Introduzione A1: Un trivio

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DarkDreamer
00mercoledì 2 marzo 2005 21:52
Gritsiti era quasi un punto in lontananza, un microscopico agglomerato situato in mezzo alle due montagne gemelle Hard-Rocks che lo facevano apparire quasi facente parte di un modellino in scala. Dall’altura in cui si trovava, Balik osservava la sua patria in silenzio, lasciandosi trascinare dai ricordi. Era un pomeriggio senza vento, la temperatura stava cominciando a calare essendo oramai vicino il crepuscolo e Balik doveva cominciare a muoversi: avrebbe potuto certamente accamparsi, ma a poca distanza da dove si trovava la città di Halvest, in cui lui aveva avuto modo, qualche mese addietro, di dare una mano nel debellare una grave malattia che aveva colpito l’intera cittadinanza. Il pensiero, dopo tanto tempo, di riposare dentro un soffice letto, in una stanza calda e con un bel tetto sulla testa che lo proteggesse dagli agenti atmosferici, lo spingeva a proseguire in quella direzione. Eppure, anche la sua casa si trovava a poca distanza da lui; sarebbe bastato un solo altro giorno all’addiaccio e avrebbe potuto abbracciare nuovamente sua madre e i suoi fratelli che non vedeva da molto tempo.
Scese dall’altura, bevve un sorso del suo liquore e controllò la sua mappa: il Wombarg era una terra grande e ancora non era riuscita ad esplorarla tutta. Il Wombarg, ricca di catene montuosa e di materie prime, era la regione in cui i nani avevano costituito il primato e i regni più grandi – constatava con orgoglio. Non solo la sua patria, ma anche Niralleq, la grandiosa città-roccaforte che ancora oggi racchiudeva dentro di sé la feccia e la follia di tutta Maarab: i drow e gli odiati necromanti. Al pensiero di quegli incantatori senza pietà e distruttori Balik sputò a terra e sperò veramente che qualcuno di loro fosse lì presente per assaporare la sua ascia da guerra.
Ma non c’era tempo per affrontare nemici immaginari: doveva decidere la sua direzione adesso, altrimenti avrebbe avuto dei problemi ad orientarsi con il buio. Consultò la cartina e scelse la sua meta
A1
00giovedì 3 marzo 2005 12:44
Col dubbio e la malinconia nel cuore Balik si fece coraggio e si disse: "Nn è ancora tempo che tu faccia ritorno a Gritsiti, il mondo è grande ed inesplorato e la fuori hanno bisogno di te.
Fatti forza e sopporta tutto questo perchè la ricompensa di Moradin sarà grande per i figli che hanno deciso di seguire la via più difficile".
Detto questo si diresse alla volta di Halvest
DarkDreamer
00venerdì 4 marzo 2005 15:54
Qualche ora dopo... Halvest
Halvest non era cambiata affatto. O meglio, non strutturalmente: esso è ed era rimasto una città di medie dimensioni, forse poco più grande di un villaggio, ma molto più organizzata e ben attrezzata per gestire i problemi.
Quando era avvenuta l'epidemia, i malati più gravi erano stati spostati in una struttura appositamente creata, per evitare che il morbo contagiasse anche i ricoverati in ospedale certamente non molto in salute ma non con grossi pericoli di vita come invece quelli colpiti dalla calamità.
Flash di gente disperata, carretti che portavano ammassati malati o - peggio - cadaveri e il grosso impegno che chierici, volontari e ospidalieri prodigavano per aiutare come meglio potevano i cittadini. La grossissima epidemia era stata causata da uno straniero, portatore latente del morbo, che si era propagato per la città mietendo vittime (lui compreso). Ora la situazione sembrava essersi ripresasi dai postumi, ma di notte non si poteva dire per certo.
A Balik la priorità era ora riposare. Due erano possibili le scelte: la locanda e il tempio di Pelor. Quest'ultimo avrebbe potuto dargli sicuramente alloggio, considerato che aveva aiutato i chierici nel brutto periodo e che conosceva uno dei membri più influenti della confraternita: Beor, il contabile delle finanze del tempio.
Poteva girare ancora, ovviamente, ma visitare la città di notte poteva rivelarsi alquanto sconveniente.
A1
00venerdì 4 marzo 2005 18:41
Data la stanchezza accumulata durante il viaggio Balik decise che era venuta l'ora di fermarsi a riposare, quindi decise di dirigersi al tempio di Pelor dal suo amico Beor.
DarkDreamer
00domenica 6 marzo 2005 11:19
Le porte del tempio erano, al solito, aperte per consentire alla gente di entrare e uscire senza problemi. La maggior parte delle persone che accedevano ad esso erano prevalentemente viaggiatori e derelitti che non potevano permettersi un alloggio sicuro su cui stare. Concedere pasti e vestiario era molto difficile in quel periodo, visto che le finanze del tempio (che si infoltivano solo grazie a donazioni e alle decime) avevano subito un brutto colpo nel periodo del morbo. C'era anche un altro metodo di finanziamento che costituiva la maggior parte degli introiti: nel cortile racchiuso dalle mura del tempio, c'era una grande pozza d'acqua limpida, la cosiddetta "Lacrima di luna", che si diceva avesse la proprietà, guardando le increspatura su di essa, di rivelare il futuro. Adesso come adesso quella pozza non era molto frequentata, vista ancora la paura del morbo che faceva titubare i viaggiatori.

L'interno del tempio era debolmente illuminato da una piccola fiaccola, che consentiva a malapena il distinguere i contorni degli oggetti e delle attrezzature che si trovavano all'interno.
Non c'era nessuno all'interno, con l'unica eccezione di un piccolo chierichetto, intento a pulire il pavimento. Se anche lo conosceva, non sembrava averlo riconosciuto
A1
00domenica 6 marzo 2005 20:49
"Salve mio giovane amico" esordì Balik " mi potresti dire dove posso trovare padre Beor, dovrei conferire con lui".
DarkDreamer
00lunedì 7 marzo 2005 18:00
Il giovane chierico sorrise di rimando alle parole di Balik e si allontanò velocemente dalla stanza attraversando una porta limitrofa. Erano passati pochi minuti, quando dalla porta appena oltrepassato dal ragazzo sopraggiunse Beor. Non era cambiato molto, con l'unica differenza del taglio della barba, cosa che in effetti stonava un poco con i suoi zigomi giovanili e il portamento esile. Era quel genere di persona che non stava bene con la barba.
Malgrado si leggesse la stanchezza sui suoi occhi, il tono con cui rivolse il saluto al suo amico era entusiasta e brioso. Era stato sempre un gran chiacchierone, ma sapeva quando fare silenzio. Quello non era - per lui - il momento e, dopo vari sproloqui confusi su tutto quello che era avvenuto dopo la partenza di Balik, disse: "Forse preferiresti accomodarti in un luogo in cui possa sederti, invece di farti rimanere in piedi come un albero. Ho molte cose da dirti, e tu sicuramente da raccontarmi. Ti va?" Il tipo non sembrava affatto essere cosciente della tarda ora
A1
00martedì 8 marzo 2005 12:35
Riprendendo da dove aveva interrotto il padre peloriano: "Dove mi possa sedere, mangiare un boccone e bere della buona birra. Se mi puoi portare in un posto del genere allora ti seguo volentieri". Aggiunse Balik ridendo, pur sapendo che il cibo dei chierici di Pelor era molto spesso un pasto frugale e che loro da bere preferivano l'acqua e che quindi il nano avrebbe dovuto ricorrere alla brocca che portava con se.

[Modificato da A1 08/03/2005 12.37]

DarkDreamer
00mercoledì 9 marzo 2005 23:12
Balik venne condotto alla mensa del tempio dal Beor. E fu sempre il suo amico a portargli, dopo essersi allontanato per poco tempo dal salone, con un piatto di carne secca e formaggio accompagnati da un po' di pane e una caraffa di qualcosa. Per il suo stupore, dentro c'era del liquore, non acqua come si era immaginato. Certo, avrebbe preferito birra, ma...
"Liquore elfico, Balik. So quanto ti piaccia bere, perciò ho aperto questa bottiglia in occasione del nostro incontro. So che avresti preferito birra, ma sai che l'uso di alcolici è proibito dal nostro credo; per la stessa ragione, bevi pure tutto il liquore".
La cosa che colpì Balik non fu solo questo, poichè Beor non aveva portato nulla da mangiare per sè; ricordava gli spuntini notturni che avevano fatto di gusto nei primi giorni in cui si erano conosciuti. Strano che a questo il suo amico non consumasse nulla.
"Cosa ti porta qui, Balik?" fece al nano, con tranquillità e serenità
A1
00giovedì 10 marzo 2005 20:28
*elfico! ma gli elfi nn sono buoni per i liquori* pensò Balik mentre si accingeva ad iniziare il suo pasto. "Ciò che mi riporta qui è il volere di Moradin, ed anche il fatto che qui sento profumo di casa, ogni tanto ritornare da queste parti fa bene al cuore e allo spirito." Balik pronunziò queste parole mentre teneva la carne in una mano ed il bicchiere di liquore nell'altra.
"Invece tu che mi dici? Aproposito non mangi nulla? Non vuoi neppure farmi un pò di compagnia?!?"

[Modificato da A1 10/03/2005 20.29]

DarkDreamer
00giovedì 10 marzo 2005 23:01
In effetti, alla gola del nano, il liquore elfico non era poi così speciale, se comparata al gusto più forte e corroborante di una buona birra. In ogni caso, egli alzò il boccale a ringraziare il suo amico.
Beor prese con un sorriso questo suo gesto e con serenità rispose a Balik: "Qui va tutto benissimo, dopo l'epidemia abbiamo operato per riportare la serenità ad Halvest e abbiamo dato aiuto alle famiglie danneggiate dal drammatico evento. Le nostre finanze sono un po' calate, ultimamente, ma il sorriso di quella gente è una ricompensa sufficiente e una medicina per i nostri - piccoli - problemi". Alla domanda del mangiare e della compagnia Beor perse un po' l'entusiasmo, ma rispose comunque con serenità: "Compagnia te la farò senz'altro, quanto al mangiare sto bene così, grazie". Malgrado Balik non fosse il massimo dell'intuito, si capiva benissimo che il tipo stava minimizzando qualcosa all'amico. "Abbiamo in mente di riaprire al pubblico la "Lacrima di luna", sai? Gli stranieri non sono ancora ritornati a causa della paura di un improvviso scoppio della malattia, ma quando si realizzerà che il pericolo è ormai scampato la gente tornerà ad ammirare la nostra reliqua. Ho in mente altri progetti, ora te li espongo" e si mise a fare un disordinato elenco di alcune sue idee, alcune valide altre un po' meno.
A1
00lunedì 14 marzo 2005 18:03
"Nonostante tu cerchi di non pensarci mi pare che tu mi stia nascondendo qualcosa oppure che un dubbio stia assillando tanto la tua mente, se nn è una cosa così personale della quale tu mi possa parlare liberamente, parla pure dimmi cosa ti cruccia."
DarkDreamer
00martedì 15 marzo 2005 20:02
"Niente di preoccupante, credimi, piccoli problemi finanziari che possono benissimo essere sopportati. Ciò non deve affatto distrarre o affievolire la mia gioia di averti rivisto. Rimani pure tranquillo"
A1
00domenica 20 marzo 2005 13:27
"Se mi dici che nn è nulla nn preoccupiamoci ma siamo felici per esserci riincontrati dopo tanto tempo e tante traversie.
Ah caro amico sappi che ad Halvest per circa un mese poi riprenderò il mio cammino" disse Balik contento per l'incontro con il vecchio amico Beor
DarkDreamer
00lunedì 21 marzo 2005 18:59
Sollevato dalla asserzione dall'amico, Beor si sollevò in piedi e prese il piatto debitamente svuotato dall'appetito del nano. "Mi farebbe molto piacere se tu restassi qui a dormire. Mi parlerai domani dei tuoi programmi. Se lo desideri, posso prepararti una stanza ove potrai riposare. Ci metterò poco, ma dovrai pazientare per quel tempo. Allora, che ne dici? Degnerai il tuo amico della tua preziosa compagnia?
A1
00lunedì 21 marzo 2005 20:13
Alle parole del chierico il nano si alzò contento e con il sorriso sulle labbra, lui tese la mano al vecchio amico e lo strinse tra le sue braccia.
"d'accordo"
DarkDreamer
00venerdì 8 aprile 2005 11:03
Balik dormì presso una cella di un chierico, il quale si era incamminato fuori città per portare il messaggio di Pelor in tutto il Wombarg. Il risveglio venne dato da un chierico che annunciava la colazione; a dire il vero Balik si era risvegliato all'alba, a causa delle campane che annunciavano la funzione mattutina, ma facendosi forza aveva ripreso a dormire.
Seguendo la sua sveglia vivente, Balik ritornò nello stesso salone in cui il giorno prima aveva parlato con Beor. Questa volta però vi erano molte più persone, sicuramente la chiesa al completo che faceva colazione, sedute in diverse tavolate. Venne accompagnata in quella in cui si trovava il suo amico, assieme ad altri suoi confratelli. Venne fatto sedere accanto a lui; il suo piatto - così come quello degli altri, anche se non tutti, tra cui anche Beor, non mangiavano - consisteva in una focaccia dolce ricoperta col miele, del prosciutto e delle uova. Da bere veniva passata l'acqua.
Mentre si mangiava, Beor si rivolse al suo amico: "Cosa pensi di fare qui in città oggi?".
A1
00lunedì 11 aprile 2005 14:22
Al sorgere del sole il nano si svegliò come di consuetudine per le preghiere del mattino (di cui al momento nn mi ricordo il nome).
Finite le sue orazioni il nano scese nel giardino brandendo la sua ascia e per tenersi in allenamento oltre che nello spirito anche nel corpo iniziò i suoi esercizi di combattimento.
Finiti anche questi si diresse da Beor e a quella domanda rispose: "Se qui al tempio non avete bisogno di me farei anche un giro in città, altrimenti sarei ben lieto di poterti dare il mio aiuto con le faccende che riguardano questo luogo di meditazione"
DarkDreamer
00sabato 16 aprile 2005 15:46
"Benissimo. Gira pure senza problemi. Se dovessi decidere di andartene, ricordati di passare a salutarmi, prima" gli fece con tono amichevole.

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