www.********.it (niente link grazie!)
Togliendo psicoattivo al ragazzo rimangono 2 fonti:
1) Quella dell' amico/pusher di zona che hanno interesse nel condividere
i loro "hobby".
2) Quella di stato, bigotta e "politically correct" che ha interesse
nello SPAVENTARE (che è diverso da informare) la possibile utenza.
Faccio esempio:
Tony, 14 anni, trova a terra una busta di eroina.
Nonostante le pubblicità "regresso" decide di assumerla comunque (un po
come tutti noi, ognuno con la sua sostanza).
Non conosce i metodi di assunzione.
Credo che il resto si scrive da solo no?
Con un informazione ottenibile in 5 minuti si può salvaguardare una vita.
Dire che Tony ha avuto l' idea di drogarsi dopo aver letto un sito
internet è una boiata pazzesca
credo che impedire a qualcuno di
divulgare informazioni di qualsiasi carattere (tecnico, storico,
sociale, scientifico) su di un argomento, legale o no, sia ingiusto e
antidemocratico.
Quanti quotidiani riportano periodicamente i risultati di studi svolti
con l' obiettivo di verificare l' impatto di stupefacenti sugli
individui? E quando gli esiti sono ottimistici (per il liberista)? E'
istigazione a reato oppure divulgazione di notizie?
Quante volte il ministero ha lanciato campagne e diffuso opuscoli indirizzati ai tossici per insegnargli a farsi senza farsi troppo male?
[Modificato da Poliziotti.it 22/01/2007 15.07]
[Modificato da antobrun 22/01/2007 15.41]