Vittorio Emanuele II l'amante e il cibo

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sole281
00lunedì 4 settembre 2006 15:20


La tradizione vuole che l'unione fra Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana contessa di Mirafiori (la Bela Rosin), non fosse solo dovuta a motivi passionali, ma anche gastronomici. Pare infatti che costei avesse le qualità di una cuoca superba e che Vittorio, "pezzo d'uomo amante della caccia, delle belle donne e del cibo" pretendesse da lei una costante attenzione al "regal palato".
I numerosi impegni di corte, dove moglie e cuochi preferivano la raffinata cucina francese, non impedirono mai al re di rifugiarsi, ogni volta che poteva, dalla Bela Rosin, ed allora il menù innaffiato di barolo prevedeva: agnolotti, tajarin e bagna caoda, insomma piatti della più classica cucina piemontese.
sole281
00lunedì 4 settembre 2006 15:20
Tajarin alla Vittorio Emanuele II
Tajarin (pasta fresca all'uovo lunga e sottile) – prosciutto cotto – burro – strutto – cipolla – funghi – vino bianco – animelle d’agnello – uova – panna – formaggio grattugiato – sale – pepe
Preparazione
Rosolate del prosciutto cotto tagliato a striscioline nel burro e nello strutto, sgocciolatelo e tenetelo in caldo.
Fate imbiondire una cipolla ben tritata nel fondo di cottura, unite dei funghi affettati, e cocete lentamente mescolando con delicatezza.
Quando saranno pronti, toglieteli dal tegame con una schiumarola, e uniteli al prosciutto.
Nel medesimo condimento incorporate un bicchiere di vino e sbollite delle animelle d’agnello affettate; unite i funghi, il prosciutto e aggiustate di sale e pepe.
Intanto portate a cottura dei tajarin.
Incorporate al sugo delle uova battute con panna e grana, versateci i tajarin e legate il tutto affinché le uova si saranno sposate alla pasta.
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