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Sto impazzendo...

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2022 07:48
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30/09/2015 18:24

Re:
Edit: Scusate doppio post [SM=g6920]
[Modificato da Menhir.F 30/09/2015 18:27]
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30/09/2015 18:25

Sti cazzi! Scusa ma è la prima cosa che ho pensato leggendo quello che assumi da diversi anni. Menomale che lo fai a fasi alterne perchè l'assuefazione si instaura subito.

Io ti riporto solo un pensiero di una nota psichiatra (che poi è anche il pensiero di molti medici con una coscienza):

La Dott.ssa Joanna Moncrieff è senior lecturer in psichiatria presso il London University College ed autrice di «The Myth Of The Chemical Cure» [Il mito delle cure chimiche].
«Esercito nel campo della psichiatria da oltre 20 anni, e per la mia esperienza gli antidepressivi non fanno nulla di buono. Non li assumerei in nessuna circostanza, nemmeno se fossi a rischio di suicidio.
Tutti gli studi mostrano che – nel migliore dei casi – gli antidepressivi ti fanno sentire un po’ meglio di quanto non farebbe un placebo, il che non significa che curino la depressione.
Dopo anni di scannerizzazione del cervello, non abbiamo una sola prova che la depressione sia collegata ad un qualche squilibrio chimico cerebrale, dunque è discutibile l’idea in sé di trattarla con sostanze chimiche.

Ritengo la depressione una reazione estrema alle circostanze, ed il modo migliore per uscirne è di eliminare le cause, il che a volte vuol dire psicoterapia, a volte modificare la situazione trovando un nuovo lavoro o risolvere i problemi relazionali.
Naturalmente esistono alcune persone che sono depresse senza un apparente motivo, ma ugualmente non abbiamo ancora alcuna prova né che soffrano di un disturbo cerebrale né che gli antidepressivi siano loro di aiuto. La cosa migliore rimane cercare e trovare delle novità che spezzino i circoli viziosi nel pensiero e nel comportamento.
Gli antidepressivi sono delle sostanze psicoattive, che alterano la mente come fanno l’alcool o la cannabis ed io ho sempre pensato che se fossi stata depressa avrei voluto conservare tutta la mia lucidità e le mie facoltà per venir fuori dal pantano e non il ritrovarmi immersa in una nebbia farmacologica della quale non avrei nemmeno capito gli effetti»

Francesco, inutile dirti che la penso allo stesso modo ma IO NON SONO UN MEDICO, anche se ho fatto studi universitari simili, e quindi se ti sei affidato a uno psichiatra è giusto che sia lui a seguirti però il mio pensiero da fratello maggiore te lo dico comunque. Il primo prodotto che usi lo ottieni anche con integratori naturali. Nemmeno a farlo apposta te li ho citati nel mio post precedente, rileggilo!

Ti avevo citato il SAMe, ovvero S-adenosil-metionina che è presente nel nostro organismo. Il SAMe è implicato nella formazione dei neurotrasmettitori, fosfolipidi (quali fosfatidilcolina e fosfatidilserina) e l’ormone pineale melatonina ed inoltre ha un effetto positivo sulle membrane neuronali migliorando la fluidità e rendendo più efficiente la neurotrasmissione aumentando il numero di recettori dei neurotrasmettitori disponibili. Da ultimo, il SAMe migliora il legame dei neurotrasmettitori ai rispettivi recettori con l’effetto di aumentare l’attività della serotonina e della dopamina.

Significativamente, la ricerca ha mostrato che una delle vie sulle quali lavorano gli antidepressivi triciclici è aumentando i livelli di SAM-e.

Poi mi parli di benzodiazepine....e penso che ti sarai talmente assuefatto da riuscire a non stare come un rincoglionito anche assumendole di mattina.

I prodotti erboristici (non dimentichiamo che i principi attivi di alcuni farmaci vengono proprio dalle piante) lavorano in sinergia e danno risultati. Non vendo prodotti erboristici!!! E nemmeno il mio sapere come certi che speculano sulle disgrazie altrui. Ti dico solo quello che in anni ho potuto sperimentare su me stesso e su altri conoscenti (abbastanza per poter dire che funzionano con certezza e meglio di certe cacate chimiche).

In quanto all'aneddoto di tua figlia mi ha fatto sorridere. Probabilmente è figlia unica. Pensa che farà così anche a 18 anni, certo non sbattendo la testa :-)

E' la stessa cosa che stai facendo tu, cerchi attenzioni.

Ti dico solo che i genitori trasmettono le proprie ansie ai figli...quindi datti una regolata.

Ti racconto un altro aneddoto. Pensa come la psiche infuisca sul nostro organismo. Recentemente un ragazzo viene lasciato dalla propria ragazza, inizia ad avere dolori alla schiena, si pensa ad ernia discale. Sai cosa era? Sì, proprio quello...il suo corpo somatizzava l'abbandono. Questo vale anche per gli acufeni.

Una ultima cosa....sappi che più ti intossichi di farmaci peggio starai.

Sappi anche che ci sono molti farmaci che sono ototossici. Antibiotici e antinfiammatori sono spesso causa di vertigini e acufeni.

Poi ce n'è uno tremendo ma usatissimo e prescritto da moltissimi medici: il Lyrica!

Rivedi la tua vita, pensa meno ai tuoi problemi, se riesci (lo so, è difficile) cerca di prendere le cose con più leggerezza.

Non si puo' risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha creato il problema.... [SM=g11112]
[Modificato da Menhir.F 30/09/2015 18:34]
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Post: 490
01/10/2015 11:35

Bah insomma Menhir...
Non fraintendermi, sono d'accordo, ma come avrai notato leggo molte molte ricerche. L'effetto leggermente superiore al placebo è principalmente vero per depressioni lievi.
Ti assicuro, e Francesco probabilmente sarà d'accordo, che in fase acuta sono a dir poco necessari. A me in quel momento mi hanno salvato, ho preso per un pò una buona dose di benzodiazepine (senza non so che fine avrei fatto) in cerca di qualcosa di migliore, provai allora di tutto, sport, integratori (non quello che dici tu) etc etc. Ma onestamente credo che fosse proprio necessario qualcosa di MOLTO potente, mi serviva la dose terapeutica di antidepressivo per stare bene (40 gocce), sotto mi facevano poco e non andavano in remissione tutti i sintomi.
Una cosa su cui s'è capito che concordo del tutto, invece è che, sì, saranno molto efficaci per i sintomi, ma appunto solo per i sintomi, ti senti bene, esattamente come se hai un mal di denti per una carie e prendi un forte antidolorifico. Il dolore passa, ma se smetti di prenderlo senza curare il dente, il dolore torna !
Cominciai poco dopo con una psicoterapia, pochi progressi, ma conoscenze assolutamente utili per arrivare dove sono ora, li elaborai col tempo, dopo un annetto, e difatti quando mi sono realmente convinto di certe cose , da quel momento ad oggi è passato un altro anno, e se prima non riuscivo a star bene nemmeno scendendo a 30 gocce, dopo 8 mesi ero già in grado di star benino con 20 gocce, e poi sono sceso ancora, ora sono a circa 8 gocce da circa 5 mesi (contando che in questo caso potrebbe essere effetto placebo vista la quantità minima), ho una stabilità discreta nonostante il periodo pieno di problemi finanziari e famigliari, ma ormai so che è questa la strada giusta, una rivoluzione completa e una conoscenza/consapevolezza più profonda possibile, perciò credo di sì, che tra un altro annetto dovrei riuscire ad essere discretamente stabile senza nulla, non ho alcuna fretta, potrebbe volerci di più o di meno, come dico sempre è un bel percorso, e il mio obiettivo non è star bene senza alcun farmaco, ma è andare oltre. Ad ogni modo, benzodiazepine danno dipendenza ed assuefazione, antidepressivi non so, per mia esperienza non mi sembra me ne diano (se non psicologica/placebo, ricordo che quando saltavo un giorno già me ne andavo in ansia :D ).
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Post: 61
01/10/2015 11:37

Menhir.F, 30/09/2015 18:25:



Non si puo' risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha creato il problema.... [SM=g11112]



Parto da questa ultima tua frase che mi farebbe piacere se me la esplicitassi meglio perchè non ho capito cosa vuoi dire.
Ho letto le tue considerazioni sui farmaci.
Fanno riflettere e se ne sentono tante anche sui prodotti erboristici e naturali, perciò, non essendo neanche io un medico mi sono affidato a un medico. Non ho le competenze per fare di testa mia e quindi mi oriento verso un cambiamento di stile di vita, dieta bilanciata, sport e meditazione e inizio a mollare psicofarmaci.
La psicoterapia non me la posso permettere.
A casa, con mia figlia e con mia moglie, cerco e mi sembra di riuscirci abbastanza bene a non portare sta montagna. Non è che si possono fare i miracoli però...e se mi devo caricare anche il senso di colpa di coinvolgere la mia famiglia stiamo freschi. Diciamo che convoglio in questi momenti di scrittura i miei sfoghi.
I tuoi consigli sono sempre utili e li metto a conforto dei miei intendimenti.
Spero di riuscirci....
Un abbraccio

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Post: 61
01/10/2015 12:11

Re:
Nimx, 01/10/2015 11:35:

una rivoluzione completa e una conoscenza/consapevolezza più profonda possibile, perciò credo di sì, che tra un altro annetto dovrei riuscire ad essere discretamente stabile senza nulla, non ho alcuna fretta, potrebbe volerci di più o di meno, come dico sempre è un bel percorso, e il mio obiettivo non è star bene senza alcun farmaco, ma è andare oltre.



Questo è esattamente il mio stato e il mio pensiero e per fare una rivoluzione completa ci si fa un mazzo notevole (scusate la semplificazione...). E' esattamente la frase giusta "andare oltre...".


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Post: 490
01/10/2015 12:37

Re: Re:
francesco72.72, 01/10/2015 12:11:



Questo è esattamente il mio stato e il mio pensiero e per fare una rivoluzione completa ci si fa un mazzo notevole (scusate la semplificazione...). E' esattamente la frase giusta "andare oltre...".






Esatto, difatti sai cosa mi fa più rabbia ? Leggere qua e là su siti di consulti medici (vedi medicitalia) in cui senza alcun dubbio i medici rispondono che simili cose sono come il diabete ed in alcuni casi non ci si deve spaventare al rassegnarsi di prendere farmaci a vita. Ma è assurdo ! Certo che ogni caso è a sè, ma quasi denigrano la psicoterapia... credo simili considerazioni derivino dal fatto che 1) certo sei depresso, e se si registrano i valori della serotonina sono più bassi, perciò per loro basta questo per dire che è una causa organica, come se non si sapesse che qualsiasi cosa modifica i livelli dei neurotrasmettitori 2) poca gente ha la voglia e il tempo di fare una rivoluzione personale, di norma fanno breve psicoterapia, al massimo un annetto, risolvono temporaneamente ma poi ci ricascano.
Difatti il problema è che io sono fortunato nel trovare piacevole questo percorso, ma supponiamo che altri lo vedono come un lavoro pesante, che succede ? Diventa anche questo uno sfogo per il nevrotico ? Non ne esce più, e spesso temo sia così. Probabilmente a chi ha un carattere poco curioso tutto ciò risulta un peso insostenibile, alimentato anche dal fatto che i miglioramenti richiedono tempo e magari per diversi mesi non ne vedi l'ombra.
Da premettere che ansia e depressione, in quest'ottica, sono sintomi, chi ha preponderanza di ansia (come nel mio caso) credo abbia più risorse per affrontare la cosa e che l'ansia sia meno profonda della depressione, agire già sul solo pensiero porta a discreti risultati, una volta tolta quella allora si puòscendere ancora per capire cosa la provoca, probabilmente una qualche impostazione depressiva della visione della vita e delle emozioni/relazioni, insomma, una sorta di depressione esistenziale. Ma qui sto proprio generalizzando troppo, meglio fermarsi perchè rischio di fare l'errore dei medici con impostazione organicistica.
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Post: 1.331
01/10/2015 13:28

Re:
francesco72.72, 01/10/2015 11:37:


La psicoterapia non me la posso permettere.


Cercando (ma non è facile) esistono strade accessibili dal punto di vista economico, Associazioni non a fini di lucro, Onlus, privati, neo-laureati che offrono aiuto e sedute a prezzi dimezzati. Ti parlo non per sentito dire, ma di realtà
Scarto per principio tutte le altre soluzioni (vedi Tariffe standard)


[Modificato da zaw 01/10/2015 13:31]
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Post: 490
01/10/2015 14:07

Re: Re:
zaw, 01/10/2015 13:28:


Cercando (ma non è facile) esistono strade accessibili dal punto di vista economico, Associazioni non a fini di lucro, Onlus, privati, neo-laureati che offrono aiuto e sedute a prezzi dimezzati. Ti parlo non per sentito dire, ma di realtà
Scarto per principio tutte le altre soluzioni (vedi Tariffe standard)






Concordo, fermo restando che la psicoterapia è un tassello, non la soluzione, di norma dà un buon punto di inizio per il processo. Questo vale soprattutto per una delle terapie più efficaci al momento, la cognitivo comportamentale, che lavora principalmente sulle distorsioni cognitive, sul pensiero, non può che essere solo una parte del tutto. Soprattutto se di stampo "americano", basato molto sul pippone del pensiero positivo, utile sì, ma onestamente mi sta un po' sulle balle :D
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Post: 61
06/10/2015 13:33

Ciao a tutti. Mi sono preso una settimana lontano dal forum per cercare di "darmi una regolata", come ha suggerito qualcuno.
Piano piano stò cambiando il mio stile di vita. Diciamo che più che cambiarlo è disciplinarlo. Il pomeriggio riesco a fare meditazione. Ho iniziato a fare un pò di movimento. Ho ridotto drasticamente il fumo. Alimentazione a regime. Qualche altro aspetto ancora da registrare, ma si prosegue.
Piano piano stò imparando a dissociarmi dai sintomi provando a guardarmi come se fossi dall'esterno. In una settimana non è un granchè però qualche segnale lo annovero.
Ho comprato un libro di esercizi cognitivo comportamentali e mi cimento anche in questo. E' vero che da soli non si può essere psicoterapeuti di se stessi, ma contattato un mio caro amico psicologo e dopo una seduta con lui mi ha detto che secondo lui ho le risorse adeguate per poter camminare con le mie gambe. Percorso durissimo, ma l'unica strada per il successo definitivo. Sulla terapia farmacologica abbiamo convenuto che è tempo di desensibilizzarla, ma anche su questo deve essere una progressione intima e che si consolidi sul raggiungimento di un equilibrio stabile.
Ho cercato di carpire qualcosa da tutti i consigli e i suggerimenti che mi avete dato e mi sono ritagliato un vestito. Molto stretto per il momento, ma ci stò lavorando sopra.
Il non tornare o leggere il forum in maniera ossessiva è una componente che ho messo in atto per non incorrere nello spostamento del focus dei miei propositi.
Quello che posso affermare con certezza è che "ci provo...".
Non voglio coinvolgere la mia famiglia e le persone che mi stanno intorno in questo percorso, sia sintomatologico che di crescita perchè intanto creerei solo ulteriore attenzione al problema e quindi immagino questo luogo come momento di sfogo e di ricarica per poter andare avanti.
Un abbraccio a tutti e a presto.
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06/10/2015 14:45

Bravo Francesco, nessuno può aiutarti se non lo vuoi fortemente tu in prima persona. Le risposte non serve cercarle in altri ;-)

Ha proposito di psicologi.... Che differenza c'è tra un nevrotico, uno psicotico ed uno psicoanalista? Il nevrotico è colui che costruisce castelli in aria, lo psicotico è colui che li abita e lo psicoanalista è quello che riscuote l'affitto... [SM=g6794]

Elimina il fumo totalmente, non diminuire che prendi per culo te stesso.

Amati e prendi cura del tuo corpo con l'attività fisica che ti porterà a stare bene anche psicologicamente.

Pensa che hai una famiglia, una moglie vicina e una figlia d'amare e vedrai che ti dimenticherai proprio di entrare in questo thread che hai aperto.

Fallo! [SM=g11112]

[Modificato da Menhir.F 06/10/2015 14:46]
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Post: 490
06/10/2015 23:12

Bravo Francesco, coraggio !
Io beh, non sono così diretto come Menhir, sarà perchè ci sono passato e devo ancora "arrivare", e dire amati e fai sport e pensa alla tua famiglia che starai bene mi sa come dire ad un cieco "guarda che bella giornata!" :D
Non me ne voglia Menhir, ciò che hai detto è giustissimo, solo che dirlo a chi ancora è in partenza credo sia poco comprensibile, per lui. O magari sono io eh ! :)
Io stavolta suggerimenti pratici non ne ho perchè stai facendo già tanto, solo non avere fretta di vedere risultati, passeranno mesi prima di percepirli concretamente.
Forse un solo suggerimento più pratico, nota bene cosa ti crea problemi (stress, ansia, tristezza) e la tua reazione (cognitiva, emozionale, comportamentale), smontane le varie componenti, cerca di vedere cos'è "guasto", è fondamentale per sapere dove cominciare a mettere consapevolezza per "riprogrammarsi", sarà tutt'altro che semplice ti avverto, potrebbero volertici decine o centinaia di volte di un singolo evento per catturare l'attimo e per cominciare ad avere il controllo per cambiare le cose. Io c'ho messo 11 lezioni di scuola guida per imparare a guidare l'auto partendo da 0, ma se domani viene un tizio e mi dice che quando sterzo lo faccio nel modo scorretto perchè incrocio le mani, col cavolo che imparo a cambiare modo di farlo con 11 guide, me ne serviranno 200 prima di soppiantare il modo automatico in cui lo facevo prima, e un'alta dose di consapevolezza per un lungo periodo. Senza quella, torni all'automatismo errato.
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07/10/2015 10:52

OFFLINE
Post: 61
07/10/2015 13:50

Ciao Menhir e Nimx. Come sempre fate riflettere e la condivisione è un arricchimento e di questo vi ringrazio.

Menhir.F, 07/10/2015 10:52:




Ho visitato il sito. Interessante e a grandi linee mi sembra di essermi incamminato, a passi cortissimi, verso le indicazioni suggerite.
Sul fumo hai perfettamente ragione. Ci stò lavorando.
La mia famiglia è indubbiamente la mia leva migliore per portare avanti i miei propositi.
E' proprio questo il primo contesto su cui ho messo il focus di cui parlava Nimx.
Non è per nulla semplice. Anzi. Mille e mille più volte ancora la mia mente, i miei automatismi mettono in discussione tutto e mi fanno propendere per arrovellarsi sui sintomi (acufene, extrasistoli, miodesopsie, etc.) invece del fare per Francesco. Una brutta bestia che ti rema contro. Mi remo contro. E' l'atteggiamento di tanti anni. E' la parte di Francesco che dice "andiamo dallo psichiatra, facciamo una revisione della terapia e aspettiamo inermi che il peggio passi...chi te lo fa fare tutto sto sbattimento".
Un destabilizzatore continuo.
Un destabilizzatore che ha paura di non esistere più e che deve con le unghie e con i denti rimanere in vita.
Una parte di me che ha fatto il me.
L'acufene è il trampolino per immettersi in un tunnel di medici, psichiatri, Orl, dentisti e etc. Il modo migliore per tenere in sospensione la propria vita, allontanarsi dalle responsabilità e convogliare tutto nel "non voglio ascoltarmi", "ascolto solo l'acufene", "penso solo a me stesso perché ho un problema grave". Ci hanno provato le exstrasistoli, le miodesopsie, i formicolii alle gambe, l'anisocoria, la tonsilla ingrossata. Ci hanno provato in tanti... e la risposta è stata sempre. Diamo una raddrizzata alla terapia...alla fine.
Ho paura del silenzio oggi. Ma forse ho paura di godermi il silenzio senza un farmaco e di raggiungere questo piacere con il mio sforzo. Con la mia forza di volontà. Con le mie risorse. CONSAPEVOLMENTE.

Forse, anzi, sicuramente nel forum dell'acufene io non ci azzecco proprio niente e non porto e non levo nulla alle discussioni. Non ho la soluzione e sono scontato e banale e probabilmente ridicolo a chi soffre sicuramente più di me in questo momento e vado a discutere di comportamenti e somatizzazioni.

Faccio parte di un problema. Ho scelto una strada, giusta o sbagliata che sia e la condivido.

Un abbraccio a tutti.
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07/10/2015 18:42

Pure le mosche volanti hai Francesco...problemi cardiovascolari, ecc.

Tutto quello che hai descritto io lo riconduco a danni da fumo.

Vasi che si sono ristretti, aterosclerosi, e anche otosclerosi quindi acufene.

Non le hai eliminate ancora quelle cazzo di sigarette?!

Pensa che quello che hai ora è nulla a confronto della invalidità di un ictus o un infarto preso in tempo...se ti salvi.

Smetti ora! Fatti delle belle passeggiate. Prendi tua moglie, tua figlia e fate lunghe passeggiate a passo sostenuto. Oppure trovati un amico che ti faccia compagnia.

Cammina all'aria aperta, ridai ossigeno al tuo organismo.

Mangia poco e bene, vedrai come la tua vita cambierà e cerca di elimnare tutte le cacate farmaceutiche che prendi e da cui ormai dipendi.

Scusa ma io sono nudo e crudo, quando ci vuole, e a te darei un bel calcio in culo in questo momento.

Ricorda che hai una figlia da crescere che vuole vedere suo padre il più a lungo possibile.

Non ho più altro da aggiungere [SM=g2284346]
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Post: 490
07/10/2015 20:04

Non concordo, il fumo, come tutte le soluzioni "semplici", non servono a nulla se non a dare la colpa a qualcosa di esterno.
Io fumavo poco, poi acufene, ho smesso di fumare, pensi sia cambiato un tubo ? No, nemmeno il fiato nel mio caso perchè appunto fumavo poco, se non altro ne guadagno in salute a lungo andare.
No no, va bene tutto, regolare il proprio stile di vita etc, ma in un contesto più ampio, a mio modo di vedere, e nella mia esperienza che ero in una situazione simile a quella di Francesco.
Ad ogni modo, Francesco, non è vero che non ci azzecchi nulla qui e che rubi tempo agli altri: eccetto chi ha danni acustici o altre motivazioni più "rare" (danni di qualche tipo, medicine ototossiche, malattie quali tumori etc), la maggior parte di chi soffre di acufeni ha inclinazioni di personalità simile alla tua, anche se molti , in quanto nel pieno di una nevrosi o del disagio, continueranno a dare colpe all'esterno, al fatto che sono gli acufeni ad aver causato ansia e depressione e via dicendo all'infinito, senza capire che è tutto parte dello stesso "male" (un male che porta alla guarigione, per chi capisce le radici del proprio malessere). Molti arrivano agli acufeni senza necessariamente sperimentare una vera depressione, ma sono di norma inclini a paura, ansie, tristezza, iperazzionalizzazione, mania del controllo, blocchi emozionali, collera ingestibile o chissà che altro, ogni tratto caratteriale estremo è rischioso. Arriva l'acufene ed esacerba questi "disturbi" latenti in precedenza. Vi sono studi molto seri a riguardo, dato che la mia parola è di un "appassionato" di psicologia, e non di un medico, anche se modestia a parte, avendolo vissuto in prima persona e quindi sapendo per certo che simili cose possono causare diversi problemi (beh, anche una vita più corta, si è esposti a un maggior rischio di contrarre una qualsiasi malattia, cardiovascolare, tumori, o robe più lievi come anche l'influenza) e che da simili cose se ne può uscire... direi che in un qualche senso ne so anche qualcosa in più.
[Modificato da Nimx 07/10/2015 20:06]
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Post: 61
14/10/2015 13:49

Eccomi di ritorno a fare un giro tra voi. A parte aterosclerosi o otosclerosi (che poi non capisco cosa centri con la circolazione, miodesopsie, exstrasistoli essendo una malformazione ossea), a parte fumo e etc.... mettiamo tutto nel calderone e andiamo alla sintesi.
Come vi ho raccontato ho acquistato due libri sulla Terapia Cognitivo Comportamentale. Non menziono i titoli per non farne pubblicità e comunque ognuno deve seguire il suo istinto.
Effettivamente dopo una settimana di lettura, mi sembra di aver colto il nesso: la responsabilità emozionale. Effettivamente Nimx aveva centrato il fulcro.
Non voglio tirarmi i piedi da solo, ma qualcosina dentro di me stà assumendo forma. La reazione dei pensieri ai contesti stanno cambiando formula: es. ieri è stata una giornata in cui il fischio si è fatti i cavoli suoi. Nella mia testa ogni volta che pensavo ai giorni trascorsi indietro mi scattava "mi stragodo queste ore di tranquillità", poi in alcuni momenti la mia metacognizione mi ricordava che poteva tornare, nuova risposta automatica mentale "vabbè...come ho fatto in precedenza si farà anche ora e non è stato molto difficile, musichetta nelle orecchie nei momenti di maggiore pressione e via andare...perquanto sono un bel figo l'età inizia a farsi sentire [SM=g6794] .
Accettazione, ironia, reazione scoraggiano resistenza, rigidità, immobilismo.
In alcuni momenti c'è stato il pieno di consapevolezza e di profonda sicurezza di me stesso, in altri momenti, come questa mattina che il fischio è tornato bello tosto tosto, si traballa, ma non si crolla.
Non è merito di un farmaco. Non è merito degli acufeni. Il merito o il demerito è tutto mio e nulla di esterno appunto è la chiave. Il portone è enorme da aprire. Un portone costruito in anni di incrostazioni strutturali, ma inizio a conoscere gli attrezzi che mi consentiranno di forgiare la chiave giusta e aprire. Sono certo che solcando il grande portone mi ritroverò in mezzo a milioni di acufeni e li guarderò sorridendo come se fossero musica classica rilassante e piacevole.
Menhir..il farmaco è una schiefezza, ma a volte passare anche attraverso il confronto con la realtà farmaco ti insegna qualcosa e in alcuni momenti è chiamiamola ancora? chiamamiola placebo? chiamiamola aiuto? ma chi di noi è perfetto? io non lo sono e se ho percorso certe strade è stata una scelta. Avrei potuto bere, drogarmi, doparmi, rimpinzarmi di schifezze, imbottirmi di integratori, studiare mille ore sui libri di medicina,etc. Ognuno di noi ha i suoi demoni e sceglie una strada per affrontarli, oggi, mi ringrazio di aver trovato altre contromisure e tutto quello che è stato è stato e me lo tengo stretto e intimo perché mi appartiene e fa parte di un tutto che non è poi la fine del mondo o un mostro terribile (ci sono passato e sono ancora qui)
Il mio acufene non è il mio demone, ma la leva per "fare" e non "aspettare".

Un abbraccio a voi tutti.
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Post: 1.331
14/10/2015 14:34

Re:
francesco72.72, 14/10/2015 13:49:

Eccomi di ritorno

Sono certo che solcando il grande portone mi ritroverò in mezzo a milioni di acufeni e li guarderò sorridendo come se fossero musica classica rilassante e piacevole.


Se arrivato alla stessa conclusione del BATTERISTA DI LOS ANGELES (racconto da leggere) il miglior aiuto in assoluto che ho ricevuto.
Il tuo viaggio è davvero interessante, continua con i tuoi report, Grazie




OFFLINE
Post: 490
19/10/2015 14:47

Re:
francesco72.72, 14/10/2015 13:49:


Effettivamente dopo una settimana di lettura, mi sembra di aver colto il nesso: la responsabilità emozionale. Effettivamente Nimx aveva centrato il fulcro.
...Il merito o il demerito è tutto mio e nulla di esterno appunto è la chiave. Il portone è enorme da aprire. Un portone costruito in anni di incrostazioni strutturali, ma inizio a conoscere gli attrezzi che mi consentiranno di forgiare la chiave giusta e aprire. Sono certo che solcando il grande portone mi ritroverò in mezzo a milioni di acufeni e li guarderò sorridendo come se fossero musica classica rilassante e piacevole.



Ciao Francesco, ottimi progressi, i libri sono un ottima arma per prendere consapevolezza. Devi tenere BENE a mente una cosa in particolare nel tuo caso, la differenza tra chi è ansioso o triste per qualcosa (che sia salute, lavoro, problemi famigliari etc) e chi è arrivato fino a una situazione patologica cronica di ansia/depressione, non è solo la reazione a tali eventi. No, nel tuo caso forse c'è prima, in ordine prioritario, una necessità di rieducare la risposta emotiva/cognitiva nei confronti delle tue stesse emozioni. Una persona può sentirsi triste ed ansiosa e finisce lì se risolve la causa esterna (la razionalità qui può tornare utile), chi ha sofferto di una forma patologica di questi stati invece di norma, l'ansia o tristezza normali, possono essere un trigger che porta giù nella spirale (motivo per cui ho cominciato con la mindfulness, l'ho trovato l'attrezzo più pratico per spegnere una simile reazione, perchè qui la razionalità non serve a nulla, e di norma peggiora o addirittura causa il problema).
Un sintomo somatico, un dolore persistente, può far scattare gli stessi meccanismi del passato che ti hanno portato a pensare che avessi qualcosa di grave (cognitivo) e l'emozione di paura e impotenza vien da sè. Un'emozione negativa può innescare una reazione cognitiva avversa (ad es. oggi è una bella giornata e sto passeggiando sotto il sole in riva al mare, dovrei essere rilassato e godermi la famiglia, perchè diavolo sono ansioso? Non starò mai bene se non capisco perchè sono ansioso! Ho qualcosa che non va e via dicendo...), il che aumenta i sintomi e ti porta giù nella spirale. Quindi concentrati su questi stati, non averne paura, comincia a farteli amici e ad accettarli, tieni a mente che molti tue reazioni attuali alle tue emozioni sono ricordi di come le affrontasti in passato (le emozioni in effetti in buona parte sono ricordi ancestrali, reazioni cristallizzate scatenate da una qualsiasi associazione automatica molto spesso non consapevole, motivo per cui, se usate bene sono una stupenda guida nella vita), per cui molto spesso se sei ansioso o triste non c'è un motivo razionale. La chiave sta nel cambiare il pattern di reazione automatica ed inconsapevole. Parola di chi ci è passato in prima persona.
OFFLINE
Post: 61
26/10/2015 11:47

Eccomi qui tra di voi per rendervi participi e scambiare i soliti utili consigli.
Effettivamente Nimx hai centrato perfettamente nel segno. La lettura dei libri e la loro applicazione và profilata al mio personalissimo caso. Ragionare sulle cause e gli effetti ansiogeni/depressivi si applica a particola situazioni, infatti le mie letture le sfrutto come orientamento e cerco di prendermi solo gli aspetti metodologici. Sfrutto pochissimo la razionalizzazione proprio perchè, come giustamente hai sottolineato, in un quadro patologico bisogna ricodificare la risposta cognitivo/emozionale che, rivedendo la mia adolescenza, sicuramente ha avuto un imprinting errato. E' quindi il lavoro che stò sforzandomi di fare quotidianamente esempio , per rimanere nel tema del forum : questa mattina sono tornati a farsi sentire i fischi alle orecchie dopo una settimana di pace (vecchio stile) è un disastro non ne uscirò mai più, forse devo farmi rivedere da un otorino, allora c'è proprio qualcosa di grave, non mi leverò mai di dosso, malidizione, devo capire esattamente cosa li produce. (nuovo stile) stamattina mi pensa proprio qualcuno, è proprio il caso di sentirsi un pò di musica classica. In questa settimana sono stato un pò pigro...la fischiatina di orecchie ci stà, però me la sono goduta :-)
Non è un passaggio semplice come sembra. Abituarsi a far svolazzare i pensieri e rimanerne spettatore è un allenamento e anche qui, sapiente Nimx, confermo che la meditazione ti allena e non poco a acquisirne le capacita'.
Però mi devo anche lodare e si...adesso faccio un pò il narciso.
E' la prima volta che la mia bilancia segna 89 chili (il 95 era diventato un muro invalicabile)
Mai bevuti 2 litri e mezzo di acqua al giorno, adesso sembro un cammello.
Sono riuscito a sistemare finalmente un progetto in garage che poltriva da due anni.
La mia sveglia suona alle 6,00 e ho abbandonato la macchina, con grande giubilo di mai moglie che la ha disponibile sotto casa quando vuole.
Udite ...udite...ho iniziato lo scalaggio dei farmaci.
Questi sono banalissimi risultati che per molti risultano la normalità, ma nel mio hanno un grande valore.
I tentativi di autosabotaggio sono innumerevoli e continui, ma giorno per giorno aumenta di un millimetro la mia determinazione ad andare avanti. Senza pretendere da me stesso la perfezione, ma consapevolmente godendomi l'attimo del successo e il dispiacere dell'insuccesso come parte di un tutto che scorre.
L'acufene non si cura, è difficile conoscerne la matrice, non è uguale per tutti. Io lo interpreto, come uno schizofrenico (per un ansioso definirsi tale è già un bel risultato) la voce che ti dice "ehi ciccio...datti da fare hai poggiato il culo ancora una volta?".
Oltretutto, anche se i maggiori protocolli sconsigliano di mettersi nel silenzio assoluto, io faccio meditazione senza cuffie o nessun suono al di là dell'acufene, perchè, sono certo, che solo concentrandosi sul respiro ci si abitua a non sentire il fischietto. All'inizio è impossibile, oggi, a distanza di un mese, ho escluso quasi totalmente l'invadenza poichè quando l'attenzione si sposta sull'acu, torno sul respiro e lo faccio migliaia di volte. Faccio na cavolata? Massì...è un fischio.
Un abbraccio a tutti.
Francesco
anniofloriano
[Non Registrato]
26/10/2015 16:32

Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:131636885=francesco72.72, 26/10/2015 11:47]Eccomi qui tra di voi per rendervi participi e scambiare i soliti utili consigli.
Effettivamente Nimx hai centrato perfettamente nel segno. La lettura dei libri e la loro applicazione và profilata al mio personalissimo caso. Ragionare sulle cause e gli effetti ansiogeni/depressivi si applica a particola situazioni, infatti le mie letture le sfrutto come orientamento e cerco di prendermi solo gli aspetti metodologici. Sfrutto pochissimo la razionalizzazione proprio perchè, come giustamente hai sottolineato, in un quadro patologico bisogna ricodificare la risposta cognitivo/emozionale che, rivedendo la mia adolescenza, sicuramente ha avuto un imprinting errato. E' quindi il lavoro che stò sforzandomi di fare quotidianamente esempio , per rimanere nel tema del forum : questa mattina sono tornati a farsi sentire i fischi alle orecchie dopo una settimana di pace (vecchio stile) è un disastro non ne uscirò mai più, forse devo farmi rivedere da un otorino, allora c'è proprio qualcosa di grave, non mi leverò mai di dosso, malidizione, devo capire esattamente cosa li produce. (nuovo stile) stamattina mi pensa proprio qualcuno, è proprio il caso di sentirsi un pò di musica classica. In questa settimana sono stato un pò pigro...la fischiatina di orecchie ci stà, però me la sono goduta :-)
Non è un passaggio semplice come sembra. Abituarsi a far svolazzare i pensieri e rimanerne spettatore è un allenamento e anche qui, sapiente Nimx, confermo che la meditazione ti allena e non poco a acquisirne le capacita'.
Però mi devo anche lodare e si...adesso faccio un pò il narciso.
E' la prima volta che la mia bilancia segna 89 chili (il 95 era diventato un muro invalicabile)
Mai bevuti 2 litri e mezzo di acqua al giorno, adesso sembro un cammello.
Sono riuscito a sistemare finalmente un progetto in garage che poltriva da due anni.
La mia sveglia suona alle 6,00 e ho abbandonato la macchina, con grande giubilo di mai moglie che la ha disponibile sotto casa quando vuole.
Udite ...udite...ho iniziato lo scalaggio dei farmaci.
Questi sono banalissimi risultati che per molti risultano la normalità, ma nel mio hanno un grande valore.
I tentativi di autosabotaggio sono innumerevoli e continui, ma giorno per giorno aumenta di un millimetro la mia determinazione ad andare avanti. Senza pretendere da me stesso la perfezione, ma consapevolmente godendomi l'attimo del successo e il dispiacere dell'insuccesso come parte di un tutto che scorre.
L'acufene non si cura, è difficile conoscerne la matrice, non è uguale per tutti. Io lo interpreto, come uno schizofrenico (per un ansioso definirsi tale è già un bel risultato) la voce che ti dice "ehi ciccio...datti da fare hai poggiato il culo ancora una volta?".
Oltretutto, anche se i maggiori protocolli sconsigliano di mettersi nel silenzio assoluto, io faccio meditazione senza cuffie o nessun suono al di là dell'acufene, perchè, sono certo, che solo concentrandosi sul respiro ci si abitua a non sentire il fischietto. All'inizio è impossibile, oggi, a distanza di un mese, ho escluso quasi totalmente l'invadenza poichè quando l'attenzione si sposta sull'acu, torno sul respiro e lo faccio migliaia di volte. Faccio na cavolata? Massì...è un fischio.
Un abbraccio a tutti.
Francesco[/QUOTE][/POSTQUOTE]


con tutto rispetto...mi sembrano solo e soltanto delle gran seghe mentali,a me l'acufene da' un fastidio della madonna.
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