Sto impazzendo...

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francesco72.72
00lunedì 26 ottobre 2015 16:50
Come fai a sapere quanto abbia dato e quanto dia fastidio a me? ...forse hai ragione, mi faccio seghe mentali, pero pensa un po che culo, co ste seghe sopporto quello che a te da un fastidio della madonna.
Nimx
00martedì 27 ottobre 2015 16:33
Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:131638466=anniofloriano, 26/10/2015 16:32]


con tutto rispetto...mi sembrano solo e soltanto delle gran seghe mentali,a me l'acufene da' un fastidio della madonna.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Sì, seghe mentali... beh annio, se tutti avessero la consapevolezza che la mente è un organo che va educato, e può essere educato, ed è l'unica cosa che può darti gioia, questo forum non esisterebbe, e non ne esisterebbero nemmeno tanti altri riguardanti problemi più grossi. Mi spiace andar contro ciò che hai espresso, io ho solo la certezza che ho fatto oltre un anno di psicofarmaci perchè non sopportavo gli acufeni. Poi con rieducazione, meditazione e tanto altro, non solo ho tolto i farmaci, non solo la mia vita è migliorata, gli acufeni sono finalmente calati moltissimo, non che in giorni stressanti non li senta forti, ma non sono più fastidiosi nemmeno in quei giorni. Di norma, quando aumentano d'intensità tolgo tutti i suoni intorno a me, voglio silenzio, me li "godo", non ci rifletto sopra, semplicemente li percepisco, li ascolto, addirittura mi conciliano il sonno. Vedila come vuoi, rimani pure dell'opinione che "sono tutte seghe mentali" e lascia stare che certe cose prendano il controllo se preferisci. Ma sta' certo che se cerchi risposta fuori da te, quegli acufeni continueranno a darti un fastidio della madonna, e il tuo modo di pensare, a prescindere che siano causati da stress o da danni biologici, li alimenta non poco. Lasciando stare studi o pippe mentali, dovresti farti una chiacchierata "fuori" dal forum, con chi ha gli acufeni e non li percepisce come un fastidio, vedrai che loro non sono diversi da te punto e basta, vedrai che anche loro hanno avuto i loro momenti di sconforto all'inizio, la differenza sta nel come ti prendi cura della tua mente, se la lasci fare, o cominci a prenderti la responsabilità di dove farla andare. E questo ha dei risvolti che vanno ben oltre gli acufeni.

Ma infondo, tutte queste teorie, tutta questi studi di psicologia, concetti di filosofia, pratiche millenarie come la meditazione, il prendersi la responsabilità..... massì, che te lo dico a fare, sono tutte seghe mentali, non perderci tempo, goditi la vita e le belle giornate !!! :)
Nimx
00martedì 27 ottobre 2015 16:38
Scusate
Avevo dimenticato di fare l'accesso.
Mi scuso anche per aver peccato di arroganza in alcuni punti del messaggio precedente (ad es. "....questo forum non esisterebbe."), che potrebbe apparire come una mancanza di rispetto per qualcuno, quando invece forum simili sono comunque di grande aiuto, ne verrebbe altrimenti meno la condivisioni di punti di vista costruttivi ed interessanti. Ho chiaramente esagerato, ma spero il messaggio venga comunque inteso per quel che voleva essere.

Ad ogni modo, davvero complimenti Francesco per i progressi rapidi.
francesco72.72
00martedì 27 ottobre 2015 16:59
Grazie Nimx, anche delle considerazioni sulle variabili masturbatorie. Preferisco andare oltre ed è giusto che ognuno si sfoghi e trovi la sua strada e le sue soluzioni, quindi, ci stà bene tutto.
A me và bene così. Mi tengo tutto e mi serve tutto. Ho passato troppi anni a rincorrermi. Ora è giusto ed è tempo che si affronti seriamente e consapevolmente il mio presente.
Un abbraccio a tutti
paola=2015
00mercoledì 28 ottobre 2015 12:40
ho trovato il forum che mi serviva
ciao,
sono nella fase di Francesco e mi ritrovo appieno nel suo messaggio iniziale di fine agosto.

L'idea di convivere per sempre con questo rumore mi fa impazzire già di per sè.
Ho il terrore puro di non riuscire a sopravvivere anche perchè, come gli altri, ho girato diversi otorini, sono in cura dallo gnatologo per vedere se è il caso di mettere il bite ecc. ecc.

Tutto già scritto da altri ... per fortuna ... dico "per fortuna" perchè non sapevo con chi parlare di questa mia situazione. Al momento mi sento triste e abbattuta, non riesco a vedere la luce in fondo a questo tunnel ... e il mio acufene non è al momento fortissimo, ho avuto solo un episodio in cui è diventato veramente acuto e lì mi sono vista nel mio futuro a diventar pazza e a perdere lavoro, amici, amori e tutto quanto.
Scusate, sono tragica, ma non so da dove iniziare, i vostri percorsi sono così "importanti" che ho paura di non avere la forza di affrontarli da sola ...
francesco72.72
00mercoledì 28 ottobre 2015 18:25
Ciao e benvenuta. Io non sono un esperto come altri del forum, ma mi sento di dirti che : 1) non sei sola, siamo in tanti come te e ne impazzisci e ne vai fuori di senno per l'acufene. Ho aperto questo post con il termine impazzire e a distanza di due mesi, sono qui. Quindi ridimensioniamo il problema, altrimenti siamo sempre all'inizio. 2) hai fatto bene ad accertarti da un otorino se non ci fossero priblemi oggettivi, ora piu che andare alla ricerca del motivo acufene ascoltalo, nota quando aumenta, quali contromisure puoi adottare per sopportarlo meglio, fia un po di attivita fisica, migliora alimebtazione e coccolati un po 3) analizza la tua vita ora, c'e' qualcosa che non va? Vorresti fare o cambiare qualcosa? Meditaci. Infine, lascia perdere il medico che e' in te e internet. Detto tutto cio, l'acufene esiste e vedrai che con un po di rilassamebto diventera una presenza non invadente. Stai serena e scrivi scrivi scrivi....soprattutto a te stessa. Svusa gli errori ma scrivo dal cell e sono una frana. Un abbraccio e a presto
Nimx
00mercoledì 28 ottobre 2015 23:58
Ciao Paola!
Come vedi, Francesco 2 mesi fa e ora. Io 2 anni fa, e ora.
Riferendomi a persone che conosco in modo diretto : Chi come me ha affrontato il problema in modo diverso (nel mio caso l'acufene era solo un sintomo di tutto il mio mondo interiore bello incasinato) l'ha visto diminuire molto, e c'è anche chi l'ha visto scomparire (ho provato a far entrare questa persona nel forum, ma non ne vuole sapere). Attualmente a me il fatto che scompaia o meno non importa affatto, da fischi polifonici ad alto volume in entrambe le orecchie ora è un piacevole fruscio udibile solo in silenzio, almeno per il 90% del tempo, tutt'ora in evoluzione di pari passo con il mio cambiare (in positivo).
Come e perchè ti è cominciato lo sai ? Io credo sia fondamentale per capire alcune cose.
Fai le giuste visite prima di tutto, e cerca di star serena, se necessario fatti consigliare qualcosa da uno specialista, in tal caso non saresti debole, all'inizio può esserci necessità. A me l'antidepressivo ha dato vita nuova per un buon periodo e ha reso innocui i vari sintomi (tra cui l'acufene). Chiaro che a suo tempo non avendo capito come dover procedere davanti a questo enorme problema/opportunità, la prima volta tolsi il farmaco e sono ricaduto nell'acufene e nelle mie paure, era tutto come prima, avevo solo coperto i segnali ed il senso nascosto. Ora invece sono qui e sto molto meglio... di quando non l'avevo!
Abbi fiducia e coraggio, un abbraccio.
paola=2015
00giovedì 29 ottobre 2015 08:43
Re:
Nimx, 28/10/2015 23:58:

Ciao Paola!
Come vedi, Francesco 2 mesi fa e ora. Io 2 anni fa, e ora.
Riferendomi a persone che conosco in modo diretto : Chi come me ha affrontato il problema in modo diverso (nel mio caso l'acufene era solo un sintomo di tutto il mio mondo interiore bello incasinato) l'ha visto diminuire molto, e c'è anche chi l'ha visto scomparire (ho provato a far entrare questa persona nel forum, ma non ne vuole sapere). Attualmente a me il fatto che scompaia o meno non importa affatto, da fischi polifonici ad alto volume in entrambe le orecchie ora è un piacevole fruscio udibile solo in silenzio, almeno per il 90% del tempo, tutt'ora in evoluzione di pari passo con il mio cambiare (in positivo).
Come e perchè ti è cominciato lo sai ? Io credo sia fondamentale per capire alcune cose.
Fai le giuste visite prima di tutto, e cerca di star serena, se necessario fatti consigliare qualcosa da uno specialista, in tal caso non saresti debole, all'inizio può esserci necessità. A me l'antidepressivo ha dato vita nuova per un buon periodo e ha reso innocui i vari sintomi (tra cui l'acufene). Chiaro che a suo tempo non avendo capito come dover procedere davanti a questo enorme problema/opportunità, la prima volta tolsi il farmaco e sono ricaduto nell'acufene e nelle mie paure, era tutto come prima, avevo solo coperto i segnali ed il senso nascosto. Ora invece sono qui e sto molto meglio... di quando non l'avevo!
Abbi fiducia e coraggio, un abbraccio.



Ciao Nimx,
io sinceramente non so per quale motivo è iniziato. Un paio di anni fa ebbi un episodio di breve durata con un fischio solo a destra. Adesso è tornato da ormai oltre un mese sempre a destrra, ma negli ulrimi giorni lo sento anche a sinistra. Parte con un fruscio la mattina per diventare un fischio in aumento durante la giornata. L'otorino mi ha detto che sento benissimo, mi ha consigliato una visita dentistica per la mia maloclusione e sono andata da uno gnatologo che adesso mi ha prescritto un antidepressivo da prendere solo la sera prima di coricarmi, ma più per i mal di testa forti che ho ogni tanto piuttosto che per l'acufene. Secondo lui infatti il bite non servirebbe a risolvere.
Il perchè mi è venuto non lo so proprio. Sono una persona di carattere nervoso e vado in ansia per niente, questo già mi pare un "ottimo" inizio ... ho pensato anche al lavoro, gli ultimi 5 anni li ho passati in un ambiente allucinante e adesso, pur avendo cambiato reparto, non vivo la vita lavorativa in positivo, anzi! Non mi alzerei mai dal letto per venire qui! L'ambiente in generale nell'azienda si è fatto veramente pesante, tutti molto scazzati perchè quasi messi da parte, per quanto .. come dire, ancora utili! Io ho 45 anni, e mi fanno sentire una quasi pensionata! ... E, tornando alle me, non riesco a viverla con distacco: dico sempre che me ne frego e invece me la prendo, ci penso, mi ci arrabbio di brutto. L'indifferenza è una parola che proprio non conosco purtroppo. Mi rendo vulnerabile davanti ad ogni stupidata di commento o di cosa e ci sto male ... E questo atteggiamento me lo porto anche a casa! Divento cioè permalosa e prendo veramente troppo sul serio tutto quanto mi si dice e a casa, potendolo fare più che al lavoro, urlo e sbraito e sparo a zero sul mio compagno [SM=g10853] .
SONO ASSOLUTAMENTE CONSAPEVOLE di dover cambiare io perchè il mondo è questo ma non so come fare, non so proprio come fare.
Scusami, ti ho scaricato un po' di roba addosso [SM=g6794]


paola=2015
00giovedì 29 ottobre 2015 08:59


francesco72.72, 28/10/2015 18:25:

Ciao e benvenuta. Io non sono un esperto come altri del forum, ma mi sento di dirti che : 1) non sei sola, siamo in tanti come te e ne impazzisci e ne vai fuori di senno per l'acufene. Ho aperto questo post con il termine impazzire e a distanza di due mesi, sono qui. Quindi ridimensioniamo il problema, altrimenti siamo sempre all'inizio. 2) hai fatto bene ad accertarti da un otorino se non ci fossero priblemi oggettivi, ora piu che andare alla ricerca del motivo acufene ascoltalo, nota quando aumenta, quali contromisure puoi adottare per sopportarlo meglio, fia un po di attivita fisica, migliora alimebtazione e coccolati un po 3) analizza la tua vita ora, c'e' qualcosa che non va? Vorresti fare o cambiare qualcosa? Meditaci. Infine, lascia perdere il medico che e' in te e internet. Detto tutto cio, l'acufene esiste e vedrai che con un po di rilassamebto diventera una presenza non invadente. Stai serena e scrivi scrivi scrivi....soprattutto a te stessa. Svusa gli errori ma scrivo dal cell e sono una frana. Un abbraccio e a presto



Ciao Francesco,
grazie per esserci perchè ieri mattina dal lavoro mi son persa a leggervi e sono stata meglio. Scusa! Mi rendo conto che sono stata un po' come quelle persone tipo "pensa a chi sta peggio" e così pensano che si sta meglio e invece si pesano addosso ai poveretti che VERAMENTE stanno peggio.
Sìsì mi rendo conto che devo calmarmi e non farmi prendere dal panico. SOno così, ogni volta che mi dicono che ho qualcosa divento catastrofica e vedo subito morte e devastazione! POi miglioro per fortuna!
Come dicevo a Nimx l'acu aumenta nel corso della giornata. Arrivo a casa che il fischio è ingestibile, nel senso che lo copro con la tv ma, alla fine, solo andando a letto mi calmo e rilasso e lascio vincere la stanchezza così mi addormento.
Attività fisica ne faccio, un paio di volte a settimana vado a Pilates sia per necessità proprio fisica sia per diversificare l'ambiente casa-lavoro e starne un po' fuori.
Per la storia di coccolarsi un po' ... faccio un sacco di fatica! Mi sono resa conto che a me penso veramente poco negli ultimi tempi e, anche senza rendermene conto, sacrifico me alle esigenze degli altri. Poi quando me ne rendo conto penso "adesso basta, faccio un po' l'egoista e penso a me" ... ma quando lo faccio mi sento in colpa!!!!!!!! [SM=g6797]
Per ora mi sono presa giù i titoli dei libri che hanno consigliato a te, e ho scaricato la app del rilassamento, stasera la provo.
Grazie per esserci!
francesco72.72
00giovedì 29 ottobre 2015 10:07
Cara Paola buongiorno e bentrovata nuovamente. Allora, rileggi i tuoi messaggi (ti cito perché non ho dimestichezza con i quote:
1) "L'otorino mi ha detto che sento benissimo": prendi atto e non tornarci sopra che non hai un problema uditivo. Ottimo.
2) "sono andata da uno gnatologo": giusta scelta, spesso gli acufeni sono un problema di maleocclusione. Se ti fidi di ciò che ti stà proponendo, affidati senza preconcetti o tue interpretazioni.
3) Sono una persona di carattere nervoso e vado in ansia per niente..gli ultimi 5 anni li ho passati in un ambiente allucinante e adesso, pur avendo cambiato reparto, non vivo la vita lavorativa in positivo...L'indifferenza è una parola che proprio non conosco purtroppo...E questo atteggiamento me lo porto anche a casa! Divento cioè permalosa e prendo veramente troppo sul serio tutto quanto mi si dice e a casa, potendolo fare più che al lavoro, urlo e sbraito e sparo a zero sul mio compagno...SONO ASSOLUTAMENTE CONSAPEVOLE di dover cambiare: direi ironicamente "tanta roba". Problemi che accomunano tutti quanti e tutti quanti con gli acufeni. La domanda è, tutto quello che hai intorno è il problema o sei tu che devi rivedere come vivi la tua quotidianità? E' più facile urlare al compagno invece di urlarsi dentro? E se il fischio fosse la fuoriuscita di un profondo compresso (un po' la pentola a pressione).
4)"ieri mattina dal lavoro mi son persa a leggervi e sono stata meglio...SOno così, ogni volta che mi dicono che ho qualcosa divento catastrofica e vedo subito morte e devastazione! POi miglioro per fortuna!...lo copro con la tv ma, alla fine, solo andando a letto mi calmo e rilasso e lascio vincere la stanchezza così mi addormento...Poi quando me ne rendo conto penso "adesso basta, faccio un po' l'egoista e penso a me" ... ma quando lo faccio mi sento in colpa!!!!!!!!...": ci sono dei momenti nei quali perdi l'attenzione dal tuo acufene. Parti da questi momenti per prendere consapevolezza di ciò che stai facendo e che tutto scorre dentro di te, senza sovrastrutture, senza controllo e senza soprattutto razionalità. Non è sempre necessario cercare una spiegazione. Siamo ciò che siamo e accettare di esserlo è una grande strategia di benessere.
5)"Per ora mi sono presa giù i titoli dei libri che hanno consigliato a te, e ho scaricato la app del rilassamento, stasera la provo...": tutto serve. Segui il tuo istinto su ciò di cui il tuo corpo e la tua mente hanno bisogno. Lasciati scegliere la tua strada. Ti darà una immensa soddisfazione e autostima. Copiare e incollare se stessi da altri modelli non ti aiuta a trovare il tuo vestito.

Come vedi non sei né pazza, né sull'orlo del baratro e tantomeno prossima al disastro. Anzi. Sei davanti a delle scelte e il tuo tempo è arrivato. Non metto il becco sull'antidepressivo perché come hai letto mi accompagna da tanto tempo e non lo demonizzo, anzi, serve e ci stà tutto. Guardalo come un OKI che prendi per il mal di testa. Cura il sintomo e ci stà benissimo. Poi bisogna capire ciò che aiuta a non farci venire il mal di testa e pensare che l'OKI c'è, esiste, ed è una soluzione che agevola certi processi.

Io non ho la qualifica, il titolo, la professionalità per dirti come "guarire l'acufene". Ti ho scritto solo ciò che vedo in quello che scrivi e che io mi sono scritto in questi due mesi. Siamo tutti nella stessa barca e nel nostro piccolo cerchiamo di capire.

Ci sarà un giorno, un momento, un istante nel quale ti accorgerai che il tuo fischio sarà un compagno, a volte desiderato a volte meno, ma sarai tanto consapevole di te stessa che potrai trasformare il fischio in una melodia di accompagnamento che scorre nel tutto insieme a te.

Non è una passeggiata. Tutto questo non è uno schiocco di dita e hai bisogno del tuo tempo. Ma prendila con entusiasmo. Sposa il progetto Paola e investi tutto le tue risorse per portarlo avanti. Non finirà mai. Non esiste una consegna lavori. Non c'è un THE END. E' un progetto che ti accompagnerà per tutta la vita, ma ti posso rassicurare e testimoniare che ti darà grandi soddisfazioni e ogni giorno scoprirai ciò che prima era inerzia.

Scusa la lungaggine.

P.S. Un ultimo consiglio: se trarrai anche il minimo beneficio dal tuo progetto, non ti fermare. Ambisci al livello superiore. Gli autosabotaggi sono sempre in agguato.

Un abbraccio e stai serena.
paola=2015
00giovedì 29 ottobre 2015 10:41
Re:
francesco72.72, 29/10/2015 10:07:

Cara Paola buongiorno e bentrovata nuovamente. Allora, rileggi i tuoi messaggi (ti cito perché non ho dimestichezza con i quote:
1) "L'otorino mi ha detto che sento benissimo": prendi atto e non tornarci sopra che non hai un problema uditivo. Ottimo.
2) "sono andata da uno gnatologo": giusta scelta, spesso gli acufeni sono un problema di maleocclusione. Se ti fidi di ciò che ti stà proponendo, affidati senza preconcetti o tue interpretazioni.
3) Sono una persona di carattere nervoso e vado in ansia per niente..gli ultimi 5 anni li ho passati in un ambiente allucinante e adesso, pur avendo cambiato reparto, non vivo la vita lavorativa in positivo...L'indifferenza è una parola che proprio non conosco purtroppo...E questo atteggiamento me lo porto anche a casa! Divento cioè permalosa e prendo veramente troppo sul serio tutto quanto mi si dice e a casa, potendolo fare più che al lavoro, urlo e sbraito e sparo a zero sul mio compagno...SONO ASSOLUTAMENTE CONSAPEVOLE di dover cambiare: direi ironicamente "tanta roba". Problemi che accomunano tutti quanti e tutti quanti con gli acufeni. La domanda è, tutto quello che hai intorno è il problema o sei tu che devi rivedere come vivi la tua quotidianità? E' più facile urlare al compagno invece di urlarsi dentro? E se il fischio fosse la fuoriuscita di un profondo compresso (un po' la pentola a pressione).
4)"ieri mattina dal lavoro mi son persa a leggervi e sono stata meglio...SOno così, ogni volta che mi dicono che ho qualcosa divento catastrofica e vedo subito morte e devastazione! POi miglioro per fortuna!...lo copro con la tv ma, alla fine, solo andando a letto mi calmo e rilasso e lascio vincere la stanchezza così mi addormento...Poi quando me ne rendo conto penso "adesso basta, faccio un po' l'egoista e penso a me" ... ma quando lo faccio mi sento in colpa!!!!!!!!...": ci sono dei momenti nei quali perdi l'attenzione dal tuo acufene. Parti da questi momenti per prendere consapevolezza di ciò che stai facendo e che tutto scorre dentro di te, senza sovrastrutture, senza controllo e senza soprattutto razionalità. Non è sempre necessario cercare una spiegazione. Siamo ciò che siamo e accettare di esserlo è una grande strategia di benessere.
5)"Per ora mi sono presa giù i titoli dei libri che hanno consigliato a te, e ho scaricato la app del rilassamento, stasera la provo...": tutto serve. Segui il tuo istinto su ciò di cui il tuo corpo e la tua mente hanno bisogno. Lasciati scegliere la tua strada. Ti darà una immensa soddisfazione e autostima. Copiare e incollare se stessi da altri modelli non ti aiuta a trovare il tuo vestito.

Come vedi non sei né pazza, né sull'orlo del baratro e tantomeno prossima al disastro. Anzi. Sei davanti a delle scelte e il tuo tempo è arrivato. Non metto il becco sull'antidepressivo perché come hai letto mi accompagna da tanto tempo e non lo demonizzo, anzi, serve e ci stà tutto. Guardalo come un OKI che prendi per il mal di testa. Cura il sintomo e ci stà benissimo. Poi bisogna capire ciò che aiuta a non farci venire il mal di testa e pensare che l'OKI c'è, esiste, ed è una soluzione che agevola certi processi.

Io non ho la qualifica, il titolo, la professionalità per dirti come "guarire l'acufene". Ti ho scritto solo ciò che vedo in quello che scrivi e che io mi sono scritto in questi due mesi. Siamo tutti nella stessa barca e nel nostro piccolo cerchiamo di capire.

Ci sarà un giorno, un momento, un istante nel quale ti accorgerai che il tuo fischio sarà un compagno, a volte desiderato a volte meno, ma sarai tanto consapevole di te stessa che potrai trasformare il fischio in una melodia di accompagnamento che scorre nel tutto insieme a te.

Non è una passeggiata. Tutto questo non è uno schiocco di dita e hai bisogno del tuo tempo. Ma prendila con entusiasmo. Sposa il progetto Paola e investi tutto le tue risorse per portarlo avanti. Non finirà mai. Non esiste una consegna lavori. Non c'è un THE END. E' un progetto che ti accompagnerà per tutta la vita, ma ti posso rassicurare e testimoniare che ti darà grandi soddisfazioni e ogni giorno scoprirai ciò che prima era inerzia.

Scusa la lungaggine.

P.S. Un ultimo consiglio: se trarrai anche il minimo beneficio dal tuo progetto, non ti fermare. Ambisci al livello superiore. Gli autosabotaggi sono sempre in agguato.

Un abbraccio e stai serena.



Grazie Francesco per la tua "lungaggine". Mi rasserena vedere come scrivi perchè non sembri lo stesso dei primi messaggi postati qui.
Hai probabilmente centrato abbastanza i miei ostacoli:
- la razionalità
- la testarda necessità di capire perchè

A volte riesco a pensare "va be' è inutile incaponirsi, c'è e adesso bisogna capire come sopravvivere" ma poi arriva il momento di panico, l'autosabotaggio come lo hai chiamato tu, e bam! ricado.
Al momento il microprogetto è andare avanti un momento alla volta, quando c'è l'acu più forte mi sforzo di fare qualcosa, mi tengo del lavoro apposta che possa impegnarmi la mente.
Quando l'acu è meno forte devo cercare di progettare me stessa, di ritrovarmi più che altro. Mi rendo conto che mi sono un po' persa, tendo ad essere quella con cui mi pongo verso gli altri più che quella che sono veramente ... o che ero!
Non è una passeggiata, su questo non ho niente da dire!
Devo pensare anche ad una eventuale terapia psicologica ... questo però è un passo ostico per me perchè ho fatto una serie di sedute quando seguivo mia madre malata gravemente per farmi supportare quando sarebbe arrivata la fase terminale.
E, per quanto ci creda molto nella psicologia, sono un po' restia a ricominciare, mah! forse non voglio ancora chiudere certe porte ... [SM=g2305332]

grazie per esserci

paola=2015
00giovedì 29 ottobre 2015 10:43
aiuto!!!
ho moltiplicato le pubblicazioni delle risposte ... [SM=g6794]
scusate il casino
francesco72.72
00giovedì 29 ottobre 2015 12:05
Paola se può consolarti ulteriormente, dal messaggio di due mesi a oggi della mia quotidianità non è cambiato nulla. L'acufene era ed è. Insomma, il contesto non è modificato. L'esterno è rimasto tale. Ciò che inizia a cambiare è come guardo e come mi innesto io nel mio contesto. Inizio a capire piano piano che non è la soluzione fuori da me, ma dentro di me.
Andare avanti un momento alla volta non è un micro progetto. E' una grande opera d'arte verso se stessi. Prova a osservare con attenzione un grande monumento, qualcosa di maestoso, scegliti qualcosa e osserva nei minimi dettagli, ogni pietra, ogni singolo pezzo, ogni angolo e poi allarga la vista e vedi il tutto. Chi lo ha costruito aveva in testa il tutto, ma lo ha fatto assemblando piccoli pezzi, giorno per giorno, momento per momento. Immagina il tutto, ma sacrificati ogni giorno per comporlo. Potrai essere una continua opera d'arte, osservarti mentre ti costruisci, godi quando guarderai il tutto raggiunto e parti per una nuova opera d'arte. Sei infinita e questo è la meraviglia della vita. Nel bene e nel male.
Devi pensare a una terapia psicologica? Mi sento di risponderti come mi ha consigliato il saggio Nimx. Un percorso cognitivo comportamentale è indicato come "tutor" per acquisire strumenti e tecniche e soprattutto per riuscire a confrontarsi sulle proprie congetture e pseudo certezze che a volte sono soltanto la fonte delle insicurezze.
Io mi sento di dirti che i farmaci, la psicoterapia, i libri, la meditazione, il pilates, sono tutte componenti agevolanti e favoriscono i processi, parecchio. Ciò che deve consolidarsi è la voglia dentro di te di non rimanere immobile e di non attribuire all'esterno ciò che devo affrontare dentro di te.
Per ciò che concerne i momenti di acuità dell'acufene ti propongo i miei stratagemmi:
1) ho imparato esercizi di respirazione consapevole. Stoppano la progressione ansiogena, ti riportano al momento facendo scorrere i pensieri senza fossilizzarli, distendono i muscoli.
2) porto sempre con me le cuffiette e quando i fischi rompono li zittisco mettendo della musica classica molto bassa o rumore bianco. Un accorgimento. Mantieni il volume leggermente al di sotto dell'acufene. L'acufene deve mescolarsi nel suono.

mah! forse non voglio ancora chiudere certe porte ....

mah! forse vuoi aprirne altre

Un abbraccio e KEEP CALM.

Ottima giornata Paola.
paola=2015
00giovedì 29 ottobre 2015 12:21
Grazie per i consigli e il supporto.

Mi tengo questi messaggi perchè così quando mi viene il pensiero autosabotativo li rileggo e mi conforto di non essere sola e riprendo il controllo.

Buona giornata anche a te! [SM=g2284346]
Nimx
00sabato 31 ottobre 2015 15:22
Re:
paola=2015, 29/10/2015 12:21:

Grazie per i consigli e il supporto.

Mi tengo questi messaggi perchè così quando mi viene il pensiero autosabotativo li rileggo e mi conforto di non essere sola e riprendo il controllo.

Buona giornata anche a te! [SM=g2284346]




Ciao Paola.
Ho letto un pochino quel che hai scritto, non me ne voglia nessuno, ma dalle poche informazioni il mio personalissimo parere è che fai parte anche tu di quelli che hanno sviluppato acufene per una questione psicologica (grande maggioranza secondo me). E in tal caso, sempre a mio parere, sei "fortunata", i perchè credo fossero chiari nel mio messaggio precedente.
Detto ciò, e concordando con Francesco che ognuno, se ha spirito di ricerca, trova la via giusta che fa al caso suo, mi limiterei a segnalarti due semplici link tanto per essere un pò più chiaro.
Il primo non è altro che un link alla rivista Riza psicosomatica, forse fa un po' al caso tuo, ma solo per aiutarti a definire un poco il tutto, in quanto per il resto è assolutamente superficiale e generico :
www.riza.it/psicologia/psicosomatica/2906/cosa-racconta-l-ansia-di-te...

Se vuoi qualche spiegazione scientifica a supporto continua a leggere altrimenti salta il resto del mio messaggio e tienici aggiornati sul tutto, non ti preoccupare non scarichi alcun peso, se riesco ad essere d'aiuto è solo un enorme piacere! un abbraccio ! :)


Il secondo è una clinica svizzera che si è lanciata in un progetto pioneristico, usando una tecnica usata già per altri sintomi dovuti a malattie di origine organicofunzionale (epilessia, alzhaimer) a seguito delle nuove ricerche internazionali, in cui è stato appurato che tante problematiche cliniche hanno una causa totale o parziale proprio derivante da un...diciamo... "errato utilizzo della mente". Cosa che non ci interessa insomma. Il link , sfortunatamente in inglese, spiega però i come e perchè, determinati modi di uso rischiano di andar fuori controllo e creare sintomi psichici/somatici (fondamentalmente è un'iperattività di determinate aree del cervello).
L'equipe stessa, se scendi giù nella pagina, afferma che l'operazione statisticamente cura o risolve in parte la problematica sintomatologica (che siano tremori, sbalzi d'umore, acufeni e via dicendo) MA che è stato notato una perdita del recupero funzionale nei pazienti che non hanno attuato alcun cambio di rotta deciso nel modo di vivere la loro vita mentale e di conseguenza esterna, in quanto hanno osservato che a distanza di anni tali pazienti hanno ripreso a sviluppare medesimi o nuovi sintomi , statisticamente irrilevante invece per chi ha intrapreso un lavoro su sè stesso:

sonimodul.ch/home/concept/

Tieni a mente che è semplicemente UN sito; E dato che sono il primo a dire "Non affidarti a dicerie lette qua e là sui forum su internet" ti incoraggio a documentarti liberamente con qualsiasi altra ricerca internazionale, l'importante è che sia su riviste o siti specifici ed accreditati nel settore ad es. pubmed o Ncbi (Io uso di norma ncbi, che è il national center for biotechnology information, ente governativo).
paola=2015
00sabato 31 ottobre 2015 21:38
Ciao Nimx,

Ahime penso anche io che sia psicologico il problema. Si ceramentfosse stato causato da condizioni fisiche era più semplice le sare che una pillola o una cura avessero risolto tutti i miei problemi.
Mi sono un po' resa conto di questo già venerdi perchèmi è capitato di avere una buona notizia, niente di trascendentale, e quando é ritornata la normalitá mi sono accorta che é ritornato l'acufene!

Oggi per esempio é stata una buona giornata fino a stasera, che mi é tornato leggero ... E mi sono detta "ma perchè?". Il fatto che venga e vada mi cra molto disagio perchè quando non c'e o co unque non lo sento sto ovviament bene e mi sento normale e quando torno a sentirlo un po di panico mi viene ... non so come spiegare ma, come quando hai un dolore costant ti abitui a convivere ma quandosto dolore provoca fitte improvvise non riesci a gestirlo ... Quindi ci fosse una costa za forse sarebbe più facile, no?!?! [SM=g6797]

Per quanto riguarda i siti vado sicuro a vederli. Perchè io la mia strada non so mica dove sia in questo momento, provo a fare e vedere e leggere tutto! Prima o poi spero che mi venga la luce! Così capisco di aver trovato ilmio percorso ...

Non nascondo che sapere che non c'e una fine, che é una convivenza mi fa molta paura ... Però ce la devo fare.

Ni x, poi ti faccio sapereper quei siti, cercheró di capirci anche col mio poco inglese ... Grazie sempre per esserci!

Una buona domenica!
Nimx
00lunedì 2 novembre 2015 13:30
Re:
paola=2015, 31/10/2015 21:38:


Non nascondo che sapere che non c'e una fine, che é una convivenza mi fa molta paura ... Però ce la devo fare.

Ni x, poi ti faccio sapereper quei siti, cercheró di capirci anche col mio poco inglese ... Grazie sempre per esserci!

Una buona domenica!



Ciao Paola !
Non spaventarti, ti capisco ed anche a me faceva paura. Ma in questo momento il tuo punto di vista è del tutto distorto. Qui non si tratta di "Dovercela fare", suona come una forzatura, un resistere, e in questo caso ci sono buone probabilità che crolleresti.
Come dicevo, a seguito dell'accettazione vera e del lavoro su sè stessi, l'acufene se mai non scomparisse comunque diminuisce paurosamente, e ti assicuro che se la strada è quella giusta te ne accorgi perchè non ti peseranno. Non so se ti è mai capitato di dormire con in camera, chessò , il pc acceso (io spesso), ma potrebbe anche essere il rumore del vento che soffia fuori, o del mare, o delle auto sotto casa... sono cose che ti terrorizzano? Ovviamente no, non terrorizzano nessuno, alcuni di quei suoni sono anche piacevoli, altri meno (oggettivamente possono anche essere peggio di un fruscio e non possono essere evitati, pensa a chi abita in città) ma sono ignorati. Ti assicuro che si tratta di questo... tu, la tua mente, non vedrà più il fruscio come una minaccia, ma come un suono più o meno ambientale, non sarà fastidioso, nè farai nulla per farlo andare via, perchè non c'è nulla che non va e lo ignorerai in modo del tutto naturale, o addirittura potresti arrivare a trovarlo piacevole, come capita a me molto spesso.

Aggiungo che, sì, cercare di capire quando aumenta l'acufene non è errato, ma non è privo di rischi. Almeno, nel mio caso, non vi era una reale correlazione automatica. Sappiamo che percepiamo di più l'acufene quando siamo stressati o spaventati, magari da loro stessi e ci fissiamo , in questo caso aumenta o diminuisce in base al nostro stato d'animo oltre che alle circostanze esterne. Beh, se c'è una cosa che mi ha insegnato la meditazione è che le emozioni e gli stati d'animo, sono delle splendide guide, ma dobbiamo solo ascoltarle, non esserne vittime e farci guidare da loro, perchè non sono un'affidabile feedback della realtà di quell'istante, basti pensare che nella stessa giornata cambiamo umore e percepiamo emozioni contrastanti tra loro, diverse e diverse volte, sia che sia una giornata stressante o una giornata stupenda. Il che significa che se l'acufene è influenzato da esse, può essere uno spreco tremendo di tempo ed energie il cercarne di capirne le dinamiche a tutti i costi. Nel mio caso, ho trovato molto più utile cambiare la mia relazione con le mie emozioni, belle o brutte che siano le accetto, non fuggo nè mi spaventano, da lì ho smesso di essere ansioso e spaventato della mia stessa paura ed ansia, ho smesso di essere triste della mia tristezza o mancanza di energie che ne derivava , ho smesso di fuggire da ciò che non vorrei (acufeni compresi), ho smesso di resistere a ciò che fa parte di noi (beh io reprimevo tanto), l'attenuazione degli acufeni è venuta naturalmente in seguito a ciò. Non ambisco a farli sparire del tutto perchè lo trovo indifferente, ma sarò onesto, non escludo possa succedere visto il trend che hanno tutt'ora, nonostante il 95% del tempo non mi diano più pensiero della ventolina del mio pc :)

Ma questo è il MIO percorso, troverai il tuo, ma la meta è la stessa :)
00martedì 3 novembre 2015 00:33
Io sopporto da 2 anni...e mi sembra solo di peggiorare....speravo di abituarmi, ma per ora continuo a non tollerarlo (bilaterale fisso)
paola=2015
00martedì 3 novembre 2015 11:01
Re: Re:
Nimx, 31/10/2015 15:22:





www.riza.it/psicologia/psicosomatica/2906/cosa-racconta-l-ansia-di-te...



Ciao Nimx
sono andata a vedere i siti.
Per questo di RIZA mi sono ritrovata molto nelle persone che devono controllare, avere il potere ...
nelle persone troppo controllate, che tendono a organizzare tutto e tutti, anche quando non è loro richiesto.
persone è l'obiettivo fisso dei leader e in genere delle persone che non lasciano spazio all'istinto e all'improvvisazione: questi soggetti aspirano a una vita "perfetta", in cui nulla è lasciato al caso,


Diciamo che il mio "volere il controllo" è dovuto alla paura di ....bo! ... forse di dover aver bisogno di aiuto per qualche cosa (anche solo di tipo pratico) e non riuscire a farcela perchè sono sola e nessuno mi aiuta ... la paura di avere qualche tipo di invalidità che mi impedisce di andare avanti a fare le cose normali ... la paura un po' di tutto in realtà, nel senso di tutto ciò che può cambiare qualcosa nella mia quotidianità. [SM=g11318]
Queste sensazioni le associo poi alla necessità di essere perfetta davanti agli altri, io e quelli che mi stanno vicini ... spesso mi ritrovo a comportarmi come penso che gli altri pensano sia giusto che mi comporti ... [SM=g10853] quando me ne rendo conto mi darei delle tappate in testa perchè non ha senso! non ha nessun senso!!!

Con tutto quanto sopra, direi che non capisco quando sono me stessa .... [SM=g10853]

ci sono dei momenti in cui vorrei urlara tanto mi riempio la testa di elucubrazioni, mi fanno impazzire davvero.

COnsapevolmente sono che sono tutte cazzate ma non riesco a fermale. Questa è forse una delle mete intermedie da raggiungere nel mio percorso ...

L'altro sito invece che mi hai suggerito in effetti ha un approccio decisamente più scientifico che, in certo modo, conferma un po' quanto si dice anche in questa chat.

Per quanto riguarda "capire l'acufene" per ora non ci riesco. Cioè non capisco quando è acuto, perchè è acuto (o viceversa si intende). Non credo si associ al momento presente, ma sia un sintomo accumulatosi nel tempo. Di tante cose che hanno portato ad uno stato di stress e ansia ingestibile. Insomma un vero e proprio campanello (di nome e di fatto!!!).
Sta di fatto che quando faccio qualcosa che mi piace o semplicemente penso ad altro perchè impegnata in qualche attività che occupa il cervello, l'acufene non lo sento ... e quando me ne accorgo lo vado a cercare!
Si può essere così autosabotanti????

grazie sempre, leggo e rileggo i vostri messaggi e mi aiutano davvero tanto tanto. Non mi abbandonate :)
francesco72.72
00lunedì 16 novembre 2015 10:21
Ciao a tutti. Dopo un pò di tempo torno a raccontarvi la mia storia. Se per alcuni versi ho raggiunto dei traguardi, per altri da qualche giorno è una sconfitta. Da diversi anni mai ero riuscito a scalare l'antidepressivo e dagli inizi di novembre ci ho provato. La partenza è stata buona, ma oggi devo ammettere che molto probabilmente "ho fatto troppo il figo [SM=g6794] ". Ansia e depressione sono arrivati come una valanga incontenibile. Ho lo stomaco a pezzi. Svogliato e angosciato in maniera esagerata. Sono in balia di una tempesta emozionale, come se avessi levato un tappo che tratteneva l'esagerazione.
Non ho contattato nessuno psichiatra per lo scalaggio, ho fatto da me. Ci ho provato. Come scrivevo nei precedenti post vengo fuori da un periodo molto difficile e sento di aver chiesto troppo al mio organismo con tutti questi cambiamenti.
E' un pò la regola dello sportivo saggio: non puoi metterti a correre come un pazzo appena arrivato sul campo. Ci vuole allenamento, riscaldamento, fare passi adeguati per raggiungere livelli che ti consentono di aumentare il ritmo.
Se si esagera senza la giusta progressione arriva il trauma.
Eccolo.
Allora, per evitare che qualcuno si faccia indebite seghe mentali sui farmaci e legga internet in maniera distorta, specifico, il farmaco non è il male assoluto e serve anche parecchio per agevolare una guarigione. Scalare dipende da vari fattori, probabilmente io ho scelto il momento meno favorevole e soprattutto non và considerato nè il paradiso nè l'inferno.
Gli acufeni?? Secondo voi in questi giorni che dicono? Sono un assedio.
Mettiamola in questo modo.
Ricomincio a fare i passi uno alla volta. Mi curo il trauma con la giusta calma e si riparte.
Un abbraccio a tutti.
Francesco
fulvio
00mercoledì 18 novembre 2015 15:30
acufene
Buon giorno a tutti,eccomi qua tra gli acufenizzati.Piu che un acufene è sibilo acutissimo,che mi fa letteralmente impazzire.Come voi ho fatto esami,il tonale evidenzia una caduta di udito sui toni parlati,la rmn con contrasto non evidenzia nulla,purtroppo.Ho consultato un po tutti e non ce'speranza.Non so più cosa pensare e cosa fare,non ho più voglia di fare niente,lavoro golf divertimento,zero.Scusatemi ma non so che pesci pigliare.
paola=2015
00mercoledì 18 novembre 2015 15:35
Re:
francesco72.72, 16/11/2015 10:21:

Ciao a tutti. Dopo un pò di tempo torno a raccontarvi la mia storia. Se per alcuni versi ho raggiunto dei traguardi, per altri da qualche giorno è una sconfitta. Da diversi anni mai ero riuscito a scalare l'antidepressivo e dagli inizi di novembre ci ho provato. La partenza è stata buona, ma oggi devo ammettere che molto probabilmente "ho fatto troppo il figo [SM=g6794] ". Ansia e depressione sono arrivati come una valanga incontenibile. Ho lo stomaco a pezzi. Svogliato e angosciato in maniera esagerata. Sono in balia di una tempesta emozionale, come se avessi levato un tappo che tratteneva l'esagerazione.
Non ho contattato nessuno psichiatra per lo scalaggio, ho fatto da me. Ci ho provato. Come scrivevo nei precedenti post vengo fuori da un periodo molto difficile e sento di aver chiesto troppo al mio organismo con tutti questi cambiamenti.
E' un pò la regola dello sportivo saggio: non puoi metterti a correre come un pazzo appena arrivato sul campo. Ci vuole allenamento, riscaldamento, fare passi adeguati per raggiungere livelli che ti consentono di aumentare il ritmo.
Se si esagera senza la giusta progressione arriva il trauma.
Eccolo.
Allora, per evitare che qualcuno si faccia indebite seghe mentali sui farmaci e legga internet in maniera distorta, specifico, il farmaco non è il male assoluto e serve anche parecchio per agevolare una guarigione. Scalare dipende da vari fattori, probabilmente io ho scelto il momento meno favorevole e soprattutto non và considerato nè il paradiso nè l'inferno.
Gli acufeni?? Secondo voi in questi giorni che dicono? Sono un assedio.
Mettiamola in questo modo.
Ricomincio a fare i passi uno alla volta. Mi curo il trauma con la giusta calma e si riparte.
Un abbraccio a tutti.
Francesco



Ciao Francesco,
mi spiace sentirti così però nel tuo messaggio leggo un sacco di grinta e voglia di rialzarsi ... questo è il positivo che serve [SM=g11112]

Posso chiederti una cosa: perchè hai provato ad auto-dosarti? Cioè, avrai avuto sicuramente il medico che ti ha prescritto questi farmaci, dunque cosa ti ha spinto a fare da solo e non ritornare dal dottore che ti ha prescritto la cura?
Effettviamente perchè pensavi di farcela da solo oppure per paura di ritornare a fare, che so, analisi, sedute psicologiche (o simili)?
Scusa tutte ste domande ma io mi trovo nella situazione di domandarmi appunto se non è il caso che mi rivolga ad uno psicologo per capire se questi acufeni, non avendo un apparente causa fisica, non abbiamo a che fare con la psiche. E la cosa, dico la verità, mi spaventa. L'idea di andare dallo psicologo mi crea ansia.
Aggiungo che ci sono stata già diversi anni fa per via della malattia di mia madre quindi ... boh ... non mi spiego perchè adesso mi crei questi scrupoli ... [SM=g6797] .. per questo ecco ti domandavo se magari avevi avuto le stesse mie sensazioni ...

Forza!!!

Ciao, Paola.
paola=2015
00mercoledì 18 novembre 2015 15:49
Re: acufene
fulvio, 18/11/2015 15:30:

Buon giorno a tutti,eccomi qua tra gli acufenizzati.Piu che un acufene è sibilo acutissimo,che mi fa letteralmente impazzire.Come voi ho fatto esami,il tonale evidenzia una caduta di udito sui toni parlati,la rmn con contrasto non evidenzia nulla,purtroppo.Ho consultato un po tutti e non ce'speranza.Non so più cosa pensare e cosa fare,non ho più voglia di fare niente,lavoro golf divertimento,zero.Scusatemi ma non so che pesci pigliare.



Ciao Fulvio,

come vedi siamo in diversi nella tua stessa condizione. Effettivamente il momento di sconforto è la fase iniziale ma poi ci si rialza e si riparte.
Bisogna vivere, e dobbiamo cercare di farlo al meglio per non ridurci a sopravvivere.

Certo che, come leggerai anche nelle mail degli altri, gli sconforti restano e resteranno sempre in agguato perchè purtroppo nei momenti più difficili la mente ci mette anche del suo a peggiorarteli!!! [SM=g2305332]

L'unica cosa che ti posso dire, che hanno detto anche gli altri a me, è che il modo per controllarsi lo troverai. E' un percorso che ci accomuna tutti quindi, dai!!!, ce la faremo!!

Ciao, Paola.

francesco72.72
00mercoledì 18 novembre 2015 16:49
Ciao Paola, mi fà piacere rileggerti.Ti rispondo subito alle giuste osservazioni che hai fatto al mio messaggio.
In primo luogo perchè ho fatto l'auto-scalaggio.
Esattamente a cinque anni fà risale la mia ultima visita dallo psichiatra che mi conosce dall'inizio del mio percorso. Premetto che tutte le volte che sono stato al suo studio, prima dell'ultima visita di cinque anni fà, praticamente siamo sempre giunti alle conclusioni che io avevo previsto senza andare da lui. E cioè:

1) hai un problema di ansia generalizzata patologica;
2) aumentiamo o diminuiamo a secondo dell'evoluzione;
3) dobbiamo fare una cura di mantenimento a lunghissima distanza;
4) se reagisci bene con questo farmaco non è necessario cambiarlo;
5) hai delle risorse notevoli e non mi sembra opportuno far eun ulteriore percorso psicoterapeutico, già consumato.

Queste sono esattamente le stesse considerazioni che facevo io, chiuso nella mia stanza, con una variabile però, non di poco conto, che la mia tasca rimaneva piena di € 150,00.
Nell'ultimo incontro che ho avuto con lui, come ti dicevo cinque anni fà, ricordo perfettamente che mi aveva detto con assoluta chiarezza e senza troppi fronzoli che poichè in tutti questi anni non avevo mai strafatto con i farmaci e soprattutto sapevo perfettamente riconoscere le mie fasi up e down, non riteneva assolutamente necessario farmi spendere ulteriori soldi e mi consigliava di proseguire la terapia magari consultandomi con il mio medico di base per eventuali difficoltà e contattare lui solo e soltanto nel caso la situazione diventasse ingestibile.
Non ho vissuto la cosa male. Anzi. Ho capito che non correvo un rischio di esagerazione o dipendenza dal farmaco. Non sono mai andato oltre quello che mi è stato prescritto anche se ci sono stati momenti durissimi. Ho sempre chiesto al mio medico di base di eseguire analisi del sangue per verificare i miei parametri. Soprattutto però mi sono sempre attenuto al di sotto del dosaggio massimo che il mio psichiatra mi aveva indicato come campanello di allarme per ricontattarlo. Il mio medico di base è sempre stato convinto che tenessi un dosaggio molto al di sotto delle mie caratteristiche corporee e soprattutto la mia frequentazione con le benzodiazepine, che creano una sicura dipendenza, è stato sempre transitorio per il periodo necessario in momenti di ansia parossistica. Per dirtela tutta (evito di dirti la marca del farmaco perchè non mi sembra opportuno) il mio psichiatra mi avevo consigliato la dose di mantenimento a 100 mg die. Io non sono mai andato oltre i 75 (adottati in sporadici e brevi periodi) e mi sono attestato ai 50 mg, da un mese ai 25.
Benzodiazepine inserite e dismesse nell'arco di tre massimo quattro mesi e in 13 anni sarà successo 4 o 5 volte.
Non giro con i farmaci nel portafoglio. Se dimentico una giornata non mi prende il panico. Non ho mai e dico mai chiesto al mio medico modifiche o variazioni per sperimentare nuove molecole.
Tutta questa pappardella per renderti il quadro della situazione. Se ho intrapreso uno scalaggio autonomamente è perchè sapevo che se fossi andato dallo psichiatra dopo i primi venti minuti mi avrebbe ribadito come tante altre volte " Francesco...hai ragione e ti sento centrato. Procedi come hai immaginato e condivido". Che cavolo vado a buttare 150 euro?
Sono presuntuoso? Forse si. Dopo 13 anni, scalare 25 mg, credo, me lo possa anche permettere.
Ribadisco per gli avventori dei messaggi senza leggere il contesto. Il fai da te è una scelta assolutamente pericolosa se non si conosce il proprio organismo, se non si conoscono le proprie risorse e soprattutto, se proprio vi volete cimentare, fate prima un ultimo bilancio con il vostro medico o psichiatra.

Seconda domanda: stai valutando di rivolgerti a uno psicologo? Assolutamente il mio consiglio è SI. Ma non tanto per trovare la bacchetta magica o per avere chissà quali grandi risposte e soluzioni, quelle, stà sempre a noi. Io penso che confrontarsi con professionisti della materia ci faccia comprendere meglio sfaccettature e modalità per superare e risolvere grovigli che non sempre siamo in grado di fare da soli.
Non ci si reca dallo psicologo solo per un lutto.
Ho cari amici che in assenza totale di problematiche di tipo psichico si sono rivolto allo psicologo per migliorare le performance sul lavoro, per perdere il vizzio del fumo, per migliorar il proprio rapporto di coppia. Cosa c'è da temere?
Puoi solo aiutarti. Non ci sono farmaci. Nulla di artificiale. E poi...se proprio non ti garba puoi scegliere di non andarci più.
Al di là però di tutte ste chiacchere che ti ho fatto ti dico una cosa. Non aspettare mai troppo tempo per chiedere aiuto. Tanto maggiore sarà lo sforzo che farai per contrastarti e mettere da parte la voglia di aiutarti e tanto più dovrai faticare per risolvere problemi c, ti garantisco, si risolvono.
La mia positività viene fuori proprio da questa consapevolezza: sò che se dentro di me si concretizzasse la necessità improcrastinabile di chiedere aiuto, sò a chi rivolgermi e come ho risolto mille volte le mie cadute, lo rifarei altre mille volte.
Un abbraccio Paola
francesco72.72
00mercoledì 18 novembre 2015 17:08
Re: acufene
fulvio, 18/11/2015 15:30:

Buon giorno a tutti,eccomi qua tra gli acufenizzati.Piu che un acufene è sibilo acutissimo,che mi fa letteralmente impazzire.Come voi ho fatto esami,il tonale evidenzia una caduta di udito sui toni parlati,la rmn con contrasto non evidenzia nulla,purtroppo.Ho consultato un po tutti e non ce'speranza.Non so più cosa pensare e cosa fare,non ho più voglia di fare niente,lavoro golf divertimento,zero.Scusatemi ma non so che pesci pigliare.



Ciao e ben arrivato. Intanto se la RMN non evidenza nulla non ci metterei purtroppo, ma anzi, perfortuna. Lasciamo passare la battuta. Un pò come tutti quanti l'inizio è la parte più difficile. Ma non impossibile, anzi, prima ne prendi consapevolezza e prima metti gli acufeni da parte. Da parte ho detto. Se hai già consultato i medici, hai fatto gli esami e soprattutto ti sei letto un pò il forum hai una unica grande soluzione: l'acufene è una presenza, non è il tutto (anche se in questo momento ti sembra tale). Devi fare un piccolo sforzo (lo abbiamo fatto tutti qua e quindi ci puoi riuscire tranquillamente anche tu), accetta questo momento. Concentrati sugli strumenti che hai per distoglierti dal pensare al sibilo (qui nel forum ci sono tanti utili consigli), ma soprattutto riguardati in maniera dissociata dal problema acufeni e vedi se puoi fare qualcosa per aiutarti e migliorare la tua pressione.
Stai sereno. Tutti abbiamo avuto la cacca fino alla cima dei capelli. Ricorda però, più la mescoli e più ne sentirai la puzza.
La situazione si migliora, giorno dopo giorno e tra un pò di tempo, come tanti altri, avrai dimenticato anche l'indirizzo di questo forum.
Vatti a divertire e manda a cagare l'acufene.
Adesso manderai a cagare me e fai bene, ma vedrai che piano piano tutto si risolve. Fidati.
Un abbraccio
Nimx
00mercoledì 18 novembre 2015 20:52
Re:
francesco72.72, 16/11/2015 10:21:

Ciao a tutti. Dopo un pò di tempo torno a raccontarvi la mia storia. Se per alcuni versi ho raggiunto dei traguardi, per altri da qualche giorno è una sconfitta. Da diversi anni mai ero riuscito a scalare l'antidepressivo e dagli inizi di novembre ci ho provato. La partenza è stata buona, ma oggi devo ammettere che molto probabilmente "ho fatto troppo il figo [SM=g6794] ". Ansia e depressione sono arrivati come una valanga incontenibile. Ho lo stomaco a pezzi. Svogliato e angosciato in maniera esagerata. Sono in balia di una tempesta emozionale, come se avessi levato un tappo che tratteneva l'esagerazione.
Non ho contattato nessuno psichiatra per lo scalaggio, ho fatto da me. Ci ho provato. Come scrivevo nei precedenti post vengo fuori da un periodo molto difficile e sento di aver chiesto troppo al mio organismo con tutti questi cambiamenti.
E' un pò la regola dello sportivo saggio: non puoi metterti a correre come un pazzo appena arrivato sul campo. Ci vuole allenamento, riscaldamento, fare passi adeguati per raggiungere livelli che ti consentono di aumentare il ritmo.
Se si esagera senza la giusta progressione arriva il trauma.
Eccolo.
Allora, per evitare che qualcuno si faccia indebite seghe mentali sui farmaci e legga internet in maniera distorta, specifico, il farmaco non è il male assoluto e serve anche parecchio per agevolare una guarigione. Scalare dipende da vari fattori, probabilmente io ho scelto il momento meno favorevole e soprattutto non và considerato nè il paradiso nè l'inferno.
Gli acufeni?? Secondo voi in questi giorni che dicono? Sono un assedio.
Mettiamola in questo modo.
Ricomincio a fare i passi uno alla volta. Mi curo il trauma con la giusta calma e si riparte.
Un abbraccio a tutti.
Francesco



Scusate il mezzo OT (mezzo perché in tutto ciò ci sono comunque di mezzo gli acufeni, ma non li citerò), mi sento assolutamente in dovere di rispondere a Francesco visto ciò che ci accomuna :

Caro Francesco ! Che piacere sentirti, come vedi sono sempre qui, anzi proprio in questi giorni avevo in mente di scriverti per avere novità...
Mi spiace dell'accaduto, ma non preoccuparti, ci passai anche io diverse volte nello scalare. Io ho sempre scalato di testa mia, partii da 40 gocce (la dose prescritta) e ogni volta che mi sentivo meglio provavo a toglierle gradualmente nel giro di pochi mesi, 2-4 direi.... scoprii ben presto che non funziona così (ci tengo a precisare che parlo della mia esperienza, non sono un medico). Se togli il farmaco senza aver lavorato sulla psiche, non fai altro che far tornare i sintomi e soccombi. Da 1 anno a questa parte ho scalato gradualmente a modo mio, tipo 2 gocce...3... sapevo che anche così poco l'avrei percepito dopo una decina di giorni, e così ho cominciato a scalarle, e mantenere la dose per, non so... un mese... due..... e lavorare sui sintomi di volta in volta che riaffioravano, con la rieducazione mentale (cognitiva, quindi si parla di esperienze, vita, lettura, scrittura) e la meditazione. E' molto difficile non lo nego, però giusto 5 settimane fa ho fatto l'ennesimo scalo, sono a 5 gocce ora da oltre un mese, da 8, a cui ormai mi ero stabilizzato e stavo benone. Ora qualche sintomo leggero c'è, ogni tanto se strafaccio, del tipo che esco con amici faccio l'alba e bevo tanto alcool, allora mi destabilizza un po'. Sbaglio ? No, anche quello è riabituarsi a cose "normali", perché è quello il mio obiettivo, anche gli eccessi occasionali, e di sicuro come avrai capito, non me li risparmio ;)
Ora sto lavorando per stabilizzare e capire cosa esce fuori tolte queste altre gocce, qualcosa sta uscendo fuori, perciò è una nuova tappa, ci sto lavorando sopra, mi ci vorranno due mesi, tre, cinque, non importa.... e poi scendo ancora (Non so cosa significa a questo punto, se dovrò toglierle del tutto). Fermo restando che 4-5 gocce in teoria sono una dose che non fa effetto, a meno che tu non sia un topo (la dose terapeutica è 40), forse da 8 a 4 sì, o forse è solo un effetto placebo, questo non lo so. Ma io col mio cammino continuo a sostenere che se ne esce, mi sento piuttosto bene, sto crescendo, maturando, affrontando le paure che sono tante e fanno parte della vita di chiunque (non so se ricordi la mia storia, il fatto che non ho una famiglia, che finanziariamente è un periodaccio e così via) e tiro avanti. Da un anno a questa parte, con queste dosi basse e sempre a scalare, non ho mai avuto necessità di tirarle su, MAI. Se mi destabilizzavo, chiedevo pace per qualche giorno, evitavo di strafare, meditavo più del solito per calmare la mente, mi calavo in quelle lievi emozioni di ansia e depressione da cui tendevo a fuggire e che in passato mi portavano nella spirale, le "assaporavo" capendo che non devono spavenarmi e che devo cambiare la mia reazione nei loro confronti, e sono riuscito sempre a ristabilizzarmi e avvicinarmi all'obiettivo. Non ho mai più avuto un solo attacco d'ansia o di panico in tutto ciò, da oltre 1 anno. Con tutto questo cosa voglio dirti ? Che sì, forse sei sceso troppo e troppo in fretta, simili diagnosi (ansia generalizzata) è una questione di rieducazione mentale ed emotiva, si tratta di trasformarsi quasi completamente, come puoi credere che si possa fare in pochi mesi ? Non vi è modo di poter togliere i farmaci nel giro di pochi mesi, so bene di cosa parli e credo sia impossibile, le grandi opere necessitano tutte di lavoro, tempo e pazienza, perciò scala pochissimo, nota cosa vien fuori, e lavoraci. Se ricaschi non spaventarti, risali e vacci più gradualmente, hai la mia comprensione ed il mio supporto, spero davvero tanto tanto tanto che tu riesca a dimostrare che se si vuole si può. Per curiosità, in termini pratici, come procede il tuo cammino ? Cos'hai fatto ultimamente ? sport, libri, meditazione? Mi fa piacere se mi aggiorni.
Nimx
00mercoledì 18 novembre 2015 21:01
Tra l'altro, Francesco, a capocchia di spillo, se tu partivi da 100mg del tuo farmaco per la dose terapeutica (40 gocce del mio), e come dose di mantenimento 75, io credo avrei dovuto assumerne 30 gocce del mio come mantenimento. Questo mi fa credere che ogni qual volta tu scali di 25mg, questo equivale a 10 gocce mie. Io in effetti, tornando indietro nel tempo, a circa 2 anni fa quando provavo a toglierle a 10 a 10, avevo un ritorno dei sintomi troppo forte da sopportare, gestire ed elaborare, e sprofondavo nello sconforto. Sfortunatamente devo buttare un buon 70% della boccetta del mio farmaco perché con la dose che prendo ora, il resto scade (dura solo 60 giorni la formula in gocce). Ma onestamente questo piccolo sacrificio lo faccio perché me le gestisco molto più gradualmente.
fulvio
00giovedì 19 novembre 2015 10:19
cufeni
Cara Paola caro Francesco,èun po che vi leggo,per ora la vedo dura uscirne.Vedo tutto nero,la mia vita un disastro il sibilo che non mi molla un secondo,sto provando una dieta senza sale e tanta acqua..per ora poco o niente,ah si,ho la forza di una rana che sbatte contro un caco!!MI sembra che tutta mia vita stia cadendo addosso..e non vedo una luce in fondo al tunnel.Credo abbiate provato tutto....anche le iniezioni di ozono?Scusate se vi rompo..un saluto dal fulvio..per ora nella..mmmm!!Una cosa ve la dico..lottero'fino alla fine..
francesco72.72
00giovedì 19 novembre 2015 11:15
fulvio, 19/11/2015 10:19:

Cara Paola caro Francesco,èun po che vi leggo,per ora la vedo dura uscirne.Vedo tutto nero,la mia vita un disastro il sibilo che non mi molla un secondo,sto provando una dieta senza sale e tanta acqua..per ora poco o niente,ah si,ho la forza di una rana che sbatte contro un caco!!MI sembra che tutta mia vita stia cadendo addosso..e non vedo una luce in fondo al tunnel.Credo abbiate provato tutto....anche le iniezioni di ozono?Scusate se vi rompo..un saluto dal fulvio..per ora nella..mmmm!!Una cosa ve la dico..lottero'fino alla fine..



Ciao Fulvio, che sia dura non vi è alcun dubbio, hai ragione. La domanda che vorrei porti è: come andava la tua vita prima dell'acufene? Parlaci un pò del tuo percorso. A volte rileggersi dopo un pò di tempo aiuta a capire. Se tu leggi il mio messaggio di apertura dei post è devastante, ma sono qui e strada facendo ho analizzato molti passaggi e ho capito molte cose.
Sulle prove di terapia effettuate ti garantisco che io non ho neppure iniziato. Il mio medico mi aveva anche detto di prendere il Bentelan per una decina di giorni. Ho comprato la scatola ma è ancora li intatta. Qualcuno mi ha anche apostrofato di essere un falso acufenizzato. Forse, chissà, ma i giudizi altrui non sono importanti.
Ciò che conta per me è che oggi vivo insieme al mio acufene e cerchiamo insieme di vivere nel migliore dei modi. Ognuno trova la propria strada. Segui il tuo istinto. Elencarti dei suggerimenti ti basta rileggere i post precedenti e di altri amici e ne troverai tanti, ma il mio consiglio è scegliti tu e senti di cosa hai bisogno.
Mi dirai la mia vita è tutta nera, non voglio fare niente, non ho le forze e tu vieni a farmi la pappardella del mental coach?. Me ne guardo bene. Io nel mio piccolo posso solo darti una certezza:
niente e nessuno potrà mai percorrere una strada al posto tuo e sei tu che troverai la migliore per te. Non sfidare l'acufene, sfida la tua voglia di andare oltre l'acufene. Ti assicuro che inizierai piano piano a essere consapevole del colore dei fiori che hai davanti a te e il tuo pensiero sarà li. Sui fiori. Sul colore, il profumo, il perchè sono nati in quel posto. Immaginerai che potresti mettere dei fiori nel tuo ufficio. Replicare gli stessi colori. Magari un innesto mai visto.
E' un esempio banale. Un fiore. Ma come il battito della farfalla che può sovvertire il mondo, piccolissime consapevolezze ti porteranno ad andare oltre, molto oltre.
Scusami tutte le parole e forse non sono riuscito neppure a renderti ciò che solo tu potrai raggiungere.
In finale ti dico caro Fulvio hai scritto "lotterò fino alla fine", beh, io ti dico abbassa le armi. Non devi combattere. Contrastare. Farti grandi infiltrazioni di auto incoraggiamento. Ma anzi. Abbandonati. Lasciati andare. Accetta questo momento della tua vita e osservalo.
Dagli acufeni, si migliora, si progredisce, si attenuano, si convive. A volte scompaiono. Fidati di te, non delle mie parole.
Un abbraccio Fulvio e fatti sentire. Ti aspettiamo.
fulvio
00giovedì 19 novembre 2015 11:53
acurompi
Ciao Francesco,credo di aver avuto più comprensione in qst forum che tra tutti i medici,pochi, che ho consultato,credimi,credetemi mi viene il magone per questo,e non scherzo.Direi che non sono partito molto bene con le orecchie,avevo l'otite nella pancia di mia mamma,born with otitis!Dagli zero ai 18 anni 20/30 otiti perforanti ...poi Sirmione tutto scomparso.Nel 2009..rieccoci con acufene messo a cuccia con camere iperbariche...a giugno di qust anno la caduta devinitiva..un peccato..una bella vita con alti e bassi ma bella...un taxi che mi da da sopravvivere..una passione sfrenata per il golf..e la...borsa,li ci sopravvivo più che bene!!Ho riletto il tuo post decine di volte..forse hai ragione l'acu lo devo assecondare...ma con il mio carattere non è facile...ho provato mezza pasticca di paroxetina,rinco tutta la mattina,volate fuori dalla finestra,in qualche modo dormo la notte.Uso dei disturbatori per confondere il sibilo..sto cercando alternative,ogni idea è ben accetta.Per ora mi fermo qua..non voglio sembrare invadente..comprendetemi se vi rompero'.Vi stringo tutti come fratelli anche se sono figlio unico.Fulvietto.
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