"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8,32) mese di febbraio 2014

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lazzaro2004
00domenica 2 febbraio 2014 12:55
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00domenica 2 febbraio 2014 12:58
«Mi hai risuscitata in Te, vera vita che dai la vita a ogni vivente» (s. Camilla Battista Varano)http://www.sorellepoveredisantachiara.it/01_sorellepovere/includes/index.php?monastero=camerino&sezione=camilla
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00domenica 2 febbraio 2014 14:02
Giornata per la vita: Mamma di una figlia che non doveva nascere
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00domenica 2 febbraio 2014 14:03
CAV Opera Don Guanella di Agrigento eravamo presenti anche sotto la pioggia. Poi ci siamo recati in Chiesa a S. Domenico dove Linda ci ha raccontato una bella storia, la sua storia fatta di coraggio, della sua lotta contro tutti e tutto, della sua sfida nei confronti di questa
società consumista ed egoista. Alla fine contro l’IVG ha vinto Lei ed è nata Gianna,figlia di Dio, di Linda e un po’ di tutti noi.

http://www.agrigentooggi.it/giornata-della-vita-sotto-la-pioggia/
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00domenica 2 febbraio 2014 17:58
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE esegesi del Cardinale Gianfranco Ravasi
lazzaro2004
00domenica 2 febbraio 2014 17:59
Simeone e Anna i primi discepolo di Gesù
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00lunedì 3 febbraio 2014 22:16
LA PIETA' DI VAN GOGH
lazzaro2004
00lunedì 3 febbraio 2014 22:17
Era un Van Gogh sofferente, e il tema del dolore doveva essere nelle sue corde. Ma soprattutto è la figura della Madonna a essergli empaticamente vicina, in una sofferenza che Van Gogh trasmette con il colore, assente nella litografia modello, che era in bianco e nero. La particolarità dell'opera sta nel tema: raramente Van Gogh si cimenta in temi esplicitamente religiosi, e questo è l'unico caso in cui l'artista dipinge un Cristo, anche se ha sempre dimostrato forti inclinazioni religiose.

http://www.ilgiornale.it/news/van-gogh-piet-dimenticata.html
lazzaro2004
00mercoledì 5 febbraio 2014 21:17
L'ONU critica il Vaticano perchè è contro: aborto, gay e contraccezione.
lazzaro2004
00mercoledì 5 febbraio 2014 21:22
Prima di esaminare il documento – la cui superficialità e faziosità ideologica lasciano davvero perplessi, e giustificano ampiamente le riserve quanto ai rischi d’ingerenza e violazione dei diritti sovrani degli Stati – occorre precisare che cos’è il Comitato per i Diritti del Fanciullo. Si tratta di un corpo di diciotto esperti eletti dagli Stati che hanno aderito alla Convenzione, le cui raccomandazioni non sono giuridicamente vincolanti. Si tratta dunque di una delle innumerevoli commissioni di esperti delle Nazioni Unite, per di più nominata con il «manuale Cencelli» dell’ONU, che tende a dare qualche posticino in qualche commissione a tutti gli Stati.

Tanto per dare un’idea, uno dei diciotto membri è stato designato dal governo della Siria e un altro da quello dell’Arabia Saudita, noti esempi di tutela dei diritti umani in genere e di quelli dei bambini – e delle bambine – in specie. La personalità più in vista, influente e nota del Comitato è la peruviana Susana Villarán, sindaco di Lima e cattolica «adulta» in perenne polemica con i vescovi del suo Paese, in particolare con il cardinale arcivescovo di Lima mons. Juan Luis Cipriani, per il suo sfrenato attivismo a favore del «matrimonio» omosessuale, dell’ideologia di genere e dell’aborto. Nota marciatrice dei gay pride, la Villarán si è distinta per i suoi attacchi alla Chiesa in materia di aborto e di omosessualità e ha simbolicamente «sposato» – il «matrimonio» omosessuale in Perù per ora non c’è – coppie di persone dello stesso sesso, fra cui la sua compagna di partito e stretta collaboratrice Susel Paredes e la sua «fidanzata» Carolina. Provocatoriamente, le cerimonie si sono svolte nel Parco dell’Amore di Lima, dove tradizionalmente gli sposi peruviani si fanno fotografare sotto la celebre statua «Il bacio» dello scultore Victor Delfín.


Chiarito dunque con chi la Santa Sede si è trovata ad avere a che fare,leggiamo insieme il bizzarro documento. Il Comitato nota una serie di settori dove la Santa Sede non rispetterebbe la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, e raccomanda al Vaticano le opportune riforme. Esaminiamo i settori principali. Primo: omosessualità – che non c’entra molto con i diritti dell’infanzia, ma viene fatta rientrare affermando che il Comitato si preoccupa di tutelare «gli adolescenti e i bambini gay, lesbiche, bisessuali e transgender». Per difendere questi bambini precoci il Comitato invita la Chiesa a seguire «la dichiarazione progressista rilasciata da Papa Francesco nel luglio 2013» – il famoso «chi sono io per giudicare?», che però si riferiva alle persone, che certo non vanno mai giudicate in quanto tali, e non ai comportamenti o alle leggi – e a ripudiare «i precedenti documenti e dichiarazioni sull’omosessualità». Come questa entrata a gamba tesa nel campo della dottrina morale cattolica rientri nelle competenze di un Comitato per i Diritti del Fanciullo non è veramente spiegato.

Secondo: uguaglianza fra uomini e donne. La Santa Sede è criticata perché non usa sempre un linguaggio «gender inclusive» e perché parla di «complementarietà» del ruolo maschile e femminile, il che implica che i due ruoli siano diversi, il che è contrario all’ideologia che il Comitato vuole imporre.

Terzo: punizioni corporali. Dopo un excursus sulle Case Magdalene irlandesi, che mostra come i membri del Comitato passino troppo tempo al cinema e abbiano visto il pessimo film di Peter Mullan – a parte le imprecisioni, il tema non sembra di bruciante attualità posto che l’ultima di queste case è stata chiusa nel 1996 –, il rapporto si schiera contro qualunque forma di punizione corporale, con considerazioni non solo pedagogiche, che potrebbero essere in parte condivisibili, ma anche teologiche. Si chiede che la Santa Sede «si assicuri che un’interpretazione della Scrittura tale da non giustificare le punizioni corporali si rifletta nell’insegnamento della Chiesa e […] sia incorporata nell’insegnamento e nell’educazione teologica». A prescindere dal merito, è interessante notare come il Comitato pretenda addirittura di dettare alla Chiesa come vada interpretata la Sacra Scrittura.

Quarto: pedofilia. Con una completa assenza di note e riferimenti precisi, si parla di «decine di migliaia» di bambini vittime dei preti pedofili. Sarebbe interessante sapere da dove vengono queste statistiche, mentre si sa da dove vengono certe informazioni contenute nel rapporto su un presunto intervento del 1997 del nunzio in Irlanda monsignor Luciano Storero (1926-2000) perché i vescovi irlandesi nascondessero i preti pedofili alle autorità civili. Vengono da un attacco del 2011 del governo irlandese alla Santa Sede, pieno di inesattezze, cui la Santa Sede – come abbiamo a suo tempo documentato su queste colonne – ha risposto in modo dettagliato.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lonu-dichiara-guerra-alla-chiesa-8372.htm

lazzaro2004
00venerdì 7 febbraio 2014 19:52
Protezione bambini, è allarme: l'associazione Meter rischia di chiudere
lazzaro2004
00venerdì 7 febbraio 2014 19:55

Non è una lagna ma un lamento biblico, forte - spiega don Fortunato Di Noto - mi appello a tutti gli uomini di buona volontà e alla mia amata Chiesa: la carità ha anche bisogno di risorse".L’Associazione Meter da più di 20 anni lotta per salvare i bambini dalla rete dei pedofili. Tuttavia, il fondatore e presidente, il sacerdote don Fortunato di Noto, è stato costretto a licenziare 5 dipendenti per mancanza di fondi, perché dalla Regione Sicilia non è ancora stato erogato il contributo del 2012. Oltre a quello delle 5 famiglie, c'è il dramma dei bambini per i quali l'associazione combatte collaborando con la Polizia Postale giorno e notte: che ne sarà di loro e di quelli ricoverati presso la casa Meter? www.associazionemeter.org (a cura di Emanuela Campanile)

http://it.radiovaticana.va/news/2014/02/05/protezione_bambini,_è_allarme:_lassociazione_meter_rischia_di/105-770602


lazzaro2004
00venerdì 7 febbraio 2014 21:52
RETE SOLIDALE TRA CARITAS DIOCESI TAKEDA S.EGIDIO E MUNICIPIO XII
lazzaro2004
00venerdì 7 febbraio 2014 21:54
“Non si tratta solo di offrire un riparo in quest’inverno rigido. Vogliamo dare una mano a chi ha perso tutto ma ha la voglia di ricominciare e di ritrovare il suo posto nella società. Trovare un tetto, un letto, una doccia, dei vestiti puliti e un pasto caldo è di fondamentale importanza per chi ha perso tutto ed è in cerca di lavoro – spiega il Presidente del Municipio Pasquale Calzetta – Questa rete di solidarietà significa per molti la possibilità di cambiare la propria vita. E quest’anno oltre al prezioso aiuto della Caritas e della Comunità di Sant’Egidio siamo riusciti a coinvolgere anche i privati”.A farsi carico del costi relativi al noleggio della struttura di accoglienza – spiegano l’assessore Gemma Gesualdi ed il consigliere Nicola Pezone, è infatti la società farmaceutica multinazionale Takeda Italia, che ha la propria direzione italiana proprio nel territorio del Municipio XII.L’iniziativa, giunta al suo quarto anno di vita ha già permesso a circa la metà delle persone ospitate di ritrovare il loro posto nella società, un lavoro e una casa Una piccola esperienza – sottolineano i volontari della Comunità di Sant’Egidio e delle Parrocchie – che per molti è significato un grande cambiamento di vita.

http://www.zeroseinews.it/category/municipi/page/10/
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00sabato 8 febbraio 2014 11:28
ESPERIENZE PRE-MORTE - VITA OLTRE LA VITA?
lazzaro2004
00sabato 8 febbraio 2014 11:30
La medianità non è affatto una facoltà radicata nella natura,
come vorrebbe la letteratura esoterico-occultista.
È contraddittorio infatti che Dio ci dia un sesto senso (naturale) che renda superflui i cinque sensi già esistenti (naturali) scalvandoli nell’ordine conoscitivo. Che questi “poteri” non siano naturali, lo possiamo dedurre anche dal fatto che scompaiono abitualmente quando il percipiente rinuncia esplicitamente a loro. Come può scomparire con la sola rinuncia una facoltà naturale?

François M. Dermine

http://www.cattoliciromani.com/40-ecumenismo-e-dialogo/30941-presunte-esperienze-di-premorte-fuori-dal-corpo/page36

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00sabato 8 febbraio 2014 20:37
IL TEMPO E LASTORIA. BERGOGLIO, PAPA ARGENTINO
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00sabato 8 febbraio 2014 20:38
 

E’ il primo Papa sudamericano; è l’uomo che in pochi mesi ha riacceso le speranza di rinnovamento della Chiesa nel mondo cattolico e non; è il Papa che ha deciso di chiamarsi Francesco come il poverello d'Assisi. Ma dietro questa scelta c’è una lunga storia che coinvolge l’intera Chiesa latinoamericana. “Fece molta impressione – spiega lo storico Alberto Melloni – vedere Pio XII nel 1943 rientrare in Vaticano dopo una visita alla città di Roma bombardata con la veste sporca di sangue; Anche Francesco arrivato dall’Argentina ha la veste sporca del sangue di quella dittatura”. Tre le date fondamentali: il 1965, anno del Concilio Vaticano quando a pochi giorni la chiusura una quarantina di padri conciliari firmano un documento “Il patto delle Catacombe” nel quale s’impegnano a vivere in povertà e a mettere i poveri al centro del loro ministero. All’epoca Jorge Bergoglio è un giovane gesuita di 29 anni, ma il testo di quel patto influenzerà profondamente la sua vita pastorale. Poi, nel 1976, il golpe militare in Argentina,
le ombre nere della dittatura e della violenza repressiva. Nella Chiesa sudamericana – sostiene il professor Melloni – si delineano due anime: quella povera, che lotta per i poveri, e quella conservatrice vicina alla destra fascista. Entrambe appartengono al passato di padre Bergoglio, che – aggiunge Melloni – al primato di primo Papa sudamericano, affianca quello di unico Papa ad aver subito un interrogatorio in un processo. Un interrogatorio del quale Il Tempo e la Storia ripropone alcuni drammatici passaggi. L’ultima data è quella del 13 marzo 2013 quando padre Bergoglio diventa il 266° vescovo di Roma.

http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/bergoglio-papa-argentino/23743/default.aspx

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00sabato 8 febbraio 2014 21:43
LA LUNA DI GRAZIANO Graziano Udovisi - sopravvissuto alle foibe
lazzaro2004
00sabato 8 febbraio 2014 21:45
Graziano Udovisi è nato a Pola in Istria il 6 luglio 1925 da Francesco e Anna Seskar. Risiede a Reggio Emilia. Frequenta il corso di Allievo Ufficiale a Pola dal gennaio al settembre 1944; diventa tenente della M.D.T. (Milizia Difesa Territoriale fino al 1945. Dall’ottobre 1943, è ufficiale comandante del Presidio di Portole d’Istria e di Rovigno d’Istria. A fine guerra, per salvare i suoi militi, si sposta da Rovigno a Pola su una motobarca. Venuto a conoscenza che i suoi soldati sono ricercati dagli slavi, il 5 maggio 1945 si presenta al Comando slavo (ubicato nella ex questura), raccontando di aver portato in salvo i suoi subalterni a Capodistria prima di raggiungere Pola. Il 13 maggio di quello stesso anno, viene rinchiuso in una cella di circa 16 mq, senza presa d’aria, insieme ad una trentina di soldati. Nella notte fra il 13 e il 14 maggio viene prelevato dalla cella e torturato insieme ad altri cinque commilitoni. Il 14 maggio viene trascinato sull’orlo della foiba di Fianona per essere trucidato. Riuscitosi a liberare i polsi dal fil di ferro che lo legavano, si getta nel baratro, prima che una raffica di mitra lo uccidesse. Nella foiba, a una profondità di venti-trenta metri c’è una pozza d’acqua. In questo modo si salva Risalendo, la sua mano incappa in una testa che prontamente afferra, salvando così un altro sventurato (Giovanni Radeticchio detto “Nini”). Processato dagli italiani presso il Tribunale di Trieste (Trieste era sottoposta al Governo Militare Alleato) per “collaborazionismo col tedesco invasore”. Egli si difende dichiarando di aver difeso il suolo italiano dallo slavo invasore. Il Tribunale non crede il suo calvario, disconoscendo le foibe, e lo imprigiona prima a Padova, poi a Venezia, Udine, Gorizia, Trieste e Civitavecchia. Liberato nel 1947 a Civitavecchia senza alcuna carta di rilascio. Insegnante elementare, nel dopoguerra si stabilisce nel mantovano: Concoro, Gonzaga; poi nel reggiano: Novellara, Rubiera.

http://www.edizionisolfanelli.it/grazianoudovisi.htm
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00domenica 9 febbraio 2014 14:35
Oggi ricorre l'anniversario della morte di Eluana Englaro
lazzaro2004
00domenica 9 febbraio 2014 14:36
Eluana Englaro (Lecco, 25 novembre 1970 – Udine, 9 febbraio 2009) Ogni 9 febbraio è la Giornata nazionale degli stati vegetativi. Chi crede oggi puo' far celebrare una Messa per Eluana.
lazzaro2004
00domenica 9 febbraio 2014 14:42
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) arte,parola,canto
lazzaro2004
00domenica 9 febbraio 2014 14:43
Nel Vangelo di questa domenica il Signore Gesù dice ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo” (Mt 5,13.14). Mediante queste immagini ricche di significato, Egli vuole trasmettere ad essi il senso della loro missione e della loro testimonianza. Il sale, nella cultura mediorientale, evoca diversi valori quali l’alleanza, la solidarietà, la vita e la sapienza. La luce è la prima opera di Dio Creatore ed è fonte della vita; la stessa Parola di Dio è paragonata alla luce, come proclama il salmista: “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 119,105). E sempre nella Liturgia odierna il profeta Isaia dice: “Se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio” (58,10). La sapienza riassume in sé gli effetti benefici del sale e della luce: infatti, i discepoli del Signore sono chiamati a donare nuovo “sapore” al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza di Dio, che risplende pienamente sul volto del Figlio, perché Egli è la “luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Uniti a Lui, i cristiani possono diffondere in mezzo alle tenebre dell’indifferenza e dell’egoismo la luce dell’amore di Dio, vera sapienza che dona significato all’esistenza e all’agire degli uomini.

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2011/documents/hf_ben-xvi_ang_20110206_it.html
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00lunedì 10 febbraio 2014 20:31
Il vero discepolo (Mt 5,13-16) esegesi del Cardinale Gianfranco Ravasi
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00lunedì 10 febbraio 2014 20:32
Già un ateo rimasto tale come il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche accusava in questi termini i cristiani:

«Se la buona novella della vostra Bibbia fosse anche scritta sul vostro volto, non avreste bisogno di insistere così ostinatamente perché si creda all'autorità di questo libro: le vostre azioni dovrebbero rendere quasi superflua la Bibbia perché voi stessi dovreste essere la stessa Bibbia».

http://www.avvenire.it/Rubriche/Pagine/Il%20mattutino/COMMENTI%20VIVENTI_20111210.aspx?Rubrica=Il%20mattutino
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00lunedì 10 febbraio 2014 20:33
Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio 2014) bisogno di condivisione e di amore
lazzaro2004
00lunedì 10 febbraio 2014 20:34
Messaggio del Santo Padre Francesco per la 22ª Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio 2014)
Fede e carità: «Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1Gv 3,16)

Cari fratelli e sorelle,
1. In occasione della XXII Giornata Mondiale del Malato, che quest’anno ha come tema Fede e carità: «Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1Gv 3,16), mi rivolgo in modo particolare alle persone ammalate e a tutti coloro che prestano loro assistenza e cura. La Chiesa riconosce in voi, cari ammalati, una speciale presenza di Cristo sofferente. E’ così: accanto, anzi, dentro la nostra sofferenza c’è quella di Gesù, che ne porta insieme a noi il peso e ne rivela il senso. Quando il Figlio di Dio è salito sulla croce ha distrutto la solitudine della sofferenza e ne ha illuminato l’oscurità. Siamo posti in tal modo dinanzi al mistero dell’amore di Dio per noi, che ci infonde speranza e coraggio: speranza, perché nel disegno d’amore di Dio anche la notte del dolore si apre alla luce pasquale; e coraggio, per affrontare ogni avversità in sua compagnia, uniti a Lui.

2. Il Figlio di Dio fatto uomo non ha tolto dall’esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma, assumendole in sé, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l’ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da negative possono diventare positive. Gesù è la via, e con il suo Spirito possiamo seguirlo. Come il Padre ha donato il Figlio per amore, e il Figlio ha donato se stesso per lo stesso amore, anche noi possiamo amare gli altri come Dio ha amato noi, dando la vita per i fratelli. La fede nel Dio buono diventa bontà, la fede nel Cristo Crocifisso diventa forza di amare fino alla fine e anche i nemici. La prova della fede autentica in Cristo è il dono di sé diffondersi dell’amore per il prossimo, specialmente per chi non lo merita, per chi soffre, per chi è emarginato.

3. In forza del Battesimo e della Confermazione siamo chiamati a conformarci a Cristo, Buon Samaritano di tutti i sofferenti. «In questo abbiamo conosciuto l’amore; nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1Gv 3,16). Quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo. Quando la dedizione generosa verso gli altri diventa lo stile delle nostre azioni, facciamo spazio al Cuore di Cristo e ne siamo riscaldati, offrendo così il nostro contributo all’avvento del Regno di Dio.

4. Per crescere nella tenerezza, nella carità rispettosa e delicata, noi abbiamo un modello cristiano a cui dirigere con sicurezza lo sguardo. È la Madre di Gesù e Madre nostra, attenta alla voce di Dio e ai bisogni e difficoltà dei suoi figli. Maria, spinta dalla divina misericordia che in lei si fa carne, dimentica se stessa e si incammina in fretta dalla Galilea alla Giudea per incontrare e aiutare la cugina Elisabetta; intercede presso il suo Figlio alle nozze di Cana, quando vede che viene a mancare il vino della festa; porta nel suo cuore, lungo il pellegrinaggio della vita, le parole del vecchio Simeone che le preannunciano una spada che trafiggerà la sua anima, e con fortezza rimane ai piedi della Croce di Gesù. Lei sa come si fa questa strada e per questo è la Madre di tutti i malati e i sofferenti. Possiamo ricorrere fiduciosi a lei con filiale devozione, sicuri che ci assisterà, ci sosterrà e non ci abbandonerà. È la Madre del Crocifisso Risorto: rimane accanto alle nostre croci e ci accompagna nel cammino verso la risurrezione e la vita piena.

5. San Giovanni, il discepolo che stava con Maria ai piedi della Croce, ci fa risalire alle sorgenti della fede e della carità, al cuore di Dio che «è amore» (1Gv 4,8.16), e ci ricorda che non possiamo amare Dio se non amiamo i fratelli. Chi sta sotto la Croce con Maria, impara ad amare come Gesù. La Croce «è la certezza dell’amore fedele di Dio per noi. Un amore così grande che entra nel nostro peccato e lo perdona, entra nella nostra sofferenza e ci dona la forza per portarla, entra anche nella morte per vincerla e salvarci…La Croce di Cristo invita anche a lasciarci contagiare da questo amore, ci insegna a guardare sempre l’altro con misericordia e amore, soprattutto chi soffre, chi ha bisogno di aiuto» (Via Crucis con i giovani, Rio de Janeiro, 26 luglio 2013).
Affido questa XXII Giornata Mondiale del Malato all’intercessione di Maria, affinché aiuti le persone ammalate a vivere la propria sofferenza in comunione con Gesù Cristo, e sostenga coloro che se ne prendono cura. A tutti, malati, operatori sanitari e volontari, imparto di cuore la Benedizione Apostolica.

http://www.chiesacattolica.it/documenti/2013/12/00016795_messaggio_del_santo_pa
lazzaro2004
00martedì 11 febbraio 2014 19:19
MARATONA INFERNALE GIRONE ITALIA
lazzaro2004
00martedì 11 febbraio 2014 19:20
Castel Del Monte, i Sassi di Matera, i monumenti nuragici della Sardegna. Sono alcuni dei luoghi colti dalla macchina
da presa per rappresentare in immagini il Purgatorio dantesco. Con 'Montagna infinita' prosegue 'In viaggio con Dante',
progetto realizzato dalla Società Dante Alighieri con il sostegno di Arcus e della Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
e le Politiche Migratorie del MAE, che ha l'obiettivo di tradurre le cantiche in 100 brevi film da 12 minuti. Il lavoro, con la fotografia
e il montaggio di Carlo Sgambato, le musiche di Savio Riccardi, la consulenza artistica di Valentina Spata e la regia
di Lamberto Lambertini, sarà presentato in anteprima nazionale alla Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze, a Roma, mercoledì
prossimo alle 17.30. All'incontro parteciperanno l'amministratore unico di Arcus S.p.a., Ludovico Ortona, il dantista Emilio Pasquini,
Cristina Ravaglia, direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli Affari Esteri, e Lamberto
Lambertini, regista del lungometraggio. In conclusione interverrà Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Cinema-a-Roma-seconda-tappa-di-In-viaggio-con-Dante_32969094075.html
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