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Papa: esce 'Misericordia et Misera', assoluzione per chi procura l'aborto

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2016 12:29
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03/12/2016 09:45
 
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Cara Galvani,

FrancescaGalvani, 03/12/2016 08:14:



Certamente ognuno di noi, può dubitare su ciò che vuole, tu reputi che i nostri valori non siano autentici e ti ergi a giudice della coscienza di milioni di persone, cosa a mio parere un po' pericolosa. Certamente ci saranno persone che come dici tu, continueranno a sbagliare, e magari anche a ripetere gli stessi errori, ma ce ne sono tante altre che compiono un reale percorso di pentimento e di conversione.



Non mi fare piu' estremista di quello che sono, non ho giudicato alcuna coscienza, ma soltanto una pratica, una procedura, della tua chiesa.
I giochetti cominciano già da bambini, quando tu vai a confessarti in buona fede e poi senti altri giovincelli, la maggioranza, che si vantano di averla raccontata al prete. Poco dopo smettono di confessarsi, perché il fascino di quel giochino si perde in fretta.
Chi lo prende sul serio, persone lodevoli, spesso capisce anche che l'intermediazione di un uomo, dietro una grata anonima, ha un effetto molto limitato.


FrancescaGalvani, 03/12/2016 08:14:

Per quanto riguarda il sacramento della Confessione, per me è un grande dono che mi offre la mia Chiesa, io mi confesso più o meno una volta al mese, e questo sacramento mi aiuta a guardare dentro me stessa, a fare i conti con le mie debolezze, con le mie mancanze, ad esaminare la mia coscienza. L'aiuto del mio padre spirituale è in tutto questo preziosissimo.
[SM=g1944981]



Il processo catartico puo' avvenire in quel modo, ma anche attraverso altre vie ben diverse.
Se restiamo ai fatti, cosa avviene nel "segreto del confessionale" è segreto e non lo sappiamo nè io ne tu. Uno che l'ha documentanto mandando giornalisti a farsi confessare e trascrivendo le registrazioni è il famoso Giordano Bruno Guerri: le sue conclusioni sono allarmanti e ci permettono, una volta di piu', di dubitare che la tua chiesa non usi effettivamente la confessione per altri fini, piu' che per "assolvere" effettivamente i peccati delle persone.

Se poi tu vuoi guardare comunque al bicchiere mezzo pieno e la trovi comunque una funzione positiva, puoi continuare benissimo a confessarti dal prete. Non hai certo bisogno della mia approvazione!

Simon


[Modificato da (SimonLeBon) 03/12/2016 09:47]
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Re: Re:
(SimonLeBon), 03/12/2016 09.45:

Cara Galvani,

FrancescaGalvani, 03/12/2016 08:14:



Certamente ognuno di noi, può dubitare su ciò che vuole, tu reputi che i nostri valori non siano autentici e ti ergi a giudice della coscienza di milioni di persone, cosa a mio parere un po' pericolosa. Certamente ci saranno persone che come dici tu, continueranno a sbagliare, e magari anche a ripetere gli stessi errori, ma ce ne sono tante altre che compiono un reale percorso di pentimento e di conversione.



Non mi fare piu' estremista di quello che sono, non ho giudicato alcuna coscienza, ma soltanto una pratica, una procedura, della tua chiesa.
I giochetti cominciano già da bambini, quando tu vai a confessarti in buona fede e poi senti altri giovincelli, la maggioranza, che si vantano di averla raccontata al prete. Poco dopo smettono di confessarsi, perché il fascino di quel giochino si perde in fretta.
Chi lo prende sul serio, persone lodevoli, spesso capisce anche che l'intermediazione di un uomo, dietro una grata anonima, ha un effetto molto limitato.


FrancescaGalvani, 03/12/2016 08:14:

Per quanto riguarda il sacramento della Confessione, per me è un grande dono che mi offre la mia Chiesa, io mi confesso più o meno una volta al mese, e questo sacramento mi aiuta a guardare dentro me stessa, a fare i conti con le mie debolezze, con le mie mancanze, ad esaminare la mia coscienza. L'aiuto del mio padre spirituale è in tutto questo preziosissimo.
[SM=g1944981]



Il processo catartico puo' avvenire in quel modo, ma anche attraverso altre vie ben diverse.
Se restiamo ai fatti, cosa avviene nel "segreto del confessionale" è segreto e non lo sappiamo nè io ne tu. Uno che l'ha documentanto mandando giornalisti a farsi confessare e trascrivendo le registrazioni è il famoso Giordano Bruno Guerri: le sue conclusioni sono allarmanti e ci permettono, una volta di piu', di dubitare che la tua chiesa non usi effettivamente la confessione per altri fini, piu' che per "assolvere" effettivamente i peccati delle persone.

Se poi tu vuoi guardare comunque al bicchiere mezzo pieno e la trovi comunque una funzione positiva, puoi continuare benissimo a confessarti dal prete. Non hai certo bisogno della mia approvazione!

Simon





Sei rimasto un po' indietro [SM=g27985]
Ormai non ci si confessa più dietro alla grata da non so quanti anni, io almeno non l'ho mai fatto, neanche da bambina. La confessione avviene a tu per tu col prete, e ci si guarda in faccia.
Per quanto riguarda i bambini, ne sto seguendo un gruppo di 47 di quinta elementare e ti assicuro che prendono la confessione in maniera molto seria, poi quello che succederà a loro in futuro è nelle mani di Dio e degli educatori che continueranno a seguirli nel gruppo medie, in quello delle superiori, e ad affiancarli nel gruppo universitari.

Resta il fatto che una persona va a confessarsi spontaneamente, nessuno è obbligato a farlo, quindi continuo a chiedermi a che pro andare a raccontare bugie.

Per il resto non cerco la tua approvazione, così come non ho la pretesa di far cambiare idea a nessuno, questa discussione è stata aperta non da me, per parlare della mia Chiesa e sono intervenuta per correggere alcune inesattezze e per rispondere alle domande che mi sono state fatte.

Buona giornata.

Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
03/12/2016 11:30
 
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Re:
FrancescaGalvani, 03/12/2016 10:07:



Sei rimasto un po' indietro [SM=g27985]
Ormai non ci si confessa più dietro alla grata da non so quanti anni, io almeno non l'ho mai fatto, neanche da bambina. La confessione avviene a tu per tu col prete, e ci si guarda in faccia.
Per quanto riguarda i bambini, ne sto seguendo un gruppo di 47 di quinta elementare e ti assicuro che prendono la confessione in maniera molto seria, poi quello che succederà a loro in futuro è nelle mani di Dio e degli educatori che continueranno a seguirli nel gruppo medie, in quello delle superiori, e ad affiancarli nel gruppo universitari.



Ogni anno è un anno in piu'... pero' le registrazioni di "Ti assolvo" sono state tutte fatte "nel segreto del confessionale".
A suo tempo sono stato confessato anch'io a tu per tu, ma solo in casi eccezionali, non era la regola.
Magari dipende dal paese e dal prete?
In effetti nella mia esperienza si smetteva già di frequentare i corsi alle elementari (c'era chi preferiva una bella partita di calcio nel fatidico campo dell'oratorio), alle medie restavamo in pochi e alle superiori solo qualche entusiasta.
Sia mio fratello che un mio zio sono stati catechisti, non invento nulla.

FrancescaGalvani, 03/12/2016 10:07:

Resta il fatto che una persona va a confessarsi spontaneamente, nessuno è obbligato a farlo, quindi continuo a chiedermi a che pro andare a raccontare bugie.

Per il resto non cerco la tua approvazione, così come non ho la pretesa di far cambiare idea a nessuno, questa discussione è stata aperta non da me, per parlare della mia Chiesa e sono intervenuta per correggere alcune inesattezze e per rispondere alle domande che mi sono state fatte.

Buona giornata.



Beh, non vedo dove sarebbe la "bugia". Al cattolico è richiesto di confessarsi, non è un'azione volontaria.
La spontaneità risiede nella scelta del momento o del confessore, ma non sono previste altre forme che non siano quella auricolare con un prete, nè è previsto di fare a meno di quello che viene considerato dalla tua chiesa un "sacramento".

Se poi vuoi parlare dei contenuti delle registrazioni riportate nel libro di Giordano Bruno Guerri, per far capire che tipo di consigli danno i sacerdoti cattolici a chi si confessa, io non ho problemi.

Simon
[Modificato da (SimonLeBon) 03/12/2016 11:31]
03/12/2016 12:07
 
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FrancescaGalvani, 03/12/2016 10.07:




Per il resto non cerco la tua approvazione, così come non ho la pretesa di far cambiare idea a nessuno, questa discussione è stata aperta non da me, per parlare della mia Chiesa e sono intervenuta per correggere alcune inesattezze e per rispondere alle domande che mi sono state fatte.

Buona giornata.





Tranquilla cara Francesca, anche io, come Simon, non trovo la figura del 'confessore' riscontrabile nelle Scritture se non quando ci dicono:"confessate gli uni gli altri i vostri peccati" il che, quindi, sottintende che il prete, dovrebbe, a sua volta, confessare a me i suoi peccati, cosa che non avviene.

E' un ruolo, quello del 'confessore che assolve', decisamente superfluo, quando si crede che l'unica persona che può perdonare ed assolvere è Dio Onnipotente. Se poi anche tu ammetti che per il cattolico non esiste l'obbligo della confessione (quando io ero bambino si poteva però accedere alla comunione solo dopo la confessione) diventa chiaro che un altro uomo, anch'esso peccatore, non possiede l'autorità di assoluzione nei confronti di un proprio simile.

Se invece lo scopo della confessione fosse quello di mantenere una chiesa pura ed incontaminata e se ciò fornisse i presupposti affinchè il peccatore potesse ricevere l'aiuto pratico per rafforzare la propria spiritualità e non ricadere più nell'errore allora, in quel caso, la confessione di un peccato nascosto, acquisterebbe un grande valore agli occhi di un Dio misericordioso, pronto a perdonare in presenza di un pentimento sincero.

03/12/2016 13:52
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 03/12/2016 11.30:


Beh, non vedo dove sarebbe la "bugia". Al cattolico è richiesto di confessarsi, non è un'azione volontaria.
La spontaneità risiede nella scelta del momento o del confessore, ma non sono previste altre forme che non siano quella auricolare con un prete, nè è previsto di fare a meno di quello che viene considerato dalla tua chiesa un "sacramento".

Se poi vuoi parlare dei contenuti delle registrazioni riportate nel libro di Giordano Bruno Guerri, per far capire che tipo di consigli danno i sacerdoti cattolici a chi si confessa, io non ho problemi.

Simon



al cattolico è richiesto di confessarsi, ma nessuno viene a controllare se e quando ti confessi, quindi rimane un azione che la persona fa se e quando ne ha voglia.
Per il resto non ho bisogno di sapere cosa dice Giordano Bruno Guerri o le sue registrazioni, so bene cosa mi dice il prete quando mi confesso, e questo mi basta.



Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
03/12/2016 14:07
 
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Re:
'Andros', 03/12/2016 12.07:




Tranquilla cara Francesca, anche io, come Simon, non trovo la figura del 'confessore' riscontrabile nelle Scritture se non quando ci dicono:"confessate gli uni gli altri i vostri peccati" il che, quindi, sottintende che il prete, dovrebbe, a sua volta, confessare a me i suoi peccati, cosa che non avviene.

E' un ruolo, quello del 'confessore che assolve', decisamente superfluo, quando si crede che l'unica persona che può perdonare ed assolvere è Dio Onnipotente. Se poi anche tu ammetti che per il cattolico non esiste l'obbligo della confessione (quando io ero bambino si poteva però accedere alla comunione solo dopo la confessione) diventa chiaro che un altro uomo, anch'esso peccatore, non possiede l'autorità di assoluzione nei confronti di un proprio simile.

Se invece lo scopo della confessione fosse quello di mantenere una chiesa pura ed incontaminata e se ciò fornisse i presupposti affinchè il peccatore potesse ricevere l'aiuto pratico per rafforzare la propria spiritualità e non ricadere più nell'errore allora, in quel caso, la confessione di un peccato nascosto, acquisterebbe un grande valore agli occhi di un Dio misericordioso, pronto a perdonare in presenza di un pentimento sincero.





Il prete non confessa a me i suoi peccati, anche se può succedere che me ne parli, ma ha a sua volta un confessore, così come ce l'ha il papa.
Per noi cattolici invece questa autorità è stata proprio Gesù a darla:
Giovanni 20-21,23-«Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 22Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Matteo 16,16-19

16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Poi voi date una diversa interpretazione a questi versetti (e spero che a nessuno venga voglia di fare una sterile discussione sul significato di questi versetti, perché io non ce l'ho [SM=g27988] ) ma tant'è.

Gli scopi della confessione sono molteplici, tra i quali ci sono anche quelli che elenchi alla fine.

Scusami se sono di fretta ma devo proprio uscire..
[SM=g1944981]
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
03/12/2016 14:34
 
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Re: Re:
FrancescaGalvani, 03/12/2016 14.07:




Scusami se sono di fretta ma devo proprio uscire..
[SM=g1944981]



Ma tu guarda.... [SM=g27987]
03/12/2016 14:38
 
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Re: Re:


Dio può certamente perdonare e salvare anche al di fuori della prassi sacramentale, senza la mediazione della chiesa visibile.



Interessante!



Ma va anche assolutamente ricordato che sarebbe un grave errore, per un cattolico... accedere al sacramento del perdono e alla relativa prassi di confessare i peccati al ministro della chiesa.



Non capisco! Se Dio "può certamente perdonare e salvare [...] senza la mediazione della chiesa" da cosa scaturisce il "grave errore"? Sembra una contraddizione

03/12/2016 15:43
 
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Aborto perdono
Sen.altro.continueremo.a sbagliare
Ma la profonda conoscenza,della Parola di Dio.ci.aiuterà a,comprendere bene la legge.In.questo caso.sul.Aborto provocato(non.uccidere)saremo.noi stessi.per amore.verso Dio ed il.mio.prossimo a,ubbidienza legge divina senza,intermediario umano
Solo così viene il.perdono.di Dio .


03/12/2016 18:56
 
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Re: Re:
Cara Francesca,

FrancescaGalvani, 03/12/2016 14.07:




Il prete non confessa a me i suoi peccati, anche se può succedere che me ne parli, ma ha a sua volta un confessore, così come ce l'ha il papa.
Per noi cattolici invece questa autorità è stata proprio Gesù a darla:
Giovanni 20-21,23-«Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 22Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».





Lo immaginavo che avresti citato il passo giovanneo, ma (lasciatelo dire), ritengo del tutto a sproposito.

Innanzitutto, gli apostoli non erano sacerdoti giacchè, come ti ho già indicato, nell' ekklesìa cristiana primitiva non esisteva un sacerdozio terreno e quindi nessun sacerdote terreno che fungesse da confessore.
Seconda poi, a te risulta un solo caso, nel N.T., che attesti di un apostolo (che, ripeto, non era un sacerdote terreno nè gli apostoli ordinarono mai sacerdoti terreni nella primitiva ekklesìa cristiana...) che abbia ascoltato una confessione e concesso l' assoluzione?
Nessuno, è questo il punto!
Per comprendere le parole di Gesù, non possiamo scindere Gv. 20:22 dal versetto 23: nel versetto 22 Gesù fa cenno al ricevimento dello spirito santo, alludendo a quello che sarebbe accaduto, in effetti, alla Pentecoste.
C' è quindi un nesso tra quello che disse Gesù nel versetto 22 e quello che aggiunse nel versetto 23.
Gli apostoli, sotto la guida dello spirito, avrebbero potuto discernere se delle persone potevano essere da Dio perdonate o meno, sulla base di determinati requisiti scritturali, vedasi il caso di Anania e Saffira (Atti 5:1-11) o il caso di 1 Cor. 5:1-5.

Possiamo vedere anche il caso di Atti 13:11: Paolo (apostolo scelto direttamente da Gesù!) sotto la guida dello spirito, potè discernere che la mano di Dio sarebbe stata contro quell' uomo e che la cecità lo avrebbe colto.

Si trattava quindi di una particolare autorità - del tutto miracolosa - conferita agli apostoli dopo la Pentecoste..

Ma questo non significa che già al quel tempo (figuriamoci oggi) tutti gli anziani (anziano, presbyteros, da cui prete, che comunque non era in alcun modo un sacerdote terreno!) avessero tale autorità.
Per esempio, nel caso di 2 Cor. 2:5-11, Paolo non disse che avrebbe assolto i peccati di quell' uomo nè comprese che quell' uomo era stato perdonato da Dio, ma disse semplicemente:

"A chi voi perdonate, perdono anch'io " (2 Cor. 2:10 CEI), riferendosi all' intera Congregazione, non a qualche singolo presbitero.....




FrancescaGalvani, 03/12/2016 14.07:


Matteo 16,16-19
16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».




idem come sopra. E poi scusa, il passo dobbiamo leggerlo per intero e non solo quello che più ci garba: a parte che anche qui non si parla in nessuna maniera di confessione fatta a un sacerdote (Pietro non lo era...), ma a te risulta che gli attuali preti o l' attuale papa debba ancora aprire le tre chiavi del Regno dei cieli? [SM=g2037509]

FrancescaGalvani, 03/12/2016 14.07:


una sterile discussione sul significato di questi versetti, perché io non ce l'ho



Come vuoi.
So benissimo che questi versetti sono citati per sostenere biblicamente il sacramento, noi ti abbiamo spiegato la nostra versione, concordo con te che probabilmente la discussione rischierebbe di essere sterile...

Ciao.
[Modificato da Aquila-58 03/12/2016 19:09]
03/12/2016 20:32
 
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Re:
FrancescaGalvani, 03/12/2016 13:52:



al cattolico è richiesto di confessarsi, ma nessuno viene a controllare se e quando ti confessi, quindi rimane un azione che la persona fa se e quando ne ha voglia.
Per il resto non ho bisogno di sapere cosa dice Giordano Bruno Guerri o le sue registrazioni, so bene cosa mi dice il prete quando mi confesso, e questo mi basta.



In effetti non ho avviato questa discussione per parlare (nuovamente) della confessione cattolica, ma vedo che la questione torna fuori comunque.

Se dobbiamo riassumere:

è un sacramento richiesto, ma se non lo fai va bene lo stesso, nessuno controlla.

Devi dire la verità al prete, ma se racconti menzogne nessuno puo' saperlo, se non Dio.

Devi pentirti, altrimenti l'assoluzione non è valida. Ma se non ti penti, nessuno controlla.

Per me è una prospettiva desolante...

Simon
04/12/2016 07:51
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 03/12/2016 20.32:



In effetti non ho avviato questa discussione per parlare (nuovamente) della confessione cattolica, ma vedo che la questione torna fuori comunque.

Se dobbiamo riassumere:

è un sacramento richiesto, ma se non lo fai va bene lo stesso, nessuno controlla.

Devi dire la verità al prete, ma se racconti menzogne nessuno puo' saperlo, se non Dio.

Devi pentirti, altrimenti l'assoluzione non è valida. Ma se non ti penti, nessuno controlla.

Per me è una prospettiva desolante...

Simon



questione di punti di vista.
Il mio rapporto con Dio e con la fede non ha bisogno di "controllori" che lo certifichino e mi diano il timbro di cristiana d.o.c.
So che Dio legge il mio cuore, la mia mente e i miei pensieri, a Lui non posso mai mentire e lo seguo per amore, per una scelta che si rinnova ogni giorno. E quando mi capita di allontanarmi, di fare delle scelte sbagliate, comincio a percepire la Sua assenza e questo non mi fa star bene e sento il bisogno di riconciliarmi di capire il mio errore, di essere perdonata.
Dio mi lascia libera, in tutto, anche libera di sbagliare e di pagare le conseguenze dei miei errori, ed è proprio in questa libertà che sento il Suo Amore.


--
Qualche giorno fa, mia figlia che frequenta la quinta elementare è tornata a casa da scuola raccontandoci che con la maestra in classe avevano parlato di punizioni, e tutti i bambini avevano alzato la mano per raccontare le varie punizioni che i genitori usavano nei loro confronti quando non facevano i compiti o si comportavano male: chi doveva stare una settimana senza tv, chi un mese senza senza videogiochi, chi non poteva andare a calcio o a casa dell'amichetto. Mia figlia era un po' stupita e aveva notato che i bambini che avevano le punizioni più "severe" erano anche i più "monelli" ed erano anche quelli che per evitare punizioni raccontavano bugie o copiavano i compiti. Lei non aveva alzato la mano perché a casa nostra non ci sono punizioni.
Così ha chiesto a suo padre perché noi non diamo punizioni, e suo padre le ha risposto che noi non vogliamo che lei faccia i compiti o si comporti bene perché altrimenti non potrà vedere la tv o giocare con i suoi giochi preferiti, ma perché si fida di noi, e pensa che i consigli che le diamo siano per il suo bene e per aiutarla a crescere nel migliore dei modi.
Lei lo ha abbracciato e gli ha detto che anche lei con i suoi figli si comporterà come ci siamo comportati noi con lei.
----
Questo è il mio rapporto con Dio.

Buona domenica!


[Modificato da FrancescaGalvani 04/12/2016 08:14]
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
04/12/2016 09:02
 
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Re: Re: Re:
FrancescaGalvani, 04/12/2016 07.51:




Dio mi lascia libera, in tutto, anche libera di sbagliare e di pagare le conseguenze dei miei errori, ed è proprio in questa libertà che sento il Suo Amore.






Giusto.
Infatti Dio ci ha lasciato il dono del libero arbitrio e - conseguentemente - la facoltà di scegliere.
Come giustamente dici, se ci allontaniamo da Lui ne paghiamo le conseguenze e percepiamo la Sua Assenza.

Sappiamo che "in questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi". (1 Gv. 5:3 CEI).

Ma sappiamo anche che l' amore divino talvolta si esprime, con i Suoi figli che peccano, in questo modo:

"Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui;
6 perché il Signore corregge
colui che egli ama
e percuote
["flagella" nel testo greco...] chiunque riconosce come figlio. " (Ebrei 12:5-6 CEI).

Dobbiamo avere il Suo concetto di libertà, di disciplina e di amore, non il nostro (se vogliamo adorare Dio, ovviamente....)

Buona domenica anche a te.
[Modificato da Aquila-58 04/12/2016 09:05]
04/12/2016 09:30
 
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Re:
FrancescaGalvani, 04/12/2016 07:51:



questione di punti di vista.
Il mio rapporto con Dio e con la fede non ha bisogno di "controllori" che lo certifichino e mi diano il timbro di cristiana d.o.c.
So che Dio legge il mio cuore, la mia mente e i miei pensieri, a Lui non posso mai mentire e lo seguo per amore, per una scelta che si rinnova ogni giorno. E quando mi capita di allontanarmi, di fare delle scelte sbagliate, comincio a percepire la Sua assenza e questo non mi fa star bene e sento il bisogno di riconciliarmi di capire il mio errore, di essere perdonata.
Dio mi lascia libera, in tutto, anche libera di sbagliare e di pagare le conseguenze dei miei errori, ed è proprio in questa libertà che sento il Suo Amore.



Su questo siamo d'accordo.
Infatti il "sacramento" della confessione auricolare perde completamente d'importanza a fronte di queste constatazioni.

FrancescaGalvani, 04/12/2016 07:51:

--
Qualche giorno fa, mia figlia che frequenta la quinta elementare è tornata a casa da scuola raccontandoci che con la maestra in classe avevano parlato di punizioni, e tutti i bambini avevano alzato la mano per raccontare le varie punizioni che i genitori usavano nei loro confronti quando non facevano i compiti o si comportavano male: chi doveva stare una settimana senza tv, chi un mese senza senza videogiochi, chi non poteva andare a calcio o a casa dell'amichetto. Mia figlia era un po' stupita e aveva notato che i bambini che avevano le punizioni più "severe" erano anche i più "monelli" ed erano anche quelli che per evitare punizioni raccontavano bugie o copiavano i compiti. Lei non aveva alzato la mano perché a casa nostra non ci sono punizioni.
Così ha chiesto a suo padre perché noi non diamo punizioni, e suo padre le ha risposto che noi non vogliamo che lei faccia i compiti o si comporti bene perché altrimenti non potrà vedere la tv o giocare con i suoi giochi preferiti, ma perché si fida di noi, e pensa che i consigli che le diamo siano per il suo bene e per aiutarla a crescere nel migliore dei modi.
Lei lo ha abbracciato e gli ha detto che anche lei con i suoi figli si comporterà come ci siamo comportati noi con lei.
----
Questo è il mio rapporto con Dio.

Buona domenica!



Capisco quello che racconti, ma vedi anche tu che la tua esperienza personale non è una regola.
Se tutti facessero il loro dovere in modo automatico e senza bisogno di regole, solo per amore, saremmo in un quadretto ideale.
La realtà pero' è ben diversa e chi dirige la tua chiesa lo sa molto bene. Sappiamo anche tutti molto bene che non si è obbligati ad essere cristiani o cattolici, in questo mondo, ma che Dio lascia liberi di scegliere.
Come si fa a non essere cattolici in Italia? La domanda non è banale.

Simon
04/12/2016 10:00
 
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Re: Re:

(SimonLeBon), 04/12/2016 09.30:



Su questo siamo d'accordo.
Infatti il "sacramento" della confessione auricolare perde completamente d'importanza a fronte di queste constatazioni.



invece, e ti parlo sempre della mia esperienza, confrontarmi con il prete attraverso la confessione mi aiuta a fare il "punto della situazione". A volte tendo ad essere molto indulgente con me stessa, me la racconto e tendo ad auto giustificarmi, altre volte al contrario divento estremamente severa e mi giudico in maniera aspra.. Del resto sappiamo tutti che "il cuore è ingannevole" [SM=g27988]
Il prete mi aiuta a discernere, a capire perché tendo a ricadere negli stessi errori, a vedere dove sono più debole e come posso rafforzarmi su una determinata questione, e anche a prendere coscienza del cammino che ho fatto, dei miei miglioramenti, certo, è importante trovare la persona giusta che sappia guidarti in un percorso simile, e il mio padre spirituale, grazie a Dio, lo è.

Certo quella di ricorrere alla confessione, deve essere una mia scelta personale, se venissi convocata dal prete e "obbligata" a raccontargli i fatti miei, tutto questo, come dici giustamente tu, non avrebbe senso e perderebbe d'importanza.
Diciamo che per me la confessione è una bella opportunità di crescita che mi regala la Chiesa.

[SM=g1944981]
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
04/12/2016 11:27
 
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Re: Re: Re:
FrancescaGalvani, 04/12/2016 10.00:




ti parlo sempre della mia esperienza, confrontarmi con il prete attraverso la confessione mi aiuta a fare il "punto della situazione". A volte tendo ad essere molto indulgente con me stessa, me la racconto e tendo ad auto giustificarmi, altre volte al contrario divento estremamente severa e mi giudico in maniera aspra.. Del resto sappiamo tutti che "il cuore è ingannevole" [SM=g27988]
Il prete mi aiuta a discernere, a capire perché tendo a ricadere negli stessi errori, a vedere dove sono più debole e come posso rafforzarmi su una determinata questione, e anche a prendere coscienza del cammino che ho fatto, dei miei miglioramenti, certo, è importante trovare la persona giusta che sappia guidarti in un percorso simile, e il mio padre spirituale, grazie a Dio, lo è.

Certo quella di ricorrere alla confessione, deve essere una mia scelta personale, se venissi convocata dal prete e "obbligata" a raccontargli i fatti miei, tutto questo, come dici giustamente tu, non avrebbe senso e perderebbe d'importanza.
Diciamo che per me la confessione è una bella opportunità di crescita che mi regala la Chiesa.

[SM=g1944981]




Ci troviamo d'accordo su diversi aspetti che descrivi con chiarezza: è la stessa esperienza che in qualità di testimoni di Geova proviamo quando riceviamo consigli ed aiuto dai pastori ed Anziani (figura prevista dalle Scritture) che ci stimolano a fare autoesame e correggerci.


La differenza, sostanziale, sta nel fatto che l'Anziano non ci 'assolve' perché, come il prete, non possiede i titoli per farlo, in quanto prerogativa esclusiva di Dio Onnipotente.

Personalmente ho un buon rapporto con don Giuseppe, il prete del mio Comune, con il quale abbiamo più volte sviscerato l'argomento.
Anche lui mi conferma che la pratica dell'assoluzione legata alla confessione non ha basi Bibliche ma rientra, comunque, tra i suoi formali doveri.

Ciò non toglie che la figura spirituale di una persona matura e ricca di esperienza ed accurata conoscenza delle Sacre Scritture possa essere un buon amico, saggio consigliere, tutore fidato ma entro i limiti di un ruolo accettato dalla Parola di Dio.
[SM=g2037508]
[Modificato da 'Andros' 04/12/2016 11:31]
04/12/2016 12:17
 
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Re: Re: Re: Re:
'Andros', 04/12/2016 11.27:





Personalmente ho un buon rapporto con don Giuseppe, il prete del mio Comune, con il quale abbiamo più volte sviscerato l'argomento.
Anche lui mi conferma che la pratica dell'assoluzione legata alla confessione non ha basi Bibliche ma rientra, comunque, tra i suoi formali doveri.






esatto....idem i parroci con cui ho parlato io (e sono parecchi....)
04/12/2016 13:46
 
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Re:
FrancescaGalvani, 04/12/2016 10:00:

(SimonLeBon), 04/12/2016 09.30:



Su questo siamo d'accordo.
Infatti il "sacramento" della confessione auricolare perde completamente d'importanza a fronte di queste constatazioni.



invece, e ti parlo sempre della mia esperienza, confrontarmi con il prete attraverso la confessione mi aiuta a fare il "punto della situazione". A volte tendo ad essere molto indulgente con me stessa, me la racconto e tendo ad auto giustificarmi, altre volte al contrario divento estremamente severa e mi giudico in maniera aspra.. Del resto sappiamo tutti che "il cuore è ingannevole" [SM=g27988]
Il prete mi aiuta a discernere, a capire perché tendo a ricadere negli stessi errori, a vedere dove sono più debole e come posso rafforzarmi su una determinata questione, e anche a prendere coscienza del cammino che ho fatto, dei miei miglioramenti, certo, è importante trovare la persona giusta che sappia guidarti in un percorso simile, e il mio padre spirituale, grazie a Dio, lo è.

Certo quella di ricorrere alla confessione, deve essere una mia scelta personale, se venissi convocata dal prete e "obbligata" a raccontargli i fatti miei, tutto questo, come dici giustamente tu, non avrebbe senso e perderebbe d'importanza.
Diciamo che per me la confessione è una bella opportunità di crescita che mi regala la Chiesa.

[SM=g1944981]



Cara Galvani,
Per come lo descrivi tu, il tuo prete svolge il ruolo di pastore o counseler spirituale. Per far questo pero', idealmente, dovrebbe conoscere sia te che l'ambiente in cui vivi e possibilmente anche il resto della sua chiesa (intesa come comunità dei fedeli, non l'edificio).

Tutto questo sarebbe realistico avendo la responsabilità di un gruppo magari di 50-100 persone. Al mio paese si parlava di 7'000-7'500 anime con un prete solo e un paio di chierichi.
In piu', la confessione avveniva prevalentemente dietro la grata del confessionale e non sto' parlando dell'anteguerra! Si diceva che era meglio cosi' perché il prete non avrebbe dovuto fare preferenze, nè avvicinarsi troppo a certe donnette... ma questa è un'altra storia.

Non so quanti cattolici vanno in chiesa da te, ma vorrei sapere com'è possibile seguirli tutti come dici tu, con i numeri che avete.

Simon
04/12/2016 15:32
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 04/12/2016 13.46:





Non so quanti cattolici vanno in chiesa da te, ma vorrei sapere com'è possibile seguirli tutti come dici tu, con i numeri che avete.

Simon



nella mia Chiesa c'è un parroco più due collaboratori del parroco (entrambi preti) poi c'è un quarto prete che segue prevalentemente i giovani e gli universitari, più una serie di adulti laici che seguono i vari gruppi:
il gruppo biblico gestito da persone laureate in scienze religiose, il gruppo famiglie, il gruppo liturgico, il gruppo cucina, il coro, il gruppo feste, il consiglio pastorale più una quindicina di catechisti e altri gruppi che mi sfuggono.
E' una parrocchia molto frequentata.
Ogni primo venerdì del mese i tre preti si dedicano alle confessioni dalle 8 del mattino fino alla sera, ma se c'è l'urgenza di confessarsi basta fare una telefonata e ci si incontra.
[SM=g1944981]

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04/12/2016 19:41
 
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questa è la Messa di oggi dei giovani e ragazzi
[Modificato da FrancescaGalvani 04/12/2016 19:45]
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