MI permetto di riportare qui quanto da me già pubblicato sul mio sito perchè credo dia un importante contributo di verità alla TRT da parte di chi per primo l'ha importanta in Italia nel 2000....
Il mio atteggiamento nei confronti degli acufeni, come di qualunque altro disturbo, non è mai stato quello di promuovere una particolare terapia a scapito di altre, ma nemmeno quello di continuare a proporre trattamenti che alla luce delle attuali conoscenze debbono certamente essere rivalutati o comunque ridimensionati circa le loro effettive possibilità, soprattutto considerando quanto c'è di nuovo al momento. Rientra proprio in quest'ambito l'attuale atteggiamento personale nei confronti della TRT- Tinnitus Retraining Therapy, che proprio alla diffusione effettuata per anni (a partire dal 2000) attraverso questo sito e attraverso corsi e convegni da noi organizzati (anche in collaborazione con l'Ing. Del Bo, di Milano) deve oggi la sua attuale fama in Italia. Non stupisca quindi se proprio chi, fino a qualche anno fa tesseva le lodi di questo trattamento (d'altronde era all'epoca l'alternativa migliore se non l'unica) oggi, anche considerato l'abuso e il cattivo uso (spesso dettato non solo da scarse conoscenze ma anche o solo da fini di lucro) oggi diffuso circa questo trattamento, sia uno dei più accesi sostenitori del fatto che la TRT (intesa come uso di generatori di rumore "da acquistare") debba al giorno d'oggi essere riservata a casi particolari, con udito integro, assenza di situazioni psichiatriche, effettiva motivazione e copmprensione del trattamento e solo dopo aver tentato prima di spegnere l'acufene a livello della sua sorgente primaria (l'orecchio). Se a questo si aggiunge che medici o audioprotesisti che sappiano davvero portare avanti seriamente e "onestamente" un programma di TRT "non improvvisato", almeno in Italia, sono davvero pochi (in pratica ancora quelli che per primi già da anni se ne sono interessati), mentre molti sono quelli che avendo capito che con gli acufeni ci si può guadagnare si sono lanciati su questa possibilità, è ancor più facile comprendere come chi ha lanciato in Italia questa terapia si senta oggi in dovere di proteggere i pazienti da applicazioni pratiche che possono solo contribuire a screditarla ulteriormente. E visto che siamo arrivati a proporre generatori di rumore per "spegnere" l'acufene inviando il rumore ad un orecchio totalmente sordo o quasi, che non può in alcun modo nemmeno percepire il rumore inviato attraverso il generatore... direi che tale scrupolo è davvero necessario. Ad ogni modo personalmente non mi occupo più da anni di TRT, nel senso di applicazione di generatori, ma all'occorrenza, davvero rara in realtà, visto il successo oggi ottenibile con altri trattamenti più brevi e soprattutto...meno impegnativi economicamente per il paziente, suggerisco centri affidabili per questo specifico trattamento.
Ma vediamo in dettaglio di cosa si tratta.
La Tinnitus Retraining Therapy (TRT) è un particolare tipo di trattamento, ideato negli Stati Uniti alla fine degli anni '80 dal Prof. P. Jastreboff (un neurofisiologo) ma diffuso in Italia solo da una decina di anni, sopratutto grazie al nostro personale interessamento, basato sul ruolo svolto dal cervello e dalla reazione d'allarme neurovegetativa quale causa del fastidio generato dall'acufene. La produzione dell'acufene a livello dell'orecchio interno (principale sorgente) non è infatti da sola in grado, in assenza di un rinforzo a livello cerebrale (sul quale agisce la TRT), di generare il fastidio lamentato dal paziente e l'interferenza di questo nella vita quotidiana (difficoltà a conventrarsi e rilassarsi, problemi a prendere sonno ecc..). La TRT non è quindi una cura in grado di trattare eventuali patologie dell'orecchio sottostanti ma consente di ridurre o eliminare il fastidio indipendentemente dalla causa dell'acufene nella maggior parte dei casi trattati correttamente che rientrino in particolari criteri di selezione (purtroppo ben meno, in pratica, di quanto tradizionalmente sostenuto).
Il modello di Jastreboff
Consiste di due elementi fondamentali:
- l'accurata rimozione di ogni reazione di allarme specifica nei confronti dell'acufene, che richiede una accurata e meticolosa spiegazione dei meccanismi sottostanti l'acufene, secondo la teoria proposta dello stesso Jastreboff, di quanto emerso dai vari accertamenti e dell'effettiva non pericolosità dell'acufene (può sembrara banale ma quest'ultimo è un passo fondamentale trascurato dalla maggior parte degli specialisti ed è ovviamente quanto facciamo sin dall'inizio e dal giorno della visita per tutti i pazienti e per ogni disturbo). Oggi comunqmente la TRT viene considerata solo l'appiicazione di generatori di rumore portabili o (vista la crisi economica) delle ormai famose e ben più econimiche "palle" che generano rumore nella stanza da usare la notte, trascurando completamente il rapporto con il paziente, elemento invece, anche sulla base di quanto ideato e sostenuto dall'ideatore della terapia, assolutamente imprescindibile.
- l'arricchimento sonoro ambientale, allo scopo di miscelare l'acufene con un rumore di sottofondo neutro e privo di significato emotivo (e pertanto non in grado di infastidire il paziente), ad una intensità tale da confondersi con l'acufene senza impedirne la percezione che, con il tempo (si tratta di una terapia a lungo termine: 18-24 mesi) può determinare la scomparsa (a almeno la riduzione) del fastidio nei confronti dell'acufene.
Il rumore miscelante può derivare da generatori personali simili a protesi acustiche (i cosiddetti "miscelatori"), dei quali esistono diversi modelli più o meno visibili a seconda delle esigenze estetiche del paziente (vedi figura) o da generatori ambientali (sound-machine, CD, sound-pillow), con effeicacia però generalemnte molto minore, sebbene decisamente più economici.
La mia diretta esperienza con centinaia di pazienti trattati per circa 3 anni ha potuto confermare l'efficacia generale del trattamento, ma mi ha anche consentito di riconoscerne limiti importanti, che di fatto rendono la TRT proponibile solo in casi molto ben selezionati, il che ha portato ad un inevitabile "divorzio" con chi coninua a sostenere l'elevata efficacia del trattamento per la maggior parte degli acufeni, nonostante l'esperienza comunce dica esattamente il contrario.
1. Innanzi tutto il significato terapeutico della TRT, se ci si limita a fornire un generatore di rumore senza l'opportuno trattamento psicoterapico cognitivo (di questo si tratta sostanzialmente, in barba a quanto sostenuto, per differenziarsi, dallo stesso Jastreboff che ne è l'ideatore) è poco più che nullo, in termini di risultato a lungo termine, per cui il generatore in sé (da solo) va considerato come un rimedio in grado di alleviare momentaneamente l'acufene distraendo il paziente dalla sua percezione, senza alcun effetto terapeutico permanente. Questo sposta l'attenzione dal piano tecnico al piano della personale abilità di chi conduce il trattamento, sia esso un medico, uno psicoterapeuta o un audioprotesista. Ovvero la TRT per funzionare richiede che la si sappia far funzionare. E non basta certo un corso di qualche ora perché ci si possa ritenere in grado, per non parlare delle particolari capacità individuali. La TRT non è un apparecchio da comprare, è un trattamento con un programma specifico da portare avanti per circa due anni, tempo generalmente necessario per vedere risultati apprezzabili.
2. La TRT è improponibile in pazienti ipoacusici, ma richiede una percezione uditiva integra per tutte le frequenze, pena la distorsione del rumore stesso generato dal miscelatore o addirittura la sua mancata percezione, spesso proprio nel range di frequenza dove servirebbe. L'alternativa rappresentata dalla protesi acustica non è quasi mai sufficiente e dispositivi che combinano protesi e generatore di rumore si sono rivelati inadeguati per entrambe le funzioni che si proponevano. Quando poi arriviamo a vedere generatori applicati in un orecchio del tutto sordo, che dire se non gridare alla "truffa"...??!!??!!
3. La TRT è improponibile in pazienti con acufene fluttuante ed intensità variabile (che sono poi la maggior parte dei pazienti con acufeni) perché è impossibile generare una abitudine nei confronti di qualcosa di variabile. Fortunatamente sono proprio questi i pazienti che hanno la maggior possibilità di essere trattati con la terapia da me proposta per la disfunzione dei liquidi .. e nel giro di qualche settimana e non di due anni. Ad ogni modo in questi casi la TRT non può essere considerata una alternativa al trattamento da noi attualmente proposto per l'acufene, alternativa non necessaria visto che in caso di idrope, il mio trattamento, se correttamente eseguito, funziona!
4. La TRT è improponibile per pazienti con acufeni comparsi in epoca recente, sia perché il disturbo, se dovuto a disfunzione reversibile, potrebbe regredire spontaneamente, sia perché è ben difficile che un paziente con un acufene già invalidante presente da settimane o pochi mesi si "tranquillizzi" sapendo che tra 18-24 mesi probabilmente il disturbo comparso da giorni o settimane e che già lo ha portato a richiedere una cura, se ne andrà.
5. La TRT è improponibile per pazienti con acufeni "serali" che diano relativamente poco fastidio durante il giorno ma invalidanti in quanto disturbano il sonno la sera, in quanto è impensabile che il paziente indossi il generatore quando non ha fastidio (di giorno) per toglierlo proprio quando gli servirebbe (la sera). A questo scopo potrebbe essere utile il generatore ambientale, la cosiddetta "palla", ma scusate...che senzao ha spendere 80-150 euro (prezzi molto variabili) quando uno può benissimo crearsdi un cd da solo per 2-3 euro al massimo?
6. La TRT non è un trattamento personalizzabile. Le rigide regole imposte dal suo stesso ideatore circa l'uso del generatore ed il volume al quale regolarlo allo scopo di "miscelare" il rumore emesso con l'acufene, e da noi già in passato ampiamente modificate e disattese, sono probabilmente superate riguardo all'efficacia del trattamento stesso dal lasciare scegliere al paziente come utilizzare il generatore di rumore e a quale intensità. Al riguardo è doveroso precisare che in Italia la TRT non ha dovuto soppiantare, quando è stata diffusa, il concetto di "mascheramento" dell'acufene, visto che nemmeno questa opzione era ben conosciuta, concetto invece ben noto negli USA dove, per diffondere la TRT come terapia innovativa, era necessario, evidentemente, demonizzare il "mascheramento" ovvero la "copertura" dell'acufene con un rumore esterno molto meno fastidioso. Allo stesso modo la stessa reazione di allarme del paziente nei confronti dell'acufene viane dichiarata cosa ben diversa da una psicoterapia cognitiva (ma di fatto lo è) solo perché l'idea di una piscoterapia negli USA è tutt'altro che sconosciuta ( o nuova) rispetto alla reticenza tutt'ora presente nella maggior parte degli italiani.
7. Per lo stesso bisogno d'innovazione di cui al punto precedente (aggiunto al fatto che lo stesso Jastreboff è un neurofisiologo, non un medico e quindi non può prescrivere farmaci), viene demonizzato da chi ha idato la TRT l'uso di psicofarmaci per il trattamento dell'acufene, ma la TRT stessa è improponibile in pazienti affetti da disturbi psichiatrici rilevanti senza un preliminare trattamento di questi ultimi. Un paziente che vive relegato in casa minacciando il suicidio se non gli tolgono l'acufene ha bisogno di una terapia psichiatrica non della TRT (e nemmeno, almeno all'inizio, del nostro trattamento anti-idrope).
8. La TRT è spesso, infine, improponibile anche per i costi del trattamento (sebbene enormemente variabili tra un centro e l'altro), ma questo sarebbe l'ultimo dei problemi e non deve peraltro essere tenuto in considerazione, qualora chi si fa pagare di più sia anche chi generalmente sa di poterselo permettere avendo più chances di poter ottenere risultati. Non va dimenticato, peraltro, che la vera terapia non è il generatore, di per sé non costoso (ma rivenduto spesso al paziente a costi assurdi), ma l'assistenza necessaria che c'è dietro. Fortunatamente questo problema non mi riguarda più direttamente visto che non mi occupo più di questa terapia , ma invito chi volesse sottoporsi a questo trattamento a non scegliere un centro rispetto ad altri solo perché "costa meno". Ovviamente il consiglio è quello di considerarla comunque "ultima spiaggia".
ATTENZIONE A NON CONFONDERE LA TRT CON IL SEMPLICE MASCHERAMENTO DELL'ACUFENE CON GENERATORI (SOUND THERAPY).
In sintesi, la TRT ha buone chances di dare benefici al paziente, ma solo quando sia effettuata una accurata selezione dei pazienti (il che anche nei migliori centri non avviene quasi mai), escludendo chiunque a priori non potrebbe ricavarne alcun beneficio, ma solo molti euro in meno nel portafoglio e tempo sprecato, ed in primis tutti i pazienti nei quali l'acufene non ha una intensità assolutamente costante nel tempo, e solo dopo aver effettivamente preso in considerazione la possibilità che si tratti di una disfunzione reversibile, trattabile in tempi molto più rapidi là dove è il problema. In pratica è sempre un grosso errore considerare la TRT come "il trattamento" degli acufeni o come il primo da tentare.