00 09/10/2012 09:32
Bella domanda da Spooky_73
Caro sig. Spooky_73,
Bella domanda:
per quale motivo non ci sono mai progressi significativi nella ricerca scientifica che studia (o almeno dovrebbe) i problemi uditivi?
L'apparato uditivo è estremamente complesso, come molti possono sapere.
Non voglio fare una disquisizione su tale apparato, ma basta pensare che l'onda sonora esterna (in aria) viene convertita (ed adattata in impedenza) da una catena meccanica di ossicini (orecchio medio) (vibrazione meccanica)in modo da aumentare la forza applicata all'orecchio interno (coclea) dove viaggiano onde nei liquidi cocleari.
Tali onde eccitano le cellule ciliate dell'organo di Corti che trasformano questi movimenti in impulsi bio elettrici (controreazionati dal cervello) che viaggiano nel nervo acustico ed entrano nella rete neurale.
Questo è solo il trasduttore!
La percezione uditiva s sviluppa a livello superiore, nella rete neuronale del cervello. Qui si entra nel complesso settore delle neuroscienze, con interazioni con la vista, l'equilibrio, le memorie, lo stress, aree corticali , zona limbica, ecc. ecc.
Rispondo che in realtà ci sono continui ed importanti progressi nella ricerca sui disturbi dell'udito. Dalle cellule staminali alla ricerca nel campo delle neuroscienze, ecc. ecc.
Ricerche e risultati non sono sempre di dominio pubblico, in attesa di conferme epidemiologiche.
Come vede non è facile rispondere alla sua domanda! Purtroppo i tempi sono lunghi, le competenze sono piuttosto scarse ed in mano a pochi medici e ricercatori esperti ma con limitate disponibilità.
Cordiali saluti
Mario Mattia