Ciao Filippo!
Ho già capito che ben presto diverrai un esperto, e attento critico, e io sarò la tua cavia!
Mi fa piacere la tua attenzione sia alla municalità che alla forma, e sai che ti dico? Quel "morente sole è stato un ripiego, che non soddisfa neppure me, ma alle volte "mi accontento", ho voglia di postare subito la poesia appena scritta o quasi... tanto ci posso tornare su in secondo tempo, ma ti dico che avevo scritto "d'un obliquo sole", poi mi è parso superfluo, visto che, se c'è l'ombra allungata del sasso, s'intuisce che è il sole del tramonto o quello dell'alba...
Non l'ho tolto, quel "morente", per ora, perché sbilancerebbe la musicalità, ma ci penserò, sai!
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Per quanto riguarda i tempi di scrittura, devo confermare che quelle due righe hanno dato il via, come le ultime due "si sono scritte da sole", per così dire, ma anche le alre sono scaturite l'una dall'altra con immediatezza, l'unica cosa a cui ho badato dopo, una volta scritte le parole, è la punteggiatura e la versificazione.
Tutto qui, oltre l'idea generica che avevo chiara fin dall'inizio: l'accostamento tra la pietra che sembra statica, e il sentimento che rende vivo e luminoso il cuore.
Ricambio l'abbraccio!
Rosanna