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Otto mesi di inferno

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2018 17:50
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01/09/2018 18:43

Otto mesi di inferno
Ciao ragazzi, sono entrato nell'ottavo mese, ma non di gravidanza. In questi mesi ho sperimentato praticamente di tutto, ho provato tre regimi alimentari diversi, dalla paleo strettissima, ad altri piú specifici per malattie autoimmuni. Contemporaneamente ho praticato trt con rumore rosa, dato che sono iperacusico, e dato che quello bianco risulta troppo spigoloso. Superata la fase iniziale degli attacchi di panico e di ansia, è subentrata quella della sofferenza e della rassegnazione. Ci sono alcuni giorni in cui soffro solo di fortissima iperacusia, altri invece in cui i sibili a 12000 hertz sono talmente alti, da impedirmi di concentrarmi su qualsiasi cosa. Attualmente sto applicando la tecnica del defenestramento, parto dal rumore rosa, ed individuata la frequenza del mio acufene, applico un filtro a reiezione di banda con una campana abbastanza stretta, in modo che il suono ottenuto non stuzzichi la mia iperacusia.vi scrivo per un consiglio o una informazione, su 10 giorni, circa 4 sono vivibili da essere umano mentre 3 richiedono un forte sforzo mentale per concludere la giornata e 3 sono un vero e proprio inferno in terra. Ho notato che il mio buongiorno si vede dal mattino, se mi sveglio con i sibili alti fissi e forti, cosí me li porto avanti fino a un successivo risveglio, mentre se i sibili sono bassi al risveglio, tali restano fino alla lotteria del giorno dopo. Ho un arrotino in testa, che affila Delle lame sottilissime, che non va mai in ferie. Ho concluso tutti gli accertamenti audiologici con esito negativo, ora mi hanno invitato a chiedere la consulenza di un bravo neurologo. Voi cose ne pensate dell' aiuto neurologico in materia di acufeni? Ai piú anziani chiedo se le cose possono migliorare, oppure se questa tortura sará sempre peggio. Quello che mi manca è la gradualità del miglioramento, a volte sembra poter uscire dal tunnel per sprofondarvi poi miseramente in maniera peggiore. ho abbandonato definitivamente sia il mestiere di musicista che quello di fonico, attivitá che svolgevo hobbisticamente per passione. Sto iniziando a valutare la strada degli antidepressivi che ho sempre rifiutato, il solo timore è che che questi possano paradossalmente peggiorare i sibili giá insopportabili. Qualsiasi consiglio che possiate darmi è ben accetto
[Modificato da craffaele 01/09/2018 18:55]
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Post: 112
01/09/2018 20:05

invece di perdere tempo a suonare in loculi puzzolenti con musicisti egocentrici grazie all'acufene ho scoperto la natura, i monti i laghi. Che bella la vita adesso non tornerei mai indietro
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Post: 31
02/09/2018 10:25

Re: Otto mesi di inferno
craffaele, 01/09/2018 18.43:

Ciao ragazzi, sono entrato nell'ottavo mese, ma non di gravidanza. In questi mesi ho sperimentato praticamente di tutto, ho provato tre regimi alimentari diversi, dalla paleo strettissima, ad altri piú specifici per malattie autoimmuni. Contemporaneamente ho praticato trt con rumore rosa, dato che sono iperacusico, e dato che quello bianco risulta troppo spigoloso. Superata la fase iniziale degli attacchi di panico e di ansia, è subentrata quella della sofferenza e della rassegnazione. Ci sono alcuni giorni in cui soffro solo di fortissima iperacusia, altri invece in cui i sibili a 12000 hertz sono talmente alti, da impedirmi di concentrarmi su qualsiasi cosa. Attualmente sto applicando la tecnica del defenestramento, parto dal rumore rosa, ed individuata la frequenza del mio acufene, applico un filtro a reiezione di banda con una campana abbastanza stretta, in modo che il suono ottenuto non stuzzichi la mia iperacusia.vi scrivo per un consiglio o una informazione, su 10 giorni, circa 4 sono vivibili da essere umano mentre 3 richiedono un forte sforzo mentale per concludere la giornata e 3 sono un vero e proprio inferno in terra. Ho notato che il mio buongiorno si vede dal mattino, se mi sveglio con i sibili alti fissi e forti, cosí me li porto avanti fino a un successivo risveglio, mentre se i sibili sono bassi al risveglio, tali restano fino alla lotteria del giorno dopo. Ho un arrotino in testa, che affila Delle lame sottilissime, che non va mai in ferie. Ho concluso tutti gli accertamenti audiologici con esito negativo, ora mi hanno invitato a chiedere la consulenza di un bravo neurologo. Voi cose ne pensate dell' aiuto neurologico in materia di acufeni? Ai piú anziani chiedo se le cose possono migliorare, oppure se questa tortura sará sempre peggio. Quello che mi manca è la gradualità del miglioramento, a volte sembra poter uscire dal tunnel per sprofondarvi poi miseramente in maniera peggiore. ho abbandonato definitivamente sia il mestiere di musicista che quello di fonico, attivitá che svolgevo hobbisticamente per passione. Sto iniziando a valutare la strada degli antidepressivi che ho sempre rifiutato, il solo timore è che che questi possano paradossalmente peggiorare i sibili giá insopportabili. Qualsiasi consiglio che possiate darmi è ben accetto



Ciao, per quello che mi riguarda la strada del neurologo è sicuramente da prendere in considerazione, il vero problema è che allo stato attuale delle cose non è che, anche qualora ti rivolgessi ad una persona altamente qualificata, abbiano in mano una cura specifica o la formula magica, nella migliore delle ipotesi ti daranno qualche farmaco come il Rivotril ad esempio, utilizzato molto quanto si parla di problemi dell'orecchio interno e già questo dovrebbe far riflettere sull'orientamento della terapia attuale contro gli acufeni.
Ho generalizzato ovviamente, non posso sapere la cura proposta dai vari neurologi, ma sò che in questo momento non esiste una cura specifica per gli acufeni, così come non esiste una cura specifica per varie malattie di presunta origine psicosomatica.
Scrivo presunta perchè certezze non ce ne sono.

Io che non sono un medico, ma per medici ci ho passato molto tempo, fino a essere certo di saperne molto di più di alcuni pseudo professoroni che come fine ultimo hanno esclusivamente quello di fare soldi (purtroppo questa è la realtà dei fatti, la sofferenza altrui un buon modo per arricchirsi), rimango convinto di una forte componente psicologica, che fà innescare meccanismi fisiologici, non ancora del tutto definibili, che portano a sfociare in patologie diverse, ognuno somatizza dove l'organismo è più debole o ha subito dei danni nel corso degli anni, per una cattiva "gestione" del nostro corpo, vuoi per l'alimentazione o uno stile di vita scorretto, o per abitudini malsane.
Pertanto la neurologia è una strada sicuramente valida, ma in questo momento io non sono a conoscienza di nulla di nuovo, qualora ci fossero novità VERE lo sapremmo già in molti, non trovate?

Detto questo, la mia opinione, è che una volta esclusa la presenza di danni o patologie concrete dell'orecchio interno, vedi ad esempio neurinoma, che è veramente raro, il problema vada affrontato sotto un profilo psicologico, bisogna abbassare i livelli di stress causati da questo evento traumatico, qualora fosse necessario i farmaci possono aiutare, ma bisogna utilizzarli in maniera sensata, sembra una banalità, ma non lo è!
Altrimenti il rischio di fare più danni è elevatissimo, io ci sono passato e me la sono vista davvero brutta, ho avuto la forza di reagire anche grazie a chi mi stà affianco, ma non è stato affatto facile, i danni possono anche rimanere nel lungo termine.
Se si può evitare è sicuramente meglio, ma se è necessario, bisogna rivolgersi a persone competenti e non fare assolutamente da soli.

Visto che sono ormai 25 anni che convivo con problemi all'orecchio, da prima le vertigini, poi ipoacusia e fulness, per poi sfociare in una serie di acufeni che ormai sono un concerto [SM=g6794] , si perchè io non è ho solo uno, ma diversi, non mi faccio mancare nulla, pulsante, rombo e fischietti vari, oltre ad un bel fruscio di sottofondo, capirai che ho provato un pò di tutto.
Anche l'alimentazione è stata un percorso, la paleo l'ho fatta per anni, un paio dei quali in maniera maniacale, non è che sia servita a molto, anzi, probabilmente mi ha causato solo ulteriore stress.
Questo non significa che l'alimentazione non sia un fattore importante, ma non bisogna credere che sia determinante, questo per una serie di motivi.
Per quanto uno si possa sforzare di seguire uno stile alimentare il più corretto possibile, selezionando fonti di cibo sempre pulite è di qualità, escludendo tutto quello che è cibo confezionato, se non la si vive serenamente, lo stress che ne deriva, fà scaturire meccanismi ormonali, che sono ben più importanti e impattanti sul nostro organismo, di quello che ha il cibo stesso.
Paradossalmente può stare meglio uno che mangia da schifo, di uno che mangia perfettamente, ma la vive male.
Le regole veramente importanti sono poche, ma bisogna seguirle con costanza, ma qui si apre un capitolo nel quale ci si dilunga, sarebbe necessario aprire una discussione apposita dove dare alcuni consigli, ma non essendo io un medico, non mi permetto di dare consigli in tal senso, non lo trovo corretto.

Io dopo 8 mesi dalla comparsa del rombo stavo ancora da schifo, il mio percorso è stato lento, ho iniziato a stare bene dopo un paio d'anni, ma questo anche perchè non mi davo pace, volevo tutto e subito, cercavo una cura che non esiste e invece dovevo trovarla dentro di me, dovevo cambiare atteggiamento nei confronti della vita, un percorso che ancora stò vivendo, non è facile, soprattutto quando ormai si è adulti e si hanno abitudini consolidate, ancora adesso ho degli atteggiamenti comportamentali che mi causano stress, sembra quasi che sia proprio io a cercarmelo, sembra quasi che debba sempre cercare qualcosa che mi destabilizzi, uno schema autodistruttivo che accomuna molte patologie psicosomatiche, vi invito a riflettere su questo e cercare di fare un introspezione e capire se ci siano degli atteggiamenti comportamentali volti in tal senso.


Comunque poi il tempo aiuta tutti, il momento difficile passa e succede spessissimo che un acufene ci fà capire cose che mai avremmo capito diversamente, ci apre nuove porte e ci fà apprezzare cose che prima non vedevamo, personalmente posso dire che mi abbia cambiato la vita in meglio, ho recepito il messaggio, portato a casa e sono intervenuto, stò cambiando atteggiamento nei confronti della vita e ringrazio il cielo ogni giorno per l'esistenza meravigliosa di cui posso godere ogni giorno!

Vedi il messaggio sopra il mio, di marco, io lo capisco perfettamente e vivo il suo stesso stato d'animo, perchè questo è il messaggio che deve emergere, probabilmente dobbiamo cambiare qualcosa enlla nostra vita per stare veramente bene, siamo tutti alla ricerca della felicità perenne, ma spesso se non si tocca il fondo, la felicità nelle cose semplici non la si vede, non la si apprezza.


Provate a vedere l'acufene sotto un'altra prospettiva, non è una malattia che vi può uccidere, non può farvi del male direttamente, ci crea però un enorme sofferenza, ma se abbiamo la consapevolezza che questa sofferenza è un punto d'inizio e non d'arrivo, vi si aprirà un mondo.
Pensate a voi stessi e a chi vi vuole bene, amatevi, concedetevi, godete di tutto quello che potete, da qui si passa una volta sola, non c'è una seconda chance; se potete non rinunciate, perchè dire no se una cosa ci fà stare bene, se non si fà del male al prossimo, se non si preclude la libertà altrui, perchè dire no.
Imparate a dire si, non chiudetevi in voi stessi, abbiamo tutti le stesse debolezze, paure e insicurezze, abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, amiamo la vita ogni giorno, ogni giorno è un giorno regalato, sfruttiamolo!

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Post: 15
02/09/2018 17:49

Ti ringrazio per il bel intervento e per le parole spese. Il mio problema attuale non è tanto l'acufene, a cui mi sono rassegnato, è l'iperacusia. È questa che mi tendea vita ompossibile, rendendomi intollerante a quasi tutti i suoni, se lascio le mie orecchie scoperte per piú di un'ora, mi sento come se qualcuno mi stesse accartocciando il cervello co. Della carta stagnola, è una sensazione fastidiosissima, che peggiora sempre piú. Non mi aspetto la cura miracoloso, ma qualcosa che riduca questa assurda eccitabilitá neuronale, una specie di "calmante" per le vie uditive, che mi permetta di vivere una vita quasi normale [SM=g2305342] [SM=g2305342]
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Post: 15
02/09/2018 17:50

craffaele, 02/09/2018 17.49:

Ti ringrazio per il bel intervento e per le parole spese. Il mio problema attuale non è tanto l'acufene, a cui mi sono rassegnato, è l'iperacusia. È questa che mi rende la vita impossibile, rendendomi intollerante a quasi tutti i suoni, se lascio le mie orecchie scoperte per piú di un'ora, mi sento come se qualcuno mi stesse accartocciando il cervello co. Della carta stagnola, è una sensazione fastidiosissima, che peggiora sempre piú. Non mi aspetto la cura miracoloso, ma qualcosa che riduca questa assurda eccitabilitá neuronale, una specie di "calmante" per le vie uditive, che mi permetta di vivere una vita quasi normale [SM=g2305342] [SM=g2305342]


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