Sto impazzendo...

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francesco72.72
00lunedì 28 settembre 2015 11:41
Menhir.F, 25/09/2015 15:17:


E' il difetto delle persone troppo sensibili, perfezioniste che pretendono troppo da se stesse, spesso con una spiccata intelligenza. Lo stupido non fa caso a nulla...fortuna loro sotto certi versi.

Oggi io sono il primo ad aiutare chi ha bisogno anche rimettendoci tempo, denaro oltre che stress mentale e fisico ma lo faccio perchè mi va di farlo, fa bene soprattutto a me e se non ricambiato non me ne faccio un problema, al massimo la prossima volta ti dico NO. Il passato non lo rinnego ma guardo al futuro che mi rimane.

Io se non so una cosa non scrivo o non parlo anzi cerco di apprendere. Ma se so....allora condivido il mio sapere.




Caro Menhir nei tuoi messaggi è evidente che la vita ti ha portato ad avere "spalle larghe e quadrate" e ti ringrazio di averle portate alla nostra attenzione. Compassione o perdono, penso, si sintetizzino nell'accettazione. E' uno stadio durissimo da raggiungere, ma che diventa l'unica grande difesa che abbiamo per non soccombere. Ho quotato questo tuo passaggio perchè centra perfettamente il nocciolo. La sensibilità. L'assioma è che probabilmente il mio fischio all'orecchio milioni di persone non ci fanno nemmeno caso, io invece riesco a sentire ciò che a tanti è sconosciuto o ignorato. E' un privilegio? Beh...quando guardo mia figlia sorridere riesco a sentire dentro di me grandissime emozioni. La felicità che non ho mai sentito prima nella mia vita. Unica. Perfetta. E' estasiante. Allo stesso modo sento il fischio all'orecchio nei suoi minimi particolari e mi risulta devastante. La nostra altalena è questo. Il problema è che ciò che ci sensibilizza negativamente prevale su ciò che ci sensibilizza positivamente sminuendo le emozioni e le endorfine e moltiplicando il cortisolo e le tossine.
L'accettazione è un segreto di scorrimento per inerzia. E' la capacità di desensibilizzare le emozioni negative. Per noi, nevrotici-perfezionisti-ipersensibili lavoro quadruplicato. Io non credo che esistano gli stupidi e che sono più fortunati di noi. Io penso che ognuno di noi abbia il proprio tallone di achille...
Nelle nostre discussioni, anche con Nimx, rileggendole, ho notato che abbiamo dato una lettura del problema originario, l'acufene, da una punto di vista prettamente psicologico. Oggi pomeriggio incontrerò il più noto otorino della mia città. Dopo il dentista ascolterò anche questa versione. Se dovessi attenermi a quello che leggo su internet sarà una spesa inutile. Questa sarà l'unica visita, con l'unico otorino, che farò al di là del responso. Non andrò oltre. Nella settimana prossima vedrò il mio psichiatra e chiuderò il quadro dei consulti per farmi una idea complessiva totale. Da quello che ho letto in giro Otorino, Gnatologo, Odontotecnico, Psichiatra sono i riferimenti per questo problema. Al di là di tutto e di tutti rimango della mia idea che stò scontando un accumulo enorme di stress e al di là dei consulti proseguirò il mio raddrizzamento dello stile di vita. Come suggeriva Nimx la mindfulness è un punto nodale. Io mi sforzo di farla anche nel silenzio assoluto.
Scusate se sono ritornato sull'aspetto prettamente organico del problema e non psicologico, ma penso che sia giusto, moderatamente e senza accanimento ipocondriaco, percorrere gli step diagnostici canonici.
Un abbraccio
zaw
00lunedì 28 settembre 2015 11:55
Re:
francesco72.72, 28/09/2015 11:41:


Per noi, nevrotici-perfezionisti-ipersensibili lavoro quadruplicato. Io non credo che esistano gli stupidi e che sono più fortunati di noi.


Ieri una mia amica si vantava del fatto di addormentarsi subito. Il passaggio Veglia-Sonno immediato. Ma in questo caso si perdono le onde cerebrali Alfa e Gamma quelle della creatività .. la fortuna ha anche il suo rovescio della medaglia
francesco72.72, 28/09/2015 11:41:


Scusate se sono ritornato sull'aspetto prettamente organico del problema e non psicologico,


Secondo Lucio della Seta (Debellare l'Ansia e il Panico) sono i sintomi e il corpo a produrre ansia. Un punto di vista diverso dagli altri

francesco72.72
00lunedì 28 settembre 2015 12:28
Re: Re:
zaw, 28/09/2015 11:55:



Secondo Lucio della Seta (Debellare l'Ansia e il Panico) sono i sintomi e il corpo a produrre ansia. Un punto di vista diverso dagli altri




Libro bellissimo. E' vero, un punto di vista diverso e oltretutto scritto da un grandissimo della psicanalisi.
Grazie di avermelo ricordato.
francesco72.72
10lunedì 28 settembre 2015 17:16
Ore 17:04. Tra due ore farò questa benedetta visita dall'ORL. Come per tutte le visite che ho affrontato nella mia vita le ore precedenti sono devastanti. Mi sono già fatto diagnosi. In questi mesi per due volte ho dovuto fare accertamenti per altre problematiche. Le attese sfibranti degli esiti. I problemi economici a casa. Sentirmi dire l'ennesima volta..."sospetto qualcosa dobbiamo andare a fondo". Sentire quella fatidica frase. Non la reggerei. Non ho le forze. Non ho più nessuna risorsa. Ho già la testa che mi scoppia e un mal di testa lancinante. Acufene o non acufene stò uno straccio. Ho provato in tutti i modi a calmarmi, ma non c'è verso. Niente...nulla. Lascio questo scritto perché in questi momenti mindfulness, respirazione, pensieri positivi, pazienza, ottimismo, se ne vanno a farsi benedire. La verità è questa...quando cerchi di ricomporre i pezzi, arriva qualcosa e sparpaglia ulteriormente tutto. Mi spiace...non sono all'altezza. Sono assolutamente incapace di darmi una regolata.
Scusate il pessimo sfogo.........
Nimx
00lunedì 28 settembre 2015 22:04
Re: Re: Re:
francesco72.72, 28/09/2015 12:28:



Libro bellissimo. E' vero, un punto di vista diverso e oltretutto scritto da un grandissimo della psicanalisi.
Grazie di avermelo ricordato.




Lui della Seta non ha di sicuro tutti i torti. Mente e corpo sono la stessa cosa, il punto è questo, si influenzano a vicenda. Le emozioni si esprimono con canali extraverbali, siamo noi che gli diamo un nome e le trasformiamo in parole, ma per natura noi le sentiamo a livello fisico e le esprimiamo in modo naturale in forma extraverbale (ad esempio con le espressioni facciali, pensate al dolore, alla risata, al disgusto etc etc). MA non nascono di certo dal corpo.
E' ovvio percepire l'ansia nel corpo, perciò. C'è da aggiungere che il disturbo d'ansia è, molto spesso, un disturbo che si autoalimenta, cominci a preoccuparti dell'ansia stessa (stesso discorso vale per la depressione), perciò sì, l'ansia, che per sua natura è fisica, provoca nell'ansioso altra ansia per via dei sintomi.
Pensate a ciò che rivelano le ricerche, chi è depresso tra le maggiori preoccupazioni ha la preoccupazione della poca motivazione, dell'essere lasciato dal compagno/a per via della sua depressione, si preoccupa del dolore che provoca e che prova, si preoccupa del fatto di essere troppo stanco. Sono preoccupazioni ego-centrate.
Lo stesso vale per l'ansia, si preoccupa di molte cose, che può decidere di evitare (e rafforza il disturbo) o di affrontare (e gli giova, se affrontate nel modo corretto), il problema è che quando si sviluppa un disturbo d'ansia, una delle preoccupazioni maggiori è l'ansia stessa, che prova ad evitare ma non può evitare, e si autoalimenta. Una volta lessi una cosa riguardo una signora che soffriva di ansia generalizzata, le fu chiesto di spiegare verbalmente cosa provasse, la sua risposta sintetizza alla perfezione il problema "Non credo sia una buona idea cercare di spiegarlo, questo non farebbe luce su nulla, non sull'origine del problema, e se non arrivo al problema e non lo risolvo, non risolvo nemmeno l'ansia, e se non risolvo l'ansia non riuscirò mai ad essere felice".
Ha ! Eccola lì, l'ansia che crea ansia ego-centrata e che crea un tipico pensiero catastrofico (non riuscirò mai ad essere felice). Direi che è tipico, ma che era anche ben lontana dall'avvicinarsi al percorso di guarigione.
Beh, l'acufene, se visto in quest'ottica, è per questo che crea così tanti danni a chi continua a cercare di sbarazzarsene. E da qui poi possiamo collegarci a tanto altro, accettazione compresa. Io direi, piuttosto, ad un approccio della vita molto diverso.
Menhir.F
00martedì 29 settembre 2015 07:40
Francesco a questo punto era meglio non andare dall'otorino perchè è ovvio che dirà facciamo ulteriori accertamenti. Meglio per lui se poi li fa nel suo stesso studio...

Ricordo quando andai dal primo otorino, nel suo studio era fornito di tutto e mi fece la fatidica domanda "vuole farli in Ospedale gli accertamenti attendendo mesi o li vuole fare qui da me subito" la risposta fu ovvia e alla fine mi chiese 500 euro a nero. Soldi che non avevo nemmeno nel portafogli.

Gli lasciai 300 euro che secondo me erano più che sufficienti. Poi mi fece fare esternamente solo una RM encefalo per escludere un neurinoma dell'acustico (caso rarissimo e che nel 99% dei casi non viene operato perchè si farebbe più danno che beneficio).

Anche lui dette il famoso Rivotril che provai e abbandonai.

Poi mi sono detto è un problema dovuto all'età che avanza e mi sono rassegnato a tenermelo. Mi sono fatto la mia bella soluzione a base di prodotti erboristici che hanno funzionato alla grande e che ripeto a cicli soprattutto nei cambi stagionali.

Ci sono giornate che lo avverto, altre che non lo sento affatto anche perchè nel frattempo i pensieri si sono focalizzati su problemi ben più seri e per me invalidanti.
francesco72.72
00martedì 29 settembre 2015 11:16
Buongiorno a tutti. Ho riletto il mio messaggio di ieri e stamattina ho le idee più chiare e guarda un po', sarà il caso, zero acufene.
Sono stato dall'otorino più di fama della mia città. Primario emerito e non so più quante altre onorificenze e fregi sulle pareti.
Dopo le presentazioni di rito. Ho detto che soffrivo di acufene.
Appoggiato con la testa sulla mano guardava il blocco degli appunti. Ho descritto tutti i sintomi, i farmaci che prendevo, i mesi di stress, la difficoltà attuale, il bruxismo e il russare notturno.
Non ha detto nulla e mi ha fatto sedere su di una sedia. Ha guardato con due imbutini le orecchie, ha alzato leggermente il naso, uno sguardo alla gola, poi gli stessi test che mi fecero al pronto soccorso (audiometria e impezometria). Tutto dieci minuti. Ci siamo riseduti alla scrivania e queste le parole "udito perfetto, nessun problema, l'unica cosa che le posso consigliare è fare una risonanza magnetica con mezzo di contrasto", domando "dottore ma lei sospetta qualcosa?", risposta "no...ma se l'acufene non dipende dall'orecchio è nella nostra testa e chissà da quale punto e si riverbera nell'orecchio. Facendo una risonanza si mette tranquillo psicologicamente che non è nulla di importante, cosa di cui io sono sicuro", domanda "ma se la risonanza non rivelasse nulla e l'acufene rimane che si fa?", "caro signore...c'è di peggio di un fischio all'orecchio, se lei è tranquillo che non è nulla di grave dopo la risonanza e la notte lo sente si gira dall'altro lato e si rimette a dormire...gli acufeni sono una grande scocciatura e la capisco, ma se siamo fortunati così come sono venuti se ne vanno, altrimenti, non ci faccia caso", domanda "dottore ma provare una terapia prima della risonanza che mi mette un'ansia enorme più dell'acufene? vitamine, magnesio, uno gnatologo per male occlusione, problemi di cervicale?", risposta "queste sono tutte fesserie che si leggono su internet e che non servono a nulla e le fanno spendere solo soldi inutili". Silenzio...domanda "Dottore...ok...quanto le devo?", risposta "le faccio un prezzo di favore € 130,00. Le lascio anche la mia email personale perché così mi aggiorna e Le dimostro che ho a cuore la situazione perché capisco la difficoltà...ma stia su...c'è di peggio."
Esco, mi rimetto in macchina. Mi guardo allo specchietto. L'unica cosa che mi viene in mente è "ma vaffanculo....".
Non c'è bisogno di fare considerazioni. Tutte sono intrinseche nel dialogo che ho descritto ampiamente. Della sua mail non ho che farmene. Come ho scritto nella mail di ieri pomeriggio questo è il primo e ultimo ORL che incontro.
Sei convinto che non è nulla di grave e mi dai la Risonanza?
Appena ti ho detto ronzio hai abbassato lo sguardo come per dire "che rottura mò che gli dico? vabbè...130 euro senza fare troppa fatica".
Se la risonanza non rivela nulla mi giro dall'altro lato e mi rimetto a dormire. Certo vengo a casa tua e mi intrattieni tu se non prendo sonno.
Se siamo fortunati và via come è venuto. Certo...allora se è un gioco a premi se và via come è venuto non ti do i 130 euro, se me lo curi tu con una terapia te li do così almeno giochiamo di fortuna entrambe.
La faccio breve...perché tanto qualcuno di voi potrebbe dirmi "non denigrare così un medico...sei arrabbiato perché non ti ha trovato la soluzione". Il problema non è trovare la soluzione. Il problema è "se IO dottore emerito e primario e che minchia sono non ho la soluzione ti blocco subito appena mi parli di acufene, ti stringo la mano e ti auguro buona fortuna perché io non ho la soluzione e non mi prendo neppure un euro perché IO non ho cambiato una virgola dalle 19,00 alle 19,30 della giornata di ieri a Francesco".
Mi prescrivi una risonanza per scongiurare il peggio? Beh...non me lo dovevi dire tu, ci potevo andare da solo e poiché mi auguro che dalla risonanza non esca nulla dovrei portartela a far vedere per sentirmi dire a fronte di 130 euro ...girati dall'altro lato del letto se ti fischia l'orecchio?
Su internet si vendono solo chiacchere? Certo ...e in mezz'ora cosa mi è stato proposto?
Ma ti rendi conto che ti ho premesso che stò attraversando un periodo ansioso-depressivo tremendo e soffro di ipocondria e tu senza neppure provare una terapia orientata mi spari una risonanza magnetica? E dici che me la consigli per completare il quadro e non è una cosa necessaria.
"marivaffanculo......".
Vabbene. Scusate l'ennesimo sfogo. Mi rendo conto che probabilmente sto andando fuori tema.
Probabilmente la risonanza la farò, ma non di certo per tornare poi da questo ORL e spero non esca nulla di grave.
Ritorno sulle mie tesi e si consolidano. Attribuisco al mio acufene una valenza dominante psicologica. Farò l'estrazione del dente del giudizio anche questo per scrupolo (regaliamo altre 150 euro al dentista).
Detto questo, procedo con il mio cambiamento di stile di vita (ma questo è un qualcosa che devo a me stesso e alla mia famiglia, prima che all'acufene). Frequentarvi mi ha insegnato molto e siete diventati i miei compagni in questo viaggio. Mi avete regalato più soluzioni voi con parole semplici e sentite che 20 minuti a 130 euro.
Vi ringrazio dell'attenzione che vorrete ancora dedicarmi e la ricambierò con immenso piacere.
Un abbraccio...rumoroso che è meglio.... a tutti.
zaw
00martedì 29 settembre 2015 11:35
Re:
francesco72.72, 29/09/2015 11:16:

Come ho scritto nella mail di ieri pomeriggio questo è il primo e ultimo ORL che incontro.


Questa mi sembra la cosa migliore, spero che riesci a mantenere la promessa che ti sei dato.
Le esperienze con gli otorini in genere sono peggiori di quella che hai appena descritto.
Menhir.F
00martedì 29 settembre 2015 16:10
@francesco72.72

Ti è andata di lusso, un primario che prende 130 euro (sicuramente a nero) non lo trovi di certo.

E' stato onesto con se stesso e anche con te. Per scrupolo di coscienza e per questioni medico legali ti ha detto fatti una RM con mezzo di contrasto perchè l'unica cosa che può far venire un acufene "reale" è il neurinoma dell'acustico, un piccolissimo e raro tumore grande quando un chicco di riso (si vede solo se fai l'esame con mezzo di contrasto e un apparecchio ad alta risoluzione, 1,5 tesla o superiore) che nessuno opera chirurgicamente perchè il danno sarebbe certo al nervo acustico mentre tenerselo non da problemi. La crescita è talmente lenta che muori prima di vecchiaia che per il fastidio dato dal neurinoma dell'acustico. C'è stato qualche cane che ha fatto l'intervento rendendo sorda la paziente, cosa che un anziano primario sa bene e non ti farebbe mai.

La RM è un esame totalmente inutile nel tuo caso, dove è evidente che la causa sia ansia, stress, sicuramente anche momenti di depressione.

Non ci pensare....è l'unica soluzione! Prenditi qualche integratore per il microcircolo e adattogeni per il cambio stagionale. Nello specificio: estratti standardizzati di ginko biloba, griffonia e rhodiola rosea al quale io aggiungo della S-adenosil L-metionina (SAMe nel mondo o Samyr in Italia)che è una sostanza presente in ogni cellula vivente del nostro corpo, migliora l'umore e la salute delle articolazioni e del fegato.

Il SAMe è utilizzato nel corpo per produrre sostanze chimiche cerebrali, quali la serotonina e la dopamina, che favoriscono un atteggiamento positivo e il buon umore. Rilassa, e si dorme molto meglio oltre a depurare il fegato e mantenere in salute le articolazioni.

Poi la sera aggiungi un preparato con Melatonina. La dose personale di melatonina la troverai aumentando di sera in sera fino a quando non vedi che hai ottenuto l'effetto desiderato. Le dosi indicate sulle scatole sono una regola generale...poi ognuno deve trovare la sua. Non può essere identica e andare bene per un soggetto femminile di 50 Kg e un soggetto maschile di 100 Kg. Mi pare ovvio :-)
francesco72.72
00mercoledì 30 settembre 2015 15:35
Menhir.F, 29/09/2015 16:10:

@francesco72.72

Ti è andata di lusso, un primario che prende 130 euro (sicuramente a nero) non lo trovi di certo.

E' stato onesto con se stesso e anche con te. Per scrupolo di coscienza e per questioni medico legali ti ha detto fatti una RM con mezzo di contrasto perchè l'unica cosa che può far venire un acufene "reale" è il neurinoma dell'acustico, un piccolissimo e raro tumore grande quando un chicco di riso (si vede solo se fai l'esame con mezzo di contrasto e un apparecchio ad alta risoluzione, 1,5 tesla o superiore) che nessuno opera chirurgicamente perchè il danno sarebbe certo al nervo acustico mentre tenerselo non da problemi. La crescita è talmente lenta che muori prima di vecchiaia che per il fastidio dato dal neurinoma dell'acustico. C'è stato qualche cane che ha fatto l'intervento rendendo sorda la paziente, cosa che un anziano primario sa bene e non ti farebbe mai.

La RM è un esame totalmente inutile nel tuo caso, dove è evidente che la causa sia ansia, stress, sicuramente anche momenti di depressione.

Non ci pensare....è l'unica soluzione! Prenditi qualche integratore per il microcircolo e adattogeni per il cambio stagionale. Nello specificio: estratti standardizzati di ginko biloba, griffonia e rhodiola rosea al quale io aggiungo della S-adenosil L-metionina (SAMe nel mondo o Samyr in Italia)che è una sostanza presente in ogni cellula vivente del nostro corpo, migliora l'umore e la salute delle articolazioni e del fegato.

Il SAMe è utilizzato nel corpo per produrre sostanze chimiche cerebrali, quali la serotonina e la dopamina, che favoriscono un atteggiamento positivo e il buon umore. Rilassa, e si dorme molto meglio oltre a depurare il fegato e mantenere in salute le articolazioni.

Poi la sera aggiungi un preparato con Melatonina. La dose personale di melatonina la troverai aumentando di sera in sera fino a quando non vedi che hai ottenuto l'effetto desiderato. Le dosi indicate sulle scatole sono una regola generale...poi ognuno deve trovare la sua. Non può essere identica e andare bene per un soggetto femminile di 50 Kg e un soggetto maschile di 100 Kg. Mi pare ovvio :-)



Ti ringrazio tanto per le tue considerazioni e i tuoi consigli. Sull'onestà del medico, riflettendoci a mente fredda, posso condividere con te il suggerimento di approfondimento. E' un atto dovuto diciamo così. Mentre, per onestà intellettuale e propriamente medica, se non hai risposte all'acufene, rinuncia e passa avanti. Non sono 130 euro, o 230 o 330 la differenza. La differenza la fà: io ti offro le mie competenze e ti propongo le mie soluzioni a fronte delle quali tu mi paghi. Se non ci capisco una cippa lippa e propongo "filosofia", sarei un grande medico se lasciassi a un altro destino il paziente che si mi si propone. Quei 130 euro rappresentano il contributo che io offro a "competenze", se non ci sono nulla è dovuto.
Ma andiamo oltre altrimenti potrei sembrare stupidamente venale e basta. Ho scelto io di farmi visitare, ho accettato l'eventualità e dall'altra parte mi è stata offerta una scelta. Pazienza...diciamo che ne tiro fuori che almeno l'udito è perfetto.
Sulla RM anche il mio medico di base concorda che è un passaggio praticamente inutile o comunque adesso non ha carattere di urgenza. E quindi caro fratello maggiore se due indizi fanno il reato...ci hai preso [SM=g2305351] .
Desidero però confrontarmi con te su di un tema che mi appassiona di più e che hai sottolineato e suggerito.
Non ci pensare e prenditi qualche integratore.
Il problema di fondo è che assumo, anche se a fasi alterne, già un antidepressivo da diversi anni e da qualche mese anche benzodiazepine. I dosaggi non sono elevati o almeno non mi sembrano tali. Prendo la sertralina 75mg die e 30 gocce di benzodiazepine die suddivise in 20 mattina e 10 sera. La sertralina fino a qualche mese fà era a 50mg die (la assumo continuamente da almeno 5 anni), poi ho aggiunto 25mg su suggerimento del mio medico.
Gli integratori che mi hai suggerito sono compatibili con la terapia che già faccio (che serve a poco o nulla almeno ultimante)?. Il mio medico mi ha suggerito di prendere solo il Ginko, per quanto riguarda il resto ritiene che l'antidepressivo faccia già pe il resto.
Sul non pensarci...beh duretta.
Mentre ti scrivevo mi è venuta in mente una cosa che fà un po' il paio con quanto mi disse uno psicologo tanti anni fà. Una sera di questa estate, mentre eravamo con la mia famiglia in vacanza, mia figlia giocava insieme ad altre bambine nel parco attiguo in villaggio. Noi eravamo vicini a loro e non c'erano altri genitori. Una delle bambine cadde battendo la testa e scoppiando a piangere. Mia moglie, non vedendo nessuna soccorrerla, la prese in braccio cercando di calmarla e consolandola la stava portando dai genitori. Mia figlia, spettatrice della scena, vedendo la mamma prendere la bambina in braccio diede un colpo anche lei con la testa a terra. Pianto a squarciagola e consolazione.
Per farla breve, autoprocurarsi un problema per attirare l'attenzione e per scongiurare il dover percepire un sentimento di gelosia che non era piacevole.
Ti sembrerà un esempio deficiente. Ma nella mia testa è venuto fuori così mentre digitavo e perché fà il paio con quanto mi disse lo psicologo allora: molte volte i sintomi, che nessuno sminuisce, li utilizziamo per allontanare il "dover crescere" e ci aiutano a non affrontare la realtà mettendoci in una condizione di "pseudo-invalidità" per essere soccorsi e lasciare a qualcun altro di portare avanti la nostra vita (uno psicofarmaco?).
E allora mi hai esortato a pensare: devo fare finta di niente per l'acufene o è più comodo in questo momento non fare finta di niente. Devo affrontare stasera il notaio per l'ennesima volta o è meglio chiamare e dirgli che "per problemi di salute non posso". Giocare stasera con mia figlia fino alle 23,00 oppure forse è meglio mettermi a pensare al ronzio, forse esce fuori la soluzione.
Chiaramente parlo a Francesco e di Francesco, non mi permetterei mai di sottovalutare chi sbatte la testa contro il muro per il concerto che ha in testa affibiandogli l'etichetta di scanzafatiche.
Sarei stupido e almeno questo..non lo sono.
Considero solo la semplice frase "non pensarci Francesco". Ho provato a capirmi.
Questo è un forum in cui si affronta un tema serissimo e io sono nel tema serissimo. Probabilmente con questa "pippa mentale" sono uscito parecchio fuori tema, ma mi piaceva condividerla non Menhir e con chiunque è un po' masturbatore come me.
Vi abbraccio
Menhir.F
00mercoledì 30 settembre 2015 18:24
Re:
Edit: Scusate doppio post [SM=g6920]
Menhir.F
00mercoledì 30 settembre 2015 18:25
Sti cazzi! Scusa ma è la prima cosa che ho pensato leggendo quello che assumi da diversi anni. Menomale che lo fai a fasi alterne perchè l'assuefazione si instaura subito.

Io ti riporto solo un pensiero di una nota psichiatra (che poi è anche il pensiero di molti medici con una coscienza):

La Dott.ssa Joanna Moncrieff è senior lecturer in psichiatria presso il London University College ed autrice di «The Myth Of The Chemical Cure» [Il mito delle cure chimiche].
«Esercito nel campo della psichiatria da oltre 20 anni, e per la mia esperienza gli antidepressivi non fanno nulla di buono. Non li assumerei in nessuna circostanza, nemmeno se fossi a rischio di suicidio.
Tutti gli studi mostrano che – nel migliore dei casi – gli antidepressivi ti fanno sentire un po’ meglio di quanto non farebbe un placebo, il che non significa che curino la depressione.
Dopo anni di scannerizzazione del cervello, non abbiamo una sola prova che la depressione sia collegata ad un qualche squilibrio chimico cerebrale, dunque è discutibile l’idea in sé di trattarla con sostanze chimiche.

Ritengo la depressione una reazione estrema alle circostanze, ed il modo migliore per uscirne è di eliminare le cause, il che a volte vuol dire psicoterapia, a volte modificare la situazione trovando un nuovo lavoro o risolvere i problemi relazionali.
Naturalmente esistono alcune persone che sono depresse senza un apparente motivo, ma ugualmente non abbiamo ancora alcuna prova né che soffrano di un disturbo cerebrale né che gli antidepressivi siano loro di aiuto. La cosa migliore rimane cercare e trovare delle novità che spezzino i circoli viziosi nel pensiero e nel comportamento.
Gli antidepressivi sono delle sostanze psicoattive, che alterano la mente come fanno l’alcool o la cannabis ed io ho sempre pensato che se fossi stata depressa avrei voluto conservare tutta la mia lucidità e le mie facoltà per venir fuori dal pantano e non il ritrovarmi immersa in una nebbia farmacologica della quale non avrei nemmeno capito gli effetti»

Francesco, inutile dirti che la penso allo stesso modo ma IO NON SONO UN MEDICO, anche se ho fatto studi universitari simili, e quindi se ti sei affidato a uno psichiatra è giusto che sia lui a seguirti però il mio pensiero da fratello maggiore te lo dico comunque. Il primo prodotto che usi lo ottieni anche con integratori naturali. Nemmeno a farlo apposta te li ho citati nel mio post precedente, rileggilo!

Ti avevo citato il SAMe, ovvero S-adenosil-metionina che è presente nel nostro organismo. Il SAMe è implicato nella formazione dei neurotrasmettitori, fosfolipidi (quali fosfatidilcolina e fosfatidilserina) e l’ormone pineale melatonina ed inoltre ha un effetto positivo sulle membrane neuronali migliorando la fluidità e rendendo più efficiente la neurotrasmissione aumentando il numero di recettori dei neurotrasmettitori disponibili. Da ultimo, il SAMe migliora il legame dei neurotrasmettitori ai rispettivi recettori con l’effetto di aumentare l’attività della serotonina e della dopamina.

Significativamente, la ricerca ha mostrato che una delle vie sulle quali lavorano gli antidepressivi triciclici è aumentando i livelli di SAM-e.

Poi mi parli di benzodiazepine....e penso che ti sarai talmente assuefatto da riuscire a non stare come un rincoglionito anche assumendole di mattina.

I prodotti erboristici (non dimentichiamo che i principi attivi di alcuni farmaci vengono proprio dalle piante) lavorano in sinergia e danno risultati. Non vendo prodotti erboristici!!! E nemmeno il mio sapere come certi che speculano sulle disgrazie altrui. Ti dico solo quello che in anni ho potuto sperimentare su me stesso e su altri conoscenti (abbastanza per poter dire che funzionano con certezza e meglio di certe cacate chimiche).

In quanto all'aneddoto di tua figlia mi ha fatto sorridere. Probabilmente è figlia unica. Pensa che farà così anche a 18 anni, certo non sbattendo la testa :-)

E' la stessa cosa che stai facendo tu, cerchi attenzioni.

Ti dico solo che i genitori trasmettono le proprie ansie ai figli...quindi datti una regolata.

Ti racconto un altro aneddoto. Pensa come la psiche infuisca sul nostro organismo. Recentemente un ragazzo viene lasciato dalla propria ragazza, inizia ad avere dolori alla schiena, si pensa ad ernia discale. Sai cosa era? Sì, proprio quello...il suo corpo somatizzava l'abbandono. Questo vale anche per gli acufeni.

Una ultima cosa....sappi che più ti intossichi di farmaci peggio starai.

Sappi anche che ci sono molti farmaci che sono ototossici. Antibiotici e antinfiammatori sono spesso causa di vertigini e acufeni.

Poi ce n'è uno tremendo ma usatissimo e prescritto da moltissimi medici: il Lyrica!

Rivedi la tua vita, pensa meno ai tuoi problemi, se riesci (lo so, è difficile) cerca di prendere le cose con più leggerezza.

Non si puo' risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha creato il problema.... [SM=g11112]
Nimx
00giovedì 1 ottobre 2015 11:35
Bah insomma Menhir...
Non fraintendermi, sono d'accordo, ma come avrai notato leggo molte molte ricerche. L'effetto leggermente superiore al placebo è principalmente vero per depressioni lievi.
Ti assicuro, e Francesco probabilmente sarà d'accordo, che in fase acuta sono a dir poco necessari. A me in quel momento mi hanno salvato, ho preso per un pò una buona dose di benzodiazepine (senza non so che fine avrei fatto) in cerca di qualcosa di migliore, provai allora di tutto, sport, integratori (non quello che dici tu) etc etc. Ma onestamente credo che fosse proprio necessario qualcosa di MOLTO potente, mi serviva la dose terapeutica di antidepressivo per stare bene (40 gocce), sotto mi facevano poco e non andavano in remissione tutti i sintomi.
Una cosa su cui s'è capito che concordo del tutto, invece è che, sì, saranno molto efficaci per i sintomi, ma appunto solo per i sintomi, ti senti bene, esattamente come se hai un mal di denti per una carie e prendi un forte antidolorifico. Il dolore passa, ma se smetti di prenderlo senza curare il dente, il dolore torna !
Cominciai poco dopo con una psicoterapia, pochi progressi, ma conoscenze assolutamente utili per arrivare dove sono ora, li elaborai col tempo, dopo un annetto, e difatti quando mi sono realmente convinto di certe cose , da quel momento ad oggi è passato un altro anno, e se prima non riuscivo a star bene nemmeno scendendo a 30 gocce, dopo 8 mesi ero già in grado di star benino con 20 gocce, e poi sono sceso ancora, ora sono a circa 8 gocce da circa 5 mesi (contando che in questo caso potrebbe essere effetto placebo vista la quantità minima), ho una stabilità discreta nonostante il periodo pieno di problemi finanziari e famigliari, ma ormai so che è questa la strada giusta, una rivoluzione completa e una conoscenza/consapevolezza più profonda possibile, perciò credo di sì, che tra un altro annetto dovrei riuscire ad essere discretamente stabile senza nulla, non ho alcuna fretta, potrebbe volerci di più o di meno, come dico sempre è un bel percorso, e il mio obiettivo non è star bene senza alcun farmaco, ma è andare oltre. Ad ogni modo, benzodiazepine danno dipendenza ed assuefazione, antidepressivi non so, per mia esperienza non mi sembra me ne diano (se non psicologica/placebo, ricordo che quando saltavo un giorno già me ne andavo in ansia :D ).
francesco72.72
00giovedì 1 ottobre 2015 11:37
Menhir.F, 30/09/2015 18:25:



Non si puo' risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha creato il problema.... [SM=g11112]



Parto da questa ultima tua frase che mi farebbe piacere se me la esplicitassi meglio perchè non ho capito cosa vuoi dire.
Ho letto le tue considerazioni sui farmaci.
Fanno riflettere e se ne sentono tante anche sui prodotti erboristici e naturali, perciò, non essendo neanche io un medico mi sono affidato a un medico. Non ho le competenze per fare di testa mia e quindi mi oriento verso un cambiamento di stile di vita, dieta bilanciata, sport e meditazione e inizio a mollare psicofarmaci.
La psicoterapia non me la posso permettere.
A casa, con mia figlia e con mia moglie, cerco e mi sembra di riuscirci abbastanza bene a non portare sta montagna. Non è che si possono fare i miracoli però...e se mi devo caricare anche il senso di colpa di coinvolgere la mia famiglia stiamo freschi. Diciamo che convoglio in questi momenti di scrittura i miei sfoghi.
I tuoi consigli sono sempre utili e li metto a conforto dei miei intendimenti.
Spero di riuscirci....
Un abbraccio

francesco72.72
00giovedì 1 ottobre 2015 12:11
Re:
Nimx, 01/10/2015 11:35:

una rivoluzione completa e una conoscenza/consapevolezza più profonda possibile, perciò credo di sì, che tra un altro annetto dovrei riuscire ad essere discretamente stabile senza nulla, non ho alcuna fretta, potrebbe volerci di più o di meno, come dico sempre è un bel percorso, e il mio obiettivo non è star bene senza alcun farmaco, ma è andare oltre.



Questo è esattamente il mio stato e il mio pensiero e per fare una rivoluzione completa ci si fa un mazzo notevole (scusate la semplificazione...). E' esattamente la frase giusta "andare oltre...".


Nimx
00giovedì 1 ottobre 2015 12:37
Re: Re:
francesco72.72, 01/10/2015 12:11:



Questo è esattamente il mio stato e il mio pensiero e per fare una rivoluzione completa ci si fa un mazzo notevole (scusate la semplificazione...). E' esattamente la frase giusta "andare oltre...".






Esatto, difatti sai cosa mi fa più rabbia ? Leggere qua e là su siti di consulti medici (vedi medicitalia) in cui senza alcun dubbio i medici rispondono che simili cose sono come il diabete ed in alcuni casi non ci si deve spaventare al rassegnarsi di prendere farmaci a vita. Ma è assurdo ! Certo che ogni caso è a sè, ma quasi denigrano la psicoterapia... credo simili considerazioni derivino dal fatto che 1) certo sei depresso, e se si registrano i valori della serotonina sono più bassi, perciò per loro basta questo per dire che è una causa organica, come se non si sapesse che qualsiasi cosa modifica i livelli dei neurotrasmettitori 2) poca gente ha la voglia e il tempo di fare una rivoluzione personale, di norma fanno breve psicoterapia, al massimo un annetto, risolvono temporaneamente ma poi ci ricascano.
Difatti il problema è che io sono fortunato nel trovare piacevole questo percorso, ma supponiamo che altri lo vedono come un lavoro pesante, che succede ? Diventa anche questo uno sfogo per il nevrotico ? Non ne esce più, e spesso temo sia così. Probabilmente a chi ha un carattere poco curioso tutto ciò risulta un peso insostenibile, alimentato anche dal fatto che i miglioramenti richiedono tempo e magari per diversi mesi non ne vedi l'ombra.
Da premettere che ansia e depressione, in quest'ottica, sono sintomi, chi ha preponderanza di ansia (come nel mio caso) credo abbia più risorse per affrontare la cosa e che l'ansia sia meno profonda della depressione, agire già sul solo pensiero porta a discreti risultati, una volta tolta quella allora si puòscendere ancora per capire cosa la provoca, probabilmente una qualche impostazione depressiva della visione della vita e delle emozioni/relazioni, insomma, una sorta di depressione esistenziale. Ma qui sto proprio generalizzando troppo, meglio fermarsi perchè rischio di fare l'errore dei medici con impostazione organicistica.
zaw
00giovedì 1 ottobre 2015 13:28
Re:
francesco72.72, 01/10/2015 11:37:


La psicoterapia non me la posso permettere.


Cercando (ma non è facile) esistono strade accessibili dal punto di vista economico, Associazioni non a fini di lucro, Onlus, privati, neo-laureati che offrono aiuto e sedute a prezzi dimezzati. Ti parlo non per sentito dire, ma di realtà
Scarto per principio tutte le altre soluzioni (vedi Tariffe standard)


Nimx
00giovedì 1 ottobre 2015 14:07
Re: Re:
zaw, 01/10/2015 13:28:


Cercando (ma non è facile) esistono strade accessibili dal punto di vista economico, Associazioni non a fini di lucro, Onlus, privati, neo-laureati che offrono aiuto e sedute a prezzi dimezzati. Ti parlo non per sentito dire, ma di realtà
Scarto per principio tutte le altre soluzioni (vedi Tariffe standard)






Concordo, fermo restando che la psicoterapia è un tassello, non la soluzione, di norma dà un buon punto di inizio per il processo. Questo vale soprattutto per una delle terapie più efficaci al momento, la cognitivo comportamentale, che lavora principalmente sulle distorsioni cognitive, sul pensiero, non può che essere solo una parte del tutto. Soprattutto se di stampo "americano", basato molto sul pippone del pensiero positivo, utile sì, ma onestamente mi sta un po' sulle balle :D
francesco72.72
00martedì 6 ottobre 2015 13:33
Ciao a tutti. Mi sono preso una settimana lontano dal forum per cercare di "darmi una regolata", come ha suggerito qualcuno.
Piano piano stò cambiando il mio stile di vita. Diciamo che più che cambiarlo è disciplinarlo. Il pomeriggio riesco a fare meditazione. Ho iniziato a fare un pò di movimento. Ho ridotto drasticamente il fumo. Alimentazione a regime. Qualche altro aspetto ancora da registrare, ma si prosegue.
Piano piano stò imparando a dissociarmi dai sintomi provando a guardarmi come se fossi dall'esterno. In una settimana non è un granchè però qualche segnale lo annovero.
Ho comprato un libro di esercizi cognitivo comportamentali e mi cimento anche in questo. E' vero che da soli non si può essere psicoterapeuti di se stessi, ma contattato un mio caro amico psicologo e dopo una seduta con lui mi ha detto che secondo lui ho le risorse adeguate per poter camminare con le mie gambe. Percorso durissimo, ma l'unica strada per il successo definitivo. Sulla terapia farmacologica abbiamo convenuto che è tempo di desensibilizzarla, ma anche su questo deve essere una progressione intima e che si consolidi sul raggiungimento di un equilibrio stabile.
Ho cercato di carpire qualcosa da tutti i consigli e i suggerimenti che mi avete dato e mi sono ritagliato un vestito. Molto stretto per il momento, ma ci stò lavorando sopra.
Il non tornare o leggere il forum in maniera ossessiva è una componente che ho messo in atto per non incorrere nello spostamento del focus dei miei propositi.
Quello che posso affermare con certezza è che "ci provo...".
Non voglio coinvolgere la mia famiglia e le persone che mi stanno intorno in questo percorso, sia sintomatologico che di crescita perchè intanto creerei solo ulteriore attenzione al problema e quindi immagino questo luogo come momento di sfogo e di ricarica per poter andare avanti.
Un abbraccio a tutti e a presto.
Menhir.F
00martedì 6 ottobre 2015 14:45
Bravo Francesco, nessuno può aiutarti se non lo vuoi fortemente tu in prima persona. Le risposte non serve cercarle in altri ;-)

Ha proposito di psicologi.... Che differenza c'è tra un nevrotico, uno psicotico ed uno psicoanalista? Il nevrotico è colui che costruisce castelli in aria, lo psicotico è colui che li abita e lo psicoanalista è quello che riscuote l'affitto... [SM=g6794]

Elimina il fumo totalmente, non diminuire che prendi per culo te stesso.

Amati e prendi cura del tuo corpo con l'attività fisica che ti porterà a stare bene anche psicologicamente.

Pensa che hai una famiglia, una moglie vicina e una figlia d'amare e vedrai che ti dimenticherai proprio di entrare in questo thread che hai aperto.

Fallo! [SM=g11112]

Nimx
00martedì 6 ottobre 2015 23:12
Bravo Francesco, coraggio !
Io beh, non sono così diretto come Menhir, sarà perchè ci sono passato e devo ancora "arrivare", e dire amati e fai sport e pensa alla tua famiglia che starai bene mi sa come dire ad un cieco "guarda che bella giornata!" :D
Non me ne voglia Menhir, ciò che hai detto è giustissimo, solo che dirlo a chi ancora è in partenza credo sia poco comprensibile, per lui. O magari sono io eh ! :)
Io stavolta suggerimenti pratici non ne ho perchè stai facendo già tanto, solo non avere fretta di vedere risultati, passeranno mesi prima di percepirli concretamente.
Forse un solo suggerimento più pratico, nota bene cosa ti crea problemi (stress, ansia, tristezza) e la tua reazione (cognitiva, emozionale, comportamentale), smontane le varie componenti, cerca di vedere cos'è "guasto", è fondamentale per sapere dove cominciare a mettere consapevolezza per "riprogrammarsi", sarà tutt'altro che semplice ti avverto, potrebbero volertici decine o centinaia di volte di un singolo evento per catturare l'attimo e per cominciare ad avere il controllo per cambiare le cose. Io c'ho messo 11 lezioni di scuola guida per imparare a guidare l'auto partendo da 0, ma se domani viene un tizio e mi dice che quando sterzo lo faccio nel modo scorretto perchè incrocio le mani, col cavolo che imparo a cambiare modo di farlo con 11 guide, me ne serviranno 200 prima di soppiantare il modo automatico in cui lo facevo prima, e un'alta dose di consapevolezza per un lungo periodo. Senza quella, torni all'automatismo errato.
francesco72.72
00mercoledì 7 ottobre 2015 13:50
Ciao Menhir e Nimx. Come sempre fate riflettere e la condivisione è un arricchimento e di questo vi ringrazio.

Menhir.F, 07/10/2015 10:52:




Ho visitato il sito. Interessante e a grandi linee mi sembra di essermi incamminato, a passi cortissimi, verso le indicazioni suggerite.
Sul fumo hai perfettamente ragione. Ci stò lavorando.
La mia famiglia è indubbiamente la mia leva migliore per portare avanti i miei propositi.
E' proprio questo il primo contesto su cui ho messo il focus di cui parlava Nimx.
Non è per nulla semplice. Anzi. Mille e mille più volte ancora la mia mente, i miei automatismi mettono in discussione tutto e mi fanno propendere per arrovellarsi sui sintomi (acufene, extrasistoli, miodesopsie, etc.) invece del fare per Francesco. Una brutta bestia che ti rema contro. Mi remo contro. E' l'atteggiamento di tanti anni. E' la parte di Francesco che dice "andiamo dallo psichiatra, facciamo una revisione della terapia e aspettiamo inermi che il peggio passi...chi te lo fa fare tutto sto sbattimento".
Un destabilizzatore continuo.
Un destabilizzatore che ha paura di non esistere più e che deve con le unghie e con i denti rimanere in vita.
Una parte di me che ha fatto il me.
L'acufene è il trampolino per immettersi in un tunnel di medici, psichiatri, Orl, dentisti e etc. Il modo migliore per tenere in sospensione la propria vita, allontanarsi dalle responsabilità e convogliare tutto nel "non voglio ascoltarmi", "ascolto solo l'acufene", "penso solo a me stesso perché ho un problema grave". Ci hanno provato le exstrasistoli, le miodesopsie, i formicolii alle gambe, l'anisocoria, la tonsilla ingrossata. Ci hanno provato in tanti... e la risposta è stata sempre. Diamo una raddrizzata alla terapia...alla fine.
Ho paura del silenzio oggi. Ma forse ho paura di godermi il silenzio senza un farmaco e di raggiungere questo piacere con il mio sforzo. Con la mia forza di volontà. Con le mie risorse. CONSAPEVOLMENTE.

Forse, anzi, sicuramente nel forum dell'acufene io non ci azzecco proprio niente e non porto e non levo nulla alle discussioni. Non ho la soluzione e sono scontato e banale e probabilmente ridicolo a chi soffre sicuramente più di me in questo momento e vado a discutere di comportamenti e somatizzazioni.

Faccio parte di un problema. Ho scelto una strada, giusta o sbagliata che sia e la condivido.

Un abbraccio a tutti.
Menhir.F
00mercoledì 7 ottobre 2015 18:42
Pure le mosche volanti hai Francesco...problemi cardiovascolari, ecc.

Tutto quello che hai descritto io lo riconduco a danni da fumo.

Vasi che si sono ristretti, aterosclerosi, e anche otosclerosi quindi acufene.

Non le hai eliminate ancora quelle cazzo di sigarette?!

Pensa che quello che hai ora è nulla a confronto della invalidità di un ictus o un infarto preso in tempo...se ti salvi.

Smetti ora! Fatti delle belle passeggiate. Prendi tua moglie, tua figlia e fate lunghe passeggiate a passo sostenuto. Oppure trovati un amico che ti faccia compagnia.

Cammina all'aria aperta, ridai ossigeno al tuo organismo.

Mangia poco e bene, vedrai come la tua vita cambierà e cerca di elimnare tutte le cacate farmaceutiche che prendi e da cui ormai dipendi.

Scusa ma io sono nudo e crudo, quando ci vuole, e a te darei un bel calcio in culo in questo momento.

Ricorda che hai una figlia da crescere che vuole vedere suo padre il più a lungo possibile.

Non ho più altro da aggiungere [SM=g2284346]
Nimx
00mercoledì 7 ottobre 2015 20:04
Non concordo, il fumo, come tutte le soluzioni "semplici", non servono a nulla se non a dare la colpa a qualcosa di esterno.
Io fumavo poco, poi acufene, ho smesso di fumare, pensi sia cambiato un tubo ? No, nemmeno il fiato nel mio caso perchè appunto fumavo poco, se non altro ne guadagno in salute a lungo andare.
No no, va bene tutto, regolare il proprio stile di vita etc, ma in un contesto più ampio, a mio modo di vedere, e nella mia esperienza che ero in una situazione simile a quella di Francesco.
Ad ogni modo, Francesco, non è vero che non ci azzecchi nulla qui e che rubi tempo agli altri: eccetto chi ha danni acustici o altre motivazioni più "rare" (danni di qualche tipo, medicine ototossiche, malattie quali tumori etc), la maggior parte di chi soffre di acufeni ha inclinazioni di personalità simile alla tua, anche se molti , in quanto nel pieno di una nevrosi o del disagio, continueranno a dare colpe all'esterno, al fatto che sono gli acufeni ad aver causato ansia e depressione e via dicendo all'infinito, senza capire che è tutto parte dello stesso "male" (un male che porta alla guarigione, per chi capisce le radici del proprio malessere). Molti arrivano agli acufeni senza necessariamente sperimentare una vera depressione, ma sono di norma inclini a paura, ansie, tristezza, iperazzionalizzazione, mania del controllo, blocchi emozionali, collera ingestibile o chissà che altro, ogni tratto caratteriale estremo è rischioso. Arriva l'acufene ed esacerba questi "disturbi" latenti in precedenza. Vi sono studi molto seri a riguardo, dato che la mia parola è di un "appassionato" di psicologia, e non di un medico, anche se modestia a parte, avendolo vissuto in prima persona e quindi sapendo per certo che simili cose possono causare diversi problemi (beh, anche una vita più corta, si è esposti a un maggior rischio di contrarre una qualsiasi malattia, cardiovascolare, tumori, o robe più lievi come anche l'influenza) e che da simili cose se ne può uscire... direi che in un qualche senso ne so anche qualcosa in più.
francesco72.72
00mercoledì 14 ottobre 2015 13:49
Eccomi di ritorno a fare un giro tra voi. A parte aterosclerosi o otosclerosi (che poi non capisco cosa centri con la circolazione, miodesopsie, exstrasistoli essendo una malformazione ossea), a parte fumo e etc.... mettiamo tutto nel calderone e andiamo alla sintesi.
Come vi ho raccontato ho acquistato due libri sulla Terapia Cognitivo Comportamentale. Non menziono i titoli per non farne pubblicità e comunque ognuno deve seguire il suo istinto.
Effettivamente dopo una settimana di lettura, mi sembra di aver colto il nesso: la responsabilità emozionale. Effettivamente Nimx aveva centrato il fulcro.
Non voglio tirarmi i piedi da solo, ma qualcosina dentro di me stà assumendo forma. La reazione dei pensieri ai contesti stanno cambiando formula: es. ieri è stata una giornata in cui il fischio si è fatti i cavoli suoi. Nella mia testa ogni volta che pensavo ai giorni trascorsi indietro mi scattava "mi stragodo queste ore di tranquillità", poi in alcuni momenti la mia metacognizione mi ricordava che poteva tornare, nuova risposta automatica mentale "vabbè...come ho fatto in precedenza si farà anche ora e non è stato molto difficile, musichetta nelle orecchie nei momenti di maggiore pressione e via andare...perquanto sono un bel figo l'età inizia a farsi sentire [SM=g6794] .
Accettazione, ironia, reazione scoraggiano resistenza, rigidità, immobilismo.
In alcuni momenti c'è stato il pieno di consapevolezza e di profonda sicurezza di me stesso, in altri momenti, come questa mattina che il fischio è tornato bello tosto tosto, si traballa, ma non si crolla.
Non è merito di un farmaco. Non è merito degli acufeni. Il merito o il demerito è tutto mio e nulla di esterno appunto è la chiave. Il portone è enorme da aprire. Un portone costruito in anni di incrostazioni strutturali, ma inizio a conoscere gli attrezzi che mi consentiranno di forgiare la chiave giusta e aprire. Sono certo che solcando il grande portone mi ritroverò in mezzo a milioni di acufeni e li guarderò sorridendo come se fossero musica classica rilassante e piacevole.
Menhir..il farmaco è una schiefezza, ma a volte passare anche attraverso il confronto con la realtà farmaco ti insegna qualcosa e in alcuni momenti è chiamiamola ancora? chiamamiola placebo? chiamiamola aiuto? ma chi di noi è perfetto? io non lo sono e se ho percorso certe strade è stata una scelta. Avrei potuto bere, drogarmi, doparmi, rimpinzarmi di schifezze, imbottirmi di integratori, studiare mille ore sui libri di medicina,etc. Ognuno di noi ha i suoi demoni e sceglie una strada per affrontarli, oggi, mi ringrazio di aver trovato altre contromisure e tutto quello che è stato è stato e me lo tengo stretto e intimo perché mi appartiene e fa parte di un tutto che non è poi la fine del mondo o un mostro terribile (ci sono passato e sono ancora qui)
Il mio acufene non è il mio demone, ma la leva per "fare" e non "aspettare".

Un abbraccio a voi tutti.
zaw
00mercoledì 14 ottobre 2015 14:34
Re:
francesco72.72, 14/10/2015 13:49:

Eccomi di ritorno

Sono certo che solcando il grande portone mi ritroverò in mezzo a milioni di acufeni e li guarderò sorridendo come se fossero musica classica rilassante e piacevole.


Se arrivato alla stessa conclusione del BATTERISTA DI LOS ANGELES (racconto da leggere) il miglior aiuto in assoluto che ho ricevuto.
Il tuo viaggio è davvero interessante, continua con i tuoi report, Grazie




Nimx
00lunedì 19 ottobre 2015 14:47
Re:
francesco72.72, 14/10/2015 13:49:


Effettivamente dopo una settimana di lettura, mi sembra di aver colto il nesso: la responsabilità emozionale. Effettivamente Nimx aveva centrato il fulcro.
...Il merito o il demerito è tutto mio e nulla di esterno appunto è la chiave. Il portone è enorme da aprire. Un portone costruito in anni di incrostazioni strutturali, ma inizio a conoscere gli attrezzi che mi consentiranno di forgiare la chiave giusta e aprire. Sono certo che solcando il grande portone mi ritroverò in mezzo a milioni di acufeni e li guarderò sorridendo come se fossero musica classica rilassante e piacevole.



Ciao Francesco, ottimi progressi, i libri sono un ottima arma per prendere consapevolezza. Devi tenere BENE a mente una cosa in particolare nel tuo caso, la differenza tra chi è ansioso o triste per qualcosa (che sia salute, lavoro, problemi famigliari etc) e chi è arrivato fino a una situazione patologica cronica di ansia/depressione, non è solo la reazione a tali eventi. No, nel tuo caso forse c'è prima, in ordine prioritario, una necessità di rieducare la risposta emotiva/cognitiva nei confronti delle tue stesse emozioni. Una persona può sentirsi triste ed ansiosa e finisce lì se risolve la causa esterna (la razionalità qui può tornare utile), chi ha sofferto di una forma patologica di questi stati invece di norma, l'ansia o tristezza normali, possono essere un trigger che porta giù nella spirale (motivo per cui ho cominciato con la mindfulness, l'ho trovato l'attrezzo più pratico per spegnere una simile reazione, perchè qui la razionalità non serve a nulla, e di norma peggiora o addirittura causa il problema).
Un sintomo somatico, un dolore persistente, può far scattare gli stessi meccanismi del passato che ti hanno portato a pensare che avessi qualcosa di grave (cognitivo) e l'emozione di paura e impotenza vien da sè. Un'emozione negativa può innescare una reazione cognitiva avversa (ad es. oggi è una bella giornata e sto passeggiando sotto il sole in riva al mare, dovrei essere rilassato e godermi la famiglia, perchè diavolo sono ansioso? Non starò mai bene se non capisco perchè sono ansioso! Ho qualcosa che non va e via dicendo...), il che aumenta i sintomi e ti porta giù nella spirale. Quindi concentrati su questi stati, non averne paura, comincia a farteli amici e ad accettarli, tieni a mente che molti tue reazioni attuali alle tue emozioni sono ricordi di come le affrontasti in passato (le emozioni in effetti in buona parte sono ricordi ancestrali, reazioni cristallizzate scatenate da una qualsiasi associazione automatica molto spesso non consapevole, motivo per cui, se usate bene sono una stupenda guida nella vita), per cui molto spesso se sei ansioso o triste non c'è un motivo razionale. La chiave sta nel cambiare il pattern di reazione automatica ed inconsapevole. Parola di chi ci è passato in prima persona.
francesco72.72
00lunedì 26 ottobre 2015 11:47
Eccomi qui tra di voi per rendervi participi e scambiare i soliti utili consigli.
Effettivamente Nimx hai centrato perfettamente nel segno. La lettura dei libri e la loro applicazione và profilata al mio personalissimo caso. Ragionare sulle cause e gli effetti ansiogeni/depressivi si applica a particola situazioni, infatti le mie letture le sfrutto come orientamento e cerco di prendermi solo gli aspetti metodologici. Sfrutto pochissimo la razionalizzazione proprio perchè, come giustamente hai sottolineato, in un quadro patologico bisogna ricodificare la risposta cognitivo/emozionale che, rivedendo la mia adolescenza, sicuramente ha avuto un imprinting errato. E' quindi il lavoro che stò sforzandomi di fare quotidianamente esempio , per rimanere nel tema del forum : questa mattina sono tornati a farsi sentire i fischi alle orecchie dopo una settimana di pace (vecchio stile) è un disastro non ne uscirò mai più, forse devo farmi rivedere da un otorino, allora c'è proprio qualcosa di grave, non mi leverò mai di dosso, malidizione, devo capire esattamente cosa li produce. (nuovo stile) stamattina mi pensa proprio qualcuno, è proprio il caso di sentirsi un pò di musica classica. In questa settimana sono stato un pò pigro...la fischiatina di orecchie ci stà, però me la sono goduta :-)
Non è un passaggio semplice come sembra. Abituarsi a far svolazzare i pensieri e rimanerne spettatore è un allenamento e anche qui, sapiente Nimx, confermo che la meditazione ti allena e non poco a acquisirne le capacita'.
Però mi devo anche lodare e si...adesso faccio un pò il narciso.
E' la prima volta che la mia bilancia segna 89 chili (il 95 era diventato un muro invalicabile)
Mai bevuti 2 litri e mezzo di acqua al giorno, adesso sembro un cammello.
Sono riuscito a sistemare finalmente un progetto in garage che poltriva da due anni.
La mia sveglia suona alle 6,00 e ho abbandonato la macchina, con grande giubilo di mai moglie che la ha disponibile sotto casa quando vuole.
Udite ...udite...ho iniziato lo scalaggio dei farmaci.
Questi sono banalissimi risultati che per molti risultano la normalità, ma nel mio hanno un grande valore.
I tentativi di autosabotaggio sono innumerevoli e continui, ma giorno per giorno aumenta di un millimetro la mia determinazione ad andare avanti. Senza pretendere da me stesso la perfezione, ma consapevolmente godendomi l'attimo del successo e il dispiacere dell'insuccesso come parte di un tutto che scorre.
L'acufene non si cura, è difficile conoscerne la matrice, non è uguale per tutti. Io lo interpreto, come uno schizofrenico (per un ansioso definirsi tale è già un bel risultato) la voce che ti dice "ehi ciccio...datti da fare hai poggiato il culo ancora una volta?".
Oltretutto, anche se i maggiori protocolli sconsigliano di mettersi nel silenzio assoluto, io faccio meditazione senza cuffie o nessun suono al di là dell'acufene, perchè, sono certo, che solo concentrandosi sul respiro ci si abitua a non sentire il fischietto. All'inizio è impossibile, oggi, a distanza di un mese, ho escluso quasi totalmente l'invadenza poichè quando l'attenzione si sposta sull'acu, torno sul respiro e lo faccio migliaia di volte. Faccio na cavolata? Massì...è un fischio.
Un abbraccio a tutti.
Francesco
anniofloriano
00lunedì 26 ottobre 2015 16:32
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:131636885=francesco72.72, 26/10/2015 11:47]Eccomi qui tra di voi per rendervi participi e scambiare i soliti utili consigli.
Effettivamente Nimx hai centrato perfettamente nel segno. La lettura dei libri e la loro applicazione và profilata al mio personalissimo caso. Ragionare sulle cause e gli effetti ansiogeni/depressivi si applica a particola situazioni, infatti le mie letture le sfrutto come orientamento e cerco di prendermi solo gli aspetti metodologici. Sfrutto pochissimo la razionalizzazione proprio perchè, come giustamente hai sottolineato, in un quadro patologico bisogna ricodificare la risposta cognitivo/emozionale che, rivedendo la mia adolescenza, sicuramente ha avuto un imprinting errato. E' quindi il lavoro che stò sforzandomi di fare quotidianamente esempio , per rimanere nel tema del forum : questa mattina sono tornati a farsi sentire i fischi alle orecchie dopo una settimana di pace (vecchio stile) è un disastro non ne uscirò mai più, forse devo farmi rivedere da un otorino, allora c'è proprio qualcosa di grave, non mi leverò mai di dosso, malidizione, devo capire esattamente cosa li produce. (nuovo stile) stamattina mi pensa proprio qualcuno, è proprio il caso di sentirsi un pò di musica classica. In questa settimana sono stato un pò pigro...la fischiatina di orecchie ci stà, però me la sono goduta :-)
Non è un passaggio semplice come sembra. Abituarsi a far svolazzare i pensieri e rimanerne spettatore è un allenamento e anche qui, sapiente Nimx, confermo che la meditazione ti allena e non poco a acquisirne le capacita'.
Però mi devo anche lodare e si...adesso faccio un pò il narciso.
E' la prima volta che la mia bilancia segna 89 chili (il 95 era diventato un muro invalicabile)
Mai bevuti 2 litri e mezzo di acqua al giorno, adesso sembro un cammello.
Sono riuscito a sistemare finalmente un progetto in garage che poltriva da due anni.
La mia sveglia suona alle 6,00 e ho abbandonato la macchina, con grande giubilo di mai moglie che la ha disponibile sotto casa quando vuole.
Udite ...udite...ho iniziato lo scalaggio dei farmaci.
Questi sono banalissimi risultati che per molti risultano la normalità, ma nel mio hanno un grande valore.
I tentativi di autosabotaggio sono innumerevoli e continui, ma giorno per giorno aumenta di un millimetro la mia determinazione ad andare avanti. Senza pretendere da me stesso la perfezione, ma consapevolmente godendomi l'attimo del successo e il dispiacere dell'insuccesso come parte di un tutto che scorre.
L'acufene non si cura, è difficile conoscerne la matrice, non è uguale per tutti. Io lo interpreto, come uno schizofrenico (per un ansioso definirsi tale è già un bel risultato) la voce che ti dice "ehi ciccio...datti da fare hai poggiato il culo ancora una volta?".
Oltretutto, anche se i maggiori protocolli sconsigliano di mettersi nel silenzio assoluto, io faccio meditazione senza cuffie o nessun suono al di là dell'acufene, perchè, sono certo, che solo concentrandosi sul respiro ci si abitua a non sentire il fischietto. All'inizio è impossibile, oggi, a distanza di un mese, ho escluso quasi totalmente l'invadenza poichè quando l'attenzione si sposta sull'acu, torno sul respiro e lo faccio migliaia di volte. Faccio na cavolata? Massì...è un fischio.
Un abbraccio a tutti.
Francesco[/QUOTE][/POSTQUOTE]


con tutto rispetto...mi sembrano solo e soltanto delle gran seghe mentali,a me l'acufene da' un fastidio della madonna.
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