I commenti sono molto difficili..la prima cosa che mi viene da dire è che si tratta di un libro bellissimo, ricco di emozioni, sconvolgente...commovente (le ultime 100 pagine le ho lette tra le lacrime..con la vista annebbita).
Ci permette di vedere con gli occhi dell'Afghanistan una realtà che a noi è sconosciuta; dove la libertà e la gioia dei ragazzini, ma anche degli adulti, viene disillusa e distrutta da coloro che inizialmente vengono considerati come dei salvatori (i talebani). E' una storia che mi ha fatto molto rifletere e sicuramente molto più comune di quello che si possa credere.
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Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più. Trent'anni di storia afgana - dalla fine della monarchia all'invasione russa, dal regime dei Talebani fino ai giorni nostri - rivivono in questo romanzo coinvolgente e pieno d'atmosfera. "