Hocke Martin : Il Regno dei gufi

Il peggior libro che mi sono letto quest'anno. Ve lo consiglio solo se avete voglia di cimentarvi con un gruppo di gufi che nella loro vita metteno in scena una serie di scontri ed avventure varie che rimandano ad eventi della storia umana. Avrete quindi a disposizione una guerra contro un grosso gufo reale che ha in animo per i suoi simili la "soluzione finale", potrete godervi un altro pennuto che cerca di mettere in piedi una specie di comunità materialistica/comunista, altri che sono un misto tra gli hippie ed i palestinesi. Se questo non vi basta, potrete godervi gufi attratti sessualmente da femmine umane mentre speculano sull'aborto, sulle malattie veneree, sul femminismo gufesco, sulle strori tra gufi di razza diversa. Aggiungiamoci poi uno stile ampolloso, dialoghi barbosi, un finale da schifo, descrizioni di lotte tra pennuti che si fanno saltare la testa a colpi di becco.
Ed ora vedetevela voi

Straquoto in pieno...non sono mai arrivata oltre trenta pagine...
Onore al merito per averlo finito.

Straquoto in pieno le affermazioni. Io ho avuto il coraggio di leggerlo tutto come il tiranno e caso volle che l'abbia fatto poco tempo dopo "la collina dei conigli" ciò ha reso il confronto impietoso. Colpisce infatti, come ha sottolineato il tiranno, l'eccessiva antropizzazione dei protagonisti i quali oltre ad avere intelligenze e alcune cognizioni umane nè hanno molte delle nevrosi, arrivando alla sociopatia quasi maniacale.
Esopo senza morale, con animali troppo "adulti" e vicende troppo lente.

Vado controcorrente: a me è piaciuto molto infatti li ho letti tutti e tre. E' vero che sono antropomorfizzati ma se no che storia saltava fuori? Da birdwatcher ho notato anche una certa cura nelle descrizioni delle diverse abitudini delle varie specie (gufo reale folle a parte), non è di certo un libro da divorare ma per me che sono un lettore a volte troppo rapido e vorace piece cimentarmi in libri lenti.
Saluti

ho letto solo il regno dei gufi e,eppur non prossimo all'olimpo della letteratura diciamo che si lascia leggere senza molte pretese