storiella umoristica

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marco100
00martedì 13 aprile 2004 10:00
l'ho scritta qualche settimana fa. anche se non in tema con la cucina ve la faccio leggere ugualmente; ve ne avevo promesso una e questa mi pare vada bene. s'intitola "il primo runner"; è stata pubblicata di recente su una rivista di podismo ed è stata apprezzata dagli amanti del genere. ci sono un paio di "parole forti", spero non urtino la suscettibilità di alcuno. l'ambientazione è... molto in alto, anche qui non c'è volontà di offendere.
buona lettura

Mi sono sempre chiesto chi sia stato, in assoluto, il primo podista della storia, il primo uomo cui è balenata la non del tutto sana idea di muoversi avanzando i piedi più velocemente del normale. Gli storici insegnano che le scarpe da corsa sono una scoperta relativamente recente, roba di una ventina d'anni non di più, ma non possiamo escludere del tutto un'altra ricostruzione storica, seppur un po' fantasiosa, recentemente emersa dall'archivio del Dalai (che sarei io). La ricostruzione parte dall'anno zero, per alcuni il momento del big bang, per quella fonte l'attimo in cui il Padreterno, stanco morto, tutto sudato al termine di una lunga e faticosa giornata lavorativa in cui aveva avuto il suo bel daffare a creare oceani, mari, monti, deserti, foreste e animali, seduto a riposare sulla nuvola più comoda, valutò seriamente di assumere un aiutante. Creò un quotidiano e mise il seguente annuncio economico: "Cercasi tuttofare alimunito per lavori fatti come Dio comanda, molto impegnativi ma di buona soddisfazione. Richiedesi disponibilità a lavorare ai piani alti, creatività e un minimo di conoscenza in geografia e scienze naturali. Offresi contratto di formazione lavoro, moltiplicazione dei buoni mensa, incentivi ad avanzamento lavori, rimborsi chilometrici. Astenersi perditempo e miscredenti. Telefonare lasciando un messaggio in segreteria allo 00.0000001. L'offerta era competitiva ma, causa la mancanza di materia prima, non si presentò alcuno. Allora il Padreterno, stanco di far tutto da solo, creò l'uomo. Probabilmente oggi sarà parzialmente pentito di quell'opera, ma all'epoca si compiacque di quell'essere muscolarmente armonico, che possedeva il dono della parola, capace di scrivere e far di conto (già che c'era, lo creò maggiorenne e istruito, il minimo...). Lo battezzò Adamo, lo assunse e lo portò seco in qualità di factotum. Adamo si rivelò bravissimo, volenteroso e pieno di energie. Col suo aiuto, il Padreterno finì la Terra con due mesi in anticipo sul capitolato. Da quel momento in poi però Adamo si ritrovò con un sacco di tempo libero, si annoiava e chiese al suo datore di lavoro qualche idea sul modo migliore per ingannarlo. Lui ci pensò su un attimo e... paf: ecco la donna, subito battezzata Eva. Bionda, alta, slanciata, seni prosperosi, maggiorenne e anche disponibile. Consegnò loro le chiavi dell'Eden, li lasciò soli e noi che siamo adulti non faticheremo a indovinare come occuparono il tempo i premi due-tre giorni. Ma in quelli seguenti, mentre Eva pareva soddisfatta, Adamo manifestava ancora una certa insofferenza e soprattutto aveva intuito che avere una donna per casa ha i suoi indubbi lati positivi ma anche alcuni risvolti negativi. "Adamo fai questo... Adamo fai quello... Adamo oggi non lo possiamo fare perché ho il mal di testa... Adamo sono stanca di raccogliere le tue foglie in giro per la camera, quante volte devo ripeterti di rimetterle al loro posto nell'armadio... Adamo che fastidio vederti ciondolare per casa per tutto il giorno, perché non ti trovi un hobby...". A quelle parole Adamo sussultò: un passatempo, ecco cosa gli serviva! Tornò dal capo e gli chiese un hobby. Lui lo guardò perplesso e gli materializzò un puzzle da settantamila pezzi ma, dopo una settimana in cui pur arrivando sull'orlo dell'esaurimento nervoso l'unica cosa che riuscì ad assemblare fu il foglietto delle istruzioni, Adamo si accorse che la cosa non faceva per lui, lasciò perdere e riportò indietro il tutto. Provò con gli scacchi, il biliardo, il flipper, i videogiochi, la pittura: niente da fare, Adamo era naturalmente dinamico e gli hobbies statici non gli erano consoni. Dopo altri tentativi il Padreterno, stanco di averlo tra i piedi, creò un paio di scarpe in gomma con suola antipronazione e gli disse di provare a correre, possibilmente fuori dai coglioni. Adamo obbedì e nel giro di un paio d'ore capì che quello era il suo passatempo ideale. Quindi Adamo, secondo questa ricostruzione storica, è da considerarsi a tutti gli effetti il primo runner dell'umanità. Per coloro che una volta soddisfatta la curiosità volessero ugualmente sapere come va a finire la storiella, ecco il seguito. Adamo si divertiva proprio a correre e, in capo a un mese, corse i suoi primi 300 chilometri. Eva cominciò a innervosirsi perché passava le notti da sola, dato che lui era sempre troppo stanco per il troppo correre, e andò a protestare dall'artefice di tutto ciò: "Non riusciremo mai a fare sei miliardi di figli entro 200O anni se quello là non si sfila le scarpe dai piedi - sbottò spazientita dinnanzi al Padreterno la progenitrice del genere umano - sembra come impazzito: corre tutto il giorno, per invogliarlo a fermarsi gli ho offerto una mela e lui mi ha ringraziato per i carboidrati. Non credo sia stata una buona idea creargli le scarpe, ma ora è meglio per tutti se trovi un rimedio". "Effettivamente mi pare un po' fissato - ammise il Boss, già mezzo pentito di suo per il regalo fatto - un giorno sì e l'altro pure me lo trovo davanti che mi chiede la canotta traspirante e il cardiofrequezimetro, il calendario delle maratone autunnali e un pettorale. Ora poi ha iniziato con delle richieste su alcuni farmaci strani che ancora non ho capito a cosa gli possano servire. La cosa peggiore, però, è che ho ancora mezzo mondo da rifinire e lui non si presenta più al lavoro perché deve fare le ripetute sul miglio. E' proprio giunta l'ora di mettergli un freno. Si rivolse alla sua creatura e gl'intimò di tornare alla vita normale e di occuparsi delle cose per cui era stato creato. Adamo ritornò mestamente nei ranghi ma dopo qualche giorno non resistette alla tentazione e rinfilò le scarpe per farsi una bella corsetta. Eva tornò a protestare e il Padreterno, stanco dei due, li cacciò dall'Eden con tanto di punizione divina. A Eva disse che per colpa sua tutte le donne avrebbero partorito nel dolore, ad Adamo disse che per colpa sua molti grandi sportivi dopo di lui avrebbero avuto dei problemi all'antidoping. A distanza di un po' di tempo posso dire che, mentre per le donne le cose non sono tanto cambiate, molti sportivi hanno trovato il modo di aggirare l'antidoping. Così Lui ha dovuto inventarsi per loro una punizione divina supplementare. E ha creato le tabelle d'allenamento pubblicate sulla rivista ...... Beate le donne.


smile20


marco
lina45
00mercoledì 14 aprile 2004 23:27
mi piace davvero
Mi piace davvero tanto, adesso devi inpegnarti a scriverne altre, questa l'ho gia letta tre volte, fra poco la sapro' recitare a memoria anche al contrario, partendo dall'ultima parolasmile24

N.B.: Sei molto bravo a fare il pane, ma come scrittore sei SUPER
Poiche' manca il cartello con scritto BIS BIS accontentati di questo
smileA03 smileA03

[Modificato da lina45 15/04/2004 0.37]

mari.rec
00giovedì 15 aprile 2004 08:32
Marco.....
anche io pensavo che il primo podista fosse Adamo ma.....per fuggire lontano da...Eva!!!!![SM=x89531]
Sherzi a parte sei veramente bravissimo, complimenti!!!!!!

miemy
00giovedì 15 aprile 2004 12:09
marco
è carinissimaaaaaaaaaa!!! comunque credo che anche se Dio non avesse inventato le scarpe da tennis Adamo sarebbe fuggito scalzo.smile15 smile16
enza1
00lunedì 19 aprile 2004 09:55
bravo marco
ci sono delle cose veramente divertenti nella tua versione della cacciata dall'eden!

Spero che ogni tanto allieterai ancora il nostro forum,
a presto!!!!


ciaooooooooooo

[Modificato da enza1 19/04/2004 9.57]

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