La lentezza

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erikaluna
00domenica 18 ottobre 2009 23:06
La lentezza non mi è mai appartenuta, anzi. Ho fatto della mia rapidità un cavallo di battaglia: nelle relazioni personali, nell'organizzazione del lavoro o dello studio, ho sempre contato su una certa "brillantezza". I giri lunghi, i giri lenti non li ho mai "frequentati". Ammetto che tutto ciò ha comportato spesso un a-sincronismo con "il" resto del mio mondo. Certo , non in tutta la sua componente, ma sicuramente in quella maschile. Così la pazienza che per motivi lavorativi è uno strumento del mestiere, non sono mai riuscita a applicarla a altre cose della vita: le code, i ritmi degli altri, ma soprattutto i miei. Quel libro di Skarmeta aveva un titolo, che però mi rispecchiava solo a metà Ardiente e niente Pazienza.
Così parlando in treno con Loulou è nata l'idea della corsa. Io non riuscivo a correre perchè andavo subito velocissima, e mi scoraggiavo in quanto nemmeno dopo 4 minuti lancinanti conati alla milza mi imploravano di rinunciare, così come quella sensazione di fiato corto che fa esplodere le tempie e raffredda la gola.
Ho riprovato a correre dopo Venezia, ora sono tre settimane che lo faccio con regolarità, perchè ho iniziato lentamente, cercando il mio ritmo, il mio respiro.
Sabato sono andata in piscina, avevo voglia di nuotare. Di solito mi fermo a metà della prima vasca, perchè corro.
Del resto corro sempre. Mentre faccio una cosa, penso a quella che devo fare dopo, i minuti ho pensato di averli domati per fare veloce e "avere più tempo": non è il possesso del tempo che fa la differenza ma la qualità. Sono a mangiare il primo, e penso al contorno, e a dopo che laverò i piatti...e così via. In piscina ho fatto come la corsa, ho iniziato lentamente, respirando con regolairtà secondo il mio ritmo e la mia necessità. Il mio corpo mi ha così sostenuto in 36 vasche in 45 minuti, che non sono un record olimpico ma un mio momento. In realtà quello che sto cercando è anche una sorta di complicità col mio corpo...In quelle 36 vasche c'ero solamente io. E il blu, e le strisce sotto, l'acqua intorno, quella sensazione unica del nuotatore che si immerge nell'acqua in un silenzio amniotico di una meravigliosa solitudine, e torna su con il mondo, la musica, i suoni, gli schizzi, e poi ancora sotto. Sul pelo dell'acqua.
E non c'erano conti da fare, minuti da stritolare, fiati da accorciare. C'ero io, felice.
loulou_jq
00lunedì 19 ottobre 2009 09:37
e questo è solo l'inizio! [SM=g7073]
vedrai che ti succederanno un sacco di cose incredibili mettendo il moto il corpo e sottoponendolo a qualche sforzo, sempre in armonia con le sue esigenze...
poi mi piace molto questo ruolo di pigmalione nello sport, considerato che fino a 40 anni io sono stata un esempio di pigrizia e di indolenza [SM=g7059], con i miei consigli due colleghe che non avevano mai corso sono arrivate a vincere la coppa alle gare del nostro dopolavoro, fregnacciandus si sta piazzando benissimo alle gare podistiche laziali, mia sorella forse parteciperà alla marcialonga di campo imperatore...


erikaluna
00lunedì 19 ottobre 2009 15:12
sei
un vero ct ;)
loulou_jq
00lunedì 19 ottobre 2009 16:25
Re: sei
erikaluna, 19/10/2009 15.12:

un vero ct ;)



in base al principio che "chi non sa fare insegna" [SM=g7075]


la scena della piscina non ti ha ricordato quella di film blu, con la binoche che nuota?? a me si...


manumaddie
00lunedì 19 ottobre 2009 19:22
Re:
loulou_jq, 19/10/2009 9.37:

e questo è solo l'inizio! [SM=g7073]
vedrai che ti succederanno un sacco di cose incredibili mettendo il moto il corpo e sottoponendolo a qualche sforzo, sempre in armonia con le sue esigenze...
poi mi piace molto questo ruolo di pigmalione nello sport, considerato che fino a 40 anni io sono stata un esempio di pigrizia e di indolenza [SM=g7059], con i miei consigli due colleghe che non avevano mai corso sono arrivate a vincere la coppa alle gare del nostro dopolavoro, fregnacciandus si sta piazzando benissimo alle gare podistiche laziali, mia sorella forse parteciperà alla marcialonga di campo imperatore...





come sono invidiosa, io son di un pigro da fare spavento.
qualsiasi attività sportiva mi è sconosciuta.


loulou_jq
00martedì 20 ottobre 2009 12:45
Re: Re:
manumaddie, 19/10/2009 19.22:



come sono invidiosa, io son di un pigro da fare spavento.
qualsiasi attività sportiva mi è sconosciuta.




effettivamente fare certi sport a venezia può essere difficile e anche pericoloso, tipo la corsa o il tennis, però è il posto ideale per il canottaggio o il dragon boat...

perché non ci vediamo in montagna e facciamo un po' di sci tutti insieme?? adesso metto il post...


verdoux47
00lunedì 9 novembre 2009 13:13
Gli sport lenti sono belli e li ho sempre praticati, nei limiti del possibile, però attenzione, hanno le loro controindicazioni:

corsa: danni alle giunture, ai tendini, microtraumi alla muscolatura;
nuoto: danni alle tube e, per i ranisti, alla schiena ed alle anche (lo so per certo!);
bike: ernia del disco (non ci credo molto); pericoloso, da fare solo sulle piste ciclabili;
sci di fondo: nessuna controindicazione per la tecnica classica; ernia del disco per i pattinatori; vale anche per il pattinaggio su ghiaccio ed a rotelle; scomodo da praticare, quindi diventa occasionale;

invece uno sport comodissimo da praticare, anche uscendo di casa, che non richiede alcuna attrezzatura, sarebbe la marcia; non ha le controindicazioni traumatiche della corsa, né la pericolosità della bike, perché nessuno lo pratica? Forse perchè ci si sente ridicoli? Temo di si. Naturalmente penso che occorra un minimo di apprendimento della tecnica, altrimenti si cammina, che non fa male, ma non è uno sport che impegna a fondo il fisico.
Poi ci sarebbe il trekking, ma non tutti hanno, come loulou, lo scerpa che le porta l’acqua in cima alla Maiella e quindi ci sono controindicazioni per la schiena.
loulou_jq
00mercoledì 11 novembre 2009 10:41
Re:
verdoux47, 09/11/2009 13.13:

Gli sport lenti sono belli e li ho sempre praticati, nei limiti del possibile, però attenzione, hanno le loro controindicazioni:

corsa: danni alle giunture, ai tendini, microtraumi alla muscolatura;
nuoto: danni alle tube e, per i ranisti, alla schiena ed alle anche (lo so per certo!);
bike: ernia del disco (non ci credo molto); pericoloso, da fare solo sulle piste ciclabili;
sci di fondo: nessuna controindicazione per la tecnica classica; ernia del disco per i pattinatori; vale anche per il pattinaggio su ghiaccio ed a rotelle; scomodo da praticare, quindi diventa occasionale;

invece uno sport comodissimo da praticare, anche uscendo di casa, che non richiede alcuna attrezzatura, sarebbe la marcia; non ha le controindicazioni traumatiche della corsa, né la pericolosità della bike, perché nessuno lo pratica? Forse perchè ci si sente ridicoli? Temo di si. Naturalmente penso che occorra un minimo di apprendimento della tecnica, altrimenti si cammina, che non fa male, ma non è uno sport che impegna a fondo il fisico.
Poi ci sarebbe il trekking, ma non tutti hanno, come loulou, lo scerpa che le porta l’acqua in cima alla Maiella e quindi ci sono controindicazioni per la schiena.




il trekking non è uno sport, non è competitivo, anche se molta gente del cai ultimamente lo vive così, perdendo lo spirito della montagna...
non fa male alla schiena, se fatto con giudizio, ovvero facendo delle soste ogni ora per far riposare la muscolatura. poi bisogna saper caricare lo zaino al minimo pur avendo tutto ciò che può servire, e in questo devo dire senza modestia che sono maestra, ma c'è stato uno che mi ha superato: lorenzo di firenze al mitico trek della maiella, nella fredda e buia notte al pelino, ha tirato fuori una borraccetta di grappa e io mi sono inchinata alla sua superiorità spirituale...

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