Lo sapevo, sono figlio d'arte.....

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NICRIS
00lunedì 11 febbraio 2008 12:32
Bonera Gianfranco
Già con molta esperienza in competizioni di moto inizia la sua carriera di motociclista all’età di 27 anni.Nel 1973 corre per l’Aermacchi e l’Harley Davidson. Nel 1974 diventa, nel primo anno in corsa su MV Agusta, Vice Campione del Mondo dietro il compagno di team Phil Read delle 500.Arriva davanti a Giacomo Agostini a Misano con la sua MV 500.Ad Imola vince davanti alla Yamaha di Teuvo Lansivuori e alla MV di Phil Read.Ancora oggi tra i veterani del motociclismo spicca il suo inconfondibile stile e la sua classe.

Gianfranco Bonera-62 anni, ha corso dal 1973 al 1980, tra la 250 e la 500, collezionando dodici podi. Era quasi morto: a Imola con
la MV Agusta nel 1975 (classe 500), al penultimo giro. Ultimo ricordo prima della caduta: «Niente, non ricordo niente». Primo
pensiero al risveglio: «Non ci credo, non può essere vero». Rimpianto: «in quella gara avevo
15 secondi di vantaggio su Agostini. Ormai l’avevo vinta».



1974
Indispettito per il trattamento ricevuto, Agostini accettò le offerte Yamaha operando il clamoroso trasferimento sotto le insegne giapponesi. Alla MV si cercò un pilota da affiancare a Read, ed alla fine fu ingaggiato Gianfranco Bonera, molto deluso dalla HD che gli aveva offerto le moto ma senza una lira di stipendio. Altro scalpore venne dalla notizia che anche la Suzuki avrebbe corso con una quattro cilindri in quadrato a dischi rotanti affidata alla promessa inglese Barry Sheene. Legare preliminari italiane videro prevalere Read, con Bonera già in grado di non farsi staccare troppo. Il mondiale iniziò a Clermont Ferrand, tanto per cambiare con il ritiro di Agostini quando era nettamente al comando. Dietro al vincente Read fecero faville Sheene e Bonera in lotta per il podio, mentre molto deludente fu la prova di Teuvo Lansivuori, seconda guida della Yamaha. A Salisburgo, sotto la pioggia, una serie di ritiri a catena lasciò al comando i due italiani. Agostini, con una gara giudiziosa, si limito a seguire il giovane rivale per batterlo in volata. La gara di Imolasuscitò grande scalpore per il suo andamento. Durante le prove le case giapponesi si resero conto di avere dei problemi di consumo di carburante, data la lunghezza della gara. Dopo un vano tentativo, sventato dalla MV, di ridurre il chilometraggio della stessa, si rassegnarono a partire con dei serbatoi maggiorati dopo aver rifatto i calcoli. Una folla entusiasta salutò nei primi giri i cinque piloti che, tutti assieme, stavano dando spettacolo, una cosa non più vista dagli anni d’oro. Il primo a cedere fu proprio Read, autore di un dritto alla variante alta, poi fu Lansivuori a perdere le ruote, infine anche il duro Sheene finí per cadere alla variante prima del traguardo rompendosi una caviglia. Restavano cosí in gara, come in Austria i due italiani. Ma Agostini stavolta, volendo stravincere davanti al suo pubblico, cominciò a tirare fortissimo. Bonera, difendendosi strenuamente, riuscí a tenersi sempre vicino, fino a quando all’inizio dell’ultimo giro, la moto di Agostini sì ammutolí di colpo, senza avere più una stilla di benzina. Bonera balzò in testa alla classifica con questa vittoria, e molti sperarono nel gran colpo di un altro binomio tutto italiano campione del mondo. Ma la sfortuna e l’inesperienza impedirono la realizzazione di questo sogno. Ad Assen la coppia Yamaha Ago–Lansivuori dominò la corsa su quella MV Read-Bonera, alle prese con evidenti problemi di guida della moto, faticosissima da portare. In Belgio invece, approfittando di un circuito velocissimo, dove bastava aprire il gas e disegnare le traiettorie al meglio, Read mostrò tutta la sua gran classe, infilando la seconda vittoria davanti ad Agostini, mentre Bonera fu costretto al ritiro. Nella successiva gara in Svezia, il rientrante Sheene volò fuori pista coinvolgendo Agostini che con questo infortunio dovette dare l’addio ad ogni speranza di vittoria. Imprevedibilmente, anziché le MV, sempre in difficoltà su questo circuito, saltò fuori Lansivuori che vincendo si fece minaccioso in classifica. Il finlandese però, era uno di quei piloti perdenti, ai quali va sempre qualcosa storto. Davanti al suo pubblico, cadde nella 350 procurandosi diverse ammaccature. Alquanto giù di morale, non riuscì a impensierire la coppia MV, con Bonera che a suo agio sui circuiti lenti, guidò la gara fino al traguardo, quando perentori ordini di scuderia gli fecero cedere il passo a Read. In questo modo l’inglese e la MV erano di nuovo campioni del mondo mentre Bonera fu elogiato per la sua obbedienza, tanto sarebbe venuto presto anche il suo turno. Cosi almeno si disse, invece al povero Gianfranco non capitarono piú occasioni simili: infortuni e scelte sbagliate spensero imprevedibilmente una carriera che sembrava avviatabrillantemente. Intanto Read, forse seccato dalle polemiche, vinse l’ultimo GP in Cecoslovacchia, senza ricambiare il favore al compagno.

Classifica Finale 1) Philip Read (MV Agusta)82
2) Gianfranco Bonera (MV Agusta) 69
3) Teuvo Lansivuori (Yamaha) 67

1975
Tutti i tecnici erano ormai concordi sulla ineluttabilità dell’avvento del motore a due tempi, favorito oltretutto dalla limitazione a quattro del numero dei cilindri. Gli unici a non crederci furono i tecnici MV, né d’altra parte la situazione della casa consentiva il rilancio di grandi progetti. Il Conte eradeceduto nel 1971 e gli eredi non avevano né la determinazione né la passione per continuare a lungo quello che era considerato un capriccio del capostipite. Si incrementò ulteriormente la potenza massima, ma questo rese la moto ancora piú inguidabile, ed il malcapitato Read, quando provò a lamentarsi, fu subito accusato di scarso rendimento. Intanto Bonera, sul quale si contava molto per il tipo di guida piú energico e funambolico dell’inglese, si ruppe una gamba senza neanche cadere dalla moto. A Modena, durante le prove, curvando con il ginocchio in fuori, come il nuovo stile comandava, urtò una balla di paglia compromettendo la stagione. A Read non rimase altro che puntare sulla regolarità per andare sempre a punti, sperando in qualche ritiro dell’avversario ed in un futuro recupero di competitività della moto. Terzo in Francia dietro leYamaha di Agostini e Kanaya, ancora terzo in Austria dopo Kanaya e Lansivuori passato alla Suzuki, cercò di passare al contrattacco in Germania, ma Agostini riuscí ad andarsene senza farsicoinvolgere nella bagarre. Ad Imola oltre un minuto divise Ago da Read, e l’italiano affiancò in classifica il compagno di squadra Kanaya, che, incomprensibilmente, fu rispedito in Giappone a metà campionato. Ad Assen si rivide Barry Sheene, reduce da un pauroso incidente avuto ad inizio stagione a Daytona. Quando le posizioni in corsa sembravano definite, con Agostini al comando, Sheene e quindi Read, il prode inglesino si mise a girare fortissimo raggiungendo Agostini. L’italiano riuscí ad uscire primo dall’ultima curva, e sembrò ormai vincitore, ma a questo punto, con un’accelerazione stupefacente, la Suzuki bruciò allo sprint la Yamaha. Molti pensarono che, con Sheene presente fin dall’inizio, l’andamento del campionato sarebbe stato molto diverso. Read tirò fuori le unghie in Belgio ripetendo la vittoria dell’anno prima mentre Agostini e Sheene furono costretti al ritiro. La speranza di farcela ancora una volta, si fortificò nel successivo gran premio di Svezia. Con Sheene al comando, Agostini cadde mentre stava tranquillamente amministrando il secondo posto. Tentò di ripartire, ma qualcuno gli gridò di guardare la moto: aveva una gomma a terra! Read, giunse ancora secondo, ma lo attendevano due gran premi favorevoli alla quattro tempi italiana: Finlandia e Cecoslovacchia. Read ed il rientrante Bonera partirono baldanzosi, ma Agostini tenne loro testa dando battaglia, finché, proprio nella gara in cui non doveva succedere, la moto di Read si ruppe e lo stesso Bonera finí per terra nel sorpasso di un doppiato. Con questa vittoria, Agostini a la Yamaha si misero in pratica al sicuro. In Cecoslovacchia Read doveva vincere ad ogni costo, mentre ad Agostini bastava un sesto posto. L’inglese riuscí infine a vincere, dopo aver lottato con Sheene e Lansivuori poi ritiratisi, mentre Agostini, che si fermò perfino a fare rifornimento per non correre rischi, arrivò secondo conquistando il titolo. Cosí fu interrotta la serie vittoriosa della MV che durava dal 1958 ed il titolo rimase un discorso tra le case giapponesi.







[SM=x1431929] [SM=x1431929] [SM=x1431929]
~Ste84s2r~
00lunedì 11 febbraio 2008 12:51
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MonsterBoz
00lunedì 11 febbraio 2008 13:11
Re:
NICRIS, 11/02/2008 12.32:






[SM=x1431929] [SM=x1431929] [SM=x1431929]




ma questa non è la strada che porta a CASTREZZATO!

[SM=x103578]
NICRIS
00lunedì 11 febbraio 2008 13:27
Notare mio padre si chiama davvero Gianfranco Bonera [SM=x103577]
RAPO
00lunedì 11 febbraio 2008 16:31
Re:
NICRIS, 11.02.2008 13:27:

Notare mio padre si chiama davvero Gianfranco Bonera [SM=x103577]



confermo


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