LA MIA STORIA, IL MIO SPORT, LA MIA VITA

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LORDLUTORTITUS
00sabato 21 settembre 2013 02:51
Quella sera, che avevo deciso di iniziare un nuovo sport non mi sarei mai immaginato di arrivare con il tempo a cio' che sono ora. Di tutti gli sport che avevo fatto, il risultato migliore era propio con questo qui. Non saprei dire se fosse un giovedi, un mercoledi di una delle tante settimane di gennaio, ma di sicuro quando presi questa decisione la presi d istinto,senza nemmeno parlarne a casa, fu' come un impulso !oramai erano anni che intorno a me' c erano persone piu grandi che praticavano questo sport,lo ricordo bene io ero un ragazzino ed il mio quartiere era pieno di appartenenti prima ,dopo e durante, ma la cosa buffa era non sapere che ve ne erano altri che io frequentavo e che non me l avevano mai detto. Certo perche' se c'e' una legge che ho imparato nel tempo e che il mio allenatore mi ha tramandato era questa: non sei te' che lo scegli e lui che sceglie te'. Chissa se io tornassi indietro nel tempo se questo desiderio lo mitigherei con un altro interesse. Certo che comunque la mia vita ha avuto tutto un altro stile, tutto un altro aspetto, perfino nelle scelte d amore di lavoro di famiglia di opportunita'. Ho scoperto che i piu antichi di me' chissa perche' erano tutti studenti di odontotecnica ( ANDAVA DI MODA .... ), CHISSA PERCHE' tutti quelli prima di me' non erano personaggi per la quale era decoroso nemmeno guardarli negl occhi, anche se' poi alla fine con il tempo eri qualcosa di loro e solo loro potevano...
era solo che il 1991/1992 da quel giorno per tutti i giorni della mia vita' ho imparato ad essere quello che sono.... nel bene o nel male. Questo sport mi ha dato e mi ha tolto,ma sono comunque contento di averlo conosciuto e reso mio per sempre. chissa un giorno sarebbe divertente continuare questa mia e rendere cosi partecipi tutti i miei ragazzi di cio' che facevo e con chi lo facevo, ma chi mi legge ora con interesse scoprirebbe che coloro con cui o giocato ,coloro contro cui ho giocato, beh insieme abbiamo cambiato il movimento stesso di questo sport condizionandolo, portandolo anche all estremo dell invidia di parte di molti altri che volevano essere al posto nostro. Nascondo nei miei ricordi, la bellezza di anni di gioventu passanti con compagni di squadra che avrai rivoluto avere ancora una volta al mio fianco non per festeggiare un anniversario di appartenenza, ma per giocare assieme quella partita tra amichetti del parchetto solo perche' e' bello farlo. ci ho provato inizialmente , ma non ci sono riuscito forse un po' per colpa mia, forse un po' per colpa di chi non ha capito che ha passato il suo tempo, relegato nei ricordi di quanto era bravo da giovanotto e gli dobbiamo molto, ma che ora non puo' far altro che aspettare visto che' per un ventennio e' stato ibernato nei suoi ricordi e nelle sue ovvieta'..... ma di rimando a colui che legge lo voglio riportare al tempo che era in quel lontano 1992 di gennaio alle soglie dei primi de mese quando ancora stranamente non faceva freddo, dove per arrivare al campo bastava prendere solamente il bus, che si faceva tutto il tragitto tagliando in due la citta' da ponente a levante e viceversa per tutto i giorni, fino a li' a quel campo G amenduni di OSTIA LIDO, pieno di terra e fango con le luci illuminate sfuocate non tanto bianche ma tendenti al giallo, in mezzo ad un gran odore di mare e salsedine, su un parcheggio in mezzo a dune di sabbia e fango con un ingresso fastiscente sempre in ristrutturazione , su un baretto piccolissimo antico di tempi trascorsi, tipico della periferia romana, illuminato con la luce interna ed una esterna piccola,e con il suo custode di raccomandatamente indiano e di colore che dormiva li' con l intera famiglia e la lavanderia del centro sportivo era anche la sua lavanderia familiare. [...]
LORDLUTORTITUS
00sabato 21 settembre 2013 03:15
Scendo dal Autobus che mi porta vicino al campo, ed mi accingo a raccogliere insieme tutto il mio coraggio per varcare la soglia di quel centro sportivo che con il tempo sarebbe divenuta casa mia a breve. Ovviamente non conoscevo nessuno, Pensavo io, quindi dovevo chiedere, domandare li al custode o a qualcuno. Ma d improvviso la voce da prima sconosciuta e poi amica, beh amica, da noi amici so un po' tutti, diciamo buon conoscente che faceva: ma che mo' c'e' stai pure te' qua...?
L imbarazzo infantile di un ragazzo preso con il sorcio in mano era il mio sguardo, mi giro di scatto con uno sguardo colpevole ma pieno di innocenza rispondendo: CHi io ?... AHO !
Comunque si vedeva che non era per la quale,fin dagl inizi vi erano delle ostilita' nel merito perche' quel luogo era luogo di pochi, intimi, rari, non per tutti, riservato, difficile quasi qualcosa di oscuro.
Quel cunicolo di ingresso cupo, che portava agli spoiatoi con le porte verdi ed i numeri sopra 1,2,3,4 e cosi via' si affacciava lateralmente all ingresso adiacente al baretto, quello stesso baretto un po' tetro di periferia che sarebbe stato er bar nostro pe' na vita. Buona sera,chi cerchi ? la voce rauca del titolare che gia' stava preparando il caffe' per i dirigenti che erano li preposti ad accogliere i novizi del momento. MI hanno detto che qui si fa' football americano, gli risposi ! sempre piu imbarazzato quasi impaurito, piu che altro ignaro che da li a breve tutto sarebbe stato diverso.AH! Bravo, io so massimo er presidente dei marines ostia, questo e' fabio, questo e luciano... Nemmeno aveva finito di parlare con me' che una voce da fuori interruppe le presentazioni, AH massimo ma ndove se spojamo sta sera al 2 ? o al 3 ! Luciano allora a sua volta' disse: il 3 e' della difesa, tu sei dell attacco al 2.
Io assistevo gia ignaro ad una di quelle regole che mi accompagneranno per eterno nel mio cammino sportivo. Al campo, l attacco si spoglia da una parte e la difesa si spoglia dall altra e non lo decidi te', ma il tuo allenatore, in questo caso Luciano. Questo l avrei capito dopo, ma torniamo indietro per un attimo alla fine delle brevi presentazioni, massimo ineiseme a luciano mi indicarono di andare li dietro e trovarmi un posto. Un posto ? sembrava semplice un posto dove al 2 o al 3 ! Ma anche li' subito imparai un altra regola di uso comune di quei tempi,di solito se non sei ne carne ne pesce, non puoi avere il tuo spoiatoio, ti spogli fuori a meno che generosamente qualcuno ti inviti ad entrare. NE FECE LE SPESE mio fratello l anno seguente in merito a questa regole, pensado di poter fare un po' come voleva ma fu' subito messo in riga da chi era molto ma molto piu anziano di me', ma questa e' un altra storia che forse a chi ci legge ora non interessa. Interessa invece, la gran fortuna di aver trovato chi invece mi invito a spogliarmi dentro uno dei 2 spoiatoi preposti, e dirvi ora quale era sarebbe dirvi una bugia nemmeno lo ricordo, so solo che mentre mi spogliavo, piano piano iniziarono ad entrare diversi figuri piu o meno cupi o solari o cuoriosi o addirittura tetri che albergavano nel panorama di quella che ieri era un team di ostia e che nel 20 ennio a seguire diveni' una franchigia della polisportiva LAZIO.
LORDLUTORTITUS
00domenica 22 settembre 2013 00:42
Ricordarmi bene il primo allenamento non e' facile, sono passati 21 anni circa, la mia mente si affloscia e si stanca con un lieve malditesta al solo pensiero dei particolari minuziosi di quell evento. MA ci sono dei ricordi vaghi degl allenamenti di quel tempo. La prima cosa era che comunque chi arrivava in ritardo faceva dall 10 alle 20 alle 50 flessioni. Dopo di che' la fila iniziava a correre e uno dei veterani PINO, anche lui insignito del grado di presidente della societa' partiva prima e noi non ci dovevamo far superare, me lo ricordo bene perche' se ci superava erano altre flessioni.Noi eravamo giovani, stanchi, fiacchi poco allenati lui magro ed allenato e gia' al terzo giro lui era a meta' campo rispetto a noi,e piano piano la distanza si avvicinava, nel frattempo gli ordini erano impartiti a seguenza,come soldati militari che marciavano. Quella sera particolarmente fredda, un po' gelata ripeto non me la ricordo bene, ma gia' da dentro lo spoiatoio si respirava un aria nervosa,infastidente, piu che altro un clima di giramento di culo, perche' comunque allenarsi era un piacere ma bisognava farlo al 100 X 100 e non farlo con un po' di incazzatura dentro non si riusciva propio. In poche parole ci si immedesimava interamente nella parte del giocatore di football pronto alla guerra fin dall inizio allenamento. Di colpo pero' entravano i primi e i secondo ed anche i quarti, di li a poco entro' Andrea, detto Zummo, che quando mi vide mi fece: Ma che cazzo stai a fa' qua', ma mo c'e' stai pure te' ! Se va beh ! Andrea lo conoscevo da ragazzo quando andavo a fare sega a scuola e lo conoscevamo un po' tutti perche' ad OSTIA era il campione mondiale di atletich olimpich un gioco della sega con tutte le prove dai 100 metri al tiro al giavellotto, i suoi recod erano firmati ZUM. Quando lo vidi si accese un barlume di speranza dentro di me' sentivo una voce che faceva, " meno male ne conosco almeno uno",poi d improvviso entro MARIOLINO il figlio della Negoziante che stava di fronte a casa mia, lui si allenava di nascosto dalla madre, non gli diceva dove andava e non lasciava mai la borsa dentro casa, quando ci scambiammo lo sguardo per me' fu una gioia, ne conoscevo un altro pensai, ma per lui un incubo perche' aveva paura che dicessi qualcosa alla madre, e per un intero semetre nemmeno mi saluto con un ciao, ma con mugugni e fisionomie del viso...ecco di colpo entro BOCCINO per gli amici , un altro che abitava dietro casa mia,si allenava secondario, smise di giocare dopo nemmeno un anno, mi accorsi che allora lo spoiatoio era pieno di persone che nel bene o nel male avevo sempre conosciuto, frequentano ma che non avevano mai fatto sapere nulla, come se fosse un segreto nascosto.
Si usci dallo spoiatoio, e gli altri uscirono da quell altro, c era gente con la divisa completa e gente senza come me' ,e dai un altra voce: A BOZZARI' ma che' c e' stai pure te' da noi .... Quello era il QB Giacomo. Ed io allora: Aho' lo vedi che poi con il tempo mi so deciso dopo anni anni,ma dai ? e lui fa', ma lo sai che adesso c'e' pure Fabio, io risposi -quale fabio- - ma dai quello de regina pacis , che non te lo ricordi Tortosa- IO:-AH !- non finimmo de parlare che mi passo accanto,e mi fece : ciao' bozzari'. con un lieve comportamente del tipo te saluto ma non te conosco. Questo fu' l inizio travagliato della mia appartenenza in quel di OSTIA ad un TEAM che per un lungo tempo divenne la mia seconda famiglia, tutti i Lunedi tutti i mercoledi tutti i venerdi dalle 19.30 alle 22 per moltissimo tempo facendomi diventare cio' che sono ora.
LORDLUTORTITUS
00lunedì 23 settembre 2013 01:03
In poche parole, l entrata in campo quella sera era un po' cosi vaga, cosi goffa,insicura,senza sapere che fare, come farlo e se era giusto farlo. l allenamento non e' che era seguitissimo, le cose che si dovevano imparare subito erano la disciplina il silenzio e non rompere i coglioni, il resto veniva dopo anche perche' non essendo ne carne ne pesce non ti eri capacitato minimamente sul tuo essere , sul tuo cosa fare, ma sopratutto sul tuo chi eri li' cosa facevi li' perche' ? Insomma la cosa che per ora era interessante era quando c'era il tizio, LUCA GUZON QB che lanciava o GIACOMO GENSINI il secondo QB che lanciava e ti divertivi ad andare a rompere le palle a quello che doveva prendere la palla. Allora un esperto potrebbe dire, hai iniziato Secondario Cornerback e vendendoti ora si metterebbe a ridere, la mia risposta prontamente sarebbe: NO ! Ho incominciato in mezzo al nulla senza sapere che fare mentre si lanciavano la palla in mezzo alla mischia e cercavo di prenderla. IL mio peso era 92 KG alto 1.83 un peso che non raggiunsi mai piu', perche' questo sport non tende a dimagrire per coloro che sono golosi ma tende ad aumentare.Il mio primo allenamento fu' cosi vago dicevo e incognito, non avevo ne il casco ne l armatura quindi non ci fu' praticamente l iniziazione della selezione naturale, fu pressoche' atletico stancante interrogativo. Ma una cosa la sapevo e me la ricordo ancora, il giorno seguente il martedi' non vedevo l ora che passasse perche' sarebbe arrivato il mercoledi' e quindi sarei tornato.Questa sensazione particolare che mi colpi subito che mi incanto mi incateno' a se' mi ipnotizo, me la sono portata per i primi 5 anni,sempre e comunque fino al 1999,quando poi mi resi conto di tante altre cose, ma ci arriveremo piano piano con calma senza fretta... Ovviamente ,a voi che leggete ricordo la solita manfrina del bus e del baretto e delle porte verdi con i numeri dove l attacco doveva andare da una parte e la difesa dall altra,con il custode cingalese e la lavanderia,per tutti i giorni per un bel po' di tempo. Nel mentre uno dei piu coloriti compagni di squadra, rimasto celebre ancor oggi per le grandi opportunita' di ricavar soldi dal nulla roberto bocchini, era riuscito non so come nemmeno lo voglio immaginare, a recuperare dice lui , una partita di caschi ed armatura e maglietta e pantalini e protezioni su portaportese, perche' avevano girato un film e se le davano via'... in poche parole stava vestendo tutto il team. 50 mila lire il casco 50 mila lire l armatura ecc ecc... un vero affare , erano talmente tante che ad un certo punto ci sovvenne di pensare di dire , di cambiarei colori sociali, idea malsana, sapete quelle battute dentro lo spoiatoio che fanno ridere ma al padrone di tutti, fa' in cazzare se colui che la dice prende uno scappellotto. Beh cosi ando' a finire per roberto stesso. Apparte le chiacchiera, quel casco io non c'e' l ho piu', mi sa' che e' andato a finire dentro qualche vecchio magazzino di qualche altro team o giovanile che ho provato ad allenare o mi si e' rotto da qualche parte, non me lo ricordo. Comunque piano piano ad uno a uno, i miei compagni di squadra si stavano formando. In difesa: andrea muzzarelli, marco pacelli,(detto pacellini ),fioridi claudio uno dei pochi che ando in nazionale nel lontano 94 credo, er cinesino ( non mi ricordo il nome ) lorello ( non mi chiedete il nome ) gianluca bassano e mauro florio , ora dirigenti dei blackhammers ostia, un altro Dentackle detto barba , il sottoscritto, mariolino , boccino, il biondo ( che fece una brutta fine rompendosi il ginocchio completamente ad un allenamento ), carmignani, (detto sperlari),riccardo tozzi che venne poco dopo , attualmente arbitro di serie A di calcio,ruggero pozza,( detto er cobbra resp.le adde.to statistiche federale fidaf),poi er cinese , di mattia ex veterano il nostro allenatore LUCIANO FACCINI ora attualmente Defence cordinatore dei grizzlies roma campioni d italia di quest anno.... non me ne ricordo molti altri ne sono passati tanti sono vecchio ma questi erano quelli che per lo meno mi sono rimasti piu impressi nel mio spoiatoio. Per quanto riguarda l attacco, mi ricordo di emanuele borsetti detto meteora, fabio tortosa il centro, negrin la guardia sinistra, facelli fabio ( attualmente presidente dei marines lazio ) guzon QB, santucci (attualmente dirigente dei blackhammers ostia ) roberto bocchini ( giocatore dei blackhammers ostia ) , silvio serafini,andrea serafini, fabio bilancioni,( colui che mi convinse definitivamente a praticare questo sport, lui smise io continuai)...
[...] Era gennaio, ma ci stavamo preparando per giocare un amichevole contro una franchigia nuova come la nostra, si chiamavano i MOLOSSI, e si allenavano al gentili, campo storico del football romano, dove diverse franchigie tra cui le linci stesse si formarono propio li'. Ma questa e' un altra storia che vi posso raccontare piu tardi
amicodelgiaguaro
00lunedì 23 settembre 2013 21:29
Che è sta robba, le memorie di Adriano?



LORDLUTORTITUS
00martedì 24 settembre 2013 11:50
la MIA TESTA DE CAZZO....
LORDLUTORTITUS
00mercoledì 25 settembre 2013 00:52
CAPITOLO 1: [LA SCELTA]
Insomma quel giorno, dopo aver preso coraggio essere uscito di casa per tornare piu tardi del dovuto, senza dire nulla se non il volerlo fare, aspettare che il giorno dopo passasse perche' dovevano arrivare gli allenamenti,pur di avere il casco mi cercai un lavoro per riuscire ad ottenere il casco e l armatura che mi sarebbe servita.
Pagare roberto bocchini che era il fornitore di tutti e prendermi cio' che ritenevo fosse mia per un bel po'. Pantaloni,oro .. maglietta blu per allenarmi,la cinta , le protezioni il caso e l armatura... e via' cosi.
Ovviamente una volta avuto tutto l occorrente per intraprendere alla fine con decisione questo mio cammino sportivo, non dovevo far altro che presentarmi al campo.
Non lo dimentichero' mai, anche perche' e' storia e storiella raccontata piu' che altro per dare adito a quello che era la tradizione e lo sfotto tra di noi. Quella sera mi feci accompagnare da mio padre al campo, anche perche' era il mio fans numero uno e gli piaceva anche venire a vedermi agli allenamenti ,lui rimaneva li', me lo ricordo bene si metteva la' di lato dietro la porta , di nascosto ,senza farsi vedere, piu che altro per curiosita' o per non mettermi in imbarazzo,o comunque per controllare come del resto fanno tutti i genitori che sono incuriositi per uno sport che non era ne pallone ne basket ne tennis null altro che la nostra cultura sportiva avesse portato avanti per decenni e piu'.
Quella sera per me' era la sera giusta, il diverso, stabilire il contatto e capire definitivamente quando valevo e valeva per me stesso il senso compiuto per questa mia nuova scelta.
Stesso iter stesso passaggio dal corridoio allo spoiatoio, stessa puzza di muffa misto a salsedine e puzza di piedi accompagnata dal odore del sapone di una doccia fatta prima,e con il rumore dello sciacquone del cesso di chi aveva finito di fare le cose sue, subito dopo nella porta accanto. La porta si sbatte la temperatura sale il fiato che esce dalla bocca crea una cortina di alito e fumo, con alcuni di noi che gli battevano i denti, era ora di entrare in campo con lo stesso sapore di sempre e la stessa voglia di sempre.
L attacco da una parte la difesa dall altra, l allenatore li' che aspettava e le solite flessioni. Fatto tutto cio che c era da fare era l ora per iniziare a creare quella convinzione di chi e' decisamente deciso di fare questo sport o e' ora che capisca che forse non e' il caso che continui.
E si perche' si decise di fare un esercizio che ancor oggi si fa' nelle varie scuole di applicazione di football americano, un esercizio che da il senso di cio' che si fa' per cio' che lo si fa' e contro chi lo si fa' , ed alle volte anche per togliersi dei conti in sospeso o sfide personali che vanno ben oltre al solito tran tran quotidiano. In quell esercizio, si e' amici nemici, odiati antagonisti per un unico posto nel team, contenzioso speciale per giustificare una vendetta e rendere il peso di cio' che e' stato al difuori del campo. L OKLAHOMA era necessario per capire chi poteva e chi non avremma mai piu potuto continuare.
Quella sera per me' fu un continuo di scelte, un continuo volerlo, dal comperare al continuare , al varcare la soglia della porta che portava al campo dentro quel sistema che ancor oggi mi innamora,facendo per scelta un esercizio che ad oggi e' uno dei piu duri e piu selettivi, ma che imprime coraggio e soddisfazione se fatto bene e con volonta.
La cosa terrificante ed e' li che viene il senso del mio racconto e che l allenatore aveva accoppiato gli antagonisti, un po' per ruolo un po' per carattere un po' per altezza o peso un po' per tutto, e piano piano lo fecero tutti tranne il sottoscritto finche una volta chiuso il cerco, era arrivato il mio turno, la mia ora, il mio tempo che tra le altre cose dentro volevo barare, perche' un po' sfuggivo. Allora LUCIANO con un senso di bonta' mi disse: SCEGLI IL TUO AVVERSARIO.
Ancor oggi non so' se lo fece apposta o se io con coglioneria presi il suo scegli come un tendere la mano, ma e' un fatto che comunque io presi un decisione e indicai la persona che in quel momento pensavo , credevo, supponevo fosse quella giusto e la mia risposta non fu' altro che: SCELGO LUI CHE E' PICCOLO.
Io non vidi lo sguardo tra l allenatore e silvio serafini, mio amico caro a cui rendo omaggio queste mie righe, me lo dissero dopo, molto tempo dopo.
Mi dissero che l allenatore siccome io avevo descritto come piccolo, silvio quel tempo fulback titolare a mia insaputa del team,n on aveva fatto altro che accendere l orgoglio sulla mia scelta, un senso di profondo livore solo perche' avevo detto, scelgo lui perche' piccolo.
In poche parole, la mia scelta fu sbagliata perche' scelsi il piu carogna di tutti , e quello che quando faceva quell esercizio lo faceva come secondo lavoro nella vita' ed era implicito che tra la mia scelta il mio senso di volerlo fare e la mia strafottenza, di sicuro io per convenzione non dovevo uscerne vivo.
E cosi avvenne ! Io mi sdraiai per terra, lui si sdraio per terra uno dietro l altro con il corpo rivolto al cielo, lui con la palla io senza a poche metri di distranza, l esercizio consisteva del rialzarsi di scatto ed impedire che il portatore di palla superasse la mia soglia di partenza.
Cosi fu', io mi alzai , ma silvio era gia' in piedi con quel ghigno antipatico di chi sta per papparsi la colazione del bambino piccolo per dispetto con felicita', io feci un passo ma lui ne aveva gia' fatti tre, alto un nulla lui, alto io per un po', forse mi salvai alle gambe propio perche' mi ero alzato dopo, ma l impatto fragoroso con i caschi non servi' a nulla perche' il suo casco prese il mio prima e la mia spalla dopo... facendomi male.
Lui fini sorridento, io finii l esercizio bastonato
La mia scelta non fu' buona in quel momento, ma fu' di insegnamento per il tempo avvenire, mi fece capire che non si giudica mai una persona dal suo aspetto, ma sopratutto se segli fallo con intelligenza e non e' detto che se ti chiedono di scegliere lo fanno per farti un favore, anzi potrebbero farlo per indurti propio a sbagliara.
Io quel giorno scelsi di iniziare ad essere un giocatore di football
scelsi di lavorare per comperarmi casco ed armatura
sclesi di giocare in difesa e scelsi il mio avversario per il mio primo esercizio di OKLAHOMA.
Sclesi un team, scelsi degl amici e scelsi di cambiare la mia vita per sempre, ed ancor oggi come segno indelebile questo racconto e' intrinseco dentro i miei ricordi piu di tutti.
E dal quel giorno, per sempre nella mia vita', qualsicosa volessi fare nel football l ho sempre fatta con silvio serafini.
Uomo d orore, rispettoso e fiero compagno di squadra e molto di piu'.
Grazie a questa scelta ora sono cosi.
LORDLUTORTITUS
00giovedì 26 settembre 2013 04:07
CAPITOLO 2 [L ATTESA]
Ovviamente i giorni passavano si iniziava a fare conoscenza in modo migliore con coloro che poi sarebbero e lo sono stati i tuoi compagni di una vita sportiva. La cosa che balzava agl occhi oltre la grande differenza tra chi era un attaccante od un difensore, era che comunque tanti ne venivano e tanti se ne andavano,non era per tutti rimanere tra di noi e riuscire a restitere ai faticosi esercizi impostoci dal nostro luciano faccini, allenatore del momento e per tutti noi guru assoluto della verita' sul football. Era talmente un icona, che cio che egli esprimesse per noi era ORO! ma che dico ORO , il verbo , la sacra bibbia assoluta del meccanismo perverso che si intrinsecava con le nostre menti e la nostra passione, scostando di netto cio' che di piu' logico potesse esserVi tra le parole oscure che ci venivano dette e racconti bellicosi e di odio verso un team rispetto ad un altro o verso storie fantastiche di ricordi vecchissimi tra giocatori che erano e che furono o che non furono mai o che avrebbero voluto essere ma non ne hanno mai avuto l occasione.
La prima cosa assoluta era capire che noi Odiavamo i Gladiatori,non li odiavamo perche' personalmente i gladiatori ci avessero fatto qualcosa, li si odiavano a prescindere per una legge naturale come il mangiare o il dormire, era talmente evidente questa cosa che se eri Marines Ostia, dovevi odiare i Gladiatori cosi era' cosi lo dicevano gli altri cosi era detto dal presidente ma sopratutto da lui LUCIANO FACCINI.
Dal 1992 al 1998 questa era la regola , e non era in discussione.
Con il tempo poi in realta', le persone crescevano e conoscendo e parlando come tutte le cose le verita' vennero fuori, ma non e' tempo per noi di capire quali erano queste virita', e' tempo per noi di capire che per quel team, i gladiatori erano il nemico numero uno, i giurati cattivi che si erano permessi di vincere il campionato precedente la giovanile alla quale io facevo parte 92 a zero. Non vi erano dubbi per me' , i gladiatori erano cattivi, merde, schifo, lo dicevano loro e quindi lo dovevo dire anche io.
Pensa che idiota ! Se mi mentto a pensare che forse se avessimo avuto un altro tipo di insegnamento,un altro tipo di insegnante , avremmo scoperto come diventare piu forti nel breve tempo possibile e non agonisticamente angoscianti di questo spauracchio continuo per aspettare quasi 10 anni , nel incominciare a capire che forse per vincere era necessario avere una guida all altezza e non un signor ci ho i problemi con il mondo passato perche' cattivo e bislacco ma sopratutto perche' io provengo da un team che al contempo odiava i gladiatori a prescindere e quindi anche io li devo odiare, e che quindi quando insegnero a dei ragazzi la prima cosa che devono sapere e' che anche loro li devono odiare.
Ma ci si puo' credere ad una follia del genere ? Uno normale direbbe , ma ndo cazzo sei andato a finire, ma invece la cosa funziono', funziono' talmente bene che comunque questo odio viscerale ingiustificato e strano perduro' e perdura su alcuno miei ex amici e compagni ancor oggi e non vi e' giustificato motivo che essi possano cambiare idea. LA COSA MI FA' SORRIDERE , al solo ripensare quanta perdita di tempo ed energia.
Ma torniamo a noi , ai nostri allenamenti , alle nostre soddisfazioni nel provare le sensazioni forti di colpire duro, riceve altrettanto duramente una punizione fisica perche' distratti, la convivenza con lo stesso dolore fisico la mattina seguente per interi giorni avvenire, con il collo che per le botte subite quando ti chiamavano per nome dovevi roteare non solo il collo ma il tuo busto che lo accompagnava.
Ci piaceva eravamo contenti lo desideravamo e ci stavamo preprarando per un amichevole , in quel di roma al campo gentili una di molte domeniche contro il team che stava Nascendo I MOLOSSI.
Questo team, era gestito da un altro figuro particolare, il suo cognome era LA PORTA, e nel tuo team vi erano diversi personaggi che rimasero comunque per me' un ricord non vago ma nitido perche' , nella stranezza delle cose divennero poi negl anni, prima avversari poi compagni di team.
Il centro MASSIMILIANO CONTI detto MASSO, il QB con il soprannome Messicano , giannini gabriele che non aveva nulla a che vedere con il capitano della roma di calcio.
Quel giorno e credo che su facebook girino qualche fotografia, al gentili era una giornata calda, ma voglio fare un passo indietro.
E gia' e necessario, e' importante raccontare che durante la settimana oltre l allenamento nel pomeriggio ero andato a cercare delle lettere adesivo da mettere nel mio casco bello nero appena pitturato.. la scritta Marines Ostia 94, e gia' perche' una delle sere prima mi era stata donata la maglia da gioco, che ho ancora in custodia con me', il mio Numero che mi ha accompagnato per una vita e che mi ha reso fiero per 20 anni di averlo indossato e vestito. IL 94, un numero che li per' li' nel desiderio non lo sa' ma che in realta' nasconde a sua volta un altra storia.
Mi viene dato questa numero da fabio pacelli, che mentre tira fuori le maglie mi fa': tieni va' te do er nummero mio io me metto la 90 !
Ora, io dico, ma che uno da' il numero personale cosi al primo che arriva ?
Non e' possibile dopo mesi di allenamento non puo' essere.
Ed invece, solo dopo svariati anni scopro che il numero 94 era propio il suo personale ed aveva scelto il sottoscritto tra tutti quelli.
Un Onore ? Un segno di Affetto ? chi lo sa', ma posso dire sicuramente che quel numero e' sempre stato il mio con orgoglio.
La sera prima della partita in allenamento , era necessario riscaldare gli animi, e per battezzare le nuove leve si innesco un altro esercizio efficace che si usa moltissimo in america ma anche da noi, lo chiamano in molti modi.. Massacro, l orologio ,... ma e' il bull on the ring ... questo esercizio consiste che gli atleti si posizionano ogn uno con un numero di riferimento 1 2 3 4 5... ecc ecc... a forma di cerchio, e nel centro un altro giocatore che e' pronto per raccogliere l attacco dei singoli giocatori che vengono chiamati dall allenatore. UNOOOO ! DUEEE! TREEE ! QUATTROOO ! questi di colpo vanno a colpire il compagno al centro e ritornano al posto. Dura circa 15 20 minuti che se fatti intensamente lasciano comunque un grosso impatto per chi vede ma per chi lo fa'.
Quella sera lo feci tutto con orgoglio e soddisfazione era riuscito a resistere a tutto perche' sapevo che domenica c era la partita e la mia attesa era smisurata importante e volevo viverla intensamente.
Io dovevo giocare a tutti i costi me lo ero prefissato e lo desideravo.
Cosi fu' ! ... La mia attesa divenne di colpo Emozione, mista a paura ed imbarazzo. Fu un incontro bello che vincemmo su questo non vi erano dubbi eravamo andati li propio appositamente. Fui anche protagonista di 3 4 sack ( cioe' prendere il Qb dietro le linee di attacco ) ma allo stesso tempo feci anche 4 5 falli di fuori gioco perche' partivo al solo luono del TIME READY del QB prendendomi cosi gli insulti classici dei miei compagni di squadra.
Ero euforico , ero felice , ero appagato , divertito .
Scoprii che anche loro , come team nutrivano un enorme livore verso i gladiatori, in poche parole erano il team piu Odiato di roma.
Secondo me' forse, oggi posso dirvi invece che era il team piu invidiato di roma.
Per scuola, per nome , per storia e per molto altro ancora...
Sara' divertente saperlo insieme leggendo queste mie.
LORDLUTORTITUS
00sabato 28 settembre 2013 23:31
CAPITOLO 3 [la comprensione delle regole ]
Certo, sembra facile che uno adesso sta qui, vi racconta la sua storia sportiva, che ha allenato giovanotti di parecchie parti di roma, ragazzotte che ora militano in altri lidi ed ancora molto di piu'. Ma in realta' deve ammettere che fondamentalmente ho iniziato a comprendere le regole del gioco ,dopo molto dopo parecchio dopo,che avevo giocato e non prima .forse alcune addirittura dopo altri anni di esperienza, per arrivare ancor oggi a rendermi conto che forse se mi volto indietro, certe situazioni di attacco e di difesa mi sembrano sfuggire.
Era piu facile giocare, che comprendere come erano le regole anche perche' non e' che in quel di ostia la scuola di football ,sia stata avezza nel rendere merito alle stesse.
La regola era semplice ve ne erano pochissima una fra tutte: AMMAZZA L UOMO CON LA PALLA.
questa era la regola, nn ve ne erano delle altre di cosi importanti, nn vi era manifestazione di differenza tra la pieta' e la comprensione del perche' era necessaro comprendere ed assimilarla talmente tanto da farla tua.
L uomo con la palla doveva soccombere e non vi era verso.
In allenamento o in partita , l uomo con la palla !
Chissa poi perche' era necesarrio solo dire cosi per far capire qualcosa che era molto piu semplice in altro modo e piu comprensibile, che dover manifestare sempre questo grande odio verso il nemico. Questo era il metodo e noi non dovevamo far altro di applicarlo, si noi GIOCATORI DELLA DIFESA. Finalmente avevo anche un ruolo ben definito, cosiche' lo spoiatoio mio aveva un numero ed era quello di quelli che entrano dopo l attacco, che con quelli dell attacco non ci parlano e magari gli stavano anche un po' sul cazzo. Perche' come vi dissi prima una delle regole gia' in essere , era che l attacco non si spogliava mai con la difesa, aveva la sua casa i suoi compagni le sue cose che non ci azzeccavano nulla con gli altri, e magari si era uniti contro il nemico avverso, ma agl allenementi si era degl avversari, talmente tanto che l uomo con la palla doveva soccombere.
Era talmente sentita questa cosa, che quando vi erano placcaggi brutali e quanto meno poco carini, dove l allenatore di attacco si incazzava con quello della difesa, c era sempre il solito teatrino.
LUI SI INCAZZA CON LUCIANO, luciano si volta e ci cazzia ,e con fare urlante ci minacciava di 1000 piegamenti se lo facevamo ancora con improperi di ogni tipo, poi ci chiamava in HUddle, e bisbligiava: BRAVI, Avete fatto bene, menateje di piu' anzi peggio.
E' gia', era cosi, addirittura si veniva a vedere che anche tra allenatori di reparto vi erano avversita', per chi ci legge sembrerebbe un anomalia una incomprensione assurda, ma in realta' tutto cio' celava uno schema ben preciso, una regola nella regola.
Tu ti alleni, sei dell attacco , corri con la palla, vuoi segnarci perche' sei uno che pensa di essere forte, beh non ti e' concesso anzi, non ti e' propio permesso, sopratutto nella mia difesa, sopratutto contro i miei ragazzi , e nel mio campo e nella mia zona, questa e' casa mia.
Mettetevi in testa che tutto cio' portava alla costruzione di una macchina da guerra ben definita, esemplare , determinata e di distruzione verso il nemico tutto sopratutto se attaccante.
Ma questo ragionamento non era solo il nostro perche' folli o degli strani esseri che facevano a capocciate perche' matti , lo era anche per gli altri dall altra parte del campo con i nostri stessi colori, perche' in campo si da il 100 X 100, non esiste allenarci blandi, non esistono amichevoli a football, non sono contemplati favoritismi personali, si da' il massimo, perche' e' la regola o dai il 100 X 100 , o e' meglio che non ti alleni perche' ti fai male.
Questa divenne un altra fondamentale regola di applicazione agl allenamenti, dare sempre il massimo e dimostrarlo.
Sebbene dicevo fossimo comunque amici di infanzia, incampo non ci conoscevamo e non ci risparmiavamo, giocavamo a football eravamo giocatori di football ed appartenevamo ai marines Ostia, i ragazzi di luciano, aiutati da fabio pacelli, con i presidenti pino de simone e massimo ciambotti quello del Baretto del campo.
I nostri colori erano BIANCO NERO E GIALLO, il mio numero era il 94 , il mio ruolo era linea di difesa nOise GUrde, ed appartenenvo alla difesa.
L attacco non era la mia appartenenza , quello non era il mio spoiatoio, e dentro il mio spoiatoio potevano entrare solo i miei compagni di reparto. I nuovi si dovevano spogliare fuori e si dovevano guadagnare il posto dentro il nostro team. Ci stavamo preparando per giocare il nostro incontro successivo , perche' finalmente incontravamo i tanto odiati GLADIATORI ROMA , in un quadrangolare tra di noi ... furono invitati i LUMBERJACKS FIUGGI, I CAVALIERI DI GENZANO, I GLADIATORI ROMA E NOI !
Al torneo GIANNI DE SIMONE, fratello di Pino de Simone, morto in un brutto incidente sulla via del mare mentre cambiava una ruota di scorta, preso da una macchina di un distrattone che sfrecciava ... nel mio cuore ho sempre giocato per GIANNI, perche' amico mio di infanzia , la mia famiglia ha sempre conosciuto la sua, e con orgolio oggi in casa ancora ho una sua targa.
NOI Aspettavamo quest incontro con ansia, perche' era tassativo affrontare i gladiatori roma, perche' nelle nostre regole, era imperativo odiarli.
Non siamo altro cio' che ci chiedono di diventare i nostri allenatori per questo forse, se il mio fosse stato piu giudizioso e piu accorto, certe cose le avrei imparate in maniera migliore o chissa peggiore.
Oggi posso ridere a tutto questo perche' sicuramente non faccio lo stesso errore che ha fatto lui.
Ma la regola e' la regola, e quella domenica era: UCCIDERE L UOMO CON LA palla, gli attaccanti non sono miei amici, i gladiatori vanno odiati , ma le regole del gioco le dovevo ancora capire.
I giorni si avvicinavano e l emozione era forte dentro di me', ma oggi e' sabato la partita era Domani.
LORDLUTORTITUS
00lunedì 30 settembre 2013 02:03
CAPITOLO 4 [Refusi di memoria prima ...IL BATTESIMO]
Tra i molteplici ricordi che mi sovvengono ne ho alcuni che custodisco gelosamente dentro di me' ,ed altri che nemmeno mi ricordavo di avere.
Se mi provo a concentrare, comunque la mia mente va' sempre li'.
Si lo so' che vi ho lasciato al giorno prima dell incontro contro i Gladiatori ed al memorial GIanni de simone, ma prima di raccontarVi di quella partita ve ne vorrei raccontare un altra di storia che e' posta tra la partita dei molossi in quel del gentili e prima del gianni de simone. [...]
Il fatto che avessi giocato il mio primo incontro avrei incorso a quello che alla fine era il rito comune di appartenenza.
IL famoso battesimo.
leggende metropolitane muovivano interi capitoli di fantasia e fantascienza.
Si raccontavano cose divine e fluorescenti sul rito del battesimo, e ancor oggi si raccontava di quella volta che durante la trasferta a trani, io non vi ero, una delle punizioni a favore del Santucci, attualmente allenatore dei Blackhammers, fu quella di farlo girare intorno all autobus completamente nudo, presi da un raptus di bonta', gli fu' gettata una maglietta che egli prese prontamente inquanto tutto intorno pioveva, il suo gesto fu' quello di coprirsi ... LA TESTA ! e gia' ... chi non si copre la testa in un momento di pioggia , girando nudi trovando una maglietta ? Chi !
LUI !.. del resto quest episodio fu anche raccontato in radio nel 2011circa propio dal protagonista stessa intervistato per l occasione della presentazione del suo team.
Quindi non ci scandalizziamo , se l ha raccontato lui credo che possa raccontarlo anche io.
Ebbene fu' cosi, il battesimo oramai mi doveva appartenere, e tra un timore reverenziale personale , i ghigni dei compagni di squadra, le voci ed i cori delle prese in giro,dal presidente al allenatore al capo allenatore, fui soggetto a tale rito, che sebbene era una cosa personale da non rivelare a nessuno al di fuori di noi ( chissa come mai ... ???), rimaneva uno dei tanti ricordi di appartenenza ed alla fine di orgoglio che ti contradistingueva tra tutti coloro che lo erano , lo erano stati e non lo erano perche' si rifiutarono. Quindi questi ultimi visti come infimi e diversi per tutto il tempo ed anche un po' ostracizzati, in poche parole andavano al cazzo ed erano degl indegni.
Beh, il mio battesimo fu' fatto dentro lo spoiatoio, il rito consisteva in una tribunale che ti doveva giudicare per cio' che eri e facevi, con un capo od una serie di capi d accusa, ed un ipotetico avvocato che sentito la parte provava a rimediare ai danni subiti.
Non vi dico quello che ho subito io, apparte al fatto che stavo sul cazzo a tutto l attacco a prescindere poiche' difensore, avendo fatto anche diversi falli al mio primo incontro e non avendo una buona nomea del luogo di provenienza , apriti cielo, i delatori delle vendette personali non vedevano lora. E non dimentichiamoci: Scelgo quello che e' piu piccolo .
Mamma mia che storia che ricordi che stupidi ed ingenui ma allo stesso tempo anche un po' inconscienti.
Subii un processo, e mi chiesero di scegliere un avvocato, io scelsi propio carmignani, pensando di aver scelto bene, ma alla fine dell arringa dell accusa, mi ritrovai quella del mio avvocato.. che doveva rispondere alle seguenti affermazioni: L imputato si alzi in piedi ( io mi alzo e patapin e pataman ).. Stai giu' MERDA' non ti alzareeee una voce...
- Ma mi ha detto ?- Altra pizza sulla schiena ! : NON TI ALZAREEE VERMEEEE !
la vedevo propio dura uscire vivo da li' quella sera...
L imputato si alzi in piedi di nuovo, fece la voce !
Non mi alzai , assolutamente.
Bravo, bravo , disse la voce, hai capito che devi stare chino dinnanzi ai tuoi giudici, E come ti dichiari ????????? Puoi consultarti con il tuo avvocato...

Dopo una breve disquisizione, con il mio avvocato mi suggeri di dichiararmi INNOCENTE !
Un tripudio di NOOOO , BUUUU , maledetto ! ti dichiari innocente, vergognati.
O mio dio, pensavo e' la fine.
-Avvocato, il suo imputato si e' dichiarato INNOCENTE , perche' ?-
Prese parola, e disse- gli avevo detto di dichiararsi colpevole ma non mi ha voluto sentire in piu' ha detto che voi siete tutti dei pezzi di merda, compreso anche te' pacelli e te'-
Potevo solo sprofondare, ero morto, tra urla gesta pizze sulla schiena, ed anche qualche cintata, il mio cervello era andato in giro tondo.
Non c era nulla da fare, era cascato nella trappola della sentenza avversa, mi dovevano seppellire di ritorsioni goliardiche ed un po' umilianti, ma questo era il rito, io ne volevo fare parte o accettavo o ero un reietto, un efialte un non NAME !
Lascia stare altri particolari che potrebbero per molti non essere considerati con il dovuto rispetto, del resto comunque rimangono cose mie e solo mie, se non per altro come ricordo personale, ma non mi posso dimenticare l accendino riscaldato del BIC quasi rovente , per poi scaldarmi una chiappa' formando la M di MAC DONALDS perche' era bombata, ancor oggi se ci penso e mi giro dal vetro del bagno il simbolo lo ho ancora,e per anni l ho sfoggiato con orgoglio perche' io l avevo, me l ero sudato era mio e di chi altri c'e' l aveva... IL TIMBRO AL CULO marchiato a fuoco, come c e' l avevano tutti gli altri prima di me' o dopo di me'. Nel 2008 ne feci uno a fuoco con una emme arroventata sulla spalla, c'e' l ho ancora ed e' soltato mio , e non solo io .
A molti questa cosa da' fastidio, ad alcune mamme protettive e scadalizzate vedono la cosa come un sopruso ed intimo verso i loro figlio visti come fragili e deboli, ma in realta' tutto cio' mi e' servito per rendemri un po' piu forte e capire che nella vita', ci sono cose peggiori di un timbro al culo o di un impiccazio od un orsetto, e sebbene adesso me lo ricordo con emozione e con dovuto rispetto, all epoca non era facile. Io non sto qui a denuciare il comportamento cattivo di nessuno, ma posso dire che ho vissuto quel momento , coem puro panico, ma voglio ricordarmelo come un momento solo mio e di appartenenza, con orgoglio e soddisfazione perche' non ho mollato.
LO so' sembra tutto alquanto strano e magari non lo capirei se lo facessero a mio figlio, ma che vi devo dire, io ci ripenso e comunque mi piace e mi e' piaciuto, lo rifarei volentieri e mi ci divertirei ancora.
Questo eravamo noi, e tutto cio' che ci veniva detto di fare facevamo.
Per questo sono qui a dirvi che non era per tutti questo sport era per pochi appassionati che amavano sentirsi dire , corri , daje, movite, dovete dare il fritto, mortacci vostra potete fare di piu' ecc ecc ecc
In un epoca moderna pensieri antichi di cavalieri erano piu soventi che la moderinita' del momento.
Il rispetto, la parola data, la convizione di essere un diverso ed un eletto era intrisenca in noi e dentro ed il nostro DNA.
Luciano Ci aveva costruito macchine da guerra per affrontare qualsivoglia incontro e provarlo a vincere senza remora.
Il mio batteismo fini, gli attaccanti uscirono dallo spoiatoio della difesa, la porta si chiuse sbattendo , tra l eco delle risate e le voci di sottofondo: Hai visto che pizza j ho dato dietro la schina ? ..- e si perche' poi la cintata ? -
Quella sera tornai a casa gonfio di lividi, aprii la porta di casa, chiusi la luce andai in bagno e mi sopogliaia... non esisteva che mi faceei vedere dalla mia faglia.
Era una cosa mia, e di nessun altro, perche' il giocatore ero io e gl ialtri non mi dovevano rompere le palle.
Cosi passai la notte tra un dolore silenzioso ed il mio respiro grande.
Sempre piu appartenente e sempre piu attivo in quel di marines ostia
LORDLUTORTITUS
00martedì 1 ottobre 2013 01:50
CAPITOLO 5 [MARINES OSTIA vs GLADIATORI ROMA]
La Mattina ecco la sveglia la mia del resto, hai dormito poco,ti dici davanti allo specchio, e del resto hai ancora il dolore del culo che ti brucia, del bull in the ring nella testa , delle botte dell OKLAHOMA,hai talmente tanti pensieri che ti fumano addosso che nn sai nemmeno come collegarli tra loro.
Calzini, maglietta, tuta quella della societa' ! dov' e' ? dove cazzo era la tuta grigia della societa' !- Mamma ? Mamma ?.. la tuta dove e' la tuta.
Risposta repentina naturale - a lavare ! L ho stesa ieri !
NO ! a lavare no ! e mo', ed ora che faccio ! Ma mannaggia la puttana maledizione porca troja paletta che cazzo !
La tuta a lavare, non me lavi mai niente ed ora ti sei decisa di lavare la tuta, ma me lo fai apposta c'e' l hai con me.
Sfuriata pre partita.
Allora sai che c'e' , lavati le cose da solo maleducato.
Eccolo li' una giornata particolare si trasformava in un incubo mattutino con tuo padre che non era perche' era andato in bicicletta quella mattina e tuo fratello che si rigirava nel letto perche' gli rompevo i coglioni con le urla.
E gia' questa era la mia domanica e la mia domenica era iniziata propio con il piede sbagliato.
Presi la tuta lo stesso, ma chissenefrega che era ancora un po' bagnata, ti pare che ora io , non vando al campo con la tuta della societa'.
Dove sono i calzini, dove cavolo li avevo dimenticati, le protezioni i pantaloni, il casco l armatura ed altro ...fammi vedere un po' ?
Si si tutto apposto .. bene posso uscire.
Cia' ma' ! vado al campo .
-Maleducato !-
chiudevo la porta e vedevo mio fratello che li mi prendeva per il culo, e va beh !
-tanto quando torna tuo padre vedi te'-
e che palle ! scendo i primi tre gradini.
Cazzo il paradenti.
Il suono del campanello, - mamma , mamma mi apri ?-
. mamma e dai !
La porta si spalanca ,-che vuoi ancora ?-
- mi fai passare mi sono dimenticato una cosa, scusa.-
li sempre mio fratello che mi prendeva per il culo, allora giu' botte tra di noi, patapin patapan scricchiolio dei letti
-Basta fatela finita voi due, marco basta ma non dovevi andare via te'-
trovato il parandento scappavo via, dalla porta, e dal pianerottolo, mi immettevo in quello che era l uscita del landrone del palazzo e via, balzavo sulla mia panda bianca verso il campo.
Partivo da via casana, per passare sul cavalcavia nuovo, per poi arrivare al campo adiacente la guardia di finanza e l ospedale, fino a V.g amenduni.
E gia'... la mia borsa per terra , tutte le mie cose, ecco il campo li' tutto nostro, gia' c era silvio insieme al fratello andrea che stavano facendo il campo, con fabio pacelli ed altri.
-AHO sei inritardo ma te movi che c'e' da fa' stronzo-
eccola li', un accoglienza perfetta.
Nel frattempo arrivavano anche gli altri, erano le 10 del mattino, dovevamo giocare alle 12, ma quelli dell 15 gia' erano li' lumberjacks e cavalieri e gladiatori.
E che cazzo... dovevano giocare tra 5 ore ma gia' qualcuno era li'.
Infatti e' uso che non si arriva 10 minuti prima, ma la concentrazione si ottiene molto prima.
Gli arbitri li facevamo tra di noi ovviamente, c era BObby davis, fortissimo Runner dei gladiatori roma, eravamo stati qualche mese prima alla sua presentazione e del suo compagno di reparto in quel di roma, alla festa dei gladiatori in un albergo a roma che nemmeno mi ricordo il nome, andammo in metropolitana eravamo stati inviatati anche noi, del resto i gladiatori giocarono una partita alla stella polare qual tempo, e 2 dei nostri , carmignani ( detto sperlari ) e roberto faiola ( er pesciarolo ) erano messi li all ingresso vestiti da giocatori da football che distribuivano volantini promozionali per accaparrare eventuali giocatori.
C era la partita GLADIATORI ROMA vs PHARAONES MILANO
mi ricordo molto poco di quell incontro anche perche' non conoscevo le regole, ma era una regola fissa tifare contro i gladiatori e pro Marco Mazzanti, L unico LB che rispettavamo perche' EX U BOOTS OSTIA, ex team da dove noi provenivamo, e che si distinse per 1 minuto di gioco.
Prima azione della difesa, il QB chiama i comandi e lui a volo d angelo, va' sopra le linee di attacco e lo atterra.
Comportamento anti sportivo numero 51, 15 yards di penalita', numero 51 espulso.
Una chicca.
Dopo c era mike ernst, mi sa' che l ho scritto bene. Altro che si era messo a disposizione , allenatore guru di roma che fece grandi societa' come gli stessi U boots, i cavalieri di genzano ed altre franchigie romane.
In quel momento allenava propio i cavalieri di genzano.
Lo ebbi come allenatore in 2 momenti della mia vita'
da prima venne un paio di volte al campo di ostia, e poi lo rividi nel 1998 in quel del fulvio bernardini in roma, ai gladiatori roma, ma e' un altra storia... non ora.
Altro arbitro era PINO de SIMONE il nostro presidente... ed altri ancora.
Emozioni forti le mie quella mattina, giri di campo continuamente per scaldarsi ho una foto ancora in casa di me e' claudio fioridini, ne ho un altra ancora con LA PORTA quello dei molossi, BARBA e luciano, con il mio viso cosi giovane e cosi magro.
Quel giorno vennero anche le mie cugine a vedere la partita insieme a mio padre, insomma c erano tutti , c era anche dario ianniello il mio migliore amico, che poco piu in la lo convinsi a venire a giocare, ed anche lui ebbe il suo momento dentro i marines ostia mesi dopo.
58 come numero, un LB rimasto comunque nel cuore di tutti perche' non ha mai mollato il suo impegno, Oggi e' con me con la LEGIO XIII ROMA societa' che ho poi , dopo anni costruito sempre ad ostia.
Noi sotto gli spalti loro dall altra parte del campo.
Era circa mezzogiorno, la giornata era calda, il pubblico era tanto, l odio si palpava nell aria, vennero ad aiutarci persone cone ER CINESE e MARCO DI BARI, addirittura anche ANGELO NICOTRA insomme , non eravamo soli, non eravamo gli unici ad odiarli e volevamo vincere.
L incontro fu' ostico ma non ci vide vincitori, troppi errori troppe lacune, molti di noi compreso me' impreparati ...
MI ricordo di una scena particolare:
-A 94, buttate che io salto -
Mi giro e faccio ? -EH !-.
- ti ho detto buttate sulle gambe che io salto-
era marco di bari er cubbano, che voleva zompa' sopra er muso del QB, mi ricordai allora la scena di qualche mese prima del numero 51 marco mazzanti.
Seppi che erano stati compagni di avventura in quel di ostia, stessa scuola stessa follia, stessa brama di arrivare al QB negl occhi.
In quell azione, lui usci infortunato al braccio e si fece male, mio padre incontro il padre di un altro giocatore, che chiese dov era, e nessuno seppre dirgli dove fosse, e rispose , -angelo allora e' andato all ospedale va beh vado li'-
Un massacro di botte polvere sangue e saliva.
Perdemmo ma con onore, ma la realta' e che perdemmo.
IO mi ricordo le capocciate contro il centro dei gladiatori roma, schizzavano le corse a destra e sinistra, ma io dovevo mena solo lui, lo menovo talmente tanto che lo spingevo fino alla fine del campo, incurante del gioco e quindi passivamente poco attento e collaborativo.
Che tragedia, che risate se ci ripenso, devo avere un VHS da qualche parte in casa di quella partita mi sa'.
cHE SPETTACOLO, L ARBITRO DI QUELL INCONTRO ERA ERNST, lo sentivo dire - bello, tutti botte, botte , bravi-
Il fatto che perdemmo ci relego comunque a giocare pe ril terzo ed il quarto posto, perche' i gladiatori aspettavano la vincente tra cavalieri e lumberjacks, ci eravamo talmente tanto menati che il presidente ci disse che i lumberjacks che avevano perso contro i cavalieri si raccomandavano di menare un po' di meno... PAROLE SUE.
La verita' e' che noi, oramai non eravamo piu avvelenati come prima , prendemmo sotto gamba la partita e perdemmo anche quella.
Le discussioni furono enormi , e tra gli spalti vi furono anche prese per il culo, finche' .. la sorella di cestri altro giocatore dei gladiatori ci disse:
Bravi siete arrivati ultimi, avete perso anche questa.
.. usci fuori il presidente che cercava di placare gli animi, PINO DE SIMONE, il memorial era per il fratello.. quando uno dei genitori gli disse
-fatte li cazzi tua, mortacci tua -
PINO scavalco la staccionata e ci fu' un parapiglia generale tra pubblico e noi e non solo.
Comunque fini che vinsero , nemmeno me lo ricordo piu', sincero, so' solo che arrivammo quarti , che fu' l inizio di una nuova emozione, che giocammo contro i lumberjacks e perdemmo e posso dire che mai e poi mai riuscimmo a vincerli in gare ufficiali, nemmeno gli anni seguenti, noi eravamo la 4ta' realta' di roma, e nei campionato a seguire , non vincemmo un derby che fosse uno, fino ad un misero 14 . 14 in quel dei marmi stadio.
Ho giocato il mio primo incontro sportivo importante contro la franchigia
che piu odiavamo al mondo, sono andato all inferno e ne sono uscito vivo, vivo e' come mi sento e mi rapporto con le situazioni in questo sport, ho sempre pensato che giocare a football fosse l espansione della mia anima, e del mio sentimento. Oggi sono felice per cio' che ho fatto ,p er come l ho fatto e come l ho costruito.
Quel giorno per sempre nel mio cuore, rivedo dentro i miei amici e fratelli che combattono quell incontro senza perdersi d animo, e le lacrime che rigavano i nostri volti, perche' l impresa non ci era riuscita.
La verita' e' che era gia una grande impresa essere scesi in campo, aver giorcato , essersi confrontati ed aver mantenuto la posizione.
IO SONO UN GIOCATORE DI FOOTBALL E NE SONO FIERO.
LORDLUTORTITUS
00mercoledì 2 ottobre 2013 02:15
Non vi e' partita , persa o vinta , senza la sua rivincita ed era necessario assolutamente, coprire l onta di quella sconfitta, rivedendo assolutamente la posizione tra noi e loro.
Infatti , al gentili luogo dove contro i molossi giocai la mia prima partita in assoluto, vi fu' organizzata un amichevole contro i giovani dei Gladiatori roma.
Arbitro PIno de simone e luciano faccini, ed allora l allenatore delle giovanili gianluca leone , dovrei ricordare bene.
In attacco c'era luca guzon il Qb, i vari ricevitori, santucci, bilancioni, roberto faiola, runner roberto bocchini, era vanuto da un periodo militare anche leonino amaranto, detto iron man, le linee borsetti emanuele, negrin, tortosa, pacelli ed altri.
La discesa dava al campo in una conca desolata intorno a quel panorama di campagna, in una zona isolata di roma, fuori portata dalla citta'. Verso tomba di nerone, corso francia.
Io andai sempre con il mio panda, portai con me' il mio grande amico Dario ianniello, e venne a vedere la partita anche il fratello flavio che ci fece le foto, all epoca si dilettava a farle per hobby.
Durante un azione, dalle riprese del filmato che fece dario per la partita, ci fu' un duro colpo assestato propio a flavio che non spostandosi indietro venne colpito dalla corsa e dal placcaggio , cadendo a culo a terra, volo di tutto, insieme al polverone e le risa del pubblico.
Erano molti , e sinceramente vi era parecchio pubblico.
Addirittura venne mia madre e mio padre, e non solo loro.
Con orgoglio, giocammo la partita che ci fece perdere il nostro allenatore
LUCIANO FACCINI solo per insegnarci che alle volte si deve giocare contro un nemico piu forte del tuo avversario gli arbitri.
Infatti ci disse, noi oggi giochiamo non solo contro 11 giocatori ma contro 12, perche' l arbitro e' sempre contro di voi.
Per questo il TD dei gladiatori e' valido.
Uno sconforto assoluto.
In poche parole sul nostro Td in lacio verso santucci, esattamente verso la fine del primo tempo, che concluse con una piccola danza tribale di entusiasmo e follia, al kick off che facemmo per ridare la palla ai gladiatori
, questi a loro volta fecero finta di portare la palla da destra a sinistra ma la scambiarono in avanti tra due giocatori e di corsa immediatamente la nostra euforia di averli superati prima, divenne tristezza perche' ci segnarono.
Sebbene il TD era evidentemente non valido.
LUCIANO diede il TD, senza esitazione.
Ovviamente, dalle riprese in VHS che ancor oggi esistono e sono in mio possesso, mio padre prosegui con una serie di improperi, verso l arbitro, dicendogli che era molto bravo, che era cosi che si doveva fare, che la sapeva lunga.
Infatti , alla fine si attacco propio con il padre stesso di luciano e scatto un battibecco, io che ero totalmente ignaro della cosa, inizia a difendere la situazione ed inveii insieme agl altri , che li per li' sembra ripetersi la storia del memorial de simone, la cosa divertente era che non fu cosi'.
Noi la partita la perdemmo, perche' luciano decise di farcela perdere, per darci una lezione di vita' e di sportivita' tutta sua.
Noi rosikammo e non propio, in piu' persi anche una lente a contatto perche' all epoca giocavo con le lenti , in piu' mia madre dopo quella partita non ne venne a vedere altre anche perche' ci picchiammo talmente tanto tra di noi che ci rimase un po' cosi.
Mai come la mamma di uno dei ragazzi dei gladiatori che , sempre dal filmato si evince che era propio preoccupata delle botte che ci davamo.
I commenti erano: mamma mia che botte ! O mio dio che colpi, Aiuto mamma mia ....se ci penso mi metto a ridere del tutto. Ci facemmo la doccia , c era chi si fumava la sua sigaretta chi si metteva a scherzare , c era anche a chi gli rodeva il culo ed altri ancora che come me' andarono a casa , con il suo amico ed a rosikare distante.
Anche questo giro avevamo perso , nulla era avvalso il cercare di vincerli perche' ci si era messo anche l allenatore a fare la sua proseliti di disquisizioni in merito al come o al perche' si doveva fare in una certa maniera, mamma mia che palle.
Ma tutto questo comunque, era sempre un altra partita in piu', un altra espererienza che mi avrebbe consentito di avere piu conoscenza di questo sport, e poi il dolore al collo era svanito ci avevo fatto l abitudine, era diventato il mio compagno ,sempre con me'. Era sempre il 1992, avevo giocato gia' ben 3 partite di football ed il campionato giovanile era alle porte, con tutto cio' comunque non sapevo che da li' a poco sarei dovuto partire per fare il militare verso ottobre dello stesso anno...
Il campionato iniziava a settembre ed il nostro girone se non mi sbaglio era:
Cavalieri genzano, gladiatori roma, mad bull trani, marines ostia.
Era la mia prima giovanile, un emozione grandissima pesava dentro di me', e la felicita' enorme di essere riuscito a portare con me' Dario , che si dimostro affidanile e serio come del resto lo e' sempre stato nel merito sportivo e nella vita che ne consegue con la nostra amicizia.
tutto il periodo di giugno e luglio ad allenarci, il De simone fu' fatto a maggio, i giorni passavano e settembre era sempre piu vicino.
La squadra prendeva corpo, c erano persone che andavno via ed altre invece che ne arrivavano,come riccardo tozzi ,altro personaggio importante della difesa che compose poi il quartetto insieme a me', andrea ( zummo ) e Negrin da li a poco come quelli delle trasferte insieme.
Sarebbe stato un periodo particolare per me' quell anno perche' la cartolina arrivo a casa ed a ottobre dovevo presentarmi per il giuramento e poi partite a fare il militare.
Una tristezza enorme, perche' avevo paura di non riuscire a giocare che per me' invece era tutto.
Ma nulla mi fermo, mai il football veniva sempre prima di ogni cosa, sara' anche per questo che ho perso tante occasioni nella vita, e tante opportunita' di lavoro.
Sara' forse per questo amore viscerale verso uno sport che prende e da poco, ma ti riempie molto nel cuore e nell anima, sara' per tutto cio' che sono cio' che sono , ed ho quel che ho.
Ma nulla mi farebbe mai pentire di aver fatto quello che ho fatto.
Quell anno comunque anche se facevo il militare giocai alcune partite, mi ricordo quella contro trani, vagamente, la prima genzano li al campo loro.
Quel giorno andai sempre con la mia macchina li al campo di genzano,venne con me' la donna del cinesino e cinesino, che era avezzo a farsi le cannette, infatti mi buco' il sedile di dietro, per un tozzo incandescente di fumo rimasto appeso alla cicca.
MI ricordo che entrammo dentro gli spoiatoi, ci cambiammo e facemmo l ingresso in campo, corremmo verso fuori e feci un volo per terra spettacolare, ci furono le risate di tutti, e marco pacellino si volto , con il viso e l emozione a mille e disse: ma che cazzo ve' ridere stronzi, stamo ad anda' a gioca' coglioni.
SILENZIO !
Eravamo bardati tutti alla meno peggio, con il nastro da pacchi per sorreggere le protezioni, chi con un certo tipo di scarpe da ginnastica chi con un altro tipo, un perfetto quadro della partita del film buldozer vista in TV sempre e sovente.
Eravamo propio tutti stracciati, con la magliettina bianca , con il numero giallo e le spalliere giallo e nere, con il simbolo di rocco toys sulle maglie, uno sponsor strano ma presente.
Quel giorno mi picchia tutta la partita contro il centro dei cavalieri di genzano, adesso non mi ricordo che numero avesse ma so solamente che non trovai mai piu uno nella vita mia , con una capocciata cosi pesante.
Anche li era un solitario tra me' e lui ... quanta ingenuita' quanda inesperienza, ma sopratutto quanto eravamo non conoscitori di cio' che facevamo.
Anche li perdemmo non vi era verso, del resto finche ci allenava in attacco un ex giocatore di difesa, ed in difesa un Ex giocatore che c'e l aveva con il mondo intero , difficilmente potevamo andare da qualche parte.
Anche perche' il team e' anche vero che lo fanno i giocatori , ma la qualita' in campo la esprime anche l allenatore che ti incoraggia in un certo modo e ti insegna in un altrettando altro modo.
Noi avevamo i nostri limiti, del resto eravamo nati da pochissimo eravamo molt molto giovani ed allo stesso tempo molto stupidi.
gLI ARBITRI ERANO SEMPRE GLI STESSI IN QUEGL ANNI.
Un quartetto di napoletani che ci stavano solerte sui coglioni, primo perche' napoletani poi perche' ci facevano perdere dicevamo dentro di noi.
Quel quartetto , insieme a franky altro arbitro storico del football americano, me li ricordo bene: GENNARO; MAURIZIO, franky ed un altro.
Beh con il tempo e con la crescita devo dire la verita' , anche li eravamo molto stupidi e molto sciocchi.
Anche li' , ho capito che forse era l insegnamento alla base sbagliato.
Onore e gloria ai miei amici di un tempo che mi hanno acompagnato in quel del under 21 Non vi ho mai dimenticati.
LORDLUTORTITUS
00lunedì 7 ottobre 2013 03:22
CAPITOLO 7 [la prima volta ai play off]
E gia', sembrera' strano, ma il mio primo campionato giovanile sebbene conseguito con sonore sconfitte di derby laziali, tra marines ostia v gladiatori, e marines ostia v cavalieri, siccome vincemmo contro mad bulls trani allenati dall allenatore americano , ( non mi ricordo mai il nome ) un ex NFL che aveva fatto parte della categoria, solo perche' ci fu' l anno dello sciopero dei giocatori di football, il film le riserve sebbene ad oggi piace molto vederlo, quello che Reeves che fa' il Qb belloccio , e fa' il balletto in galera con i suoi compangi di squadra, trattasi in sostanza di una storia inventata in un periodo pero' che effettivamente era vero.
In americano per la prima volta i giocatori di football americano fecero sciopero e personaggio come quello, poterono fregiarsi del merito di aver giocato per la NFL, magari non essendo delle misure e nello standard.
In USA serva spettacolo e sport e nulla impedi' loro di averlo anche con mezze scappati di casa.
Insomme , mi ricordo benissimo quella partita che mi permise di poter giocare per la prima volta in uno special teams, Kick off returnes, prima linea, loro calciarono e io andai a sbattere contro uno di trani e a sua volta incoccio con un altro , a livello di domino: Una godura, e per strafottenza sorrisi a quel coach.
Noi vincemmo, ma non potei gioire di quella vittoria perche' dovevo scappare in caserma, vi ricordate che ero stato chiamato alle armi.
Battaglione logistico granatieri di sardegna 8 scaglione 1992, la mia ferma sarebbe durata fino al 1993 ottobre.
Una tragedia per me', un campionato che avevo giocato a meta' , solo qualche partita.
Ma comunque non rinunciavo assolutamente al desiderio di rincorrere il mio sogno: giocare a football.
Quella mattina feci il giuramento con trutta la mia truppa, vestito da soldato e con le riprese fattomi da dario ianniello, scappammo alla volta della partita seguente che ci serviva propio per accedere al nostro sogno.
I PLAY OFF contro gli ANCONA DOLPHINS.
Gia' nel 1992 si parlava di un giocatore fortissimo LEONARDI .
Un portento un tutto fare uno che la sapeva lunga un talento.
Arrivammo cosi ad Ancona, mio padre ci mise un attimo, il team era ancora li che si doveva cambiare , ed io mi cambiai con loro.
Aveva deciso il nostro allenatore di schierare una difesa detta Agresso, dove vi erano una serie di slant delle line con incrocio, ed una serie di Blitz dei LB che tra loro andavano a finire uno dietro l altro.
L allenamento della sera prima io me lo ricordo bene, con luciano che ci strassava a me' e barba, per fare quel passo che ci avrebbe permesso di scivolare in incrocio e far passare i blitz dei LB, lo avevamo provato fino alla nausea, tutta la sera , per tutto il tempo perfino me lo ero sognato ed ancora me lo ricordo adesso.
Non valse a nulla, perche' la prima cosa che fecero i dolphins e' sparare un lancio immediato che prese propio il Wr che si involo' quasi in meta.
5 minuti prima.
Kick off, dei dolphins, sperlari in volata verso l endzone dei dolphins viene placcato oltre la meta' del campo, essere precisissimo non e' il mio forte.
L attacco nostro entra in campo, ma non vi era nulla da fare.
Andrea serafini QB, e silvio serafini runner con bocchini non riuscirono a fare nulla zero niente di nulla. Punt dei nostri.. Palla ad Ancona.
Ora- daje rega' rompemoje er culo a questi daje, porco de qua, porco de la' .. dajeeeeeee .
Lancio di ancona, Wr la prende , gelo completo di tutti che si girano e guardano incantati nel prusulta dello stupore di cio' che inavvertitamente poteva accadere.
Una macchia scusa in mezzo al campo schizza via' e placca il WR impedendogli di segnare.
Chi cazzo e' chi e' stato ?
Lorello ... l ha placcato una cosa incredibile.
I Dolphins ancona costretti al calcio addizionale di 3 punti perche' in redzone, alle 5 yrds di campo non riuscivano a realizzare.
Lo schema Agresso aveva fatto il suo effetto in LINEA non si passa, dalle mie parti non si passa, dietro di me' andrea, dario non si passa.
Ancona cosi Calcia 3 punti per loro.
Calcio del kick off di ancona.. prende palla loreto corre viene placcato.
L attacco inizia , prima azione meno 5, secondo tentativo meno 8 , terzo tentativo nulla. Punt.
Difesa in campo: agresso , i dolphins dalle loro 10 yards iniziano l avanzamento , primo e 10, secondo e 2, chiuso.
Sulle 30 yrds, primo e 10', secondo e 4, chiuso.
Sulle 40 yards, primo e 10 chiuso.
alla via cosi per tutto il campo.. fino alla redzone.
La saracinesca dei marines ostia, l orgoglio romano, persisteva.
NON SI PASSA, non esiste propio... dolphins in attacco primo e 10.. secondo meno 5, terno meno 8...provano il calcio nulla.
Attacco Marines Ostia. Primo e 10, nullo. Secondo e 10, meno 4, terzo e 14 meno 8. PUNT sulle 10 dei dolphins.
Tutto cio' accadeva per tutto il primo quarto di gioco, e per tutto il secondo quarto di gioco.
Fine primo tempo.
ANCONA 3 OSTIA 0.
Una cosa mai successa, la difesa era padrona della situazione, l allenatore di difesa era incazzato con l allenatore di attacco, noi eravamo provati e stanchi non c'e la facevamo piu'.
Ricominciammo di nuovo, calciammo noi leonardi prende palla viene fermato.
La difesa fa' il suo sporco lavoro come al primo tempo impedisce in redzone ai dolphins di segnare ancora una volta, per poi rivedere la pessima figura dell attacco che con i suoi continuo primo e zero, secondo meno 4 , terzo e 14 meno 8 punt per un bel periodo del terzo tempo.
Sebbene il detto l attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite fosse quel giorno fortemente sentito da ambo le parti e' pur vero che essendo noi sempre in campo, la stanchezza arrivo tra la fine del terzo e l inizio del quarto, ancona entro in ENDZONE e come il muro di troja di T down ve ne furono degl altri.
Sfiniti esausti stanchi provati ed anche un po' incazzati perdemmo quei play off, e sentii luciano che chiedeva a pacelli se ci fossero dei ripescaggi.
Quanta poesia nel merito.
I ripescaggi.
Avevamo perso tonto, a casa e' la regola dei play off.
Ci facemmo la doccia i miei compagni , andarono al pullman io mi imbarcai in macchina con mio padre alla volta di roma, porta roberto bocchino alla stazione.
Mio padre che oramai assisteva sempre ai nostri match fu critico sulle scelte dei nostri allenatori nello schierare un certo tipo di schema.
E disse , tranquillamente che finche' il 28 non era criticato o non gli si diceva nulla, giocava benissimo , come l allenatore ( quello stupido dell altra volta...la sua stima verso luciano ),non lo ha ripreso qualcosa ha fatto, come ha alzato la voce il 28 ha smesso di correre.
Era Roberto Bocchini ovviamente.
Il sole calava verso il mare e io arrivai a casa e subito di corsa in caserma per l appella finale , perche' dopo il giuramento, avevo un permesso di 36 ore per poi essere assegnato a reparto.
Venni a sapere solo dopo che, a fine campionato giovanile, in merito alla stagione della regoular season, ci fu' un episodio tristissimo tra gladiatori roma e cavalieri di genzano.
A cavalieri mori un ragazzo che si era addormentato nella vasca da bagno, il sifone dello scaldabagno si era rotto e gli mangio' tutta l aria, il ragazzo mori' cosi nel sonno, senza mai piu risvegliarsi.
I cavalieri non vollero giocare la partita, ma i gladiatori invece pretesero la vincita a tavolino con sanzione ... Questa e' la voce e cosi seppi anche io.
L odio verso di loro era sempre piu mitigato dentro me'.
LUciano faccini era questo che ci aveva insegnato e cosi doveva essere.
IO continuai a fare il militare, ed i miei compagni di squadra andarono a gennaio in prestito a Grosseto, i CONDORS per giocare la serie A2.
Anche li fu' interessante parecchio, per 2 anni, facemmo un esperienza unica, che ci permise di affinare la tecnica e la conoscenza di questo sport.
LA GIOVANILE ERA FINITA , era quasi un anno che stavo giocando questo sport e l emozione era forte in me ogni qualvolta decidevo di andarmi ad allenare , cambiarmi e mettermi quel casco che mi rendeva speciale.
Ma oramai il periodo di giovanile era finito per tutti noi , ci sarebbe toccato a questo punto fare il passaggio nel campionato senior l anno seguente a settembre del 1993, ma nel frattempo ?
GROSSETO fu' la nostra opportunita' [...]
LORDLUTORTITUS
00sabato 30 novembre 2013 23:54
STo per tornare con la cronaca del football era l anno 1993, il campionato giovanile era stato giocato, e giocammo il primo de simone .
CAPITO LO 8.
LORDLUTORTITUS
00domenica 1 dicembre 2013 00:41
CAPITOLO 8 [il PULLMAN BRUCIA , ma nessuno ci fermera']
E gia' ,quell anno a settembre del 1992 dovetti partire per il militare
La base era Orvieto, granatieri di sardegna.
Battaglione logistico, stanziato a Civitavecchia.
Un anno indimenticabile quello del militare ma allo stesso tempo un anno che mi allontano in parte dal campo di allenamento , ed allo stesso tempo pero' il desiderio in me di voler tornare il prima possibile era enorme.
La memoria si offusca enormemente piano piano ma sono sicuro che altri che leggeranno riempiranno il ricordo di quel momento.
Il giorno del mio giuramento c era una partita da giocare a fiuggi i lumberjacks ,andammo di corsa io mio padre e dario in macchina perche' era tardi.
Ma a quella partita ci presentammo solo noi.
Infatti la cosa divertente era che noi eravamo arrivati prima del pullman che era partito 3 ore prima di noi.
Ovviamente facendo una strada diversa non vivemmo la stessa cosa che vissero i miei compagni di team che ancor oggi si raccontano bellamente, di vissuti e trascorsi in mezzo alle fiamme ed ad un cucullolo di una montagna adiacente all autostrada.
Si parla di una foto da anni mai io non l ho mai vista, si narra addirittura che si e' fatto sciacallaggio dello stemma del pullman.
In poche parole il pullman in questione prese fuoco davanti agl occhi di tutti i giocatori dei marines ostia, che si stavano accingendo per andare a giocare una partita di campionato contro fiuggi.
Quell evento che io non ho vissituo fu una delle storie piu goliardiche che il gruppo marines ostia potesse ancor oggi raccontare, si narra anche che mentre il pullman andava a fuoco con tutta velocita' le borse veniva prese e messe di fuori, all atto del fuoco e fiamme qualcuno e non so chi si butto dentro il pullman per cercare di prendere un altro suvenir. E' un fatto che quando arrivo il secondo pullman a prenderli e li porto al campo, la partita non fu disputata perche' si presentaroni a detta degl arbitri in ritardo per la disputa della partita.
Sebbene sia io che dario eravamo in campo prima, e spacciammo mio padre come dirigente dei marines ostia ( falsissimo ), non ci fu verso per far cambiare idea a quegl arbitri che ci dissero che se volevamo potevamo giocare un amichevole ma non avfebbe avuto nessun valore sportivo.
La cosa che ha del divertente e che la partita non solo fu giocata, ma fu giocata fino alla fine con il punteggio Di zero a Zero.
Questo vuol dire che difesa ed attacco erano paritetici nel fermare il nulla e nel combinare i nulla.
AD un certo punto della partita sull ennesimo 3 e nulla del nostro attacco , ci fu da centro campo un azione che ha dello storico per lo meno per quanto riguarda pi quelle leggente che accompagnano ancor oggi i singoli team ed i vecchi di quel team con le espressioni:
AHO ! te riccordi quando marco ha preso quello per il braccio
MA te ricordi alfio quando prese a cazzoti a trani
Ma de che' era mejo quando Salaroli allora in quel di cagliari.....
MA che stai a di', quell azione di corsa era la migliore quando correva...
In poche parole leggenda.
AD un certo punto il terzo tentivo , il ventesimo terzo tentavio del nostro attacco che non concluse poi nulla, porto l attacco a meta' esatto del campo di gioco in quel del comunale di fiuggi.
Ad un certo punto un urlo da fuori
_FIEL GOAL FIELD GOAL, fate' calcia Bostik,fate calcia bostik, che era Dario ianniello- numero 58 LB e kicker dei marines ostia
dall altra parte della side line i lumberjacks e la side line ,
- e' una finta', e' una finta occhio alla palla corrono-
Il team era schierato
Centro tortosa fabio numero 62 le varie linedd di attacco, maglia bianca con scritto dietro rocco toys
Dall altra parte la formazione di casa caschi rossi muta blu'
HUDDLE veniva sciolto con lo schiocco delle mani, il calpestio dei tacchetti in quel campo che storicamente era di sabbia nera mista a terra, sembrava un arena piena di cenere, intorno a noi alberi che contornavano il campo ed erano parecchio altri.
Tutto si svolgeva a rallentatore con la spirale della palla che partiva dalle mani del centro per arrivare a quelle di chi mette la palla in poszione di calcio, di colpo le linee di scontravano e si poteva quasi sentire il ruomore ed il frastuono di quei caschi a tenere la posizione, dario che 10 secondi prima aveva fatto 7 passi indeitro e 3 laterali era pronto con il suo respiro , e con il suo potente calcio, prese la palla che alzandosi in altro vibro per un lungo tragitto in aria, gli occhi di tutti seguivano quella traiettoiria quasi disarticolata come se il vendo era li che la spingesse oltre ogni limite, il fiato sospeso da una parte e le bocche storte di chi stava guardando dall altra parte attonito ed incredulo.
La palla roteante si avvicinava sempre di piu' verso la porta avversaria, sarebbero stati 3 punti in un momento di staticita' una vittoria anche se amichevole storica per quella dei mariens ostia, in quanto contro fiuggi fin ora e per anni a seguire non riuscirono mai a vincere, tranne uno striminzito 26 a 26 anni addietro grazie all opera di un altro grande Qb storico romano. MOGLIONI ma questo e' un altro episodio della mia vita footballistica.
La palla che mischiava fantasia e ricordi ed immaginazione che in alto era andata come ra andata in alto inizio a scendere , e con preghiera da una parte e dall altra , si accingeva ad arrivare li dove storicamente poteva essere un record impossibile da raggiungere.
Ma la palla che se resa fiera non tradisce mai il suo calciatore, quel giorno mise le ali e con un fare anche bizzaro, prese la traversa e oltrepasso la porta, portando cosi in vantaggio i marines ostia.
Increduli tutti perche dario orgogliosamente impresse un altro macigno di magia quel giorno dopo che il pullman prese fuoco, il calore del team si strinse intorno a lui increduli felici e goliardici.
FINIVA COSI la partita non riconosciuta di quel campionato tra LUMBERJACKS FIUGGI e VS MARINES OSTIA:
Si torno a casa felici ,increduli ma anche un po' incazzati poche non era bello che non potesse essere presa in considerazione quella vittoria anzi tutt altro, poiche quella partita che rigiocammo la perdemmo .
Come tutte le leggi di murphy.
La sera io tornai in quello ch era la mia caserma
Rimane nel cuore a meta' quel giorno poiche' non vivendo la trasferta con i miei compagni l attimo del pullman che prese fuoco non lo vissi con ricordo passionale che ancor oggi alcuni miei si contradistinguono tenendo gelosamente quel ricordo nelle loro memorie.
Fu un giorno magico quello, ci rese felici e contenti.
I MARINES OSTIA PORTARONO a casa una delle prime vittoire conseguite con un arodre passionevole contro un team che per cosi dire era tra tanti come a roma un derby sentito.
Sono convinto che mai come questo sport possa darti emozioni cosi forti e cosi sentite da porte ancor oggi gioirne e rendemi pago di tantissime scelte della mia vita.
Questo eravamo noi , questo ero io.
22 anni incosciente e folle amante di uno sport diverso
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