Re: Re: Re:
padmasambhava, 20/10/2009 1.02:
mm...
non penso che la differenza sia questa, signor drago ariano...
la via "della mano sinistra" si esprime alimentando, gonfiando il proprio ego ed il suo obbiettivo non è quello di fondersi in Dio come l'altra via, ma di superarLo divenendo se stessi un dio.
come vedi gli intenti e gli obbiettivi sono drammaticamente opposti.
Purtroppo per me lo so molto bene dove vanno a parare certi personaggi.
Però è sempre l'uomo che adatta a sè l'arte, e non il contrario: può essere che qualcuno spinto da quanto "fa figo" non dover accettare di sottostare a regole più grandi di lui cerca di seguire questa via..
Ti dico, non ho esperienza sufficiente, nè sono a conoscenza di tutte le manifestazioni di Via Sinistra per poter giudicare, ricordo solo che tempo fa con il nostro caro
Amon parlammo della setta degli Aghora, mano sinistra Indiana se non ricordo male.
Girano i loro libri, anche se io non li ho letti, ma mi pare di ricordare che il concetto forse ben diverso da questo..
poi chiaramente il concetto di superare Dio è totalmente fuoriditesta.
è una contraddizione della "definizione" di Dio e di conseguenza è logico affermare che a prescindere da qualsiasi stile di vita seguiamo """""prima o poi""""" ci rifonderemo in Lui.
E' fuori di testa sì, e concordo con la tua spiegazione del perchè.
Inoltre aggiungo che chi fa quel tipo di discorso è uno che separa Dio e Satana esattamente come può farlo un Cattolico, solo che rovescia la questione: Satana is the best, Dio is the beast, o per dirla alla centritalianese "Satana è er mejo, Dio nun se po' sentì"!
E poi portano lo stesso grado di rispetto alle entità "demoniache" di quanto un religioso lo porta a quelle "angeliche", e uso sti termini tanto per capirci s'intende.
Secondo me il vero lavoro sta nel capire e comprendere la vera natura e il vero compito di queste forze, e poi chissà che si possa lavorare con entrambe senza troppi problemi..
ma ATTENZIONE
questa non puo essere una "scusa" come per dire:
a vabbè allora visto che qualsiasi cosa faccio sempre li vado, bhè allora mi faccio di ego, stuprando vergini in una yakuzi piena di sangue di gallina!!
Ok, fuori il rospo.. chi gli ha confessato i piani che avevo per questo sabato sera che lo -->
?
'Naggia..
quì si potrebbero aprire altri quindici forum per parlarne..
è la sensibilità e il ivello di evoluzione che determinano le scelte o per meglio dire, che ci inducono a scegliere un atteggiamento moralmente "maligno" o meno. per quanto mi riguarda non c'è nessun male che risiede in noi.
il concetto comune a tutto il mondo di lotta interiore fra bene e male è una bella favola che serve a moralizzare in base alla propria cultura i piccoli ignari dolci bambini che ancora non conoscono la malizia (che sono pura espressione evolutiva)
il dubbio interiore che ci viene quando riteniamo sia giusto fare o meno una cosa, con annessi sfoghi di colite, acne e bile varie,sono il risultato di una spinta di progressione evolutiva.
Hai ragione sulle cause che muovono le nostre scelte, ma ritorniamo sempre al discorso di prima, la "separazione" fra Ego e Sè.
Bene e male credo siano in fondo la distinzione fra ciò che fa evolvere e ciò che non fa evolvere: ci sono situazioni ad esempio in cui al nostro interno scalpitano l'istinto di prendersi qualcosa tanto per averla, e dall'altra il pensiero che forse le conseguenze di questo prendere qualcosa si riflettano sulla realtà in modo molto più doloroso di quanto ci potremmo aspettare.
Anche se nel caso del dolore per chi lo subisce, se non è stupido, è comunque uno spunto di riflessione.
Prendersi queste cose, in un modo o nell'altro, credo abbia in sè un pizzico di Magia Nera, anche se non fatta con rituali o altro.
ops.. ho forse detto che chi segue "la via della mano sinistra" inseguendo la chimera del superamento di Dio, sia evolutivamente parlando inferiore a chi se gue l'altra via?
se consideriamo che Dio è amore...mmmm... forse.
ma comunque quello che seguiamo è subordinato all'intenzione.
fattostà che il "mago nero" gonfia intenzionalmente il suo ego.
Sì ma guarda, ti dirò, il "mago nero" dice di avere e di ricevere da Satana (o chi per Lui) un Amore sconfinato come quello che un prete dice di ricevere da Dio.
Dove sta la differenza? Le favole insegnano: come fa un eroe ad essere un eroe senza il cattivo che combina casini?
Spesso e volentieri gli eroi sono delle mezze cartucce, a ben vedere..
@ cara
Ulissa:
penso che la magia bianca, nera, rossa o arcobaleno tenda a proiettare se stessi al di fuori, mentre un percorso esoterico tende a introiettare il mondo di fuori dentro noi stessi.
Conseguenza di questa differenziazione è che con la magia c'è una sorta di contrapposizione alla legge dell'armonia, mentre in un percorso di conoscenza la spinta è di aderire a questa legge, divenendo sempre più armonici e non forzando mai cose ed eventi.
Nell'Armonia non c'è male e bene perché nell'armonia non ci sono conflitti né contrapposizioni. Se si è armonici allora è possibile l'"azione non-azione" e la magia è invece azione in ogni caso, con tutte le conseguenze che ne derivano.
La magia non è sempre e necessariamente questo.
Tramite essa si richiamano forze ed energie cosmiche che possono sevire a varie cose, fra cui anche la trasformazione di se stessi in qualcosa di più.
Si agisce sì all'esterno e verso l'esterno, ma anche e soprattutto verso l'interno.
Per quanto mi riguarda anche la benedizione del prete a fine messa, la preghiera per i malati, o il chiedere una "grazia" sono atti di magia: al karma e soprattutto al Cosmo non sfugge nulla.
Anche un atto magico, se è al di fuori del consentito a una persona per varie ragioni, dopo un po' lascerà decadere i suoi effetti e la situazione tornerà quella di prima (se non peggio), e al "mago" toccherà scontare quello che ha fatto.
Inoltre per poter operare, in quasi tutti i sistemi, è necessario studiare l'Armonia Universale: già soltanto nella magia occidentale bisognerebbe capirne di simbologia, geometria sacra, onde vibratorie, astrologia e un sacco di altre cose.
In più, se il mago non impara ad essere "concorde" e armonico con le energie con le quali vuole operare, non credo che il rituale possa riuscire tanto bene, o addirittura può non produrre alcun effetto.
In sostanza, il mago più grande è quello che inizia a trasformare se stesso e ad operare in accordo alle Leggi Universali..
L'alchimia è magia?
Secondo me no in quanto trasforma noi stessi e non si occupa di formule per alterare quello che è fuori di noi.
Secondo me l'Alchimia è ugualmente magia, nel momento in cui chi la segue applica la sua volontà per agire.
Che poi sia un cambiamento dentro, fuori o in mezzo, il principio è lo stesso.
Sono d'accordo con
Padmasambhava (prossima volta scegliersi nome più facile da scrivere, grazie) che è l'intenzione che muove tutto.
Nelle arti marziali serie, ossia quelle con una filosofia dietro, l'intenzione si sviluppa di pari passo con la forza esteriore ed interiore: solo così si avrà un cambiamento.
E parlo per esperienza personale: i colpi portati da persone che lavorano seriamente in queste discipline hanno del "sovrannaturale", tanto che un mio caro amico vedendo dei video di dimostrazione ha esclamato "Sembra quasi magia!". Ci è andato così lontano?
Credo sia quasi impossibile cambiare all'interno e non cambiare all'esterno, in quanto più un iniziato procede nel suo cammino e più irradia la sua aura su ciò che lo circonda.
Ciò che è in alto è come ciò che sta in basso, e potremmo anche dire che ciò che è dentro è come ciò che sta fuori.
Poi sarà che la magia è stato il mio primo punto di contatto con l'esoterismo.. come faccio a parlarne male?