Addio 2020, l'anno più brutto delle nostre vite Gli eventi che hanno segnato la nostra storia

Sono d'accordo con te Simon, e Amalia.

Come tutti abbiamo combattuto contro un nemico invisibile, di cui ancora sappiamo troppo poco per credere che sarà debellato in pochi mesi. Abbiamo fatto distanziamento sociale, abbiamo imparato a convivere con l'innaturale mascherina, abbiamo curato i nostri cari e qualcuno ci ha lasciato. Anzi: troppi affetti ci hanno lasciato... Non avevo mai partecipato a tanti funerali di fratelli e amici come quest'anno.

Però abbiamo anche imparato a reagire. Ci siamo rimboccati le maniche pensando a coloro che soffrono senza avere una speranza, e con il nostro ministero attraverso telefonate, lettere e videomessaggi, anche se odiato da alcuni destinatari del nostro amore, abbiamo confortato altri.

È incoraggiante vedere persone prima indifferenti al messaggio di speranza, ora ascoltare e riscoprire la bellezza delle Sacre Scritture. Mia moglie sta conducendo molti studi biblici trovati proprio in questi mesi, e questo senz'altro è un punto che possiamo annoverare tra le belle cose del 2020 che portiamo a casa.

E poi, diciamocelo: qualcuno vede questo periodo come le prove generali in vista della grande tribolazione. Non sta a noi dire se è plausibile o meno, ma di certo i sensi di allerta spirituale di sono attivati. Non è un caso, credo, che molti inattivi storici si siano riavvicinati alla congregazione proprio adesso, sfruttando l'ingresso meno impegnativo offerto dalle piattaforme di videoconferenza: altro punto a favore del 2020

Mi tornano in mente le parole del filosofo KHALIL GIBRAN:

“Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c'è un'alba che ci aspetta.”

“Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici."

Un abbraccio fraterno a tutti