Il governo di Teheran ora ha dato il via libera
Il governo di Teheran ora ha dato il via libera per l'ingresso delle donne negli stadi di calcio
Una donna sola, la prima, tra 120mila uomini a tifare Iran. Ventidue anni prima della storica apertura di Teheran alle tifose dentro gli stadi, fu un'italiana - allora corrispondente dell'ANSA - a sfidare e bucare le difese degli ayatollah in campo calcistico. "Pensando a quel giorno, oggi mi sono commossa", racconta Nadia Pizzuti. Prima donna al mondo, quel 22 novembre del 1997 riuscì ad entrare in uno stadio di calcio in Iran e oggi non nasconde un pizzico di emozione commentando la svolta da parte delle autorità islamiche che hanno annunciato che "le donne, inizialmente solo per le partite internazionali, potranno entrare negli stadi di calcio". Le proteste internazionali seguite alla morte della tifosa Sahar Khodayari hanno avuto il loro peso, ma la battaglia per la parità di genere in Iran parte da lontano. Forse anche da quel giorno, quando allo Stadio Azadi si presentò la cronista dell'ANSA a cui l'agenzia aveva chiesto un articolo, più di politica e colore che di cronaca calcistica, sullo spareggio Iran-Australia, valido per i Mondiali 1998.
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