Magia Nera

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elyna.luna
00giovedì 13 agosto 2009 11:27
vorrei parlarne un attimo.
Naturalmente non mi vedrete postare lunghi stralci da libri, o da internet.

Ieri notte, si parlava proprio della visione che la gente ha della magia nera, anche di alcune persone che dicono di "praticare"..

Ma noi ci ricordiamo che la magia non ha colore? non è scindibile in varie parti? La magia è una.. una sola.. unita.. indivisibile.. siamo noi, noi che impariamo ad usarla, noi che impariamo a canalizzare la sua forza l'energia che la rendiamo buona o cattiva.

Sono rimasta allibita dall'idea che certa gente ha della magia..
Dopotutto si può fare del bene con la magia nera quando si può fare veramente male con la magia bianca, è tutta questione di sapere cosa si vuole e saperlo ottenere soprattutto.

Qui siamo in un forum di esoterismo, mi chiedevo che idea hanno gli utenti della magia.. nera...
Fenrir1.
00venerdì 14 agosto 2009 12:42
Bhè ti dirò come la penso io personalmente.
i "colori" sono una catalogazione molto antica che è stata data quando non si conosceva bene la magia come un'unica cosa.
Il colore attribuiva e attribuisce tutt'ora una comprensione istintiva del target di quello che si vuole fare.
All'atto pratico si è decisamente come dici tu,con un incantesimo di magia nera potrei aiutare qualcuno e con uno di magia bianca potrei fargli passare un brutto quarto d'ora, però in generale non è così.
elyna.luna
00venerdì 14 agosto 2009 13:31
Re:
Fenrir1., 14/08/2009 12.42:

Bhè ti dirò come la penso io personalmente.
i "colori" sono una catalogazione molto antica che è stata data quando non si conosceva bene la magia come un'unica cosa.
Il colore attribuiva e attribuisce tutt'ora una comprensione istintiva del target di quello che si vuole fare.
All'atto pratico si è decisamente come dici tu,con un incantesimo di magia nera potrei aiutare qualcuno e con uno di magia bianca potrei fargli passare un brutto quarto d'ora, però in generale non è così.




molto antica e oppinabile.. in realtà all'inizio chi studiava e praticava la magia, lo faceva nella sua totalità, poi con il tempo hanno dato una classificazione.. per vari motivi e soprattutto è stata data da chi si avvicinava alla magia solo fino a certi punti.

Continuo a pensare che la magia "nera" come viene chiamata sia una parte della magia cosi vasta e piena di sapere che le persone che si rifiutano di vedere e studiarla si perdono molto.

Sarà forse sono stata cresciuta "male" io.. ma se devo essere in questo mondo "particolare" lo voglio conoscere nella sua totalità.. senza fermarmi in superficie
EmpaticoAzariel
00venerdì 14 agosto 2009 14:00
elyna.luna, 14/08/2009 13.31:


molto antica e oppinabile.. in realtà all'inizio chi studiava e praticava la magia, lo faceva nella sua totalità, poi con il tempo hanno dato una classificazione.. per vari motivi e soprattutto è stata data da chi si avvicinava alla magia solo fino a certi punti.

Continuo a pensare che la magia "nera" come viene chiamata sia una parte della magia cosi vasta e piena di sapere che le persone che si rifiutano di vedere e studiarla si perdono molto.

Sarà forse sono stata cresciuta "male" io.. ma se devo essere in questo mondo "particolare" lo voglio conoscere nella sua totalità.. senza fermarmi in superficie


Salve,
non sei cresciuta male tu. Tuttavia la "magia" in sé è stata smembrata, nelle epoche, in così tante sotto forme che ora come ora tra i molti che la "praticano" alcuni (pochi per me) si chiedono il motivo di tale classificazione.
Tuttavia credo sia insito nel pensiero umano applicare una classificazione dell'infinito per renderlo finito e comprensibile al genere umano.

E da tale (bestiale) suddivisione inoltre si sviluppano molti fraintendimenti che portano a vere e proprie incomprensioni della materia.

Magia bianca, magia nera, magia verde, magia rossa, magia cerimoniale, ecc tutte classificazioni che comportano l'introduzioni di "falsi assiomi" rendendo così la "magia" una sorta di vortice caotico di persone a volte in pieno conflitto tra loro e a volte inspiegabilmente alleate.

Mi chiedo se sia così necessario classificare!!
Bè ma l'umanità è così insignificante e stupida da essere anche così affascinante forse per queste strane necessità di classificare e sottoclassificare.

Arrivederci. [SM=g8288]
elyna.luna
00venerdì 14 agosto 2009 15:30
Re:
EmpaticoAzariel, 14/08/2009 14.00:


Salve,
non sei cresciuta male tu. Tuttavia la "magia" in sé è stata smembrata, nelle epoche, in così tante sotto forme che ora come ora tra i molti che la "praticano" alcuni (pochi per me) si chiedono il motivo di tale classificazione.
Tuttavia credo sia insito nel pensiero umano applicare una classificazione dell'infinito per renderlo finito e comprensibile al genere umano.

E da tale (bestiale) suddivisione inoltre si sviluppano molti fraintendimenti che portano a vere e proprie incomprensioni della materia.

Magia bianca, magia nera, magia verde, magia rossa, magia cerimoniale, ecc tutte classificazioni che comportano l'introduzioni di "falsi assiomi" rendendo così la "magia" una sorta di vortice caotico di persone a volte in pieno conflitto tra loro e a volte inspiegabilmente alleate.

Mi chiedo se sia così necessario classificare!!
Bè ma l'umanità è così insignificante e stupida da essere anche così affascinante forse per queste strane necessità di classificare e sottoclassificare.

Arrivederci. [SM=g8288]



Sono questi i momenti in cui ti adoro.. quando parli in questo modo...
[SM=g8899] [SM=g8920] [SM=g9141]
padmasambhava
00lunedì 19 ottobre 2009 01:18
haaah.. che enorme difetto abbiamo noi occidentali di dividere, dividere e ancora sottodividere! (vero Empatico?)

la magia per me è una grande strada che porta dove uno vuole andare.
non è la magia che è divisa ma noi che la dividiamo come giustamente dici tu Elyna. sono daccordissimo.

un coltello può essere usato per tagliare il pane o scannare qualcuno...


nel linguaggio comune io identifico la magia nera con le persone che la usano a scopo prettamente egoistico e a danno di altri
la magia è una "energia" che può essere plasmata e indirizzata a piacimento ma quello che molti "maghi neri" disconoscono o fanno finta di disconoscere è che non si può sfuggire alle leggi del karma...
non fare a gli altri quello che non vuoi che venga fatto a te.

l'autodistruzione è una componente fondamentale della magia nera?
pensieri notturni.

p.s.
certo mi sento un po scemo a rispondere ad un post vecchio di due mesi... ma vedo che l'attività è un po geologica quì [SM=g9369]
sono paziente e fiducioso...
WhiteDragon84
00lunedì 19 ottobre 2009 17:31
Re:
padmasambhava, 19/10/2009 1.18:


l'autodistruzione è una componente fondamentale della magia nera?



Forse che sì, forse che no, per quel che penso io.

A me piace dividere e studiare da buon cervellotidrago, e ti dirò che anche qua le strade si biforcano.

C'è il sentiero di Mano Sinistra, che porta esattamente dove sta quello di Mano Destra ma lo fa con altre modalità.

Diciamo che per quel che ho capito/penso io la differenza è che una è la via "breve" l'altra lo è un po' meno, ed entrambe sono vie "secche".

La vera via Sinistra prevede la dissoluzione nell'acido dei vari strati delle nostre personalità (vedi i topic sulla spoliazione e sull'azione-non-azione), e non credo sia una cosa gradevole!

La Magia Nera, per contro, e per quanto mi riguarda, è un po' un'aberrazione di questo pensiero: sfruttando le forze che dissolvono cercano di ottenere qualcosa di diverso dalla purifica interiore, finendo a lungo andare per distruggersi davvero, io credo.

Anche perchè come uno non può annullare mai il male dentro di sè, ma solo imprigionarlo, nemmeno il bene si può annullare, e dopo un po' che lo nascondi inizia a scalpitare..

A questo punto attendo lumi da uno che non separa, ma vede globale! [SM=g9369]

padmasambhava
00martedì 20 ottobre 2009 01:02
Re: Re:
C'è il sentiero di Mano Sinistra, che porta esattamente dove sta quello di Mano Destra ma lo fa con altre modalità.

Diciamo che per quel che ho capito/penso io la differenza è che una è la via "breve" l'altra lo è un po' meno, ed entrambe sono vie "secche".



mm... [SM=g10303]
non penso che la differenza sia questa, signor drago ariano...
la via "della mano sinistra" si esprime alimentando, gonfiando il proprio ego ed il suo obbiettivo non è quello di fondersi in Dio come l'altra via, ma di superarLo divenendo se stessi un dio.
come vedi gli intenti e gli obbiettivi sono drammaticamente opposti.

poi chiaramente il concetto di superare Dio è totalmente fuoriditesta.
è una contraddizione della "definizione" di Dio e di conseguenza è logico affermare che a prescindere da qualsiasi stile di vita seguiamo """""prima o poi""""" ci rifonderemo in Lui.

ma ATTENZIONE

questa non puo essere una "scusa" come per dire:
a vabbè allora visto che qualsiasi cosa faccio sempre li vado, bhè allora mi faccio di ego, stuprando vergini in una yakuzi piena di sangue di gallina!! [SM=g1488773]



Anche perchè come uno non può annullare mai il male dentro di sè, ma solo imprigionarlo, nemmeno il bene si può annullare, e dopo un po' che lo nascondi inizia a scalpitare..



quì si potrebbero aprire altri quindici forum per parlarne..
è la sensibilità e il ivello di evoluzione che determinano le scelte o per meglio dire, che ci inducono a scegliere un atteggiamento moralmente "maligno" o meno. per quanto mi riguarda non c'è nessun male che risiede in noi.
il concetto comune a tutto il mondo di lotta interiore fra bene e male è una bella favola che serve a moralizzare in base alla propria cultura i piccoli ignari dolci bambini che ancora non conoscono la malizia (che sono pura espressione evolutiva)
il dubbio interiore che ci viene quando riteniamo sia giusto fare o meno una cosa, con annessi sfoghi di colite, acne e bile varie,sono il risultato di una spinta di progressione evolutiva.

chiaramente io rifuggo da dogmi e tutto quello che dico è un aprire il libro del mio cervello e ragionamenti personali e spiattellarlo sul forum.sostitutire tutti i "sono" con "credo che sia"

ops.. ho forse detto che chi segue "la via della mano sinistra" inseguendo la chimera del superamento di Dio, sia evolutivamente parlando inferiore a chi se gue l'altra via?
se consideriamo che Dio è amore...mmmm... forse.
ma comunque quello che seguiamo è subordinato all'intenzione.

fattostà che il "mago nero" gonfia intenzionalmente il suo ego.


A questo punto attendo lumi da uno che non separa, ma vede globale! [SM=g9369]




tento di non separare, tento....
lumi? non ho neanche un'accendino che non fumo.... [SM=g1488771]

padmasambhava.
ulissa
00martedì 20 ottobre 2009 07:11
Un benvenuto a Pdmasambhava [SM=g6889]

Cari Amici,
penso che la magia bianca, nera, rossa o arcobaleno tenda a proiettare se stessi al di fuori, mentre un percorso esoterico tende a introiettare il mondo di fuori dentro noi stessi.
Conseguenza di questa differenziazione è che con la magia c'è una sorta di contrapposizione alla legge dell'armonia, mentre in un percorso di conoscenza la spinta è di aderire a questa legge, divenendo sempre più armonici e non forzando mai cose ed eventi.

Nell'Armonia non c'è male e bene perché nell'armonia non ci sono conflitti né contrapposizioni. Se si è armonici allora è possibile l'"azione non-azione" e la magia è invece azione in ogni caso, con tutte le conseguenze che ne derivano.

L'alchimia è magia?
Secondo me no in quanto trasforma noi stessi e non si occupa di formule per alterare quello che è fuori di noi.

E' una visione unitaria secondo voi? [SM=g8954]


WhiteDragon84
00martedì 20 ottobre 2009 11:25
Re: Re: Re:
padmasambhava, 20/10/2009 1.02:


mm... [SM=g10303]
non penso che la differenza sia questa, signor drago ariano...
la via "della mano sinistra" si esprime alimentando, gonfiando il proprio ego ed il suo obbiettivo non è quello di fondersi in Dio come l'altra via, ma di superarLo divenendo se stessi un dio.
come vedi gli intenti e gli obbiettivi sono drammaticamente opposti.



Purtroppo per me lo so molto bene dove vanno a parare certi personaggi.

Però è sempre l'uomo che adatta a sè l'arte, e non il contrario: può essere che qualcuno spinto da quanto "fa figo" non dover accettare di sottostare a regole più grandi di lui cerca di seguire questa via..

Ti dico, non ho esperienza sufficiente, nè sono a conoscenza di tutte le manifestazioni di Via Sinistra per poter giudicare, ricordo solo che tempo fa con il nostro caro Amon parlammo della setta degli Aghora, mano sinistra Indiana se non ricordo male.

Girano i loro libri, anche se io non li ho letti, ma mi pare di ricordare che il concetto forse ben diverso da questo..



poi chiaramente il concetto di superare Dio è totalmente fuoriditesta.
è una contraddizione della "definizione" di Dio e di conseguenza è logico affermare che a prescindere da qualsiasi stile di vita seguiamo """""prima o poi""""" ci rifonderemo in Lui.



E' fuori di testa sì, e concordo con la tua spiegazione del perchè.

Inoltre aggiungo che chi fa quel tipo di discorso è uno che separa Dio e Satana esattamente come può farlo un Cattolico, solo che rovescia la questione: Satana is the best, Dio is the beast, o per dirla alla centritalianese "Satana è er mejo, Dio nun se po' sentì"! [SM=g9369]

E poi portano lo stesso grado di rispetto alle entità "demoniache" di quanto un religioso lo porta a quelle "angeliche", e uso sti termini tanto per capirci s'intende.
Secondo me il vero lavoro sta nel capire e comprendere la vera natura e il vero compito di queste forze, e poi chissà che si possa lavorare con entrambe senza troppi problemi..



ma ATTENZIONE

questa non puo essere una "scusa" come per dire:
a vabbè allora visto che qualsiasi cosa faccio sempre li vado, bhè allora mi faccio di ego, stuprando vergini in una yakuzi piena di sangue di gallina!! [SM=g1488773]



Ok, fuori il rospo.. chi gli ha confessato i piani che avevo per questo sabato sera che lo --> [SM=g8307] ?

'Naggia.. [SM=g10362]



quì si potrebbero aprire altri quindici forum per parlarne..
è la sensibilità e il ivello di evoluzione che determinano le scelte o per meglio dire, che ci inducono a scegliere un atteggiamento moralmente "maligno" o meno. per quanto mi riguarda non c'è nessun male che risiede in noi.
il concetto comune a tutto il mondo di lotta interiore fra bene e male è una bella favola che serve a moralizzare in base alla propria cultura i piccoli ignari dolci bambini che ancora non conoscono la malizia (che sono pura espressione evolutiva)
il dubbio interiore che ci viene quando riteniamo sia giusto fare o meno una cosa, con annessi sfoghi di colite, acne e bile varie,sono il risultato di una spinta di progressione evolutiva.



Hai ragione sulle cause che muovono le nostre scelte, ma ritorniamo sempre al discorso di prima, la "separazione" fra Ego e Sè.

Bene e male credo siano in fondo la distinzione fra ciò che fa evolvere e ciò che non fa evolvere: ci sono situazioni ad esempio in cui al nostro interno scalpitano l'istinto di prendersi qualcosa tanto per averla, e dall'altra il pensiero che forse le conseguenze di questo prendere qualcosa si riflettano sulla realtà in modo molto più doloroso di quanto ci potremmo aspettare.
Anche se nel caso del dolore per chi lo subisce, se non è stupido, è comunque uno spunto di riflessione.
Prendersi queste cose, in un modo o nell'altro, credo abbia in sè un pizzico di Magia Nera, anche se non fatta con rituali o altro.



ops.. ho forse detto che chi segue "la via della mano sinistra" inseguendo la chimera del superamento di Dio, sia evolutivamente parlando inferiore a chi se gue l'altra via?
se consideriamo che Dio è amore...mmmm... forse.
ma comunque quello che seguiamo è subordinato all'intenzione.

fattostà che il "mago nero" gonfia intenzionalmente il suo ego.



Sì ma guarda, ti dirò, il "mago nero" dice di avere e di ricevere da Satana (o chi per Lui) un Amore sconfinato come quello che un prete dice di ricevere da Dio.

Dove sta la differenza? Le favole insegnano: come fa un eroe ad essere un eroe senza il cattivo che combina casini?
Spesso e volentieri gli eroi sono delle mezze cartucce, a ben vedere..

[SM=g10631]


@ cara Ulissa:



penso che la magia bianca, nera, rossa o arcobaleno tenda a proiettare se stessi al di fuori, mentre un percorso esoterico tende a introiettare il mondo di fuori dentro noi stessi.
Conseguenza di questa differenziazione è che con la magia c'è una sorta di contrapposizione alla legge dell'armonia, mentre in un percorso di conoscenza la spinta è di aderire a questa legge, divenendo sempre più armonici e non forzando mai cose ed eventi.
Nell'Armonia non c'è male e bene perché nell'armonia non ci sono conflitti né contrapposizioni. Se si è armonici allora è possibile l'"azione non-azione" e la magia è invece azione in ogni caso, con tutte le conseguenze che ne derivano.



La magia non è sempre e necessariamente questo.

Tramite essa si richiamano forze ed energie cosmiche che possono sevire a varie cose, fra cui anche la trasformazione di se stessi in qualcosa di più.
Si agisce sì all'esterno e verso l'esterno, ma anche e soprattutto verso l'interno.

Per quanto mi riguarda anche la benedizione del prete a fine messa, la preghiera per i malati, o il chiedere una "grazia" sono atti di magia: al karma e soprattutto al Cosmo non sfugge nulla.

Anche un atto magico, se è al di fuori del consentito a una persona per varie ragioni, dopo un po' lascerà decadere i suoi effetti e la situazione tornerà quella di prima (se non peggio), e al "mago" toccherà scontare quello che ha fatto.

Inoltre per poter operare, in quasi tutti i sistemi, è necessario studiare l'Armonia Universale: già soltanto nella magia occidentale bisognerebbe capirne di simbologia, geometria sacra, onde vibratorie, astrologia e un sacco di altre cose.
In più, se il mago non impara ad essere "concorde" e armonico con le energie con le quali vuole operare, non credo che il rituale possa riuscire tanto bene, o addirittura può non produrre alcun effetto.

In sostanza, il mago più grande è quello che inizia a trasformare se stesso e ad operare in accordo alle Leggi Universali..



L'alchimia è magia?
Secondo me no in quanto trasforma noi stessi e non si occupa di formule per alterare quello che è fuori di noi.



Secondo me l'Alchimia è ugualmente magia, nel momento in cui chi la segue applica la sua volontà per agire.
Che poi sia un cambiamento dentro, fuori o in mezzo, il principio è lo stesso.

Sono d'accordo con Padmasambhava (prossima volta scegliersi nome più facile da scrivere, grazie) che è l'intenzione che muove tutto.
Nelle arti marziali serie, ossia quelle con una filosofia dietro, l'intenzione si sviluppa di pari passo con la forza esteriore ed interiore: solo così si avrà un cambiamento.
E parlo per esperienza personale: i colpi portati da persone che lavorano seriamente in queste discipline hanno del "sovrannaturale", tanto che un mio caro amico vedendo dei video di dimostrazione ha esclamato "Sembra quasi magia!". Ci è andato così lontano? [SM=g10303]

Credo sia quasi impossibile cambiare all'interno e non cambiare all'esterno, in quanto più un iniziato procede nel suo cammino e più irradia la sua aura su ciò che lo circonda.
Ciò che è in alto è come ciò che sta in basso, e potremmo anche dire che ciò che è dentro è come ciò che sta fuori.

Poi sarà che la magia è stato il mio primo punto di contatto con l'esoterismo.. come faccio a parlarne male? [SM=g9475]

elyna.luna
00martedì 20 ottobre 2009 12:43
Intanto volevo ringraziare Padmasambhava per aver riportato in luce questa discussione, che avevo aperto ma che come quasi sempre capita era finita nel dimenticatoio...

Inizierei rispondendo ad Ulissa, per il semplice fatto che la magia non è, come ha detto anche Dragon magari usando altre parole, solo una formula per alterare cose al di fuori di noi.
Anzi. La magia è un percorso di trasformazione e di cambiamento sia interno che esterno e per questo direi Completo.
Imparare a conoscere le energia, sentirle riuscire anche ad usarle e appunta usare l'energia per trasformare è una cosa diversa che "usare una formula per alterare l'esterno".
La magia è ben diversa. L'alchimia è una parte della magia. Per quanto alcuni alchimisti se ne discostino.

A drago posso solo dire che mi trovo quasi perfettamente d'accordo con lui.

rispondendo invece a padmasambhava (bel nome.. ha una storia?)
Quello che hai detto è vero se identifichi la magia nera con appunto chi usa l'energia con egoismo ecc ecc...
Riguardo al discorso delle diverse vie da seguire, e riguardo il discorso su Dio, si potrebbe parlarne veramente più a fondo, c'è chi dice "come sopra cosi sotto".. a grandi linee significherebbe che non si può certo "superare" ma solo arrivare allo stello livello, dopotutto siamo tutti dei piccoli Dio, in quanto alla fine andremo a ricongiungerci nel TUTTO.

è un po contorto come discorso me ne rendo conto.. [SM=g10132]
bimbasperduta
00martedì 20 ottobre 2009 19:28
Re:
padmasambhava, 19/10/2009 1.18:


l'autodistruzione è una componente fondamentale della magia nera?
pensieri notturni.



Penso proprio di si.
Forse sbaglio ma la legge Karmica non attendwe la prossima vita per entrare in azione, è un processo continuo.
Tutte le azioni che compiamo creano conseguenze a breve, medio e lungo termine.

Inoltre, ogni volta che agisco per soddisfare solo ed unicamente il mio ego, finisco per fare ricorso ad energie distruttive (anche quando semplicemente metto zizzania fra chi conosco), ma haimè, non considerò che come il fuoco per sua natura brucia, così l'energia distruttiva cui facciamo ricorso per sua natura distrugge e distrugge tutto, anche chi crede di servirsene.
In un modo o nell'altro, per capirci, creo le condizioni perchè io sia isolata e impossibilitata a reperire il nutrimento (non solo alimentare) di cui ho necessità fino a che non morirò o meglio mi distruggerò nel disperato tentativo di sopravvivere.
A riguardo c'è una bella favola tibetana, che spero di riucire a postare presto.

padmasambhava, 19/10/2009 1.18:

p.s.
certo mi sento un po scemo a rispondere ad un post vecchio di due mesi... ma vedo che l'attività è un po geologica quì [SM=g9369]
sono paziente e fiducioso...



Non sei affatto sciocco, i topic rimangono tanto a lungo perchè vengano discussi e ridiscussi.



padmasambhava
00mercoledì 21 ottobre 2009 01:37
allora...

per Ulissa:
grazie per il benvenuto! [SM=g6906]

la distinzione che fai fra magia e percorso esoterico non lo vedo così netto come l'hai delineato tu..
la magia in quanto "mezzo" e non fine, può anche essere un valido percorso esoterico-interiore e il percorso esoterico può diventare in alcuni casi una grande masturbazione nel seno dell'inattività passiva (azione-non azione = non azione attiva).
dipende tutto dall'intenzione (si lo so mi ripeto come un'alcolista ma non posso farne a meno)
l'agire su l'esterno per cambiare il proprio interiore è un percorso esoterico, nonchè superba metafora.
alcune pratiche zen come ad esempio la cura del giardino (zen) o la cura dei bonsai, fanno parte di queste pratiche; lavorare su l'esterno, su la natura come percorso per cambiare e lavorare se stessi.
e questo fonde come nel sacro simbolo dello ying e yang interno ed esterno o per meglio dire ARMONIZZA l'esterno e l'interno.

ma a mio avviso, se la magia viene usata come fine, bhè allora certo che si ha l'interruzione e la distorsione dell'armonia che tu dici.

la trasformazione di noi stessi è la più sublime delle magie e la meno metaforica delle alchimie.

per whitedragon:

non parlo mai per assoluto ci sono miliardi di aspetti di ogni cosa (seimiliardi più o meno) però se gli Aghora (haimè non conosco)
si dicono seguitori della mano sinistra e i propositi non sono affatto quelli della mano sinistra di cui stiamo parlando, per definizione in questa discussione non li prendo in considerazione come "maghi neri sinistri" ma come prova che non si può tagliare con il coltello nulla
...
non parlerei di separare l'ego dal se ma di sublimarlo al concetto di comunione
...
non credo negli eroi.

per Elyluna:

sisi ha una storia lunga, ma la super sintesi sintetizzata la puoi leggere nella sezione delle presentazioni [SM=x1740813]

(per quanto mi riguarda)non siamo dei piccoli Dio, ma delle emanazioni di Dio.
come può il più piccolo quark pensare di arrivare allo stesso livello di anche solo una singola GALASSIA.
ci percepiamo disuniti dal Tutto perchè la nostra dimensione fisica è una limitazione in questo senso, ma noi siamo contemporaneamente il quark e la galassia (questo è ancora più contorto?)

per Bimba:

favola tibetana subito! [SM=g9371]

si definitivamente l'autodistruzione è un elemento, coscientemente o no, fondamentale a chi crede di poter diventare Dio.


vado a posare il cervello sul comodino che domani lavoro...
bimbasperduta
00mercoledì 21 ottobre 2009 16:01
"Orme nella neve"
Cari amici,
ho cercato la favola di cui parlo nel precedente post su internet, in modo da postare solo il link ma non c'è così ho deciso di postare qui il suo riassunto, per chi volesse leggere per intero questa e altre perle di saggezza rimando alla sezione infolibri, dove posterò il testo.

Dunque:
"Poco lontano dal magnifico ruscello che corre lungo la valle di Lunchung, in Tibet, molti anni fa vi era una piccola e povera casetta bianca nella quale abitavano due poveri contadini con i loro due figli: Lhaven e Lunden.
I due ragazzi avevano ricevuto lo stesso amore e la stessa educazione ma non avrebbero potuto essere più diversi.
Lhaven, il maggiore era irascibile e violento quanto Lhuden era paziente; se Lhaven era avido e gretto, suo fratello divideva con tutti quel poco che aveva; Lhaven era arrogante e maligno, mentre Lhuden era umile e gentile.
Lhaven voleva diventare ricco e importante mentre Lhuden ringraziava gli dei per avergli donato la vita.
Accedde così che appena ne ebbe l'occasione Lhaven mise a frutto i suoi progetti per realizzare i propri sogni.
Era solo un giovinetto quando riuscì ad ingannare un vicino gentile privandolo dei diritti di pascolo su un lotto di terreno. Ben presto acquistò con i suoi risparmi il terreno e cominciò la sua scalato verso la ricchezza e il successo, tanto che pochi anni dopo Lhaven lasciò la casetta bianca per andare a vivere in un palazzo poco distante, lasciando per sempre Lhuden ad occuparsi da solo dei genitori ormai vecchi.
Lhuden soffrì per la partenza del fratello ma a quel tempo per lui la vita era ancora un sogno meraviglioso, che offriva ai suoi sensi le più dolci delizie. I muschi profumavano, i fiori si schiudevano come magici scrigni, il ruscello sussurrava un'incantevle melodia, la neve invernale ammantava di bagliori candidi tutto il bosco per poi sciogliersi soavemente in primavera! Diffondeva la sua gioia di vivere tutta intorno a sè e tutti lo amavano, grati della luce che irradiava senza nemmeno saperlo. Questo era il mondo di Lhuden, di ciò egli ringraziava gli dei. Ma il dono divenne per Luden un miracolo allorchè nella sua vita giunse un amore nuovo, per lui inaspettato e fu così, che dalla piccola casetta partirono inviti per amici, parenti e conoscenti per festeggiare le nozze di Lhuden.
Dal giorno della sua partenza Lhaven non si era mai più recato dalla sua famiglia, ma Lhuden lo invitò ugualmente e con il cuore in gola attese, per tutto il giorno che suo fratello giungesse, poi, sul far della sera, in un turbine di polvere uno stallone fece il suo ingresso nel piccolo cortile, Lhaven gli era in groppa, fiero e arcigno. Entrò nella povera casa, splendeva come un diamante fra carbone in mezzo a quei poveri contadini attoniti, che lo guardavano impauriti e speranzosi, ma Lhaven si guardò attorno con disgusto, proruppe in una beffarda risata e svanì.
Fu un duro colpo per Lhuden, il suo cuore non conosceva cattivi sentimenti, passarono gli anni e la fortuna di Lhaven continuava a crescere a dismisura, Lhuden, che faticava da mattina a sera con le bestie e nei campi e a stento riusciva ad andare avanti si rallegrava delle fortune di suo fratello, e continuava ad attendere che un giorno suo fratello... e il giorno arrivò, o meglio, Lhuden credette così.
Un giorno si diffuse per il villaggio la notizia che "il signre stava per sposarsi" Lhuden era al settimo cielo! Povero Lhuden! Pensava che anche suo fratello avesse trovato il miracolo dell'amore e che volesse condivederlo con lui! Ma Lhaven si sposava per interesse e Lhuden attese invano un invito alle nozze.
Come ho detto il palazzo di Lhuden era vicino alla casetta, tanto che il giorno delle nozze Lhuden rimase sulla porta di casa, a guardare le carrozze dei signori che andavano a festeggiare e attendendo che il fratello lo chiamasse. Nel pomeriggio, però, Lhuden era ancora sotto la porta di casa. Lhaven aveva banchettato e bevuto ed ora era sul balcone che stava proprio di fronte alla casetta a stirarsi i muscoli e fu proprio quel gesto che indusse Lhuden a pensare di essere stato invitato! Si precipitò dentro, salutò la moglie e corse a palazzo.
Giunto lì si fece annunciare ma Lhaven disse che non lo conosceva ed ordinò ai servi di cacciarlo, uno di loro si impietosì e diede a Lhuden un magro osso con midollo che durante il ritorno egli buttò per via.
Quando giunse, sua moglie Tholma dormiva ma il giorno dopo le raccontò ogni cosa e quando seppe dell'osso Tholma disse: "perchè lo hai buttato Lhuden? Sai che siamo molto poveri e non ci capiterà tanto presto di poter approfittare di un buon osso con midollo!"
Tholma era molto magra, Lhuden provò rimorso per quell'osso che aveva gettato via per orgoglio e corse a cercarlo ma, invece dell'osso trovò delle immense orme nella neve seguite da orme più piccole e decise di seguirle.
Le orme lo portano nel fitto del bosco e poi oltre le montagne fino ad una strana casa intagliata nella pietra, con il tetto storto e un filo di fumo azzuro che saliva dal camino.
Lhuden si arrampicò fino al davanzale, tutto nella casa pareva morto ma una pentola bolliva sul fuoco acceso.
Lhuden aveva seguito le orme per tutto il giorno, era affamato e infreddolito, così entrò in casa, le pentole che bollivano erano così grandi che dovette usare dei cucchiai di legno come leva per sollevarne i coperchi e quando lo fece la fame dileguò ogni riegno e Lhuden mangiò quanto potè ovvero tutto. Finito di mangiare stava per abbandonare la casa quando idì delle voci: i padroni di casa stavano per rientrare, allora si nascose e ascoltò ma soprattutto vide.
I padroni di casa erano un gigante un mago ormai cieco che allorchè videro sparita la cena non si allarmarono ma presero da un nascondiglio un pezzo di selce, lo strofinarono contro il muro chiedendo cibo, bevande e fuoco e immediatamente la selce esaudì il desiderio. Finito di magiare i due andarono a dormire ma Lhuden era sveglio! Non aveva mai rubato i vita sua ma loro avevano due selci magiche e lui era così povero! Si arrampicò fino al nascondiglio, prese la selce e corse a casa.
Come cambiò la vita di Lhuthen ve lo lascio immaginare! Lui e la moglie non dissero mai della selce ma non furono più poveri. Continuarono a vivere nella casetta bianca ma da benestanti e condivisero, anzi portarono benessere anche al villaggio e ciò fece sì che la tima e l'amore di cui godevano da parte di tutti si moltiplicasserro.
Nel frattempo la ruota che aveva portato in alto Lhaven diede un ultimo giro ed egli si ritrovò povero e solo. Nessuno al villaggio aveva voluto tendergli una mano e non gli rimase che bussare alla porta di Lhuden che, ovviamente lo accolse con calore.
Dal giorno della sua nascita, però, Lhuden aveva solo cambiato abiti secondo la propria fortuna e invidiava la fortuna del fratello escogitando il modo di portargliela via. Fu così che chiese a Lhuden da dove venisse il suo benessere e Lhuden gli raccontò della selce magica.
"Se Lhuden ha ottenuto la selce magica la voglio anche io" si disse Lhaven e avuto un osso lo buttò dove il fratello aveva detto. Il giorno seguente si recò dove aveva buttato l'osso e seguì le orme che aveva trovato al suo posto giungendo alla strana casa. Non mangiò come aveva fatto Lhuden, ma attese che il gigante e il mago si addormentassero, allora entrò in casa per rubare la selce ma, non appena la prese i due padroni di casa si svegliarono: "Non ti è bastata la prima selce? Vuoi anche questa? La nostra ultima selce? Sei malvagio!" E fu così che il vecchio mago decise di punirlo trasformandolo in un albero ma amntenendo inalterata la sua coscienza umana. Lhuden non seppe mai che fine avesse fatto il fratello ma prosperò per tutta la vita, ebbe figli amò e fu amato mentre Lhaven è ancora lì fra le montagne più alte e il bosco a gemere insieme al vento che passa fra le sue fronde."


A me è piaciuta molto, spero di non avervi annoiati.
Un abbraccio.


elyna.luna
00mercoledì 21 ottobre 2009 16:58
Re:
padmasambhava, 21/10/2009 1.37:

allora...


per Elyluna:

sisi ha una storia lunga, ma la super sintesi sintetizzata la puoi leggere nella sezione delle presentazioni [SM=x1740813]

(per quanto mi riguarda)non siamo dei piccoli Dio, ma delle emanazioni di Dio.
come può il più piccolo quark pensare di arrivare allo stesso livello di anche solo una singola GALASSIA.
ci percepiamo disuniti dal Tutto perchè la nostra dimensione fisica è una limitazione in questo senso, ma noi siamo contemporaneamente il quark e la galassia (questo è ancora più contorto?)





La tua teoria è interessante, anche se per quanto riguarda il mio pensiero non posso essere del tutto d'accordo. Ma potremmo approfondire..
Non è poi cosi contorto, o forse essendo io contorta di mia, mi trovo a mio agio con discorsi un po contorti...
(abbiamo trovato la nostra parola del giorno... [SM=g10132] )

continuo a pensare che però anche certi maghi "neri" come qualcuno gli ha chiamati, anche se non approvo il termine, affrontino un percorso di trasformazione, è vero che non sempre il fine giustifica i mezzi.. ma è anche vero che l'esperienza rende l'uomo completo... questo si che è contorto..


padmasambhava
00giovedì 22 ottobre 2009 00:00
Bimbasperduta!
bellisssima favola [SM=g10465]
adoro la semplice e diretta espressività delle favole e metafore asiatiche e sopratutto tibetane...
che bella, grazie!

Elyna:

"maghi neri" è un termine convenzionale per capirci senza scrivere trecentocinquantaduemila post di precisazione...

a mio avviso un percorso di trasformazione non vale l'altro.
ci sono vari modi di trasformarsi, costruttivamente o distruttivamente (fra gli altri duemilamilioni) non è che se qualsisi cosa fai, basta che è una trasformazione interiore, va bene perchè ti stai trasformando, dipende anche in cosa ti stai trasformando a mio avviso.

è Dio che rende l'uomo completo.


diciamo che tendo a definire "maghi neri" quelli che per un fine egoisico sono disposti a passare sul cadavere della gente.
gli altri si preoccupano più del bene della gente che del propri capricci, qualsiasi essi siano.
poi non credo che sia una cosa univoca, nel senso che una persona può iniziare un percorso "egoistico-sinistro-nero" e ad un certo punto rendersi conto che non è quello che vuole e viceversa...

la Magia non ha colore.

noi siamo tutti psicopatici alla ricerca di una cura [SM=g10094]
WhiteDragon84
00giovedì 22 ottobre 2009 00:05
Re:
padmasambhava, 21/10/2009 1.37:


la magia in quanto "mezzo" e non fine, può anche essere un valido percorso esoterico-interiore e il percorso esoterico può diventare in alcuni casi una grande masturbazione nel seno dell'inattività passiva (azione-non azione = non azione attiva).



Spero che Ulissa non me ne voglia se chiedo lumi su una risposta per lei.
Non l'ho mica capita sta parte.. [SM=g10341]



per whitedragon:

non parlo mai per assoluto ci sono miliardi di aspetti di ogni cosa (seimiliardi più o meno) però se gli Aghora (haimè non conosco)
si dicono seguitori della mano sinistra e i propositi non sono affatto quelli della mano sinistra di cui stiamo parlando, per definizione in questa discussione non li prendo in considerazione come "maghi neri sinistri" ma come prova che non si può tagliare con il coltello nulla



Da dove ti viene questa convinzione così forte delle finalità della Via Sinistra?



(per quanto mi riguarda)non siamo dei piccoli Dio, ma delle emanazioni di Dio.



Se nulla esiste all'infuori di Dio, che per "definizione" è tutto ciò che E', non vedo come non si possa affermare che le sue emanazioni sono meno di ciò che le ha generate.

Siamo limitati dalla carne, è vero, ma il collegamento c'è. Non so, magari è il mio ego che parla.. [SM=g9141]



come può il più piccolo quark pensare di arrivare allo stesso livello di anche solo una singola GALASSIA.



Io mica lo so se il Quark è una galassia in miniatura.. in fondo noi ci vediamo pieni, ma siamo fatti di particole minuscole piene di vuoto, e la differenza fra un atomo e un sistema solare è solo la dimensione, ma le forze in gioco sono le stesse..



ci percepiamo disuniti dal Tutto perchè la nostra dimensione fisica è una limitazione in questo senso, ma noi siamo contemporaneamente il quark e la galassia (questo è ancora più contorto?)



Vedi che ti sei risposto da solo? [SM=g9369] Per me è questo che significa essere dei "piccoli Dio", anche se la differenza fondamentale sta nella consapevolezza.. e per quella ci si lavora!

P.S. anche se Elyna se la prende perchè ho risposto per lei fa niente.. me la vedo io! [SM=g9369] [SM=g9369] [SM=g9369]

@ Bimba:

Superba descrizione di come lavora il Karma.. evoluzione o involuzione, sincerità e malizia.

E il mago col gigante chi potrebbero essere? [SM=g10303]



ulissa
00giovedì 22 ottobre 2009 08:07
Caro Dragon non solo non mi dispiace che tu abbia commentato quello che padmasambhava ha rivolto a me mi ha fatto piacere in quanto avrei fatto la stessa domanda

padmasambhava, 21/10/2009 1.37:


la magia in quanto "mezzo" e non fine, può anche essere un valido percorso esoterico-interiore e il percorso esoterico può diventare in alcuni casi una grande masturbazione nel seno dell'inattività passiva (azione-non azione = non azione attiva).



con una precisazione: azione non-azione non è una inattività passiva ma tutt'altro.

Secondo me bisognerebbe discutere su cosa intendiamo per magia. A volte usiamo magia per intendere qualsiasi espressione della Natura, a volte come da vocabolario: "Con il termine magia si indica una tecnica che si prefigge lo scopo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, nonché l'essere umano, servendosi di gesti, atti e formule verbali e rituali appropriati."

Secondo la prima accezione non vedo la differenza tra il curare un bonsai e fare una passeggiata sotto la luna. Ogni cosa ha ripercussioni su di noi e sull'esterno, ripercussioni che non sono assolutamente prevedibili su larga scala.

Nella seconda eccezione, penso che soltanto chi segue l'armonia universale può sapere la portata di un qualsiasi cambiamento indotto. Non è l'individualità quindi che è autorizzata ad usare la magia, in quanto non sarà mai in grado di controllare le conseguenze di quello che fa.
I diversi Grandi personaggi che hanno operato una magia, lo hanno fatto intercedendo presso Dio (l'Unità-colui che tutto sa), chiarendo spesse volte che personalmente loro non facevano niente se non da tramite. Perché Gesù non ha guarito tutti i malati che ha incontrato?
Il discorso è complesso in quanto quando si parla di Unità si parla anche di un tempo dato insieme dove tutto è già successo.

Comunque chi usa formule e rituali, al di là delle intenzioni buone o cattive (sempre comunque individuali e personali), perché lo fa?

Usare le energie non è fare magia ma utilizzare l'esistente è un po' come usare l'ossigeno per respirare anche questa allora è magia?

Ognuno non sta al mondo per se stesso, neanche Hitler e la sua schiera di maghi.

Penso inoltre che per chi ha capito il "meccanismo" di certi eventi quello che appare magico agli altri per lui è assolutamente Naturale.

Scusate il post un po' dissociato

Una buona giornata a tutti [SM=g6889]



ulissa
00giovedì 22 ottobre 2009 08:17
Bimba, la tua storia somiglia tantissimo ad una favola popolare che si intitola "I Dodici Mesi" Il dono che si riceve non è quello della magia: come racconta la favola il protagonista era nato con il dono, il dono di accettare come meraviglioso quello che non dipendeva dalle sue pulsioni individuali, quello di avere soppresso il suo Ego.
elyna.luna
00giovedì 22 ottobre 2009 09:33
Re:
padmasambhava, 22/10/2009 0.00:

Bimbasperduta!
bellisssima favola [SM=g10465]
adoro la semplice e diretta espressività delle favole e metafore asiatiche e sopratutto tibetane...
che bella, grazie!

Elyna:

"maghi neri" è un termine convenzionale per capirci senza scrivere trecentocinquantaduemila post di precisazione...

a mio avviso un percorso di trasformazione non vale l'altro.
ci sono vari modi di trasformarsi, costruttivamente o distruttivamente (fra gli altri duemilamilioni) non è che se qualsisi cosa fai, basta che è una trasformazione interiore, va bene perchè ti stai trasformando, dipende anche in cosa ti stai trasformando a mio avviso.

è Dio che rende l'uomo completo.


diciamo che tendo a definire "maghi neri" quelli che per un fine egoisico sono disposti a passare sul cadavere della gente.
gli altri si preoccupano più del bene della gente che del propri capricci, qualsiasi essi siano.
poi non credo che sia una cosa univoca, nel senso che una persona può iniziare un percorso "egoistico-sinistro-nero" e ad un certo punto rendersi conto che non è quello che vuole e viceversa...

la Magia non ha colore.

noi siamo tutti psicopatici alla ricerca di una cura [SM=g10094]



white dragon ti ha già risposto a nome mio, e non aggiungerei altro su quel discorso visto che sono pienamente d'accordo con lui.

Volevo soffermarmi sulla tua frase " tendo a definire maghi neri quelli che per un fine egoistico sono disposti a passare sul cadavere della gente. Gli altri si preoccupano più del bene della gente che dei propri capricci".

Mi piacerebbe capire cosa intendiamo per fine egoistico. Perchè ogni volta che si fa un rituale ad esempio, lo si fa per una nostra consapevolezza interiore, per noi. andando cosi a "cambiare" qualcosa.. in un certo senso. Non è sempre un atto egoistico?


padmasambhava
00venerdì 23 ottobre 2009 13:37
Re: Re:
padmasambhava, 21/10/2009 1.37:


la magia in quanto "mezzo" e non fine, può anche essere un valido percorso esoterico-interiore e il percorso esoterico può diventare in alcuni casi una grande masturbazione nel seno dell'inattività passiva (azione-non azione = non azione attiva).



spiego:
per quanto mi riguarda..
se la magia viene usata come mezzo, quindi utilizzata per uno scopo diverso dall'accrescere il prprio ego può esse benissimo un percorso di crescita interiore. può essere una via di crescita interiore, una via valida come molte.(anche se abbiamo visto che qualcuno volendo accrescere il suo ego alla fine è arrivato alle conclusioni opposte, en in virtù di questo, qualsiasi percorso può funzionare. ma dicendo questo il termine "magia nera" non ha raqgione di esistere. tutto è abbastanza relativo)
come dire, se una persona si ferma al mero aspetto "materiale" della magia, piega le forze della natura per sentirsi figo (accrescere l'ego) per me non va molto lontano spiritualmente (ma anche si! in virtù del fantastico relativismo)
in cambio una persona che fa dell percorso esoterico solo una masturbazione mentale e quindi non mette in pratica le intuizioni, non va da nessuna parte. la sua azione-non azione diventa solo non azione-pipponementale.






Da dove ti viene questa convinzione così forte delle finalità della Via Sinistra?



bhè da quando gli uomini hanno cominciato a dividere e a giudicare in base alle proprie sensibilità, la "via sinistra" è considerata un percorso per accrescere il proprio ego...
poi magari visto che hai studiato sicuramente più di me, potresti illuminarmi su i canonici propositi di un sinistro.
sicuramente sarà mia ignoranza.





Se nulla esiste all'infuori di Dio, che per "definizione" è tutto ciò che E', non vedo come non si possa affermare che le sue emanazioni sono meno di ciò che le ha generate.




semplicemente perchè al momento siamo incarnati




Io mica lo so se il Quark è una galassia in miniatura.. in fondo noi ci vediamo pieni, ma siamo fatti di particole minuscole piene di vuoto, e la differenza fra un atomo e un sistema solare è solo la dimensione, ma le forze in gioco sono le stesse..



si hai ragione, totalmente se estrapoli la mia frase e la consideri così come è.
ma riconsiderando quello che ha detto Ely, che possiamo arrivare al livello di Dio, non si potrebbe arrivare al Suo livello , saresti un'altro Dio. ma ci si fonde in LUI quindi paradossalmente si diventa Lui ma no un'altro come Lui.. (non so se mi spiego)





ci percepiamo disuniti dal Tutto perchè la nostra dimensione fisica è una limitazione in questo senso, ma noi siamo contemporaneamente il quark e la galassia (questo è ancora più contorto?)


Vedi che ti sei risposto da solo? [SM=g9369] Per me è questo che significa essere dei "piccoli Dio", anche se la differenza fondamentale sta nella consapevolezza.. e per quella ci si lavora!




leggi sopra



E il mago col gigante chi potrebbero essere? [SM=g10303]



il superIo collettivo?
una manifestazione del karma?
un'altra illusione?
forse tu?
[SM=g9369]

per Ely:


Mi piacerebbe capire cosa intendiamo per fine egoistico. Perchè ogni volta che si fa un rituale ad esempio, lo si fa per una nostra consapevolezza interiore, per noi. andando cosi a "cambiare" qualcosa.. in un certo senso. Non è sempre un atto egoistico?



per me no, non è un atto egoistico per esempio fare un rituale di guarigione, che si manifesta tramite noi ma no per noi, certo aiuta la nostra consapevolezza ma questo è un riflesso.

per Ulisa:


con una precisazione: azione non-azione non è una inattività passiva ma tutt'altro.



daccordissimo...infatti io ho chiamato l'azione-non azione non azione-attiva, per distinguerla dalla non azione e basta...
(non sono stato molto chiaro..vivo all'estero e il mio italiano sta andando in malora)

per il resto Ulissa mi trovo pesantemente daccordo con te [SM=x1740813]

credo che tutti stiamo scrivendo senza far capire se stiamo parlando in base ad un concetto personale di magia o alla definizione zanichelliana. [SM=g8913]
elyna.luna
00venerdì 23 ottobre 2009 15:12
Io scrivo in base all'esperienza maturata nel tempo. Non certo ad una definizione da libro.

Comunque un incantesimo di guarigione solitamente lo si fa per aiutare qualcuno a cui teniamo, lo facciamo per far star meglio la persona ma anche per noi. Con gli incantesimi non si sa mai cosa si va a toccare veramente e quali disegni si cambiano.

Inconsciamente ogni volta che andiamo a usare energie, lo facciamo perchè NOI vogliamo farlo.
padmasambhava
00venerdì 23 ottobre 2009 16:21
Re:
elyna.luna, 23/10/2009 15:12:

Io scrivo in base all'esperienza maturata nel tempo. Non certo ad una definizione da libro.

Comunque un incantesimo di guarigione solitamente lo si fa per aiutare qualcuno a cui teniamo, lo facciamo per far star meglio la persona ma anche per noi. Con gli incantesimi non si sa mai cosa si va a toccare veramente e quali disegni si cambiano.

Inconsciamente ogni volta che andiamo a usare energie, lo facciamo perchè NOI vogliamo farlo.




certo sono daccordo ma le definizioni da vocabolario servono per capire di quale sfumatura del termine stiamo parlando.. diciamo una convenzione per impedire al più possibile fraentendimenti, visto che che non stiamo parlando ma scrivendo.

mha... i gruppi di preghiera non conoscono le persone per cui pregano.
un medico non cura solo i suoi amici.
Cristo non si donava solo a pescivendoli
(a bhe certo.. per me chiaramente Cristo è un esempio)
se godiamo nel far star bene le persone, ne ricaviamo dei frutti come è logico che sia. ma la spinta non ce la danno i frutti che possiamo ricavare ma il bene del prossimo (fai del bene e scordatelo)

non penso si cambino dei "disegni" nel caso del rituale di guarigione.
si incanalano e inviano delle energie all'interessato, poi quelle energie agiranno in base al karma dell'interessato (al karma non si sfugge)
magari acceleri la sua morte.

certo IO uso una energia perchè IO voglio farlo, ma questo non vuol dire perforza che lo faccio per un tornaconto...

!karma dicet!
elyna.luna
00venerdì 23 ottobre 2009 16:27
Re: Re:
padmasambhava, 23/10/2009 16.21:




certo sono daccordo ma le definizioni da vocabolario servono per capire di quale sfumatura del termine stiamo parlando.. diciamo una convenzione per impedire al più possibile fraentendimenti, visto che che non stiamo parlando ma scrivendo.

mha... i gruppi di preghiera non conoscono le persone per cui pregano.
un medico non cura solo i suoi amici.
Cristo non si donava solo a pescivendoli
(a bhe certo.. per me chiaramente Cristo è un esempio)
se godiamo nel far star bene le persone, ne ricaviamo dei frutti come è logico che sia. ma la spinta non ce la danno i frutti che possiamo ricavare ma il bene del prossimo (fai del bene e scordatelo)

non penso si cambino dei "disegni" nel caso del rituale di guarigione.
si incanalano e inviano delle energie all'interessato, poi quelle energie agiranno in base al karma dell'interessato (al karma non si sfugge)
magari acceleri la sua morte.

certo IO uso una energia perchè IO voglio farlo, ma questo non vuol dire perforza che lo faccio per un tornaconto...

!karma dicet!



Mi sono spiegata male forse.
Quello che cercavo di spiegare è che quando noi decidiamo di intervenire è una nostra SCELTA.. siamo noi che in quel momento facciamo diventare giusto intervenire e aiutare con un rituale.

naturalmente il problema di avere visioni diverse di alcune cose comporta ritenere diversi anche i modi di agire e i perchè che spingono le persone ad agire.
Non ho un tornaconto nemmeno quando aiuto due persone a tornare assieme, eppure c'è chi dice che è Sbagliato fare una cosa del genere.. è tutto molto soggettivo.



WhiteDragon84
00venerdì 23 ottobre 2009 20:59
Intervengo solo per dire a Padmasambhava che ho modificato il suo post per questioni di leggibilità, e che risponderò con calma perchè il discorso si fa lungo e complesso.

Ovviamente non ho toccato nulla del suo pensiero, e ci tengo a precisarlo anche agli altri utenti del Foro, in quanto potrebbero avere dei dubbi sulla mia capacità di "tolleranza" del pensiero altrui, soprattutto nel caso in cui io non dovessi essere d'accordo con qualcuno di loro.

Per quel che mi concerne una modifica del genere non avverrà mai.

P.S. leggendo questi post mi si riempie il cuore di gioia: il luogo che mi ha visto "nascere" esotericamente, a cicli e ricicli si sta ripopolando di nuovo di persone con le quali discutere mi trasmette qualcosa.

Keep goin', people, keep goin'! [SM=g9050]



padmasambhava
00sabato 24 ottobre 2009 00:42
Re: Re: Re:
elyna.luna, 23/10/2009 16.27:



Mi sono spiegata male forse.
Quello che cercavo di spiegare è che quando noi decidiamo di intervenire è una nostra SCELTA.. siamo noi che in quel momento facciamo diventare giusto intervenire e aiutare con un rituale.



si esatto è una tua scelta.. ma in quel caso tu scegli di essere un canale e inviare "energie curative" (suona strano ma non mi viene altro termine oggi) poi quello che invii agisce come è giusto che sia in base al karma.diciamo che il tuo "compito" finisce quando le leggi del karma attuano.
il fatto che sei tu che scegli mi sembra naturale se no saresti un paramecio [SM=g1488773]



naturalmente il problema di avere visioni diverse di alcune cose comporta ritenere diversi anche i modi di agire e i perchè che spingono le persone ad agire.
Non ho un tornaconto nemmeno quando aiuto due persone a tornare assieme, eppure c'è chi dice che è Sbagliato fare una cosa del genere.. è tutto molto soggettivo.



si è tutto molto soggettivo ovviamente.


grazie Dragon ogni tantospesso mi impiccio con la funzione quote.
mi fa picere far parte di uno di quei cicli e ricicli di ripopolamento.
confesso che se fossimo tutti daccordo su tutto mi annoierei da morire.

p.s.
immagino ci siano più utenti che leggo silenziosamente di quelli che partecipano... mi piacerebbe ascolate opinioni e pensieri di tutti.. certo se vi interessa...
[SM=g1488782] [SM=g1488782]



WhiteDragon84
00sabato 24 ottobre 2009 14:17
Re:
elyna.luna, 23/10/2009 15.12:

Con gli incantesimi non si sa mai cosa si va a toccare veramente e quali disegni si cambiano.



So che Elyna mi odierà per il troppo essere d'accordo reciprocamente, ma questa frase riassume molto bene anche il mio di pensiero.

Che sia per guarigione, per fortuna, potere, propiziazione o qualsiasi altra cosa non non inviamo semplici energie, ma energie indirizzate verso uno scopo.

Che poi sia karmikamente accettabile è un altro paio di maniche, nella mia modesta opinione.

Nelle arti marziali i cinesi non prescindono da uno degli elementi più importanti per l'efficacia nel combattere: la Yi, ossia l'intenzione.
Poca convizione nell' "entrare" nella guardia dell'avversario significa non riuscire a colpirlo.

Lo stesso vale per qualsiasi altra azione "sottile" avviata dalla nostra mente, io credo: un rituale di guarigione se fatto con i dovuti accorgimenti funziona, punto.
Nel senso che la persona interessata, quantomeno di primo acchitto, migliora le sue condizioni.

Un po' come un paziente con qualche malattia removibile che viene operato da un chirurgo: all'inizio la parte malata viene asportata e si registra per lo meno un minimo miglioramento.
Poi se il karma dell'individuo è "programmato" in modo che quella malattia servisse a fargli capire alcune cose, pian piano si ritornerà allo stato in cui si era prima dell'operazione, se non peggio.

Il fatto è che anche il karma di chi ha operato individualmente può risentire dell'operazione se non sono avvenute alcune condizioni che fanno in modo che l'attore abbia meno "colpa" nell'aver fatto ciò che ha fatto.. questo è un punto un po' rognoso da spiegare..




Tu scegli di essere un canale e inviare "energie curative" (suona strano ma non mi viene altro termine oggi) poi quello che invii agisce come è giusto che sia in base al karma.diciamo che il tuo "compito" finisce quando le leggi del karma attuano.



E' vero, noi saremo pure un canale, ma qualcosa mi dice che il canale utilizzato per trasportare o far passare energie influenza col suo "carattere" le energie stesse: l'obiettivo finale sarebbe quello di essere completamente vuoti in modo che davvero "sia fatta la Sua Volontà", per dirla alla cattolica.
Però ce n'è davvero un bel po' da lavorare..
Insomma, certe volte si può intervenire, altre no, e prima di mettere mano è opportuno sondare in quale di questi momenti ci troviamo: può sembrare sciocco ma è l'unico modo per non fare pasticci.

padmasambhava
00domenica 25 ottobre 2009 02:21
diciamo che sono convinto che le energie e le intenzioni sono al servizio (non apparentemente) del karma.
io voglio guarirti, perfetto; rituale.
se il tipo "doveva" guarire, guarisce.
se no, bhè, no.

poi, di riflesso, la tua intenzione influirà sul tuo karma..
è un po contorto perchè è vera una cosa come il suo contrario...
è un po un'impiccio scriverne perchè molte sfumature nel nostro modo di scrivere vengono interpretate in un modo distinto..

comunque non ti sei allontanato moltissimo da quello che ho detto io Dragon... apparte che che tu lo descrivi più come se fosse un gioco di ruolo (hehehehehehehe)
a una cosa:
la Sua volontà è fatta sempre. [SM=g8307]

pe riportare il discorso "in-topic"
è l'intenzione che fa diventare la magia la così detta "magia nera"
questa è la mia idea sintetizzata della "magia nera"
[SM=g8429]
WhiteDragon84
00domenica 25 ottobre 2009 10:28
Re:
padmasambhava, 25/10/2009 2.21:

diciamo che sono convinto che le energie e le intenzioni sono al servizio (non apparentemente) del karma.
io voglio guarirti, perfetto; rituale.
se il tipo "doveva" guarire, guarisce.
se no, bhè, no.



Io continuerò a ripetere fino al vomito che nella mia visione delle cose l'intenzione porta degli effetti indipendentemente dal karma di entrambi!

Non mollo!! [SM=g10439]



poi, di riflesso, la tua intenzione influirà sul tuo karma..



Io credo che sia l'azione in tutta la sua interezza a influire sul karma, non solo l'intenzione.

Se io ammazzo uno, ma non ne avevo intenzione (incidente stradale, per dire), il mio karma segna e registra.
Poi magari la mia "pena" sarà quella di aiutare dei ragazzi orfani per tutta la vita, in modo da capire cosa significa perdere un genitore, ad esempio.

E magari se al tizio ho sparato in modo intenzionale il mio contrappasso sarà pure peggio..!



comunque non ti sei allontanato moltissimo da quello che ho detto io Dragon... apparte che che tu lo descrivi più come se fosse un gioco di ruolo (hehehehehehehe)



Mmm.. la prossima volta come nickname metterò Dungeons&WhiteDragons! [SM=g9369]



a una cosa:
la Sua volontà è fatta sempre. [SM=g8307]



Certo che è fatta sempre, ma vuoi mettere quanto sbattimento ti risparmi a farla fin da subito? [SM=g8429]



pe riportare il discorso "in-topic"
è l'intenzione che fa diventare la magia la così detta "magia nera"
questa è la mia idea sintetizzata della "magia nera"
[SM=g8429]



Hai ragione piena, su questo punto, concordo!

Anche in questo caso però posso dirti che un rituale di magia nera, se ben operato, dà i suoi frutti indipendentemente dalla liceità dell'azione.

Mi spiego: se io opero un legamento tra due persone, per un periodo i due saranno legati, e avrò influenzato soprattutto il meno convinto dei due, che probabilmente non sarà al massimo della gioia in quel periodo.
Dopo un po', se io non ripeto il rituale, l'idea che c'è qualcosa che non va comincerà ad insinuarsi nella mente di entrambi (o di uno solo..), finchè a poco a poco non prenderanno coscienza della situazione, liberandosi dalla "fattura".

Un rituale è diverso da qualcosa tipo pranoterapia o reiki, dove l'agente è un canale il più imparziale possibile di energie.
Anche i gesti e i mezzi utilizzati nei rituali hanno altro significato, perchè in quel momento si sta emulando il Signorino là in alto..



elyna.luna
00domenica 25 ottobre 2009 12:04
Comincio a preoccuparmi quando sono troppo d'accordo con Dragon..
Cmq, approvo in pieno tutto il suo discorso.

Certo è il modo in cui usiamo la magia che la rende buona o no.
é il perchè che ci spinge a fare qualcosa che rende tale cosa (anche al di fuori della magia) giusta o sbagliata...

Il mio discorso era incentrato sul fatto che non è il rituale in se a essere buono o no, ma la persona.... ^^
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