Peanuts

Apro questa discussione in onore del fumetto a cui ho dedicato il mio avatar e la mia firma...

Credo sia ormai inutile spendere molte parole sulla genialità e la profondità di quest'opera di narrativa disegnata, che pure ha attraversato non pochi momenti di crisi nel corso della sua "storia".

Ecco, io vorrei iniziare questa discussione proprio col ricordare uno di questi momenti di "crisi": la fine dei Peanuts.

Nella seconda metà degli anni 90 molti hanno visto nelle avventure di Charlie Brown e soci una sorta di "regressione". Raramente si concedeva spazio alla follia, i personaggi ripetevano i loro storici comportamenti con entusiasmo sempre minore, il disegno si faceva sempre più incerto (anche se, per me, molto più dettagliato).

Snoopy in particolare cambiò in modo sensibile: da delirante personaggio bipede, scambiato spesso per un "bambino col nasone", ritornò ad essere semplicemente bracchetto, rimanendo per la maggior parte del tempo a 4 zampe, ridendo molto poco, aumentando, in percentuale, i momenti in cui preferiva abbaiare piuttosto che "parlare" (o meglio, "pensare").

Si può dare una spiegazione semplicistica a tutto questo: Schulz era vecchio e stanco. Può essere, ma io credo che ci sia dell'altro. Io credo che gli ultimi Peanuts siano un bellissimo esempio di "fumetto che riflette su sè stesso". Era come se i personaggi si stessero rendendo conto di stare andando incontro al logorio, accorgendosi di avere una lunga storia alle spalle pur rimanendo dell'età anagrafica di 8-10 anni. Così, invece di continuare a riproporre con falso entusiasmo i loro schemi di comportamento, scelsero di diventare riflessivi, sottoponendo ai lettori una sorta di meditazione in tranquillità. Quando Lucy tornava a levare il pallone mentre Charlie Brown lo stava per calciare, non c'era più l'ironia di un tempo. Lucy non godeva più nello sbeffeggiare la sua vittima: era come assistere ad una pantomima in memoria di momenti passati.

Esiste una significativa striscia che sembra proprio confermare la mia ipotesi di una sorta di "metanarratività" nei momenti di crisi di questo fumetto.

Charlie Brown porta la cena a Snoopy, e gli dice qualcosa come: "Un tempo, quando tornavo con la tua ciotola, mi accoglievi danzando di gioia. Perchè ora non lo fai più?"

Ottima analisi... i Peanuts sono uno dei migliori fumetti mai scritti, se non il migliore... di sicuro la miglior striscia (ma messa così sembra riduttivo).

quoto.la semplicità con cui venivano espressi fanno di esso uno dei migliori fumetti (o strisce come vogliamo chiamarli!) che abbia mai letto.in particolare quella vena di follia che caratterizzava (a mio parere9 tutti i personaggi.

riporto qui un dialogo che mia ha colpita molto,anche se non so a qaundo risale

lucy,linus ed il piccolo rerun

lucy:"perchè si insegna sempre ai bambini piccoli a fare 'ciao ciao' con la manina?"
linus:"perchè nella vita verranno sempre lasciati soli"

I Peanuts...pura poesia!:)

Un inaspettato "contatto" tra Schulz e... Walt Disney (un po' polemico, mi pare... :D )

IMMAGINE 1

IMMAGINE 2

C'è anche una striscia con Woodstock e Snoopy che parlano di Paperino e Topolino, ma non riesco a trovarla...

Ma le striscie in cui quel fratello di Snoopy parla del suo rapporto con Topolino sono frequenti...

Oh... io posseggo solo queste due (e poco altro, come dicevo sopra). A suo tempo mi avevano lasciato un po' sorpreso...
Sarà perché la mia documentazione sull'ultimo Schulz è purtroppo ancora lacunosa, confido nel volume dei Classici del fumetto di Repubblica per avere un po' di altro materiale.
In futuro comunque sarà pubblicato un volume monografico con tutte le strisce di Schulz degli anni Novanta, ma la data di uscita -per quello che ne so io- è ancora indeterminata...

[Modificato da Rebo I 13/10/2004 21.34]

ah,quelle le ho lette anch'io!beh,di certo l'ironia di schulz non si ferma davanti alla disney...