazione del perché sento di voler fare tutto questo. E' duro e ci sono momenti che mi sento impazzire veramente, ma non ho altre scelte. Ti ho scritto questa pappardella non per annoiarti, come forse sarà stato, ma poiché mi sei sembrato molto centrato sulla questione, per ricevere tuoi suggerimenti e osservazioni su quanto elencato. Grazie per il tempo l'attenzione che mi dedicherai.
Un caro saluto. Francesco
Nimx
00venerdì 25 settembre 2015 02:55
Ciao Francesco !
Beh, alcuni psicologi sostengono in effetti che la pigrizia è la madre di tutte le nevrosi. Forse è un pò esagerato ma c'è del vero.. Sono segni distintivi, come anche il non saper gestire le responsabilità.
Ma davvero lo psicologo dell'asl ti ha liquidato dicendo che ormai è cronico ?? Assurdo, è la prima volta che lo sento, almeno da uno psicologo... forse è vecchio stampo ed è rimasto alle vecchie ricerche secondo cui la neuroplasticità è un concetto valido solo entro i 30 anni... beh, dovrebbe aggiornarsi.
Certo, alcuni collegamenti neuronali riguardo le tue reazioni e comportamenti ormai ci sono, ma non significa mica che non puoi crearne di nuovi o rielaborare in parte quelli presenti ! Cronico non è sinonimo di non reversibile. Di certo c'è solo che se pensi che una cosa non si può fare, non la si può fare davvero.
Anche io click alla mandibola, credo da sempre, ma notato solo da quando sono stato male, ma credo me lo terrò per compagnia... ho tolto anche i denti del giudizio ma poco hanno fatto per l'acufene, ma tu prova.
Non so nulla di te, cioè non so nulla di come sei arrivato ad avere questo tuo modo di vivere... voglio dire, a volte la nostra mente prende il bivio sbagliato molti molti anni prima, ad esempio nel mio caso, successe quando mio padre andò via di casa lasciando una situazione molto difficile per vari motivi, e io sono cresciuto senza supporto nè in casa nè fuori (al massimo ci trovavo i bulli), nell'insicurezza e nella frustrazione. Non me ne resi conto, mi difendevo come potevo, e le emozioni erano brutte bestie da evitare.
Inutile dire che ora uno degli obiettivi è integrare quella vita emozionale che ho tagliato fuori, fondamentale per il corretto funzionamento della mente (a tal proposito mi viene in mente il libro "intelligenza emotiva" di daniel goleman se non vado errato, tra l'altro io odiavo leggere, ora faccio fuori un libro al mese).
COmunque complimenti davvero per il piano che hai preparato ! Soprattutto per quanto riguarda lo stile di vita, sei decisamente più determinato di me [SM=g6794] Io al massimo ho sistemato un pò il sonno, la dieta e gli alcolici... per le sigarette, sono passato all'elettronica, meglio di nulla !
I vecchi filosofi la sapevano lunga (di certo più di alcuni psicologi delle asl), che dire di "mens sana in corpore sano". Soprattutto alla luce di alcune recenti ricerche che mettono in stretta relazione ansia/depressione con infiammazione cronica di grado basso (non acuta, come per un'infezione). La cosa che mi ha sorpreso è come questa infiammazione fisica non è solo causata da cose fisiche (ad esempio è tipica nei soggetti obesi), ma anche dalla psiche, dallo stress psicologico, in particolare quello causato da problematiche relazionali (ad es. rifiuto).
A tal proposito sport, dieta sana e meditazione (oltre al resto a cui serve) diminuiscono appunto i livelli dell'interleuchina-6 (va bè una roba che promuove l'infiammazione) e aumentano la serotonina.
Beh io mi dilunguo sempre troppo.... ma ciò che volevo dirti è che lavorare a 360 gradi è importante perchè è tutto collegato, ma proprio tutto tutto tutto tutto. Motivo per cui, salvo eccezioni, non credo al fatto che uno è ansioso o depresso solo perchè era destinato ad esserlo e stop, no, tutto questo è collegato col mondo interiore, e lì qualcosa si può ancora cambiare :)
Ci terrei se mi tenessi aggiornato di tanto in tanto, dico sul serio!
Menhir.F
00venerdì 25 settembre 2015 06:27
Re:
francesco72.72, 21/09/2015 13:27:


Ho deciso (forse corro un rischio, ma me lo perdono) di fregarmene di capire l'acufene. Punto tutto sul rivoluzionare la mia vita. Prima di tutto un bel bite. Ho iniziato un corso di mindfullness (non vi nascondo già dalle prime sedute mi ha portato un certo giovamento). Ho parlato con un nutrizionista per rimettere apposto l'alimentazione. Vado in piscina una volta alla settimana, tapi roulant due volte alla settimana e nel fine settimana bici. Mi sono creato degli obiettivi a breve e lungo termine e quando sono a casa con la mia famiglia mi dedico completamente a loro e quando il pensiero si sposta sul suono inizio subito a fare qualcosa. La sera acufene o non acufene mi addormento con suoni rilassanti in cuffia. La mattina ho anticipato l'ora del risveglio di un'ora per fare degli esercizi posturali per cervicale.Ho stabilito tempi e spazi ben definiti alle attività quotidiane.



Bravo! Non demordere. Io dico che sempre che "i consigli vanno dati solo se richiesti o se possono esssre utili a salvare la vita di una persona altrimenti evitare di darli perchè possono urtare solamemte" ma nel tuo caso mi permetto di consigliarti una lettura perchè leggendo i tuoi post credo di averti ben inquadrato.

Compra e leggi questo libro: "Il perdono assoluto" di Colin Tipping.

Lo trovi qui: www.macrolibrarsi.it/libri/__il-perdono-assoluto-libro.php

se avrai voglia di ascoltare il consiglio di un uomo che non conosci, magari considerare un fratellastro maggiore, un uomo che nella sua vita è sempre stato estremanete razionalista, che quando incontra un medico che vede la sua professione solo come "un mestiere come un altro per guadagnare" lo mette nelle condizioni di dover chiedere scusa, uno che che nella sua vita ne ha viste, e passate "nel male", di tutti i colori, anche e soprattutto grazie a dei medici con deliri di onnipotenza che non conoscevano "umiltà" (il bravo medico è quello che nonostante i grandi traguardi raggiunti rimane umile, disponibile ad ascoltare il paziente, che visita dal punto di vista clinico chi gli sta chiedendo sofferente consiglio senza limitarsi a spacciarsi per psicologo fallito senza nemmeno averne la qualifica (e ce ne sono tanti!) senza invece fare la reale dignosi per cui sei andato a visita.

La lettura ti sarà molto utile nel tuo percorso...se ti di va fidarti. Io dico che non te ne pentirai di avere speso una quindicina di euro [SM=g11112] ;-)

P.S.
Ovviamente anche per gli altri partecipanti a queste discussioni. E' una valida lettura anche se lo userete a tempo perso come adiuvante per concentrarvi sul water [SM=g6794]

Un abbraccio a tutti [SM=g2284346]


francesco72.72
00venerdì 25 settembre 2015 11:31
Nimx, 25/09/2015 02:55:


Beh io mi dilunguo sempre troppo.... ma ciò che volevo dirti è che lavorare a 360 gradi è importante perchè è tutto collegato, ma proprio tutto tutto tutto tutto. Motivo per cui, salvo eccezioni, non credo al fatto che uno è ansioso o depresso solo perchè era destinato ad esserlo e stop, no, tutto questo è collegato col mondo interiore, e lì qualcosa si può ancora cambiare :)
Ci terrei se mi tenessi aggiornato di tanto in tanto, dico sul serio!



Gentile Nimx, non ti sei dilungato e fa sempre piacere leggerti. Grazie per il consiglio del libro, che ordinerò senza dubbio. Ieri sera sono stato dal mio dentista che attribuisce al 99% il mio acufene a un dente del giudizio che è sceso molto. La diagnosi è stata fatto dopo avermi fatto e visionato una ortopantomografia.
Alla luce della radiografia non ritiene necessario un bite.
I denti sono in ottimo stato e il dente che ho rotto è solo scheggiato e la struttura è integra. Il suggerimento è levare il dente del giudizio e poi fare la valutazione.
Detto ciò non sono uscito dallo studio né sconfortato e né euforico.
Leggo che difficilmente una estrazione ha risolto problematiche di acufeni. E' pure vero che tenerlo e non levarlo è inutile e lascia una possibile soluzione inevasa.
Ma in questo momento preferisco non soffermarmi sul dentista. La settimana prossima visiterò anche un importante otorino per avere una valutazione. Ma anche a questo non attribuisco il fulcro delle mie attenzioni, anche perché, mi creerei troppe aspettative sia negative che positive.
Diciamo che affronto il problema da tutte le sfaccettature e poi si tirano le somme senza fare pronostici.
La situazione è molto simile a quando scoprii le miodesopsie agli occhi. Sembravano una spada di damocle e una croce insopportabile. Dopo tutte le valutazioni fatte si tirarono le somme e risultò il fatidico "non c'è nulla da fare". A distanza di qualche anno non sono scomparse, ma è scomparso il mio disagio. Le ho accettate. Ho imparato a conoscerle, ad arginarle, ad addomesticare le mie reazioni, le ho metabolizzate.
Oppure potrei parlare delle mie emicranie con aura. La prima volta che mi successe corsi al pronto soccorso. Anche per queste tirando le somme, dopo vari controlli, "non c'è nulla da fare". Oggi, dopo anni, quando mi vengono continuo a fare quello che faccio senza battere ciglio e anche se vedo praticamente i fuochi di artificio negli occhi per dieci minuti sono anche capace di continuare a scrivere al computer.
Tutto ha un filo conduttore sottostante.
In tutti questi anni ho accettato situazioni senza sbocco. Le ho superate. Dopo questi controlli che farò, se dovesse uscire fuori l'ennesima "non ci si può fare nulla", dovrò riadattarmi nuovamente.
In tutto questo percorso però ho sempre riversato le mie aspettative di accettazione in un farmaco, in un "santone" esterno che mi estirpasse il problema, in qualcosa che dall'esterno mi risolvesse il problema. C'è poco da fare...se non ti immergi dentro e affoghi nella tua vita, non saprai mai come fare per rimanere a galla.
Tengo a precisare che non ho nulla contro i farmaci e contro i medici. Sono complementari e offrono un grande aiuto e fortuna che ci siano. Ma c'è un momento, un istante, un preciso passaggio in cui devi "sudare" per rimettere apposto i pezzi di te che nevroticamente e con una grandissima pigrizia ai lasciato sparpagliare e hai svenduto all'inerzia degli eventi.
Come vedi Nimx, anche io mi dilungo molto. Probabilmente perché abbiamo tanto da dire e da rileggerci.
Ti aggiornerò lungo il mio percorso e mi auguro tu faccia altrettanto. Davvero..

Menhir.F, 25/09/2015 06:27:


Compra e leggi questo libro: "Il perdono assoluto" di Colin Tipping.

Lo trovi qui: www.macrolibrarsi.it/libri/__il-perdono-assoluto-libro.php

La lettura ti sarà molto utile nel tuo percorso...se ti di va fidarti. Io dico che non te ne pentirai di avere speso una quindicina di euro [SM=g11112] ;-)



Menhir anche questo libro sarà sulla mia scrivani a breve e ti ringrazio per i consigli che accetto ben volentieri. Di un fratellastro maggiore ne avrei proprio bisogno e mi farebbe un gran bene. Percepisco la tua difficile esperienza e sarò felice di condividere anche con te il percorso che faremo insieme.
Un abbraccio

Nimx
00venerdì 25 settembre 2015 14:37
Esatto, c'è un qualcosa di sottostante che collega tutto ciò, non sono disturbi che nascono dal nulla senza una causa. Ovviamente io non so dire se certe cose una volta innescate possono svanire del tutto, a volte sì, a volte no. Di certo alleviata la causa tutto è più leggero, un po' come gli acufeni, prima insopportabili, poi c'è non li nota più, e in rari casi scompaiono.
Nemmeno io sono contro i farmaci, senza di loro non so come avrei potuto fare tre anni fa, sono un grosso aiuto in alcuni momenti, ma semplicemente, per questo tipo di cose, non sono la cura, la cura come detto è dentro di te, ma è anche tutto cioè che entra in relazione con te, mente, corpo, relazioni sociali, stile di vita, sentimenti, igiene, sport, responsabilità, lavoro, integratori alimentari e farmaci compresi. Non vi è distinzione. A tal proposito dello psicologo che incontrasti tu all'asl, io invece ricordo bene le parole dello psichiatra che mi prescrisse il farmaco anni fa "Da queste cose se ne può uscire, ma non con questo (riferito al farmaco), devi fare psicoterapia". Lui sì che aveva una visione più corretta, e dire che è psichiatra! Francesco, posso chiederti se hai facebook, o qualsiasi altra cosa simile? So che vi sono i messaggi privati qui, ma li trovo un poco scomodi, mi sarebbe piaciuto scambiare qualche parere più personale riguardo il percorso, e qui non mi sembra proprio il caso.

Grazie anche da parte mia Menhir, lessi in passato qualche libro al riguardo, non lo trovai un punto rilevante da affrontare nella mia visione della vita perchè quel libro parlava del perdono rivolto all'esterno, difficilmente ho difficoltà a perdonare gli altri,il nevrotico per eccellenza ha il problema opposto di norma, cerca costantemente l'approvazione altrui e soffre esageratamente per le critiche nei suoi confronti, quindi casomai la mia difficoltà sta nel perdonare me stesso. E magari questo libro mi può dare spunti interessanti, grazie nuovamente.
Menhir.F
00venerdì 25 settembre 2015 15:17
Re:
Nimx, 25/09/2015 14:37:



Grazie anche da parte mia Menhir, lessi in passato qualche libro al riguardo, non lo trovai un punto rilevante da affrontare nella mia visione della vita perchè quel libro parlava del perdono rivolto all'esterno, difficilmente ho difficoltà a perdonare gli altri,il nevrotico per eccellenza ha il problema opposto di norma, cerca costantemente l'approvazione altrui e soffre esageratamente per le critiche nei suoi confronti, quindi casomai la mia difficoltà sta nel perdonare me stesso. E magari questo libro mi può dare spunti interessanti, grazie nuovamente.



Il libro in questione è qualcosa di diverso.

Entrando nel personale io somatizzavo la perdita di fiducia in una persona in cui contavo, il falso amico, la moglie che si rivela assente o presente a seconda dei propri bisogni e ti porta al divorzio, l'abbandono di una compagna che voleva un figlio a tutti i costi (anche se aveva una età avanzata e non poteva averne in modo naturale per sue problematiche), il male riceuto da un fratello, le ingiustizie ricevute dalla famiglia.

Ho imparato a perdonare quella compagna perchè aveva finito il suo cammino insieme a me quindi è stato un bene che lei andasse via facendo un bene a se stessa raggiungendo l'obiettivo di avere un figlio con tecniche da me non condivise che l'hanno resa felice e che mi hanno tolto un peso che per me sarebbe stato enorme. Ho perdonato il male ricevuto dal fratello perchè in fondo non era voluto ma solo causa della sua ignoranza nel campo trattato (anche se a me è costato un tumore), ho perdonato le ingiustizie ricevute dalla famiglia perchè la visione delle cose non è sempre pari a quella che noi vediamo o pensiamo. I genitori sbagliano...poi all'ultimo respiro si rendono conto. Alla fine il perdono fa bene a noi stessi. Sono cose che si capiscono purtroppo troppo tardi quando ormai abbiamo somatizzato ammalandoci anche di cose non certo piacevoli. E' il difetto delle persone troppo sensibili, perfezioniste che pretendono troppo da se stesse, spesso con una spiccata intelligenza. Lo stupido non fa caso a nulla...fortuna loro sotto certi versi.

Oggi io sono il primo ad aiutare chi ha bisogno anche rimettendoci tempo, denaro oltre che stress mentale e fisico ma lo faccio perchè mi va di farlo, fa bene soprattutto a me e se non ricambiato non me ne faccio un problema, al massimo la prossima volta ti dico NO. Il passato non lo rinnego ma guardo al futuro che mi rimane.

Io se non so una cosa non scrivo o non parlo anzi cerco di apprendere. Ma se so....allora condivido il mio sapere.

Nimx
00venerdì 25 settembre 2015 19:14
Re: Re:
Menhir.F, 25/09/2015 15:17:

Nimx, 25/09/2015 14:37:



Grazie anche da parte mia Menhir, lessi in passato qualche libro al riguardo, non lo trovai un punto rilevante da affrontare nella mia visione della vita perchè quel libro parlava del perdono rivolto all'esterno, difficilmente ho difficoltà a perdonare gli altri,il nevrotico per eccellenza ha il problema opposto di norma, cerca costantemente l'approvazione altrui e soffre esageratamente per le critiche nei suoi confronti, quindi casomai la mia difficoltà sta nel perdonare me stesso. E magari questo libro mi può dare spunti interessanti, grazie nuovamente.



Il libro in questione è qualcosa di diverso.

Entrando nel personale io somatizzavo la perdita di fiducia in una persona in cui contavo, il falso amico, la moglie che si rivela assente o presente a seconda dei propri bisogni e ti porta al divorzio, l'abbandono di una compagna che voleva un figlio a tutti i costi (anche se aveva una età avanzata e non poteva averne in modo naturale per sue problematiche), il male riceuto da un fratello, le ingiustizie ricevute dalla famiglia.

Ho imparato a perdonare quella compagna perchè aveva finito il suo cammino insieme a me quindi è stato un bene che lei andasse via facendo un bene a se stessa raggiungendo l'obiettivo di avere un figlio con tecniche da me non condivise che l'hanno resa felice e che mi hanno tolto un peso che per me sarebbe stato enorme. Ho perdonato il male ricevuto dal fratello perchè in fondo non era voluto ma solo causa della sua ignoranza nel campo trattato (anche se a me è costato un tumore), ho perdonato le ingiustizie ricevute dalla famiglia perchè la visione delle cose non è sempre pari a quella che noi vediamo o pensiamo. I genitori sbagliano...poi all'ultimo respiro si rendono conto. Alla fine il perdono fa bene a noi stessi. Sono cose che si capiscono purtroppo troppo tardi quando ormai abbiamo somatizzato ammalandoci anche di cose non certo piacevoli. E' il difetto delle persone troppo sensibili, perfezioniste che pretendono troppo da se stesse, spesso con una spiccata intelligenza. Lo stupido non fa caso a nulla...fortuna loro sotto certi versi.

Oggi io sono il primo ad aiutare chi ha bisogno anche rimettendoci tempo, denaro oltre che stress mentale e fisico ma lo faccio perchè mi va di farlo, fa bene soprattutto a me e se non ricambiato non me ne faccio un problema, al massimo la prossima volta ti dico NO. Il passato non lo rinnego ma guardo al futuro che mi rimane.

Io se non so una cosa non scrivo o non parlo anzi cerco di apprendere. Ma se so....allora condivido il mio sapere.




Capisco fin troppo bene, sì beh ad ogni modo lo comprerò, sto finendo un ultimo libro (per la cronaca, il potere della vulnerabilità, di Brene Brown) e quindi sono in cerca di novità !
Io in realtà ho smesso di dare colpe all'esterno da tempo, un bel libro a tal proposito, ma più psicologico che spirituale (ammesso che il perdono sia più una roba spirituale) è un libro di W. Dyer, le tue zone erronee (vado a memoria, potrei sbagliare). Parlava di come il dare le colpe all'esterno è un permesso che stiamo dando agli altri di controllarci, noi perdiamo potere e lo diamo a loro. Mentre il buddismo mi ha insegnato che è inutile arrabbiarsi, molto spesso quelle persone fan quel che fanno per debolezze o paure (come dargli torto, mi basta guardare me), è quindi più sano per loro e per noi usare la compassione. Insomma, gira e rigira è un po' la conclusione a cui sei arrivato tu.

Mi spiace comunque per tutto ciò che hai passato, si nota subito che sei una persona sensibile. Preferirei di certo aver meno persone stupide intorno e più gente come te.

Menhir.F
00sabato 26 settembre 2015 06:29
Re: Re: Re:
Nimx, 25/09/2015 19:14:



Preferirei di certo aver meno persone stupide intorno e più gente come te.




Condivido e ti ringrazio ;-)

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