La Psicoacustica : un elemento spesso dimenticato

zaw
00lunedì 21 giugno 2010 15:17
Vorrei aggiungere un elemento, forse periferico, che non andrebbe comunque ignorato, che risponde al nome di PSICOACUSTICA

In molte applicazioni dell'acustica e dell'elaborazione del segnale sonoro diventa strettamente necessario conoscere come il suono viene percepito da un essere umano, infatti, e' importante sottolineare, che ciò che "si sente" non è solamente una conseguenza di carattere fisiologico legata alla conformazione del nostro orecchio, ma comporta anche implicazioni psicologiche.

Mentre i meccanismi per i quali le vibrazioni acustiche dell'ambiente aereo esterno vengono tradotte in impulsi nervosi sono discretamente conosciuti, così come quelli della conduzione di questi dai recettori periferici al cervello, non altrettanto si può dire dei meccanismi che trasformano gli impulsi in sensazioni coscienti.

Nella valutazione, ad esempio, di un Acufene, ogni persona ha una soggettiva sensazione quindi.

Dalla mia esperienza di tecnico del suono, fonico di studi di ripresa musicale ho diversi riscontri, ad esempio, su come un approccio mentale condizioni e "modifichi" il suono percepito.

Voglio concludere con un esempio reale.

In molti anni di lavoro come fonico mi e' capitato molto spesso di trovarmi in situazioni dove il musicista in studio non era soddisfatto del suono che percepiva in cuffia. (e spesso si trattava del suono molto familiare della propria voce).
Alla richiesta di intervento del fonico bastava avvicinare la mano al banco mixer senza toccare nulla che il suono della voce percepita in cuffia dal musicista, diventava magicamente perfetto.
Questo e' un esempio di Psicoacustica

[SM=g9991] [SM=g8344]
falknet
00lunedì 21 giugno 2010 21:45
Re:
zaw, 21/06/2010 15.17:

Vorrei aggiungere un elemento, forse periferico, che non andrebbe comunque ignorato, che risponde al nome di PSICOACUSTICA

In molte applicazioni dell'acustica e dell'elaborazione del segnale sonoro diventa strettamente necessario conoscere come il suono viene percepito da un essere umano, infatti, e' importante sottolineare, che ciò che "si sente" non è solamente una conseguenza di carattere fisiologico legata alla conformazione del nostro orecchio, ma comporta anche implicazioni psicologiche..................In molti anni di lavoro come fonico mi e' capitato molto spesso di trovarmi in situazioni dove il musicista in studio non era soddisfatto del suono che percepiva in cuffia. (e spesso si trattava del suono molto familiare della propria voce).
Alla richiesta di intervento del fonico bastava avvicinare la mano al banco mixer senza toccare nulla che il suono della voce percepita in cuffia dal musicista, diventava magicamente perfetto.
Questo e' un esempio di Psicoacustica

[SM=g9991] [SM=g8344]



Concordo al 110% con te , questa è anche la mia esperienza dopo anni di studio applicato sull'audio digitale. E questo è anche il motivo per cui , per certi , un acufene tutto sommato modesto , diviene una sorta di Niagara Falls intollerabile ,mentre altri che lo hanno oggettivamente di livello più elevato quasi nemmeno lo sentono.....beati loro!

Raf_72
00lunedì 21 giugno 2010 21:50
Io ho la teoria del "Noi acufenici siamo tutti molto simili".
Ovvero molto precisi (anche pignoli), attenti a ogni disturbo ..., incontentabili, mai appagati, alla ricerca continua di qualcosa di nuovo ...
Vi riconoscete ???
falknet
00lunedì 21 giugno 2010 22:02
Io si Raf , assolutamente ed aggiungo che siamo anche un bel pò stressati , magari se ce la prendessimo più calma ci passerebbe prima o almeno si attenuerebbe un pò [SM=g9066]
zaw
00lunedì 21 giugno 2010 22:47
Re:
Raf_72, 21/06/2010 21.50:

Io ho la teoria del "Noi acufenici siamo tutti molto simili".
Ovvero molto precisi (anche pignoli), attenti a ogni disturbo ..., incontentabili, mai appagati, alla ricerca continua di qualcosa di nuovo ...
Vi riconoscete ???



[SM=g8431] Quoto per quanto mi riguarda e sinceramente all'eventualita' che "Noi acufenici siamo tutti molto simili" non avevo mai riflettuto.
Mi sembra un aspetto non da poco.

Tornando alla "psicoacustica" direi invece che tutti ne siamo soggetti.
Di conseguenza e' molto probabile che noi siamo i primi artefici della variazione del livello di intensita' dell'acufene, nel suo andamento fluttuante.




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