[100 Anime] Vol.2: Vittime

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kiaraxad
00giovedì 9 febbraio 2006 17:32
Vittime
di Crippa - Buscaglia - Tenderini

Sospeso tra il debutto suggestivo e allettante de La città dei dannati e un'attesissima conclusione, Vittime si muove con disinvoltura nell'insidioso campo minato della "terra di mezzo". Senza deludere nessuna aspettativa e senza cali di tensione degni di nota, il capitolo due della saga una e trina di 100 Anime ci introduce a sentieri già familiari ed inquietanti novità.
Milan l'è un gran Milan, anche in questo tomo: ritratta con maestria dal disegno minuzioso e raffinato di Buscaglia e dai colori eterei di Tenderini, fa da degno sfondo ad avvenimenti cruciali.
La caccia di Nèdnama all'anima di turno, quella del chirurgo eretico Sebastiano Ferretti, si interseca con le visioni di una Chiara in versione premaman; la sua ricerca di pace in un piccolo parco è destinata a fallire, sfociando in un tragico faccia a faccia con l'orrore. Inutile dire che le sue compagne d'avventura non se la passano molto meglio. Emanuela tenta di conservare la calma e la razionalità tra avvenimenti inspiegabili e bagni di sangue, mentre la mistica Angie, oltre ad approfondire il suo legame particolare con il "demone di casa" (da segnalare per l'atmosfera inquietante e suggestiva è il loro incontro di pag. 14-15), scopre qualcosa di terribile sulla misteriosa gravidanza di Chiara.
Una profezia fa da spada di Damocle alle nostre protagoniste e al nostro mondo. Sta succedendo qualcosa di grosso, all'Inferno: Demoni traditori (prendete nota! [SM=x68091] ), complotti, un'anima in fuga. Che è, guarda caso, quella di Claudio...

Conclusioni
Il felicissimo connubio tra il tratto elegante e le tavole quasi cinematografiche di Buscaglia e i colori di Tenderini, che rende Vittime una vera festa per gli occhi, fa dimenticare in fretta alcune pecche riscontrabili nello scénario di Crippa: anche se la suspense resta alta durante tutto il volume, a tratti affiorano alcune lentezze che, fortunatamente, non sono troppo d'intralcio allo scorrere della narrazione.

Da leggere.
______
Kappa

[Modificato da kiaraxad 09/02/2006 17.58]

ED-LBreda
00giovedì 9 febbraio 2006 22:01
Ma è uscito?
Prèzzo?

/me domani pomeriggio fa un salto in fumetteria
LK
00giovedì 9 febbraio 2006 22:17
E' uscito sì, costa 14 € e devo andarci pur'io in fumetteria a raccattarlo.


LK
00martedì 28 febbraio 2006 16:04
Ieri pomeriggio gli dei del riordino mi hanno finalmente illuminato: dopo una lettura rapida-rapida per vedere che succede e una più comoda per apprezzare la parte grafica, ne è venuto un generale apprezzamento per l'evolversi dei fatti e qualche dubbio.
Spiegomi: che Chiara, con tutta Milano a disposizione, se ne vada a riposarsi nel parco proprio dietro la clinica dove operavano Ferretti & co. e ci trovi un'anima (decisamente corporea) che sembra essere ancorata lì da ricordi per nulla limpidi e nel frattempo è un'ottima fonte di visioni, a me da l'impressione di una coincidenza forzata. Necessaria quanto si vuole, visto anche che il filone indagatorio fondato sul coltello (che preferisco, in quanto segue una certa logica) non porta a conclusioni decisive, ma sa un po' di passaggio obbligatorio.
Passaggio che comunque si integra più che bene con l'evolversi degli eventi.
Inoltre introdurre quella che pare una misteriosa setta ultraterrena con agganci all'inferno è una scelta coraggiosa laddove inserisce un altro elemento di "disturbo" alla missione di Nednama ma anche rischiosa dato che anche questa parte della trama dovrà trovare una spiegazione nell'ultimo volume.
Oltre naturalmente a tutta la questione della profezia del traditore, che pone al centro della disputa il bambino non ancora nato ma già gravato di notevoli responsabilità.
Una cosa che magari può risultare un po' ostica ma io ho gradito è il ripetersi, ogni tanto, di un repentino rallentamento che lascia alle ambientazioni la responsabilità di "far vedere" quel che succede... e al lettore quella di lasciarglielo fare mentre si gode l'atmosfera.
Quest'ultima, come nel primo volume, guadagna tantissimo dai colori ma soprattutto dalle luci che, sia negli stacchi all'inferno (l'inquadratura della zona dei varchi, soprattutto), che nelle strade cittadine, nel parco, nella clinica o nella chiesa senza finestre (coi fasci di luce e il pulviscolo in evidenza), regalano la netta impressione che sul piano della normalità ce ne sia un altro ben più arcano.


[Modificato da LK 28/02/2006 16.07]

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