Vivo con un acufene forte e invalidante da circa 15 anni che mi ha precluso il mondo del lavoro. Fin dall'inizio ho seguito la ricerca e
i convegni internazionali, riportandone i risultati tradotti in un altro forum che ha chiuso per motivi non ben precisati, cancellando il lavoro di anni.
Da lì non mi sono più dedicato a spendere energie, ma ho continuato a seguire il sito dell'
ATA (American Tinnitus Association) l'unica associazione al mondo in grado, non solo di ricevere donazioni sull'ordine di mln di dollari, ma soprattutto finanziare varie ricerche.
La cruda realtà, che l'ATA mette in evidenza, è il fatto che non esiste una cura, solo pagliativi per poterlo sopportare. E ci si deve rassegnare, nonostante i vari stregoni che promettono la guarigione completa (ci sono passato) svuotando il portafogli.
Inoltre chi finanzia una barca di soldi per la ricerca sull'acufene negli USA sono le forze armate, perché una grossa percentuale di soldati che rientrano dall'Afghanistan e ultimamente dal M.O. soffrono di tinnitus a causa degli spari e delle bombe che distruggono le cellule ciliate. Sembra che una delle cause sia lo stress post traumatico unito alla perdita delle cellule ciliate. Ciò che non si capisce è perché a chi provochi l'acufene e a chi no, nelle stesse condizioni
La
British Tinnitus Association dedica annualmente una settimana per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Aggiungo che dagli studi (vado a memoria, perché in quel sito avevo pubblicato tutte le ricerche, nel dettaglio) l'acufene attiva non solo la parte del cervello che riguarda l'udito, ma anche quella della memoria (per questo bisogna agire subito) ma soprattutto l'amigdala che è la parte del cervello che gestisce le emozioni.
Ora ritrovare tutte queste ricerche richiederebbe un sacco di tempo, ma a me è bastato (e verificato in prima persona) che il tinnitus non è solo un fischio all'orecchio, ma coinvolge diverse aree del cervello. Ciò che pochi medici riescono a capire.
Entrando in questa comunità, mi sono reso conto che ora, come dieci anni fa, c'è poco per sensibilizzare un problema ignorato da tutti, senza una associazione che sia in grado di farsi sentire con numeri, cifre con studi e pubblicazioni internazionali, perché di associazioni ce ne sono diverse, tutte scandalosamente in combutta fra loro. E mentre l'acufene non viene considerato come patologia, ma un sintomo (non si sa di che cosa) chi ne soffre viene abbandonato a sé stesso, nonostante in diversi casi che ho letto, abbia portato al suicidio. Negli anni mi sono collezionato vari suicidi dovuti all'acufene da portare in visione ai vari medici, compreso il caso di
Gaby Olthuis, mamma olandese, che arrivata al culmine della sopportazione, ha chiesto e ottenuto l'eutanasia.
Un abbraccio a tutti.
[Modificato da omegapi 01/02/2020 13:59]