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Sto impazzendo...

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2022 07:48
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fulvio
[Non Registrato]
18/11/2015 15:30

acufene
Buon giorno a tutti,eccomi qua tra gli acufenizzati.Piu che un acufene è sibilo acutissimo,che mi fa letteralmente impazzire.Come voi ho fatto esami,il tonale evidenzia una caduta di udito sui toni parlati,la rmn con contrasto non evidenzia nulla,purtroppo.Ho consultato un po tutti e non ce'speranza.Non so più cosa pensare e cosa fare,non ho più voglia di fare niente,lavoro golf divertimento,zero.Scusatemi ma non so che pesci pigliare.
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Post: 435
18/11/2015 15:35

Re:
francesco72.72, 16/11/2015 10:21:

Ciao a tutti. Dopo un pò di tempo torno a raccontarvi la mia storia. Se per alcuni versi ho raggiunto dei traguardi, per altri da qualche giorno è una sconfitta. Da diversi anni mai ero riuscito a scalare l'antidepressivo e dagli inizi di novembre ci ho provato. La partenza è stata buona, ma oggi devo ammettere che molto probabilmente "ho fatto troppo il figo [SM=g6794] ". Ansia e depressione sono arrivati come una valanga incontenibile. Ho lo stomaco a pezzi. Svogliato e angosciato in maniera esagerata. Sono in balia di una tempesta emozionale, come se avessi levato un tappo che tratteneva l'esagerazione.
Non ho contattato nessuno psichiatra per lo scalaggio, ho fatto da me. Ci ho provato. Come scrivevo nei precedenti post vengo fuori da un periodo molto difficile e sento di aver chiesto troppo al mio organismo con tutti questi cambiamenti.
E' un pò la regola dello sportivo saggio: non puoi metterti a correre come un pazzo appena arrivato sul campo. Ci vuole allenamento, riscaldamento, fare passi adeguati per raggiungere livelli che ti consentono di aumentare il ritmo.
Se si esagera senza la giusta progressione arriva il trauma.
Eccolo.
Allora, per evitare che qualcuno si faccia indebite seghe mentali sui farmaci e legga internet in maniera distorta, specifico, il farmaco non è il male assoluto e serve anche parecchio per agevolare una guarigione. Scalare dipende da vari fattori, probabilmente io ho scelto il momento meno favorevole e soprattutto non và considerato nè il paradiso nè l'inferno.
Gli acufeni?? Secondo voi in questi giorni che dicono? Sono un assedio.
Mettiamola in questo modo.
Ricomincio a fare i passi uno alla volta. Mi curo il trauma con la giusta calma e si riparte.
Un abbraccio a tutti.
Francesco



Ciao Francesco,
mi spiace sentirti così però nel tuo messaggio leggo un sacco di grinta e voglia di rialzarsi ... questo è il positivo che serve [SM=g11112]

Posso chiederti una cosa: perchè hai provato ad auto-dosarti? Cioè, avrai avuto sicuramente il medico che ti ha prescritto questi farmaci, dunque cosa ti ha spinto a fare da solo e non ritornare dal dottore che ti ha prescritto la cura?
Effettviamente perchè pensavi di farcela da solo oppure per paura di ritornare a fare, che so, analisi, sedute psicologiche (o simili)?
Scusa tutte ste domande ma io mi trovo nella situazione di domandarmi appunto se non è il caso che mi rivolga ad uno psicologo per capire se questi acufeni, non avendo un apparente causa fisica, non abbiamo a che fare con la psiche. E la cosa, dico la verità, mi spaventa. L'idea di andare dallo psicologo mi crea ansia.
Aggiungo che ci sono stata già diversi anni fa per via della malattia di mia madre quindi ... boh ... non mi spiego perchè adesso mi crei questi scrupoli ... [SM=g6797] .. per questo ecco ti domandavo se magari avevi avuto le stesse mie sensazioni ...

Forza!!!

Ciao, Paola.
[Modificato da paola=2015 18/11/2015 15:43]
OFFLINE
Post: 435
18/11/2015 15:49

Re: acufene
fulvio, 18/11/2015 15:30:

Buon giorno a tutti,eccomi qua tra gli acufenizzati.Piu che un acufene è sibilo acutissimo,che mi fa letteralmente impazzire.Come voi ho fatto esami,il tonale evidenzia una caduta di udito sui toni parlati,la rmn con contrasto non evidenzia nulla,purtroppo.Ho consultato un po tutti e non ce'speranza.Non so più cosa pensare e cosa fare,non ho più voglia di fare niente,lavoro golf divertimento,zero.Scusatemi ma non so che pesci pigliare.



Ciao Fulvio,

come vedi siamo in diversi nella tua stessa condizione. Effettivamente il momento di sconforto è la fase iniziale ma poi ci si rialza e si riparte.
Bisogna vivere, e dobbiamo cercare di farlo al meglio per non ridurci a sopravvivere.

Certo che, come leggerai anche nelle mail degli altri, gli sconforti restano e resteranno sempre in agguato perchè purtroppo nei momenti più difficili la mente ci mette anche del suo a peggiorarteli!!! [SM=g2305332]

L'unica cosa che ti posso dire, che hanno detto anche gli altri a me, è che il modo per controllarsi lo troverai. E' un percorso che ci accomuna tutti quindi, dai!!!, ce la faremo!!

Ciao, Paola.

OFFLINE
Post: 61
18/11/2015 16:49

Ciao Paola, mi fà piacere rileggerti.Ti rispondo subito alle giuste osservazioni che hai fatto al mio messaggio.
In primo luogo perchè ho fatto l'auto-scalaggio.
Esattamente a cinque anni fà risale la mia ultima visita dallo psichiatra che mi conosce dall'inizio del mio percorso. Premetto che tutte le volte che sono stato al suo studio, prima dell'ultima visita di cinque anni fà, praticamente siamo sempre giunti alle conclusioni che io avevo previsto senza andare da lui. E cioè:

1) hai un problema di ansia generalizzata patologica;
2) aumentiamo o diminuiamo a secondo dell'evoluzione;
3) dobbiamo fare una cura di mantenimento a lunghissima distanza;
4) se reagisci bene con questo farmaco non è necessario cambiarlo;
5) hai delle risorse notevoli e non mi sembra opportuno far eun ulteriore percorso psicoterapeutico, già consumato.

Queste sono esattamente le stesse considerazioni che facevo io, chiuso nella mia stanza, con una variabile però, non di poco conto, che la mia tasca rimaneva piena di € 150,00.
Nell'ultimo incontro che ho avuto con lui, come ti dicevo cinque anni fà, ricordo perfettamente che mi aveva detto con assoluta chiarezza e senza troppi fronzoli che poichè in tutti questi anni non avevo mai strafatto con i farmaci e soprattutto sapevo perfettamente riconoscere le mie fasi up e down, non riteneva assolutamente necessario farmi spendere ulteriori soldi e mi consigliava di proseguire la terapia magari consultandomi con il mio medico di base per eventuali difficoltà e contattare lui solo e soltanto nel caso la situazione diventasse ingestibile.
Non ho vissuto la cosa male. Anzi. Ho capito che non correvo un rischio di esagerazione o dipendenza dal farmaco. Non sono mai andato oltre quello che mi è stato prescritto anche se ci sono stati momenti durissimi. Ho sempre chiesto al mio medico di base di eseguire analisi del sangue per verificare i miei parametri. Soprattutto però mi sono sempre attenuto al di sotto del dosaggio massimo che il mio psichiatra mi aveva indicato come campanello di allarme per ricontattarlo. Il mio medico di base è sempre stato convinto che tenessi un dosaggio molto al di sotto delle mie caratteristiche corporee e soprattutto la mia frequentazione con le benzodiazepine, che creano una sicura dipendenza, è stato sempre transitorio per il periodo necessario in momenti di ansia parossistica. Per dirtela tutta (evito di dirti la marca del farmaco perchè non mi sembra opportuno) il mio psichiatra mi avevo consigliato la dose di mantenimento a 100 mg die. Io non sono mai andato oltre i 75 (adottati in sporadici e brevi periodi) e mi sono attestato ai 50 mg, da un mese ai 25.
Benzodiazepine inserite e dismesse nell'arco di tre massimo quattro mesi e in 13 anni sarà successo 4 o 5 volte.
Non giro con i farmaci nel portafoglio. Se dimentico una giornata non mi prende il panico. Non ho mai e dico mai chiesto al mio medico modifiche o variazioni per sperimentare nuove molecole.
Tutta questa pappardella per renderti il quadro della situazione. Se ho intrapreso uno scalaggio autonomamente è perchè sapevo che se fossi andato dallo psichiatra dopo i primi venti minuti mi avrebbe ribadito come tante altre volte " Francesco...hai ragione e ti sento centrato. Procedi come hai immaginato e condivido". Che cavolo vado a buttare 150 euro?
Sono presuntuoso? Forse si. Dopo 13 anni, scalare 25 mg, credo, me lo possa anche permettere.
Ribadisco per gli avventori dei messaggi senza leggere il contesto. Il fai da te è una scelta assolutamente pericolosa se non si conosce il proprio organismo, se non si conoscono le proprie risorse e soprattutto, se proprio vi volete cimentare, fate prima un ultimo bilancio con il vostro medico o psichiatra.

Seconda domanda: stai valutando di rivolgerti a uno psicologo? Assolutamente il mio consiglio è SI. Ma non tanto per trovare la bacchetta magica o per avere chissà quali grandi risposte e soluzioni, quelle, stà sempre a noi. Io penso che confrontarsi con professionisti della materia ci faccia comprendere meglio sfaccettature e modalità per superare e risolvere grovigli che non sempre siamo in grado di fare da soli.
Non ci si reca dallo psicologo solo per un lutto.
Ho cari amici che in assenza totale di problematiche di tipo psichico si sono rivolto allo psicologo per migliorare le performance sul lavoro, per perdere il vizzio del fumo, per migliorar il proprio rapporto di coppia. Cosa c'è da temere?
Puoi solo aiutarti. Non ci sono farmaci. Nulla di artificiale. E poi...se proprio non ti garba puoi scegliere di non andarci più.
Al di là però di tutte ste chiacchere che ti ho fatto ti dico una cosa. Non aspettare mai troppo tempo per chiedere aiuto. Tanto maggiore sarà lo sforzo che farai per contrastarti e mettere da parte la voglia di aiutarti e tanto più dovrai faticare per risolvere problemi c, ti garantisco, si risolvono.
La mia positività viene fuori proprio da questa consapevolezza: sò che se dentro di me si concretizzasse la necessità improcrastinabile di chiedere aiuto, sò a chi rivolgermi e come ho risolto mille volte le mie cadute, lo rifarei altre mille volte.
Un abbraccio Paola
OFFLINE
Post: 61
18/11/2015 17:08

Re: acufene
fulvio, 18/11/2015 15:30:

Buon giorno a tutti,eccomi qua tra gli acufenizzati.Piu che un acufene è sibilo acutissimo,che mi fa letteralmente impazzire.Come voi ho fatto esami,il tonale evidenzia una caduta di udito sui toni parlati,la rmn con contrasto non evidenzia nulla,purtroppo.Ho consultato un po tutti e non ce'speranza.Non so più cosa pensare e cosa fare,non ho più voglia di fare niente,lavoro golf divertimento,zero.Scusatemi ma non so che pesci pigliare.



Ciao e ben arrivato. Intanto se la RMN non evidenza nulla non ci metterei purtroppo, ma anzi, perfortuna. Lasciamo passare la battuta. Un pò come tutti quanti l'inizio è la parte più difficile. Ma non impossibile, anzi, prima ne prendi consapevolezza e prima metti gli acufeni da parte. Da parte ho detto. Se hai già consultato i medici, hai fatto gli esami e soprattutto ti sei letto un pò il forum hai una unica grande soluzione: l'acufene è una presenza, non è il tutto (anche se in questo momento ti sembra tale). Devi fare un piccolo sforzo (lo abbiamo fatto tutti qua e quindi ci puoi riuscire tranquillamente anche tu), accetta questo momento. Concentrati sugli strumenti che hai per distoglierti dal pensare al sibilo (qui nel forum ci sono tanti utili consigli), ma soprattutto riguardati in maniera dissociata dal problema acufeni e vedi se puoi fare qualcosa per aiutarti e migliorare la tua pressione.
Stai sereno. Tutti abbiamo avuto la cacca fino alla cima dei capelli. Ricorda però, più la mescoli e più ne sentirai la puzza.
La situazione si migliora, giorno dopo giorno e tra un pò di tempo, come tanti altri, avrai dimenticato anche l'indirizzo di questo forum.
Vatti a divertire e manda a cagare l'acufene.
Adesso manderai a cagare me e fai bene, ma vedrai che piano piano tutto si risolve. Fidati.
Un abbraccio
OFFLINE
Post: 490
18/11/2015 20:52

Re:
francesco72.72, 16/11/2015 10:21:

Ciao a tutti. Dopo un pò di tempo torno a raccontarvi la mia storia. Se per alcuni versi ho raggiunto dei traguardi, per altri da qualche giorno è una sconfitta. Da diversi anni mai ero riuscito a scalare l'antidepressivo e dagli inizi di novembre ci ho provato. La partenza è stata buona, ma oggi devo ammettere che molto probabilmente "ho fatto troppo il figo [SM=g6794] ". Ansia e depressione sono arrivati come una valanga incontenibile. Ho lo stomaco a pezzi. Svogliato e angosciato in maniera esagerata. Sono in balia di una tempesta emozionale, come se avessi levato un tappo che tratteneva l'esagerazione.
Non ho contattato nessuno psichiatra per lo scalaggio, ho fatto da me. Ci ho provato. Come scrivevo nei precedenti post vengo fuori da un periodo molto difficile e sento di aver chiesto troppo al mio organismo con tutti questi cambiamenti.
E' un pò la regola dello sportivo saggio: non puoi metterti a correre come un pazzo appena arrivato sul campo. Ci vuole allenamento, riscaldamento, fare passi adeguati per raggiungere livelli che ti consentono di aumentare il ritmo.
Se si esagera senza la giusta progressione arriva il trauma.
Eccolo.
Allora, per evitare che qualcuno si faccia indebite seghe mentali sui farmaci e legga internet in maniera distorta, specifico, il farmaco non è il male assoluto e serve anche parecchio per agevolare una guarigione. Scalare dipende da vari fattori, probabilmente io ho scelto il momento meno favorevole e soprattutto non và considerato nè il paradiso nè l'inferno.
Gli acufeni?? Secondo voi in questi giorni che dicono? Sono un assedio.
Mettiamola in questo modo.
Ricomincio a fare i passi uno alla volta. Mi curo il trauma con la giusta calma e si riparte.
Un abbraccio a tutti.
Francesco



Scusate il mezzo OT (mezzo perché in tutto ciò ci sono comunque di mezzo gli acufeni, ma non li citerò), mi sento assolutamente in dovere di rispondere a Francesco visto ciò che ci accomuna :

Caro Francesco ! Che piacere sentirti, come vedi sono sempre qui, anzi proprio in questi giorni avevo in mente di scriverti per avere novità...
Mi spiace dell'accaduto, ma non preoccuparti, ci passai anche io diverse volte nello scalare. Io ho sempre scalato di testa mia, partii da 40 gocce (la dose prescritta) e ogni volta che mi sentivo meglio provavo a toglierle gradualmente nel giro di pochi mesi, 2-4 direi.... scoprii ben presto che non funziona così (ci tengo a precisare che parlo della mia esperienza, non sono un medico). Se togli il farmaco senza aver lavorato sulla psiche, non fai altro che far tornare i sintomi e soccombi. Da 1 anno a questa parte ho scalato gradualmente a modo mio, tipo 2 gocce...3... sapevo che anche così poco l'avrei percepito dopo una decina di giorni, e così ho cominciato a scalarle, e mantenere la dose per, non so... un mese... due..... e lavorare sui sintomi di volta in volta che riaffioravano, con la rieducazione mentale (cognitiva, quindi si parla di esperienze, vita, lettura, scrittura) e la meditazione. E' molto difficile non lo nego, però giusto 5 settimane fa ho fatto l'ennesimo scalo, sono a 5 gocce ora da oltre un mese, da 8, a cui ormai mi ero stabilizzato e stavo benone. Ora qualche sintomo leggero c'è, ogni tanto se strafaccio, del tipo che esco con amici faccio l'alba e bevo tanto alcool, allora mi destabilizza un po'. Sbaglio ? No, anche quello è riabituarsi a cose "normali", perché è quello il mio obiettivo, anche gli eccessi occasionali, e di sicuro come avrai capito, non me li risparmio ;)
Ora sto lavorando per stabilizzare e capire cosa esce fuori tolte queste altre gocce, qualcosa sta uscendo fuori, perciò è una nuova tappa, ci sto lavorando sopra, mi ci vorranno due mesi, tre, cinque, non importa.... e poi scendo ancora (Non so cosa significa a questo punto, se dovrò toglierle del tutto). Fermo restando che 4-5 gocce in teoria sono una dose che non fa effetto, a meno che tu non sia un topo (la dose terapeutica è 40), forse da 8 a 4 sì, o forse è solo un effetto placebo, questo non lo so. Ma io col mio cammino continuo a sostenere che se ne esce, mi sento piuttosto bene, sto crescendo, maturando, affrontando le paure che sono tante e fanno parte della vita di chiunque (non so se ricordi la mia storia, il fatto che non ho una famiglia, che finanziariamente è un periodaccio e così via) e tiro avanti. Da un anno a questa parte, con queste dosi basse e sempre a scalare, non ho mai avuto necessità di tirarle su, MAI. Se mi destabilizzavo, chiedevo pace per qualche giorno, evitavo di strafare, meditavo più del solito per calmare la mente, mi calavo in quelle lievi emozioni di ansia e depressione da cui tendevo a fuggire e che in passato mi portavano nella spirale, le "assaporavo" capendo che non devono spavenarmi e che devo cambiare la mia reazione nei loro confronti, e sono riuscito sempre a ristabilizzarmi e avvicinarmi all'obiettivo. Non ho mai più avuto un solo attacco d'ansia o di panico in tutto ciò, da oltre 1 anno. Con tutto questo cosa voglio dirti ? Che sì, forse sei sceso troppo e troppo in fretta, simili diagnosi (ansia generalizzata) è una questione di rieducazione mentale ed emotiva, si tratta di trasformarsi quasi completamente, come puoi credere che si possa fare in pochi mesi ? Non vi è modo di poter togliere i farmaci nel giro di pochi mesi, so bene di cosa parli e credo sia impossibile, le grandi opere necessitano tutte di lavoro, tempo e pazienza, perciò scala pochissimo, nota cosa vien fuori, e lavoraci. Se ricaschi non spaventarti, risali e vacci più gradualmente, hai la mia comprensione ed il mio supporto, spero davvero tanto tanto tanto che tu riesca a dimostrare che se si vuole si può. Per curiosità, in termini pratici, come procede il tuo cammino ? Cos'hai fatto ultimamente ? sport, libri, meditazione? Mi fa piacere se mi aggiorni.
OFFLINE
Post: 490
18/11/2015 21:01

Tra l'altro, Francesco, a capocchia di spillo, se tu partivi da 100mg del tuo farmaco per la dose terapeutica (40 gocce del mio), e come dose di mantenimento 75, io credo avrei dovuto assumerne 30 gocce del mio come mantenimento. Questo mi fa credere che ogni qual volta tu scali di 25mg, questo equivale a 10 gocce mie. Io in effetti, tornando indietro nel tempo, a circa 2 anni fa quando provavo a toglierle a 10 a 10, avevo un ritorno dei sintomi troppo forte da sopportare, gestire ed elaborare, e sprofondavo nello sconforto. Sfortunatamente devo buttare un buon 70% della boccetta del mio farmaco perché con la dose che prendo ora, il resto scade (dura solo 60 giorni la formula in gocce). Ma onestamente questo piccolo sacrificio lo faccio perché me le gestisco molto più gradualmente.
fulvio
[Non Registrato]
19/11/2015 10:19

cufeni
Cara Paola caro Francesco,èun po che vi leggo,per ora la vedo dura uscirne.Vedo tutto nero,la mia vita un disastro il sibilo che non mi molla un secondo,sto provando una dieta senza sale e tanta acqua..per ora poco o niente,ah si,ho la forza di una rana che sbatte contro un caco!!MI sembra che tutta mia vita stia cadendo addosso..e non vedo una luce in fondo al tunnel.Credo abbiate provato tutto....anche le iniezioni di ozono?Scusate se vi rompo..un saluto dal fulvio..per ora nella..mmmm!!Una cosa ve la dico..lottero'fino alla fine..
OFFLINE
Post: 61
19/11/2015 11:15

fulvio, 19/11/2015 10:19:

Cara Paola caro Francesco,èun po che vi leggo,per ora la vedo dura uscirne.Vedo tutto nero,la mia vita un disastro il sibilo che non mi molla un secondo,sto provando una dieta senza sale e tanta acqua..per ora poco o niente,ah si,ho la forza di una rana che sbatte contro un caco!!MI sembra che tutta mia vita stia cadendo addosso..e non vedo una luce in fondo al tunnel.Credo abbiate provato tutto....anche le iniezioni di ozono?Scusate se vi rompo..un saluto dal fulvio..per ora nella..mmmm!!Una cosa ve la dico..lottero'fino alla fine..



Ciao Fulvio, che sia dura non vi è alcun dubbio, hai ragione. La domanda che vorrei porti è: come andava la tua vita prima dell'acufene? Parlaci un pò del tuo percorso. A volte rileggersi dopo un pò di tempo aiuta a capire. Se tu leggi il mio messaggio di apertura dei post è devastante, ma sono qui e strada facendo ho analizzato molti passaggi e ho capito molte cose.
Sulle prove di terapia effettuate ti garantisco che io non ho neppure iniziato. Il mio medico mi aveva anche detto di prendere il Bentelan per una decina di giorni. Ho comprato la scatola ma è ancora li intatta. Qualcuno mi ha anche apostrofato di essere un falso acufenizzato. Forse, chissà, ma i giudizi altrui non sono importanti.
Ciò che conta per me è che oggi vivo insieme al mio acufene e cerchiamo insieme di vivere nel migliore dei modi. Ognuno trova la propria strada. Segui il tuo istinto. Elencarti dei suggerimenti ti basta rileggere i post precedenti e di altri amici e ne troverai tanti, ma il mio consiglio è scegliti tu e senti di cosa hai bisogno.
Mi dirai la mia vita è tutta nera, non voglio fare niente, non ho le forze e tu vieni a farmi la pappardella del mental coach?. Me ne guardo bene. Io nel mio piccolo posso solo darti una certezza:
niente e nessuno potrà mai percorrere una strada al posto tuo e sei tu che troverai la migliore per te. Non sfidare l'acufene, sfida la tua voglia di andare oltre l'acufene. Ti assicuro che inizierai piano piano a essere consapevole del colore dei fiori che hai davanti a te e il tuo pensiero sarà li. Sui fiori. Sul colore, il profumo, il perchè sono nati in quel posto. Immaginerai che potresti mettere dei fiori nel tuo ufficio. Replicare gli stessi colori. Magari un innesto mai visto.
E' un esempio banale. Un fiore. Ma come il battito della farfalla che può sovvertire il mondo, piccolissime consapevolezze ti porteranno ad andare oltre, molto oltre.
Scusami tutte le parole e forse non sono riuscito neppure a renderti ciò che solo tu potrai raggiungere.
In finale ti dico caro Fulvio hai scritto "lotterò fino alla fine", beh, io ti dico abbassa le armi. Non devi combattere. Contrastare. Farti grandi infiltrazioni di auto incoraggiamento. Ma anzi. Abbandonati. Lasciati andare. Accetta questo momento della tua vita e osservalo.
Dagli acufeni, si migliora, si progredisce, si attenuano, si convive. A volte scompaiono. Fidati di te, non delle mie parole.
Un abbraccio Fulvio e fatti sentire. Ti aspettiamo.
fulvio
[Non Registrato]
19/11/2015 11:53

acurompi
Ciao Francesco,credo di aver avuto più comprensione in qst forum che tra tutti i medici,pochi, che ho consultato,credimi,credetemi mi viene il magone per questo,e non scherzo.Direi che non sono partito molto bene con le orecchie,avevo l'otite nella pancia di mia mamma,born with otitis!Dagli zero ai 18 anni 20/30 otiti perforanti ...poi Sirmione tutto scomparso.Nel 2009..rieccoci con acufene messo a cuccia con camere iperbariche...a giugno di qust anno la caduta devinitiva..un peccato..una bella vita con alti e bassi ma bella...un taxi che mi da da sopravvivere..una passione sfrenata per il golf..e la...borsa,li ci sopravvivo più che bene!!Ho riletto il tuo post decine di volte..forse hai ragione l'acu lo devo assecondare...ma con il mio carattere non è facile...ho provato mezza pasticca di paroxetina,rinco tutta la mattina,volate fuori dalla finestra,in qualche modo dormo la notte.Uso dei disturbatori per confondere il sibilo..sto cercando alternative,ogni idea è ben accetta.Per ora mi fermo qua..non voglio sembrare invadente..comprendetemi se vi rompero'.Vi stringo tutti come fratelli anche se sono figlio unico.Fulvietto.
OFFLINE
Post: 61
19/11/2015 12:29

Nimx, 18/11/2015 20:52:



Scusate il mezzo OT (mezzo perché in tutto ciò ci sono comunque di mezzo gli acufeni, ma non li citerò), mi sento assolutamente in dovere di rispondere a Francesco visto ciò che ci accomuna :

Caro Francesco ! Che piacere sentirti, come vedi sono sempre qui, anzi proprio in questi giorni avevo in mente di scriverti per avere novità...
Mi spiace dell'accaduto, ma non preoccuparti, ci passai anche io diverse volte nello scalare. Io ho sempre scalato di testa mia, partii da 40 gocce (la dose prescritta) e ogni volta che mi sentivo meglio provavo a toglierle gradualmente nel giro di pochi mesi, 2-4 direi.... scoprii ben presto che non funziona così (ci tengo a precisare che parlo della mia esperienza, non sono un medico). Se togli il farmaco senza aver lavorato sulla psiche, non fai altro che far tornare i sintomi e soccombi. Da 1 anno a questa parte ho scalato gradualmente a modo mio, tipo 2 gocce...3... sapevo che anche così poco l'avrei percepito dopo una decina di giorni, e così ho cominciato a scalarle, e mantenere la dose per, non so... un mese... due..... e lavorare sui sintomi di volta in volta che riaffioravano, con la rieducazione mentale (cognitiva, quindi si parla di esperienze, vita, lettura, scrittura) e la meditazione. E' molto difficile non lo nego, però giusto 5 settimane fa ho fatto l'ennesimo scalo, sono a 5 gocce ora da oltre un mese, da 8, a cui ormai mi ero stabilizzato e stavo benone. Ora qualche sintomo leggero c'è, ogni tanto se strafaccio, del tipo che esco con amici faccio l'alba e bevo tanto alcool, allora mi destabilizza un po'. Sbaglio ? No, anche quello è riabituarsi a cose "normali", perché è quello il mio obiettivo, anche gli eccessi occasionali, e di sicuro come avrai capito, non me li risparmio ;)
Ora sto lavorando per stabilizzare e capire cosa esce fuori tolte queste altre gocce, qualcosa sta uscendo fuori, perciò è una nuova tappa, ci sto lavorando sopra, mi ci vorranno due mesi, tre, cinque, non importa.... e poi scendo ancora (Non so cosa significa a questo punto, se dovrò toglierle del tutto). Fermo restando che 4-5 gocce in teoria sono una dose che non fa effetto, a meno che tu non sia un topo (la dose terapeutica è 40), forse da 8 a 4 sì, o forse è solo un effetto placebo, questo non lo so. Ma io col mio cammino continuo a sostenere che se ne esce, mi sento piuttosto bene, sto crescendo, maturando, affrontando le paure che sono tante e fanno parte della vita di chiunque (non so se ricordi la mia storia, il fatto che non ho una famiglia, che finanziariamente è un periodaccio e così via) e tiro avanti. Da un anno a questa parte, con queste dosi basse e sempre a scalare, non ho mai avuto necessità di tirarle su, MAI. Se mi destabilizzavo, chiedevo pace per qualche giorno, evitavo di strafare, meditavo più del solito per calmare la mente, mi calavo in quelle lievi emozioni di ansia e depressione da cui tendevo a fuggire e che in passato mi portavano nella spirale, le "assaporavo" capendo che non devono spavenarmi e che devo cambiare la mia reazione nei loro confronti, e sono riuscito sempre a ristabilizzarmi e avvicinarmi all'obiettivo. Non ho mai più avuto un solo attacco d'ansia o di panico in tutto ciò, da oltre 1 anno. Con tutto questo cosa voglio dirti ? Che sì, forse sei sceso troppo e troppo in fretta, simili diagnosi (ansia generalizzata) è una questione di rieducazione mentale ed emotiva, si tratta di trasformarsi quasi completamente, come puoi credere che si possa fare in pochi mesi ? Non vi è modo di poter togliere i farmaci nel giro di pochi mesi, so bene di cosa parli e credo sia impossibile, le grandi opere necessitano tutte di lavoro, tempo e pazienza, perciò scala pochissimo, nota cosa vien fuori, e lavoraci. Se ricaschi non spaventarti, risali e vacci più gradualmente, hai la mia comprensione ed il mio supporto, spero davvero tanto tanto tanto che tu riesca a dimostrare che se si vuole si può. Per curiosità, in termini pratici, come procede il tuo cammino ? Cos'hai fatto ultimamente ? sport, libri, meditazione? Mi fa piacere se mi aggiorni.



Ciao Nimx. E' sempre bello e illuminante leggerti. Diciamo che in questo incontro ci siamo immedesimati in provetti farmacisti [SM=g6794]. Ma ci stà. Una digressione non molto acufenica, ma istruttiva.
E' molto bello condividere con chi ti capisce un percorso. Ieri sera il tuo messaggio mi ha riempito il cuore. Giusto per dare una chiosa all'aspetto farmacologico direi che condivido appieno le tue considerazioni e avevo messo in preventivo che la discesa veloce avrebbe portato qualche problema. Ora da 25 inserisco altri 25, come facevo da alcuni anni ritornando al mantenimento di 50 per qualche mese e vedremo come si procede.
Non mi dò un tempo limite...questi sono obiettivi che non mi appassionano.
Guardo l'aspetto positivo della faccenda. Il mio percorso olistico porta i suoi frutti e questo mi ha spinto a scalare, ne ho dedotto che sono sulla strada buona e quindi il test, seppur paga dazio, è servito a qualcosa.
Oramai lo sport, l'alimentazione bilanciata con un notevole apporto idrico e una maggiore disciplina quotidiana sono diventati la consuetudine. Se mi volto dietro sono dei bei mattoni saldi che ho messo e mi riempie di soddisfazione la cosa. Attualmente mi stò dedicando a tutte quelle attività che avevo lasciato in sospeso da parecchio tempo a casa.
Stò sistemando il garage, stiamo riarredando il balcone (con delle belle piante che mi stò studiando per farle crescere al meglio)e posi si passerà alla sistemazione della mansarda per renderlo un luogo dove posso andare a meditare e avere la tranquillità maggiore. Sarà anche una zona lavoretti per mia moglie.
La meditazione è la mia aria quotidiana.
Per una serie di impegni che mi hanno preso molto tempo sono stato meno sistematico, ma appena potevo mi immergevo nella consapevolezza.
Leggo molto. Da quando ho abandonato la macchina per girare in autobus ho tempo da dedicare alla lettura. Attualmente stò ripercorrendo il libro sulla terapia cognitivo comportamentale perchè dopo una prima lettura preferisco ritornare su alcuni temi per saldarli, filtrando il più possibile la razionalizzazione degli eventi scatenanti perchè la maggior parte delle volte, come tu rilevavi in un precedente post, i pensieri automatici negativi non hanno una loro matrice in una condizione di tipo patologico.
Ma mi sono imposto anche di non focalizzare le mie letture esclusivamente su tematiche di questo tipo. A tal proposito, se ti piace, ti suggerisco l'ebook di Brignano "Ci siamo evoluti bene e ce ne evoleremo ancora". Mi stà divertendo, come sempre lui sà fare, molto.
Ma veniamo alla psiche. Se al farmaco gli ho dato il compito di alleggerire il sintomo, stò analizzando ogni pezzo dei miei nessi di pensiero e comportamentali per modificarli passo dopo passo. E' un mazzo notevole caro Nimx, tu lo saprai e ci sono certi momenti che mi viene da dire "non ci capisco una ceppa...fanculo a tutto". Diciamo che non sono appieno nel piacere del cambiamento e della scoperta anche se quando smetto di essere consapevole di me stesso mi sento inerme e mi pare un cammino di inerzia.
Approposito della tua storia che ho ben in mente e sui problemi finanziari che anche io ho affrontato e adesso che fortunatamente ho messo le cose abbastanza in ordine, mi sono reso conto che la mia compulsione verso le spese, lo shopping e i finanziamenti è stato il mio acufene peggiore negli anni.
In questo periodo stò lavorando molto su questo. Non sò se ho reso l'idea, ma meditare mi ha anche aiutato a gestire gli impulsi di insoddisfazione riempiti da "cazzate" costose che a cascata, dopo un pò di tempo, si ritorcevano violentemente contro di me per l'aleatorietà dell'acquisto e soprattutto l'ansia di pagarlo.
Anche qui spero di aver reso.
Bene per il momento ti abbraccio e ti rimando a presto. Chissà...magari un giorno ci faremo insieme l'alba dopo una bella sbornia e faremo il nostro ultimo brindisi con le boccette di non sò quale farmaco ma, davanti un panorama meraviglioso e con fragorose risate.
Un abbraccione.
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Post: 435
19/11/2015 12:34

Re: acurompi
fulvio, 19/11/2015 11:53:

Ciao Francesco,credo di aver avuto più comprensione in qst forum che tra tutti i medici,pochi, che ho consultato,credimi,credetemi mi viene il magone per questo,e non scherzo.Direi che non sono partito molto bene con le orecchie,avevo l'otite nella pancia di mia mamma,born with otitis!Dagli zero ai 18 anni 20/30 otiti perforanti ...poi Sirmione tutto scomparso.Nel 2009..rieccoci con acufene messo a cuccia con camere iperbariche...a giugno di qust anno la caduta devinitiva..un peccato..una bella vita con alti e bassi ma bella...un taxi che mi da da sopravvivere..una passione sfrenata per il golf..e la...borsa,li ci sopravvivo più che bene!!Ho riletto il tuo post decine di volte..forse hai ragione l'acu lo devo assecondare...ma con il mio carattere non è facile...ho provato mezza pasticca di paroxetina,rinco tutta la mattina,volate fuori dalla finestra,in qualche modo dormo la notte.Uso dei disturbatori per confondere il sibilo..sto cercando alternative,ogni idea è ben accetta.Per ora mi fermo qua..non voglio sembrare invadente..comprendetemi se vi rompero'.Vi stringo tutti come fratelli anche se sono figlio unico.Fulvietto.



ciao "Fulvietto",
già da questo messaggio sento un pizzico di ironia e questo è positivo di brutto.
Condivido il tuo sentimento di fratellanza e il magone perchè è successo anche a me, Francesco e Nimx mi hanno accolta e mi hanno consolata subitissimo, senza dirmi balle su guarigioni o pasticchette o erbe miracolose!
Non sei invadente, anzi, personalmente mi aiuta leggere di altri che hanno pensieri e sentimenti che ho anche io e che magari non voglio esprimere ANCHE QUI PER PAURA (oh sopresa, una paura!!! [SM=g11318] ) di sembrare diversa o di "far strano" alla gente che ascolta.

Io seguirei il consiglio di Francesco di accettarli e convivere ... io ci sto provando e ho visto che quando mi fisso sugli acufeni è sempre in momenti in cui sono triste o mi voglio autolesionare ed è proprio il campanello di allarme che utilizzo per darmi qualche sberla virtuale per rimettermi in carreggiata.

Scrivi e scrivici!

Abbraccio, a presto.

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Post: 435
19/11/2015 12:44

Re:
francesco72.72, 19/11/2015 12:29:




La meditazione è la mia aria quotidiana.
Per una serie di impegni che mi hanno preso molto tempo sono stato meno sistematico, ma appena potevo mi immergevo nella consapevolezza.
Leggo molto. Da quando ho abandonato la macchina per girare in autobus ho tempo da dedicare alla lettura.



Ciao,

chiedo a te ma anche a NIMX in merito alla consapevolezza.
Io vorrei fare un corso di mindfulness ma mi chiedo e vi chiedo, visto che siete più avanti di me, ha un senso che lo faccia con il pensiero "provo a vedere se funziona questo sistema"?
ossia, in maniera così, non esaltata dall'idea?
Perchè ho provato a scaricare una app che mi guida nella meditazione che per i lmomento si limita a qualche minuto, tipo 5-8-10 minuti per capirci!
ma non capisco se mi sta servendo a qualcosa ecco ... nei momenti in cui sento i fischioni cerco di concetrarmi sul mio respiro ma la mia tensione non mi abbandona ...non so ...
Quindi domando, l'approccio alla meditazione deve essere già di per sè convincimento oppure posso "imparare" a meditare e a prendere la meditazione come mezzo per ottenere un benefico effetto sull'ansia!?

grazie di esserci sempre, ciao, Paola.

OFFLINE
Post: 61
19/11/2015 14:23

paola=2015, 19/11/2015 12:44:

francesco72.72, 19/11/2015 12:29:




La meditazione è la mia aria quotidiana.
Per una serie di impegni che mi hanno preso molto tempo sono stato meno sistematico, ma appena potevo mi immergevo nella consapevolezza.
Leggo molto. Da quando ho abandonato la macchina per girare in autobus ho tempo da dedicare alla lettura.



Ciao,

chiedo a te ma anche a NIMX in merito alla consapevolezza.
Io vorrei fare un corso di mindfulness ma mi chiedo e vi chiedo, visto che siete più avanti di me, ha un senso che lo faccia con il pensiero "provo a vedere se funziona questo sistema"?
ossia, in maniera così, non esaltata dall'idea?
Perchè ho provato a scaricare una app che mi guida nella meditazione che per i lmomento si limita a qualche minuto, tipo 5-8-10 minuti per capirci!
ma non capisco se mi sta servendo a qualcosa ecco ... nei momenti in cui sento i fischioni cerco di concetrarmi sul mio respiro ma la mia tensione non mi abbandona ...non so ...
Quindi domando, l'approccio alla meditazione deve essere già di per sè convincimento oppure posso "imparare" a meditare e a prendere la meditazione come mezzo per ottenere un benefico effetto sull'ansia!?

grazie di esserci sempre, ciao, Paola.




Non sono un esperto. Nimx sicuramente può darti maggiori informazioni e esperienza.
Mi cimento da pochi mesi.
Per la mia esperienza ti dico questo: la mindfulness abbisogna di costanza. I primi tempi ti sembrerà "una perdita di tempo". Avrai i pensieri che ti affollano la mente e tornare sul respiro sarà praticamente continuo. Potrebbe succedere di avere sensazioni che ti fanno interrompere.Spessissimo penserai che non ti aiuta affatto. Inserire quei minuti nell'arco della giornata ti apparirà improponibile e preferirai dedicarti ad altro.
Tutto nella norma. Almeno per me.
Quindi, la prima domanda che devi porre a te stessa è : lo voglio fare o non ci credo e me ne frego?
Non devi meditare solo perchè qualcuno sul forum ti ha scritto che "migliora l'acufene". Se ti siedi e chiudi gli occhi e aspetti che concentrarsi sul respiro ti guarirà. Lascia perdere.
Meditare non comporta aspettative, non è una medicina, non è una terapia, non è una bacchetta magica.
Meditare consapevolmente è un incontro.
Dieci, venti, trenta minuti in una giornata ti incontri solo ed esclusivamente con Paola. La tua mente lavora continuamente durante il giorno e non c'è un momento nel quale tu non pensi e tu segui i tuoi pensieri e a loro volta determinano le tue emozioni e i tuoi comportamenti. I tuoi comportamenti determinano le tue emozioni e le emozioni ti fanno produrre nuovi pensieri.
Un circolo continuo.
Meditare è l'osservazione del pensiero senza partecipazione e questo lo puoi fare solo se sposti la tua attenzione su una attività automatica che non comporta attenzione. Il respiro. Prestare attenzione al respiro e segnarne l'andamento oltre che distendere il corpo ti rende spettatrice e non attore dell'istante, del momento, di quel momento.
Non sò se ho reso il concetto, ma quantomeno ti ho dato una linea che sicuramente Nimx potrà ampliare.
Quello che posso dirti del mio percorso è che piano piano inizierai a conoscere e percepire qualcosa di nuovo di Paola. Incomincerai, incontrando Paola, a sentire aria nuova. Saranno piccolissimi respiri, quasi impercettibili, ma anche se tu non te ne renderai conto potenzialmente inestimabili.
Quando inizierai a essere un pò più consapevole di te, può succedere che allenterai la presa e dirai che non è necessario incontrarsi così spesso, ma solo al bisogno.
ERRORE. La meditazione è infinita. Quando smetterai di incontrarti, anche se l'acufene sarà una presenza e tu osservatore e non vittima, non mollare.
Ci vuole tanto tempo per raggiungere un minimo di allenamento e la progressione è continua. Una grande opera dura anni.
In conclusione, la meditazione sembra la più stupida delle cure per l'ansia, la depressione, le ossessioni etc. Si fanno grandi studi, escono nuove molecole, si sprecano i libri di auto aiuto, ma io ti suggerisco di sederti e meditare con il cuore aperto di chi non deve guarire da qualcosa, ma ha solo voglia, attraverso la semplicità primordiale di osservare il respiro, di incontrarsi e di incontrare i propri mostri e restare li a guardare.
Provarci cosa ti costa?
Un abbraccio Paola.

P.S. Ho riletto i tuoi messaggi di qualche tempo fà...hai visto che non siamo impazziti [SM=g6794]
acufeni
[Non Registrato]
19/11/2015 15:57

slurp
Ma quando ho finito la dieta,potro'bere una birretta?SLURP
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Post: 112
19/11/2015 22:07

Re: slurp
acufeni, 19/11/2015 15:57:

Ma quando ho finito la dieta,potro'bere una birretta?SLURP


birretta no buona per acufeni [SM=g2305332]


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Post: 490
20/11/2015 01:55

Re: Re:
paola=2015, 19/11/2015 12:44:



Ciao,

chiedo a te ma anche a NIMX in merito alla consapevolezza.
Io vorrei fare un corso di mindfulness ma mi chiedo e vi chiedo, visto che siete più avanti di me, ha un senso che lo faccia con il pensiero "provo a vedere se funziona questo sistema"?
ossia, in maniera così, non esaltata dall'idea?
Perchè ho provato a scaricare una app che mi guida nella meditazione che per i lmomento si limita a qualche minuto, tipo 5-8-10 minuti per capirci!
ma non capisco se mi sta servendo a qualcosa ecco ... nei momenti in cui sento i fischioni cerco di concetrarmi sul mio respiro ma la mia tensione non mi abbandona ...non so ...
Quindi domando, l'approccio alla meditazione deve essere già di per sè convincimento oppure posso "imparare" a meditare e a prendere la meditazione come mezzo per ottenere un benefico effetto sull'ansia!?

grazie di esserci sempre, ciao, Paola.




Ciao ragazzi ! :) Vi racconto come procede tanto per farvi capire che, chi più chi meno, siamo tutti sulla stessa barca, o meglio, sullo stesso sentiero e non è semplice per nessuno :D Giorni un po' più pesanti, queste 4 gocce credo che sia come non prendere più nulla, e sembra avviarsi una grandissima sfida, anche le piccole cose sono molto pesanti per adesso, spesso sento la tensione salire che cerca di "impossessarsi" della mente e ammetto che nonostante rieducazione, progressi, meditazione, all'inizio fa sempre un po' paura, perché l'emozione è davvero potente, e prenderne il controllo all'inizio è un'impresa epica. Ora devo solo lavorarci sopra, ma ho le mie armi ;)
Una cosa che ho notato è che nonostante lo stato emotivo barcollante gli acufeni non mi stanno dando fastidio affatto, mentre in passato capitava in questi momenti, e su questo la meditazione mi ha aiutato un sacco.
Detto ciò... Paola ! Francesco ha detto cose molto giuste, probabilmente è riuscito a dargli una connotazione anche ben più profonda e spirituale di quanto non avrei mai fatto io. Io pratico sia la meditazione buddista (bé, sono buddista, anche se non da molto), e la mindfulness, che deriva sempre dal buddismo ma è ormai usata in campo medico e scientifico in quanto è stata sradicata dalla sua cultura/religione/etica e ne è stata mantenuta solo la tecnica. Ti parlo solo di mindfulness perché l'hai chiesto espressamente, e perché l'altra meditazione è potente ma temporanea se sradicata dalla filosofia di base.
Partiamo da cosa NON è la mindfulness, ok, non è rilassamento, quindi il fatto che la fai per 10 minuti e non senti differenza, non significa molto, non di rado può anche farti sentire peggio all'inizio. La mindfulness è assolutamente un allenamento mentale (e per paragone, anche l'allenamento fisico all'inizio non ti fa sentire più energico, ma anzi mentre lo fai è molto stancante), educativo, non razionale e pertanto anche emotivo, c'è ben poco di quel che tu chiami "autoconvincimento" (anche se qui, ho imparato grazie al buddismo, che l'autoconvincimento sincero è fratello della fede, che è gemella della speranza, quindi una forza enorme, peccato che io sono molto razionale e su questo ci lavorerò in futuro, perché anche la speranza e la fede sono attitudini mentali che possono essere coltivate) quindi in realtà praticarla pensando "vediamo se questa cosa funziona" non credo sia corretto, casomai trovo lo sia di più un "vediamo se fa per me".
In quanto il cuore ed il funzionamento della mindfulness si basa sul qui ed ora, in quel luogo in cui il giudizio decade perché non ha alcun valore (il giudizio, l'aspettativa, la non accettazione e per logica anche tutto il dolore derivante dalla razionalità, nasce da un confronto tra due cose e/o due momenti, ad esempio io ora sto male, 10 anni fa stavo diversamente, io sono intelligente, lui è stupido, se avessi più soldi sarei felice, tu sei brutto io so' figo e così via), è fondamentale capire che sedersi e meditare "con lo scopo di..." non è meditazione (in quanto vien meno alle basi della meditazione stessa) ma è appunto autoconvincimento (ad es. io medito perché sono certo che questo mi farà guarire da... perché otterrò ciò che voglio... perché mi farà rilassare...).
La tecnica ha delle profonde ripercussioni sul modo standard di funzionare della maggior parte della gente; razionalità, apice dell'evoluzione umana, capace di risolvere tutto. Ma ormai si sa che non è del tutto vero. Ciò che non è razionale come lo affronti ? E i problemi che crea una razionalità distorta ? Come correggere una mente che non ha controllo su sé stessa ? Come correggere una mente che reprime le emozioni e pertanto non ha idea se ciò che vuole è realmente ciò che sente, o è condizionata da tutte le voci esterne apprese (cultura, società, famiglia) ? Semplice, coltiva padronanza della mente, le voci e le influenze comincerai a vederle come tali, le emozioni saranno la tua parte più profonda, anch'esse non infallibili, ma avrai un'immagine più autentica e stabile di te. Questo allenamento richiede tempo e costanza, ma io assicuro che i risultati ci sono (io c'ho messo circa 2 mesi e qualcosa per vedere i primi fragili cambiamenti).
Le fasi della mindfulness sono principalmente due : 1) scansione del corpo. Perché ? Perché su qualsiasi libro di scienze che andrai a guardare, se già non lo sapessi, le emozioni prima di entrare nella consapevolezza mentale si esprimono ben prima a livello corporeo (ansia, paura, ma anche amore, vergogna, rabbia, gioia). Questa parte dura poco, ma è importante, ti aiuta a conoscerti meglio e a riconoscere in anticipo le emozioni in relazione a ciò che succede fuori (e nel caso di emozioni difficoltose ti da un bel vantaggio sul prepararti a cambiare la reazione automatica) 2) Come diceva francesco, esercizio sul respiro (o su qualcosa di impermanente, automatico, e fine a sé stesso). Verrai puntualmente distratta (dai tuoi pensieri in primis, con allenamento noterai anche quelli automatici, da un rumore, una sensazione, un dolore etc) Questa parte serve ad avere consapevolezza dei pensieri e a centrare la mente e a non identificarsi con la distrazione, capendo che la natura della tua mente è quieta, come uno stagno, e poi ci sono queste "distrazioni" che sono come delle pietre che vengono gettate sullo stagno e creano le increspature. Non identificarsi implica anche non sentirsi coinvolti, o meglio, travolti.
Spero di essere stato chiaro e tecnico abbastanza da essere comprensibile anche a chi è molto razionale. Di funzionare funziona assolutamente, il quanto dipende dalla costanza e dalla volontà di portare la consapevolezza di questi "esercizi" pian piano nella vita di tutti i giorni per scardinare le reazioni automatiche apprese in passato. Beh ci sarebbe molto altro da dire..... ma credo di aver parlato fin troppo.

Spero di esserti d'aiuto Paola ! :)
[Modificato da Nimx 20/11/2015 01:56]
fulvio
[Non Registrato]
20/11/2015 10:41

acurompi
Grazie Marco,lo sapevo ma ci speravo.Voi avete per caso una dieta ben precisa che seguite?Per ora io ho tolto sale salumi etc,grazie a dio mi piace sia la verdura che l insalata,avete consigli in merito...a proposito..il mio compagno di viaggio..rompe sempre..ma in maniera garbata...più che altro sto cercando di farmelo amico.SALUTI DAL FULVIETTO.A TUTTI.
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Post: 490
20/11/2015 12:27

Re: acurompi
fulvio, 20/11/2015 10:41:

Grazie Marco,lo sapevo ma ci speravo.Voi avete per caso una dieta ben precisa che seguite?Per ora io ho tolto sale salumi etc,grazie a dio mi piace sia la verdura che l insalata,avete consigli in merito...a proposito..il mio compagno di viaggio..rompe sempre..ma in maniera garbata...più che altro sto cercando di farmelo amico.SALUTI DAL FULVIETTO.A TUTTI.




Ciao fulvietto ! :D Io sfortunatamente non posso aiutarti perché mangio come un maiale, la dieta nei confronti dell'acufene credo apporti giovamenti solo nel caso in cui si tratta di idrope o acufeni per pressione alta. Per il resto una dieta sana, equilibrata e tanta acqua sono un toccasana per tutto. Gli altri sapranno darti sicuramente info utili.
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Post: 435
20/11/2015 12:51

Re:
Non sono un esperto. Nimx sicuramente può darti maggiori informazioni e esperienza.
Mi cimento da pochi mesi.
Per la mia esperienza ti dico questo: la mindfulness abbisogna di costanza. I primi tempi ti sembrerà "una perdita di tempo". Avrai i pensieri che ti affollano la mente e tornare sul respiro sarà praticamente continuo. Potrebbe succedere di avere sensazioni che ti fanno interrompere.Spessissimo penserai che non ti aiuta affatto. Inserire quei minuti nell'arco della giornata ti apparirà improponibile e preferirai dedicarti ad altro.
Tutto nella norma. Almeno per me.
Quindi, la prima domanda che devi porre a te stessa è : lo voglio fare o non ci credo e me ne frego?
Non devi meditare solo perchè qualcuno sul forum ti ha scritto che "migliora l'acufene". Se ti siedi e chiudi gli occhi e aspetti che concentrarsi sul respiro ti guarirà. Lascia perdere.
Meditare non comporta aspettative, non è una medicina, non è una terapia, non è una bacchetta magica.
Meditare consapevolmente è un incontro.
Dieci, venti, trenta minuti in una giornata ti incontri solo ed esclusivamente con Paola. La tua mente lavora continuamente durante il giorno e non c'è un momento nel quale tu non pensi e tu segui i tuoi pensieri e a loro volta determinano le tue emozioni e i tuoi comportamenti. I tuoi comportamenti determinano le tue emozioni e le emozioni ti fanno produrre nuovi pensieri.
Un circolo continuo.
Meditare è l'osservazione del pensiero senza partecipazione e questo lo puoi fare solo se sposti la tua attenzione su una attività automatica che non comporta attenzione. Il respiro. Prestare attenzione al respiro e segnarne l'andamento oltre che distendere il corpo ti rende spettatrice e non attore dell'istante, del momento, di quel momento.
Non sò se ho reso il concetto, ma quantomeno ti ho dato una linea che sicuramente Nimx potrà ampliare.
Quello che posso dirti del mio percorso è che piano piano inizierai a conoscere e percepire qualcosa di nuovo di Paola. Incomincerai, incontrando Paola, a sentire aria nuova. Saranno piccolissimi respiri, quasi impercettibili, ma anche se tu non te ne renderai conto potenzialmente inestimabili.
Quando inizierai a essere un pò più consapevole di te, può succedere che allenterai la presa e dirai che non è necessario incontrarsi così spesso, ma solo al bisogno.
ERRORE. La meditazione è infinita. Quando smetterai di incontrarti, anche se l'acufene sarà una presenza e tu osservatore e non vittima, non mollare.
Ci vuole tanto tempo per raggiungere un minimo di allenamento e la progressione è continua. Una grande opera dura anni.
In conclusione, la meditazione sembra la più stupida delle cure per l'ansia, la depressione, le ossessioni etc. Si fanno grandi studi, escono nuove molecole, si sprecano i libri di auto aiuto, ma io ti suggerisco di sederti e meditare con il cuore aperto di chi non deve guarire da qualcosa, ma ha solo voglia, attraverso la semplicità primordiale di osservare il respiro, di incontrarsi e di incontrare i propri mostri e restare li a guardare.
Provarci cosa ti costa?
Un abbraccio Paola.

P.S. Ho riletto i tuoi messaggi di qualche tempo fà...hai visto che non siamo impazziti [SM=g6794]



Ciao Francesco,
hai ripreso tutto quello che sto pensando!!!
voglio provare la meditazione non per guarire, adesso capisco RAZIONALMENTE che non posso, ma per gestirmi meglio.
Ho letto che, come già sappiamo ormai tutti da mo', che lo stress non aiuta neanche nel caso degli acufeni (sorpresa!). Siccome sono di base una persona nervosa organizzata sempre in ansia per arrivare a essere "sempre a posto e in ordine" in tutto quello che faccio per me e per gli altri, evidentemente adesso ho un periodo in cui i livelli di tutto quanto sopra si sono decisamente alzani.
Vedo cioè l'acufene come un vero campanello di allarme che, se non ascolto, mi porta verso il buio assoluto dell'ingestibilità della mia vita, mentale e di conseguenza fisica.
Non voglio superare la soglia consensita, diciamo così.

Quindi volevo un po' "copiare" da voi, che, rileggendo i post, avete percorso questo viaggio meditativo e siete assolutamente soddisfatti e comunque avete migliorato molto la vostra opinione nello scriverne e quindi ... proverò affrontandolo come dici tu "vediamo se fa per me" ... perchè mi serve per sopravvivere alla mia vita e quindi agli acufeni.

Per ora, nei minutini che faccio, controllo anche il respiro [SM=g11137] ... non mi rilasso .. e avete ragionissimo, devo continuamente tornare al respiro perchè la mia mente schizza da un pensiero all'altro ... quando la voce dice "adesso cosa pensate, al futuro? al passato?" ... aiuto! io penso a tutto insieme ...

P.S.
i vecchi messaggi .. è vero Francesco, ma tu me lo avevi garantito che non impazzivo e io ti ho creduto [SM=g11740]
Ma davvero mi sta servendo moltissimo questo scambio di vite con voi perchè mi sento parte di una normalità che nella solitudine che la malattia/il disturbo crea diventa tutto più esasperato.

Grande Abbraccio, Paola.

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