L'eterno ritorno della noia d'esistere

Se di sorpresa coglie l’alba
E fasci d’oro penetrano saltimbanchi
Nell’occhio catturandolo
In giochi d’arcobaleni giocolieri
Le palpebre socchiudo
Stanco del circo della vita.

Se il sangue gorgoglia
Araldo d’un mattino inopportuno
Nel suo vagare inquieto
Ai piedi del mio capezzale
Gli occhi chiudo
Stanco del borioso affaccendarsi della vita.

Se la notte triste si dilegua
Ed il sonno fedele la segue nell’esilio
Agli ultimi lembi del suo mantello
Disperato m’aggrappo, alla regina
Mi rivolgo supplicante
“Salvami dall’eterno ritorno
Della noia d’esistere!”.

Una poesìa molto intimistica. Purtroppo il "circo della vita" non si può esorcizzare semplicemente chiudendo gli occhi.Spesso ti rovina addosso, e bisogna giocoforza affrontarlo, se occorre, anche "di petto".E in certi momenti, beato chi ha una "regina" a cui aggrapparsi...

Giorgio

e la descrizione d'una sensazione particolare della depressione che prende al risveglio. è quel ridestarsi pieno di angoscia e di noia, quel dolore fisico al solo pensiero di dover vivere un altro giorno, quel voler dormire fino alla morte per scappare all'inutilità dell'esistenza. ne ho provati e ne provo molti di risvegli così . ave

E' una sensazione che conosco per sentito dire, ma che faccio fatica ad assimilare personalmente, in quanto penso che non basti una vita a capire il senso dell'esistenza, ed essendo intenti a cercare di scoprirlo, non c'è assolutamente il tempo di annoiarsi...

Tu però lo hai espresso bene a modo tuo e d'altronde con il tuo metodo di scrittura (e ri-scrittura) credo tu non abbia tanto tempo per annoiarti, tranne al mattino appena sveglio e sbadigliante per via delle ore piccole!
Va bene, bacino del buon risveglio e solletico virtuale
Ros

Veramente notevole.
Una delle mie preferite.
Bravissimo Leo

La mia impressione è che ci sia più pessimismo / e depressione tra i giovani che tra coloro che hanno una certa età e ne hanno viste e passate di tutti i colori.
Perché?

Ros