La forza della satira

ilBarone73
00venerdì 25 marzo 2005 16:11
Gli esclusi della tv e Sabina in una serie di libri-dvd. Tra gli autori Paolo Rossi, altri comici e musicisti.

ROMA — La prima è Sabina Guzzanti. Il suo «Reperto R(a)iot» — lo spettacolo teatrale nato dalle ceneri del programma di Raitre censurato da viale Mazzini dopo una puntata — è diventato un libro e un dvd, in vendita da ieri, e inaugura la nuova collana della Bur «Senzafiltro». Un titolo al mese con le firme di Paolo Rossi, Serena Dandini, Corrado Guzzanti, Nicola Piovani, Fiorella Mannoia, Francesco Paolantoni. «Finalmente entro in un’azienda dove dentro non c’è Berlusconi. Sono contenta di essermi liberata di quell’editore», esulta Sabina che pubblicherà fra qualche mese anche un film-inchiesta «satirico» su censurati e censori. «Sono andata in giro per l’Europa a chiedere cos’è la satira. La verità è che i nostri governanti non hanno la più pallida idea di cosa sia. Da destra e da sinistra quando in tv fu soppresso "R(a)iot" ci fu l’invito, espresso anche in vigilanza Rai, a ricordarsi che gli artisti non devono occuparsi di politica, che dovevo fare la comica e basta. Il direttore di rete Ruffini? Da allora non l’ho più visto né sentito».
Sabina è ancora molto amareggiata per quella censura. E rivela: «Mi aspettavo una difesa più netta, dai politici e dalla stampa. Invece, solidarietà a parte, non c’è stato nessun gesto forte che aiutasse la messa in onda del programma. Eppure mai, prima di allora, la censura era stata così sfacciata. È stato come accettare che la libertà d’espressione non ci sia più. Mi sono trovata in una vicenda psicologicamente devastante, ho ricevuto insulti di ogni tipo. Avevo pensato di smettere. Poi ho elaborato il trauma e ho scritto "Reperto Raiot"». Il lavoro della Guzzanti apre la strada a «Questa sera si recita Molière» di Paolo Rossi, lo spettacolo bloccato da viale Mazzini dopo la prima puntata. «Ci sarà — spiega il comico — anche un pezzo dell’edizione trasmessa alla tv polacca, nella quale tolsi i riferimenti al nostro presidente del Consiglio, per non apparire provinciale all’estero, col risultato che il giorno dopo i giornali locali dissero che si trattava di una satira contro Lech Walesa. Tutto merito di Molière che svela i meccanismi universali di chi ha potere verso i più deboli».
È previsto anche l’omaggio a Gian Maria Volonté («Un attore contro» il titolo) a dieci anni dalla morte. E saranno inoltre pubblicate tre inchieste di Alberto Nerazzini, Stefano Maria Bianchi e Paolo Mondani, ex inviati di «Sciuscià», la trasmissione di Michele Santoro. Il loro primo lavoro si ricollegherà a un altro programma d’inchiesta, «Report». «Approfondirà la discussa puntata, oggetto di interventi censori, sulla mafia, la Sicilia e il governatore Cuffaro — dice Santoro, seduto fra gli ospiti in platea alla presentazione della collana —. Sentimentalmente sono con loro. Io sono costretto alla diaspora, loro hanno deciso di autoprodursi per non subire blocchi». L’idea dell’intero progetto è di raccontare la società italiana con linguaggi diversi, dalla satira al reportage. La Dandini — direttrice artistica del Teatro Ambra Jovinelli e conduttrice su Raitre del talk-show «Parla con me», da poco concluso —, precisa che l’iniziativa «dà sbocco sul mercato a quel gruppo di persone che ha ideato e creato un nuovo linguaggio fra teatro, tv e scrittura».
Corrado Guzzanti presenterà il meglio del programma «Il caso Scafroglia» e il suo film «Fascisti su Marte» di cui alcune scene furono proiettate a Venezia nel 2003: «Uscirà prima a settembre nelle sale, dove lo terranno un quarto d’ora», scherza. La Mannoia dice che nel suo libro «forse farò anche delle interviste». Lorenzo Fazio, direttore editoriale della Bur, parla di «un progetto ambizioso. Proponiamo generi diversi com’è nello spirito della Bur, per 55 anni una biblioteca di servizi, impegnata a far circolare le idee e il messaggio che la cultura va difesa e deve poter arrivare a tutti». L’idea è di Valerio Terenzio, direttore di tutte le attività e società che ruotano intorno all’Ambra Jovinelli: «Non siamo una riserva indiana che raccoglie soltanto i censurati, ma un territorio libero che garantisce un’assoluta autonomia».

Sandra Cesarale (Corriere della Sera)
Numero6
00sabato 26 marzo 2005 11:18
Cromunisti! [SM=g27823]
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