Storia di un fischio

Tutto è cominciato tre anni fa: mi ero imbarcato in una odissea chiamata "scuola serale", cinque anni di istituto tecnico, ero al quinto anno, voti altissimi, grande calma, matrimonio programmato da un anno, e nella mia vita arriva uno tsunami: mio padre si ammala, sentenza: un mese di vita. Dopo pochi mesi se ne vanno per male incurabile due zii carissimi, la fabbrica dove lavoro chiude, cerco spasmodicamente un nuovo lavoro mentre sto dando l'esame finale, la data del mio matrimonio viene rinviata, con conseguente incazzatura di mia moglie, che nel frattempo ho lasciato incinta, e via alla ricerca di una casa (vivevamo in un mini di 48 m2), con la stanza per il bimbo in arrivo. Alla fine le cose si sono in parte sistemate, ma mi è comparso un acufene bilaterale a ricordarmi quel periodo: tre anni con questo sibilo sono stati brutti, ma brutti brutti, ho fatto decine di esami, trovato magagne precedenti (come postumi di una otite, leggera disostosi addensante della vertebra cervicale dalla nascita, masticazione un po' spostata) ma nessuna era causa del ronzio-fischio. Ora sto provanda a sovrapporre all'acufene un suono, creato con un programma di sintesi sonora, e vedremo. Dopo aver letto la storia del mio "fischio", quale pensate sia la causa??? Io un sospetto ce l'ho, ma nessun medico se la sente di avvalorarla.

Mio caro , credo che tu ti stia rispondendo dal solo ...... con tutto quello che hai passato direi che lo stress ne è la causa principale ; il tuo cervello è andato in tilt e sta disperatamente cercando di dirtelo i tutti i modi. Quello che hai subito in quel periodo è comune a diversi neo-acufenizzati ; alcuni specialisti affermano proprio che una simili concomitanza di problemi e stress è spesso la causa del malessere e non è che basti poi rimuoverne la causa per rimuovere automaticamente anche l'acufene , ma qui entriamo in un 'altro discorso decisamente più complesso.

Caro Gimmi per noi, che siamo stati costretti e continue riflessioni sulla possibile causa del problema, e' facile giungere alla stessa conclusione : lo STRESS crea danni.
Il corpo umano non e' stato progettato per affrontare questo tipo di vita. Sono troppi i fattori esterni che minacciano l'integrita' e la salute. Per autoguarire c'e bisogno di riposo e relax.
Come scrisse giorni fa il nostro falknet l'acufene e' sempre la sommatoria o il prodotto di un insieme di fattori che arrivano a saturazione.
Tu probabilmente avevi una fragilità congenita, una predisposizione, hai parlato di otiti.
Penso che conosci i motivi di massima che ti hanno causato la malattia.
Difficile individuare gli esatti meccanismi fisiologici, l'esatta diagnosi.
La vera causa che ha dato la spinta si chiama stress

Grazie della risposta, Falknet e Zaw, entrambi avete azzeccato la questione. Sono portato a credere che gli eventi che scatenano problemi simili non sempre siano un tutt'uno (come è successo a me), ma possano essere una goccia continua che scava, scava fino all'esplosione del sistema nervoso. Io però voglio andare oltre: chi soffre di questo disturbo deve capire che i medici DEVONO guadagnarci anche loro. A parte qualche professionista serio, stiamo attenti a non farci turlupinare dal "vannamarchi" di turno.
Il tentativo con il file audio sembra sortire un qualche tipo di effetto: se lo applico a tratti (un minuto a volume alto e un minuto a zero, così per una mezzora), al momento del silenzio il ronzio appare attenuato per poi ripresentarsi dopo una ventina di secondi. Vi terrò aggiornati.

La questione è sempre la stessa. Che sia stao lo stress, l'idrope, eccesso di rumore, trauma, ecc... non cambia nulla nell'effeto finale: Acufene cronico ... tinnitus !
Il problema "enorme" è come uscirne ...

Ciao Gimmi,

DEVONO, certo, guadagnarci.
Mi stà anche bene pagare la parcella e poi sentirmi dire che
per il momento non ci sono rimedi. E' più serio.
Però, per fortuna, c'è questo forum, il cui scopo principale
è si, di cercare con le nostre varie esperienze di trovare il modo
non dico di risolvere, ma almeno di renderli sopportabili,
ma anche di mettere in guardia chi sopra questo nostro disturbo,
molto sottovalutato, ci marcia alla grande.



Renata