Il 30esimo compleanno - Bachmann

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Madil
00martedì 13 aprile 2004 18:48
“E la mattina di un giorno che poi scorderà si sveglia e, tutt’a un tratto, rimane lì steso senza riuscire ad alzarsi, colpito dai raggi di una luce crudele e sprovvisto di ogni arma e di ogni coraggio per affrontare il nuovo giorno. Non appena chiude gli occhi per proteggersi, si sente andar giù e precipita in un deliquio in cui trascina con sé ogni istante vissuto… Getta la rete della memoria, la getta intorno a sé e tira su se stesso predatore e insieme preda, oltre la soglia del tempo, oltre la soglia del luogo, per capire chi egli sia stato e chi sia diventato.
Perché prima di allora aveva semplicemente vissuto alla giornata, ogni giorno tentato qualcosa di nuovo, senza ombra di malizia. S’immaginava di avere innumerevoli possibilità e credeva, per esempio, di poter diventare qualsiasi cosa: un grand’uomo, un faro per l’umanità, uno spirito filosofico. Oppure un uomo attivo e capace…. Oppure un rivoluzionario….. O un fannullone saggio.
In ogni occasione aveva detto di sì, a un’amicizia, a un amore, a una proposta, ogni volta per prova, su richiesta. Il mondo intero gli pareva revocabile, lui stesso revocabile.
Mai, neanche per un attimo, aveva temuto che il sipario potesse alzarsi come ora sul suo trentesimo compleanno, che toccasse a lui pronunciare la battuta, che un giorno avrebbe dovuto dimostrare ciò che realmente era capace di pensare e di fare, e confessare di che cosa gli importasse davvero. Non aveva mai pensato che di mille e una possibilità forse già mille erano ormai sfumate e perdute – oppure che sarebbe stato costretto a perderle perché una sola era la sua.
Mai aveva riflettuto…. Mai di nulla aveva avuto paura. Ora sa che anche lui è in trappola.
Ingeborg Bachmann

Il trentesimo compleanno, che dà il titolo al libro, è uno dei sette racconti della Bachmann in cui uomini e donne si raccontano sui loro rapporti. La capacità di lasciar trasparire, dietro ogni vicenda, dietro i dubbi sulle cose, sui sentimenti, sui nomi, l’ombra di “una partenza verso l’assoluto”.
A me è piaciuto!

Un saluto
Madil



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